
Ci pensavo in questi giorni in cui, finalmente, ho riposato un po’: quali sono i musei che vorrei rivedere non appena si potrà? Sinceramente, viaggiando spesso da sola, mi trovo benissimo a girare per musei rispettando i miei tempi e, soprattutto le mie emozioni. Non dico di essere una da Sindrome di Stendhal ma, quando la bellezza mi avvolge in modo totale, io mi sento piccola come una formica. In primis, mi sembra di essere totalmente impotente di fronte alla forza dell’arte. Poi quella forza di alimenta e mi sento un super-eroe. Ci sono musei e opere d’arte che vi fanno questo effetto? Io ho una lista infinita ma oggi mi limito a raccontarvi 7 musei nei quali vorrei tornare… e perché.
Identikit del museo perfetto

Ammesso e concesso che la perfezione esista, mi sono chiesta come dovrebbe essere il museo perfetto, almeno secondo me. Io sono una che ama l’imperfezione, soprattutto quando si parla di essere umani. Credo che l’imperfezione, in una persona, dia dei connotati splendidi e io adoro il mio essere imperfetta. In un luogo dove dormire, o da visitare come un museo, per esempio, un pizzico di organizzazione e di tendenza alla perfezione c’è sempre. Ecco, quindi, il mio identikit del museo perfetto:
- Deve aprire prima delle 10. Molti musei aprono solo a quell’ora e ti spezzano la giornata.
- Dovrebbe avere un biglietto a un prezzo decente. 10€ o giù di lì sarebbero abbastanza.
- Orario continuato: non sopporto i musei che chiudono per pranzo.
- Dovrebbe avere una temperatura decente dentro: d’estate non si deve morire dal caldo
- Dovrebbe avere una zona guardaroba gratuita.
- Dovrebbe prevedere delle sedute frequenti e sparse, anche vicino alle opere d’arte. Una persona dovrebbe essere messa nella condizione di ammirare la bellezza anche seduta, nel caso lo desideri.
- Dovrebbe organizzare gli spazi in modo che ci sia la possibilità di fermarsi a sorseggiare un po’ d’acqua ogni tanto. Stare dentro un museo per 3 ore senza bere un goccio d’acqua è inumano.
- Dovrebbe avere un’illuminazione ben curata: spesso molte opere d’arte danno il peggio di loro perché illuminate da faretti insulsi e poco studiati.
- Dovrebbe imporre il silenzio totale: telefoni con suoneria silenziata e, nel caso non fosse così, si viene gentilmente invitati a uscire dalla sala.
- Dovrebbe prevedere degli orari di visita adult only: non me ne vogliano le famiglie. Io trovo necessario portare i bimbi ai musei e ben venga tutto lo spazio dato ai viaggiatori più piccoli. Ogni tanto, però, vorrei poter scegliere se visitare un museo in un orario in cui ci sono solo adulti in giro.
Detto questo, dove vi porto?
I musei che vorrei rivedere: il Museo del ‘900, Milano
Boccioni, Marinetti, Balla, Giuseppe Pellizza da Volpedo… continuo? Il tutto in palazzo milanese razionalista, di un bello che più bello non si può. Il Museo del ‘900 a Milano è un capolavoro assoluto che andrebbe visitato almeno una volta l’anno. I motivi sono davvero molteplici e, per quel che mi riguarda, quel museo contiene quanto di più bello il XX Secolo abbia dato all’Italia in quanto a ingegno, cultura e arte. Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni è un qualcosa che porta via il fiato.
I musei che vorrei rivedere: il Museo del Cinema, Torino

Ho davvero un sacco di motivi per voler tornare al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il primo è che si trova dentro la Mole Antonelliana, uno di quegli edifici che avevo sempre sognato di vedere dentro. E dove vorrei tornare. Il secondo motivo è l’ascensore che sembra un Tardis del Doctor Who e che mi ha fatto sognare di volare. Il terzo è perché amo davvero il cinema e, se vivessi a Torino, sarei lì dentro una volta alla settimana almeno.
I musei che vorrei rivedere: Pergamon Museum, Berlino

Berlino – non so come faccia – è una città che sa includere nel suo menù controcultura punk e classicità allo stato puro. Il tutto a pochi passi l’una dall’altra. Berlino è Bowie e Friedrich assieme. È Iggy Pop in metropolitana, magari assieme a Nina Hagen, e la perfezione totale delle linee dell’Altare di Pergamo. Ecco perché amo Berlino, tra le altre cose. Non c’è museo berlinese nel quale non vorrei tornare ma, scegliendone uno, vado dritta al Pergamon Museum, dove c’è un concentrato di classicità, ellenismo e cultura persiana da far paura. Paura perché ci si chiede come si faccia ad assorbire tutto. E anche di più.
I musei che vorrei rivedere: Il Palazzo della Pilotta, Parma
Siete mai stati a visitare il Palazzo della Pilotta a Parma? Io qualche anno fa e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Ero andata lì soprattutto per ammirare la sezione archeologica legata ai ritrovamenti fatti a Veleia, sui Colli Piacentini. Mi sono ritrovata in mezzo a di tutto e di più. Dalle sculture romane alle statue del Cavova, dal teatro Farnese alla biblioteca Palatina. Ecco un luogo culturale italiano di cui si parla troppo poco. Per fortuna è vicino casa e, non appena si potrà, tornerò a vederlo.
I musei che vorrei rivedere: Mautirshuis, Den Haag
La Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer è il principale motivo, secondo molti, per visitare la Mauritshuis, spettacolare museo di Den Haag. Il mio motivo, invece, è la Veduta di Delft, sempre di Vermeer. Uno dei quadri più belli che abbia mai visto in vita mia. Sono in buona compagnia a pensarla così perché Proust lo mette dentro uno dei suoi spettacolari libri. Con tanto di effetto dirompente. Io ho pianto davanti a quel quadro. Ho adorato anche il divano vittoriano posto proprio lì davanti. Mi ha permesso di non cadere a terra per l’emozione. Così si fa!
I musei che vorrei rivedere: Gypsotheca Canoviana, Possagno
Vi siete mai chiesti come siano nati certi capolavori in marmo firmati Antonio Canova? Sono nati dal gesso, da delle prove in gesso eseguite dallo stesso Canova, per studiare punto per punto l’esecuzione sul marmo. Lo si capisce bene visitando la Gypsotheca del Canova, a Possagno, suo paese natale in provincia di Treviso. Io ho già visitato due volte questo museo e ancora non ne ho abbastanza. Della bellezza non se ne può mai avere abbastanza e, soprattutto quando la vita stride un po’, fa tanto bene lasciarsi avvolgere, come dalla più ristoratrice delle coperte o il più profondo degli abbracci.
I musei che vorrei rivedere: Tate Britain, Londra
La Tate Britain (da non confondere con la sorella di più recente apertura, ovvero la Tate Modern, sempre a Londra) è la casa dell’arte britannica dal XVIII Secolo. Si trova nel quartiere di Pimlico (a me piace molto quella zona) e, da poco distante dal museo, passano i traghetti di linea sul Tamigi, da prendere per tornare in verso Westminster. O, almeno, io faccio sempre così: vado in metropolitana e torno in traghetto. Mi piace da matti. Adoro la Tate Britain per tantissime ragioni e, il fatto che sia gratuita, la rende un luogo perfetto dove mettere piede ogni volta che passo da Londra. Entrare lì, per me, è il modo per andare a salutare dei grandi che viaggiano da sempre nella mia anima: Constable, Turner, William Blake. Li saluto, dico loro quanto io li ami. E vado via con l’anima carica perché loro mi danno energia. Ecco perché vale la pena di tornare in certi posti.
Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere.
Stendhal – descrivendo il suo Grand Tour – 1817
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Quando sono stata al Pergamon ho sentito i brividi lungo la schiena, una volta entrata….per me Berlino è valsa il viaggio anche solo per quella sensazione!
Al museo del Novecento ho suonato diverse volte, ma …non l’ho mai visitato bene..solo una rapida visita lo scorso anno con i ragazzi di scuola!
Io invece sono più “banale” e giusto qualche giorno fa pensavo a quanto vorrei tornare al Museo d’Orsay!😊
Sai che volevo mettere il Musée d’Orsay per rivedere Olympia.
Il Novecento, avendo la fortuna di vivere a Milano, lo vado a trovare spesso e volentieri.
Nella mia top 3 attuale ci sono:
1. Peggy Guggenheim: ho troppa voglia di arte moderna e astratta. Tantissima di Kandinskij! E poi ieri ho visto Augias che era a Venezia…
2. la Galleria Tret’jakov a Mosca (vedi sopra)
3. Il Museo di Storia Naturale di Londra: mi manca e ho voglia di immergermi in scheletri giganti (e in un gran bel palazzo)!
Anche il Peggy Guggenheim spingeva per entrare in questo post. E anche il Museo di Storia Naturale di Londra: è una meraviglia.