Spesso penso che gli amori veri si conservino per sé stessi: quando si ostenta, forse, non è amore. Quando si racconta col cuore, però, lo è. Le parole che escono dal cuore si annusano (come direbbe qualcuno che conosco) e parlare di certi amori è come fare un’operazione a cuore aperto: ci si sente vulnerabili ed esposti. Oggi, lo avrete capito dalla foto e dal titolo di questo post, vi racconto il mio amore per Tenerife. Quell’amore senza fine, quell’amore al quale pensare sentendo una stretta forte al cuore. Quell’amore che sembra uscito da un romanzo di Gabriel Garcia Marquez perché, in qualcosa, è proprio come il sentimento che fa fa base a “L’amore ai tempi del colera“. Non a caso ho comprato quel libro, in lingua originale, proprio in una libreria di Tenerife. Non c’è il Caribe, ma le Canarie. Non c’è l’umidità che ti si attacca addosso, ma ci sono gli Alisei. Per il resto, però, è tanto forte quanto quello raccontato dal grande scrittore colombiano.
Il mio amore per Tenerife
Da dove posso iniziare senza sembrare melensa quasi a livello di disgusto? Scherzo, non ci può mai essere disgusto in una cosa bella e immensa come l’amore. Immensa. Per l’appunto. Quando penso a Tenerife, è come se mi si allargasse il cuore. Mi succede così solo quando penso a Manchester. Due luoghi diametralmente opposti eppure così importanti per me. Ho conosciuto Tenerife nel settembre del 2006, in un viaggio bellissimo che, ancora oggi, custodisco dentro di me come una gemma preziosa. Una gemma che mi ha fatto capire tante cose, come il fatto che avrei amato quell’isola come pochi altri posti al mondo. Ormai l’avrete capito, quando racconto del mio amore per il mondo, ci sono delle costanti attraverso le quali passo sempre: cultura, cibo, paesaggio, respiro. È come se questi fossero gli elementi che compongono l’amore e lo infondano in me. Tenerife, dal 2016, è ancora di più casa perché mio papà vive lì da quell’anno. Non poteva scegliere luogo migliore.
Quello che amo di Tenerife: il colore dell’oceano
Una delle cose che amo fotografare di più a Tenerife è l’oceano. L’oceano e il suo blu. Io amo molto il blu: è un colore che indosso poco ma nel quale vivo. Ho moltissime cose blu a casa, il mio letto in primis. Il blu accende la calma nella mia anima ed è come se mi facesse volare e mi portasse in alto. Non so come spiegarlo. Quando sono a Tenerife, mi “immago” di fronte alle tante tonalità di blu dell’oceano atlantico. Lo guardo, lo amo con gli occhi. E poi mi ci butto. Ho scelto questa foto, scattata vicina al Charco de la Laja a San Juan de la Rambla, perché quel giorno sono rimasta a osservare le onde infrangersi sulla costa e a respirare quella sensazione di oceano che mi prendeva il viso. Mi sono sentita immensamente viva, immensamente io.
Quello che amo di Tenerife: El Norte
Una delle cose che più amo fare a Tenerife è “scavallare” il Teide e scendere verso la costa nord. Io amo El Norte. La costa sud di Tenerife sa essere bellissima ma trovo che, per il mio modo di vedere il mondo, il nord dell’isola sia il posto che fa per me. Se andassi a vivere da quelle parti, la mia scelta sarebbe sicuramente El Norte. C’è un posto nel quale mi fermo spesso quando viaggio on the road sull’isola: questo che vedete nella foto, dove è indicata la direzione della costa nord. Quando passo quella scritta, è come se mi sentissi ancora più al mio posto Non so se mi spiego. Cosa amo del nord di Tenerife? Il verde quasi tropicale, in contrasto col blu di cui vi parlavo prima. A rendere tutto ancora più speciale c’è il colore particolare della terra, figlia del vulcano che sovrasta tutto.
Quello che amo di Tenerife: Il Teide
Mastodontico, grande, capace di guardare tutto e tutti. Altro che Mordor. Il Teide è mi amor, ve l’ho già raccontato. Non c’è viaggio a Tenerife, per me, che non mi porti al suo cospetto: per salutarlo, adorarlo, fotografarlo, parlargli e sentirmi ascoltata. Io salgo sempre da Vilaflor e poi decido da dove scendere. A settembre, per esempio, sono scesa dal lato verso Arafo e è stato davvero bello. Non c’è nulla che non sia bello sul Teide. Se salirete da quelle parti, non appena si potrà tornare a viaggiare, fate attenzione comunque all’altitudine e al sole: lassù è ustionante.
Quello che amo di Tenerife: le spiagge
Ho scritto un sacco delle spiagge di Tenerife e non ho ancora finito. Io non sono mai stata una tipa da spiaggia ma, a Tenerife, amo tantissimo andare al mare. Quando sono sull’isola, organizzo le mie giornate in modo di finire di lavorare presto per potermi godere qualche ora di mare. Ho scoperto solo a settembre del 2020 la spiaggia di Punta de Abona e non sono più riuscita a fare a meno di quel luogo. Dei suoi colori, del suo vento, della sensazione che mi lasciava sulla pelle.
Quello che amo di Tenerife: le piscine naturali
Che sia la Mesa del Mar, Punta Pietra, Tabaiba o Bajamar poco importa: le piscine naturali di Tenerife sono posti spettacolari per me. Sono i luoghi giusti per iniziare a famigliarizzare con l’acqua dell’oceano e nuotare, però, con molta tranquillità anche quando le onde sono impossibili. Punta Prieta è la mia preferita per via della sua misura e tranquillità (durante i giorni lavorativi della settimana) e per i colori che mi fanno da cornice quando sono là. Ora chiudo gli occhi un attimo e sento l’acqua dell’oceano che mi avvolge: è una sensazione impagabile, anche da ricordare solamente.
Quello che amo di Tenerife: la comida canaria
Lo confesso: stavo per utilizzare una delle foto delle miliardi di crocchette che ho immortalato nei miei tanti viaggi a Tenerife. Giusto per non essere monotona, però, ho optato per il formaggio a la plancha con mojos. La comida canaria, ovvero il cibo alle Canarie, è davvero cosa seria su tutte le isole. A Tenerife si mangia molto bene e, benché le crocchette non possano mai mancare, ci sono davvero tante cose da assaggiare. Per me è imperdibile il pesce (soprattutto in luoghi come San Miguel de Tajao o La Candelaria) ma anche il formaggio va assaggiato. Credete a me.
Quello che amo di Tenerife: La Laguna e Garachico
Ho sempre tanti motivi per visitare La Laguna e ne ho altrettanti per andare a Garachico. Queste due città sono le prime due capitali dell’isola e sono Patrimonio Unesco per lo stile coloniale che mostrano ancora ai giorni nostri. Quando mi viene chiesto cosa si debba fare a Tenerife, io consiglio sempre a tutti di tenersi del tempo da dedicare a queste due città e alla storia che si portano dietro. Le Canarie sono isole con tantissima storia: non sono solo spiaggia e mare, benché spiaggia e mare siano importanti. Ci sono testi scritti che parlano di queste isole già 2000 anni fa. Shakespeare, per esempio, veniva pagato per citare i vini delle Canarie nei suoi scritti e non parliamo poi dell’Ammiraglio Nelson che ha perso il suo braccio destro proprio a Tenerife, dopo aver vinto la battaglia per la conquista del porto di Santa Cruz.
Quello che amo di Tenerife: il vento
C’è una frase di una canzone che amo e che ripeto spesso quando cerco di parlare di me: solo nel vento sei sempre felice. Ecco una delle cose che amo di più di Tenerife: il vento. Esso non è soltanto una sensazione fisica per me. Ogni tanto, quando voglio o devo estraniarmi dal mondo, io torno con la mente in un posto e immagino che il vento porti via da me tutto ciò che mi fa male. Non importa si tratti di un qualcosa di immateriale o del vero e proprio dolore fisico (come negli ultimi giorni col mio trigemino). Il vento a Tenerife è cosa seria e lo sa bene chi frequenta la spiaggia de El Mèdano dove si fa kite surf come se non ci fosse un domani. A me piace andare lì di mattina, sedermi in un dato punto della spiaggia e guardare la gente volare.
Tenerife: quando sei felice, facci caso
La cartella di foto selezionate per questo post contiene 47 immagini. 47 foto. 47 motivi diversi per amare Tenerife alla follia. 47 pezzi di puzzle d’amore. E 47 sono già una selezione molto stretta. Quando amo, io amo e basta. Amo immensamente. E amo Tenerife. Per davvero. Un tempo ero convinta che non si potesse avere più di un amore nel cuore: ora, alla veneranda età di 43 anni (ma anche un po’ prima, direi), ho compreso – invece – quando l’amore sia così grande da non poter essere contenuto in un solo concetto. So di amare quando la mia felicità arriva a un livello tale da dover fuoriuscire da me: esce sottoforma di lacrime felici (lo sapete, vero, che le lacrime felici non sono salate!?), sottoforma di sorrisi, sottoforma di capelli mossi dal vento, di lentiggini create dal sole. Di cose da scrivere. Felicità, totale. Cuore che esplode, cuore che gioisce: è lì che nasce la mia voglia di vivere quell’isola per me stessa, così come quella voglia di dire a certe persone importanti “viene con me a Tenerife“. Non ci si mostra “in amore” a tutti. Ci si mostra in amore a chi si ama. Per l’appunto. E Tenerife mi vede con la mia faccia d’amore tutti i giorni, anche quando soffro perché la devo lasciare. Anche quando me ne vado via da qualche posto e guido verso sud con le lacrime che mi solcano il viso, questa volta salate perché sono quelle che preannunciano il magone e la nostalgia. Una persona può amare un luogo? Sì, più di uno nel mio caso. Un luogo può amare una persona? Certo. E quando lo senti nel cuore è come se tutto in quel momento andasse al proprio post. L’universo ricongiunge i punti. Si costruiscono ponti. Senza fine.
… Non m’importa della luna
Non m’importa delle stelle
Tu per me sei luna e stelle
Tu per me sei sole e cielo
Tu per me sei tutto quanto
Tutto quanto io voglio avere…
Gino Paoli – Senza fine – 1961
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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