Giorni fa ho ripensato molto all’Umbria. Non so se avete visto il reel che ho postato sul mio profilo Instagram: vi mostravo, per l’ennesima volta, l’asino Bernardo (che vive in Fortezza Alta). Ho rivissuto, così, i miei giorni da quelle parti e mi sono resa conto in quel momento dell’itinerario di viaggio in Umbria che avrei voluto raccontarvi: un viaggio che avesse l’acqua come suo centro, come suo leitmotiv, come suo elemento base. L’Umbria è una regione che vanta davvero tantissima acqua: il Tevere e il Lago Trasimeno sono solo due degli elementi acquatici della regione. Dove andare e che itinerario seguire per qualche giorno in Umbria nel nome dell’acqua? Ve ne parlo oggi.
Un viaggio in Umbria nel nome dell’acqua: le tappe
L’itinerario che sto per raccontarvi parte dal Lago Trasimeno a nord e arriva fino a Otricoli a sud, passando per Rasiglia, Spoleto e altri molti posti belli legati all’acqua in Umbria. Se riuscissi – come spero – a tornare in Umbria non appena possibile, vorrei dedicarmi molto alla valle del Tevere perché mi ispira moltissimo. Quello che posso dirvi su questo itinerario è che parliamo circa di 180 chilometri in tutto, ovviamente da fare con la vostra auto. La cosa migliore, secondo me, è dividerlo in tre. Avrete modo, così, di rilassarvi anche un po’ e prendere il tutto con calma. Quello che farei io è:
- Una prima tappa di un paio di giorni sul Lago Trasimeno, escluso il giorno di viaggio per arrivare in Umbria.
- Sceglierei Spoleto come base per fermarmi altri tre giorni almeno: in questo modo potrete dormire in questa città e visitare sia la stessa Spoleto, che Rasiglia e infine la Cascata delle Marmore.
- Infine, durante l’ultimo giorno in Umbria, andrei a Otricoli per visitare Ocriculum. Le zona archeologica è a poca distanza dal castello della A1 di Magliano Sabina. Da lì potrete prendere la via del ritorno e salutare il cuore verde dell’Italia.
Come ho già detto raccontando un itinerario di 7 giorni per conoscere l’Umbria, questa regione non è grande ma è un concetrato di bellezza tale da richiedere anche il lusso di prendersela con calma.
L’Umbria dell’acqua: il Lago Trasimeno
Ho scritto già un bel po’ di cose su cosa fare sul Lago Trasimeno e non ho ancora finito. Un buon posto da usare come base, da quelle parti, è l’Antico Casale di Montegualandro, perfetto per visitare sia i luoghi sulle rive del lago che quelli alle spalle di quello che io continuo a chiamare “il mare dell’Umbria“. Fermandovi lì un paio di giorno, non potete mancare, per me, una visita all’Isola Maggiore e sicuramente alla poetica Monte del Lago. Se il vostro viaggio si svolge in estate o con una temperatura sufficientemente calda, andate da qualche parte a fare il bagno. Siete amanti della natura? Il Lago Trasimeno ha luoghi incantevoli da mostrarvi: voto 10 per l’Oasi la Valle e le sue visite guidate, non appena riprenderanno.
L’Umbria dell’acqua: Spoleto
Spoleto è davvero tante cose e – come si direbbe parlando di qualcuno che ci affascina – tanta roba. Per me è stato il mio primo vero punto di incontro con l’Umbria nel lontano 2013 e c’è stata una cosa che ho notato subito come un fattore preponderante in questa splendida città umbra: la presenza dell’acqua. Il Ponte delle Torri, che si trova sulla sommità della città, era anche un acquedotto e dava riserve idriche alla città. Scendendo verso il centro, non mancherete di notare la Fontana del Mascherone, dove c’è scritto “Bibe Viator”, ovvero bevi viandante. Le fontane di Spoleto sono spettacolari e – udite, udite – l’acqua è potabile ed è buonissima. La mia preferita è quella che vedete qui sopra. Raffigura un Fauno e la troverete su di un lato della Piazza del Mercato di Spoleto, a circa un paio di metri da Il Mio Vinaio, un luogo dove io ho mangiato alla grande.
L’Umbria dell’acqua: Rasiglia
Non si può parlare di un itinerario dell’Umbria dell’acqua senza citare Rasiglia, un luogo che sa essere davvero magico, tanto è capace di stregare. Io non so cosa mi abbia tenuto (probabilmente la pubblica decenza) dal non tuffarmi dentro una delle vasche di quel borgo. Ecco: non pensateci nemmeno! Non si fa. A Rasiglia si passeggia e si ascolta il racconto dell’acqua, quel gorgoglio costante che a me continuava a far venire in mente il “Chiare, fresce et dolci acque” di Petrarca. Tra Rasiglia e Spoleto ci sono circa 40 minuti d’auto. Se vi restasse del tempo, dopo la visita di Rasiglia, fare un giro a Spello, magari per passeggiare o per per vedere la Villa dei Mosaici (io sceglierei quest’ultima).
L’Umbria dell’acqua: la Cascata delle Marmore
Ecco la vera e propria regina dell’acqua in Umbria: la Cascata delle Marmore in provincia di Terni. La cascata dista da Spoleto poco più di una mezz’ora d’auto. La visita a questo luogo – non appena sarà possibile farla di nuovo – non va assolutamente improvvisata. Vi consiglio altamente di arrivare presto al mattino (per riuscire a parcheggiare) e di acquistare i biglietti online (per evitare la fila). Visitando la Cascata delle Marmore ci si bagna ed è bellissimo. Per quello che mi riguarda, io prediligo il belvedere inferiore. Dato che siete da quelle parti, potete arricchire la vostra giornata visitando la Valnerina (scavata dal fiume Nera, giusto per stare in tema d’acqua) o fare un giro per vedere il secondo lago dell’Umbria: il Lago di Piediluco.
L’Umbria dell’acqua: l’area archeologica di Ocriculum
Perché visitare un’area archeologica seguendo un itinerario di scoperta dell’Umbria dell’acqua? Facile: Ocriculum, antica città lungo la Via Flaminia (come Carsulae) aveva un porto fluviale sul Tevere. Questa città si trovava davvero a poca distanza dal grande fiume che portava fino a Roma. Al tempo, ovviamente, era navigabile e costituiva una via di comunicazione tra Roma e le città dei territori esterni. Oltre alla Via Flaminia, il Tevere garantiva passaggio di merci e di persone. L’area archeologica di Ocriculum è gratuita e vale davvero la pena di vederla. Come vi dicevo, questo luogo è molto vicino a un casello autostradale della A1 di Magliano Sabina. Potete tenerlo come tappa finale di un viaggio in Umbria dedicato all’acqua, da nord a sud, on the road nel cuore verde dell’Italia.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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