
Vi ho parlato del mio amore per tante parti del mondo, come il Galles raccontato la settimana scorsa. Oggi è tempo, per me, di parlarvi della Svizzera. Io ho vissuto là per un po’ di anni e la Svizzera è stata davvero casa per me. Anzi, è stata la mia prima casa fuori dal nido dove sono nata e cresciuta. Cosa amo della Svizzera e, soprattutto, perché? Ci sarebbero davvero tante cose da dire. Spesso abbiamo un’idea della Svizzera fatta di stereotipi (ve lo ricordate il test per viaggiatori “Qual è la tua Svizzera?”) ma la cara Elvezia è sempre pronta a uscire dall’immaginario comune e sorprendere. Ve ne parlo proprio oggi.
Svizzera e amore

Come sempre, quello che sto per raccontarvi esce dal mio cuore di viaggiatrice e, probabilmente, riguarda solo me. Gli anni vissuti in Svizzera mi hanno davvero formata in un modo grandioso. Lì ho passato i miei vent’anni, vivendo prima con una cara amica d’infanzia (che si è trasferita con me) e poi da sola. Lì, posso dirlo, sono diventata grande. Il mio amore per la Svizzera passa attraverso alcuni luoghi, si intride del carattere stesso della Svizzera e non disdegna le cose buone. Oltre che belle belle. Vi parlerò di:
- Cose buone, ovviamente.
- Alcuni posti dove mi sono sentita io, in maniera diversa
- Un fiume che è tanto per me
- Arte, lingua e internazionalità
L’ho detto più volte su questo blog: fare un viaggio in Svizzera non è impossibile, benché la Confederazione Elvetica viaggi su dei budget che non sono proprio lowcost. Basta solo un po’ di organizzazione.
Il mio amore per la Svizzera: fondue, roesti e patitine alla paprika

Cosa posso dirvi sul mio amore per il cibo svizzero? Tante cose. Vivendo per un bel po’ di anni là, ho avuto la possibilità di far entrare nella mia vita un sacco di cose svizzere che in Italia non si trovano. Le volte in cui sono tornata in Svizzera, la tappa al supermercato prima di varcare il confine era più che d’obbligo per me. Per la Svizzera, sono sempre stata un’emigrante al contrario: acquistavo per me stessa il “pacco da su“, anziché il pacco da giù. Cosa ci mettevo dentro e qual è il tipo di cibo svizzero che mi manca?
- Ho sempre comprato un pacco o due di Patatine Zweifel alla paprika: spettacolari per me.
- Non poteva mai mancare l’acquisto in massa della Gazzosa al mandarino. Adoro!
- Formaggio come se non ci fosse un domani: del resto, non sono la prima ad apprezzare il formaggio svizzero. Il mio preferito? Probabilmente il Vacherin.
- Il Roesti: spesso, al supermercato, mi compravo le buste del roesti già pronto e non vedevo l’ora di cucinarlo a casa. Quasi quasi, una di queste sere lo preparo con le patate che ho in dispensa.
- La fondue, soprattutto di due tipi. Lo sapete, vero, che esiste più di una fonduta? La mia preferita è la chinoise (con la carne) ma, ovviamente, non so dire di no a quella di formaggio.
Il mio amore per la Svizzera: le parole tipicamente elvetiche

Lo sapete che esite lo Svizzionario? Si tratta di un bel libro che racconta le parole tipicamente elvetiche. La Svizzera è una confederazione dove si parlano quattro lingue (italiano, francese, tedesco e romancio) più relativi dialetti. C’è chi considera lo Svizzero-Tedesco un dialetto e chi no. Al di là di questo, la mescolanza linguistica genera a volte delle parole meravigliose, di uso comune in Svizzera. Eccone alcune:
- Lift, come in inglese, per dire ascensore.
- Natel per dire cellulare. Natel è stato il primo brand di telefonini in Svizzera.
- Medicamento, per dire medicinale.
- Riservazione, per dire prenotazione.
- Bilux, per dire fari abbaglianti.
- Azione, per dire sconto o offerta speciale.
- LA meteo, per dire IL meteo. In Svizzera, utilizzando il francese, è femminile.
Queste sono solo alcune delle parole tipicamente svizzere di uso comune da quelle parti. Quella che più mi straniva era ed è medicamento.
Il mio amore per la Svizzera: il Canton Grigioni
Il Canton Grigioni, con alcune relative zone confinanti, è una delle parti della Svizzera che più amo. Io ho vissuto in Canton Ticino e i Grigioni erano lì, dietro l’angolo. Quel cantone è sede di un grande parco nazionale ed è anche il luogo che raccoglie alcuni luoghi che mi hanno sempre fatto bene. Andeer in primis. Oltre a questo, i Grigioni sono casa di Heidi (e lo sono stati di Johanna Spyri) e a me basta questo per amarli. Andeer è sempre stato il mio luogo felice per le sue terme e per via della strada per raggiungerlo. E poi c’è il Reno.
Il mio amore per la Svizzera: il Reno
Già, il Reno. Raramente ho amato un fiume come amo il Reno. Il mio sogno è percorrerlo tutto in un viaggio solo, cosa assolutamente fattibile, nel caso la pandemia finisse. Il Reno nasce, da due rami differenti, proprio nel Canton Grigioni e, appena dopo Coira, lascia il suo carattere di fiume di montagna e diventa quel gigante che scorre riflessimo e traccia il suo percorso in mezza europa. Il Reno è lo spartiacque tra mondo germanico e mondo francofono e resta, a mio avviso, uno dei fiumi più belli del mondo. Il più bello per me. Da vedere, in Svizzera, le sue cascate vicino a Schaffhausen, così come le gole che scava proprio poco dopo Andeer. Oh se mi manca!
Il mio amore per la Svizzera: la Rosengart Sammlung di Lucerna

Se c’è un museo nel quale ho lasciato cuore e anima, quello è la Rosengart Sammlung a Lucerna. Si tratta di una collezione privata – della famiglia Rosengart – esposta e aperta al pubblico. La famiglia era una delle più in vista in Svizzera e ospitò un sacco di artisti. Al suo interno, tra gli altri, troverete davvero molti quadri di Paul Klee di Chagall. Io l’ho visitata in un freddissimo giorno d’inverno e ci sono entrata quasi per caso. Perché è per caso che succedono sempre le cose migliori. Lucerna è una città che merita per molti motivi e la Rosengart Sammlung le dona un qualcosa di spettacolare.
Il mio amore per la Svizzera: internazionalità allo stato puro
Quella che vedete qui sopra è una foto di Zurigo presa dall’Urania Sternwarte in pieno centro. A guardarla da lì, Zurigo sa proprio di Svizzera. Le case, il lago, le montagne… tutto dice Svizzera o, comunque, sa di paese della Mitteleuropa. Eppure basta scendere dall’osservatorio e iniziare a camminare tra le sue strade per comprendere quando, a differenza della sua immagine primaria, Zurigo sappia di internazionalità allo stato puro. Questa è una cosa che ho sempre amato della Svizzera e non solo in città come Zurigo. Ci sono Ginevra, Losanna, Berna e anche Lugano, a modo suo, regala un respiro più internazionale rispetto anche a città grandi italiane. Camminando per il centro di queste città, infatti, si sentono non so quante ligue diverse. Questo aspetto della Svizzera mi ha sempre fatto impazzire. Per non parlare della sua posizione a livello logistico: dalla stazione di Zurigo partono treni per ogni dove in tutta Europa.
La Svizzera, per me
Questa foto è una di quelle che guardo più spesso, quando sento la nostalgia della Svizzera. È stata fatta dal Monte Bre, se non erro, in un giorno di giugno di non so quanti anni fa. Io stavo guardando verso sud e quello è il Lago di Lugano, con ben presente il ponte-diga di Melide. Guardo questa foto e la sento impressa dentro di me perché, davvero, il giorno in cui scriverò la mia autobiografia (che inizierà dicendo “Era di giovedì e faceva freddo“. Così ora conoscete l’incipit) parlerò dei miei anni svizzeri come un momento pazzesco, duro e splendido allo stesso tempo. Uno di quelli in cui spacchi l’esoscheletro che ti contiene, diventi dirompente e prendi una forma diversa, ma sempre con la tua stessa sostanza. Per poi arrivare al momento – questa volta via dalla Svizzera – in cui di nuovo spacchi l’esoscheletro e continui la tua vita. E spaccare l’esoscheletro fa male. Ma fa più bene, in fin dei conti. Devo alla Svizzera alcuni dei miei giorni più belli, così come tanti giorni pieni di consapevolezza su me stessa. Devo alla Svizzera l’avermi insegnato a gestirmi, nelle cose pratiche così come nei sentimenti più profondi. Devo alla Svizzera delle amicizie che, per fortuna, sono ancora qui. In tutti i luoghi, in tutti i laghi mi verrebbe da dire. Perché la Svizzera è e resterà sempre nel mio cuore. Ora datemi delle Zweifel alla paprika e una gazzosa al mandarino e nessuno si farà male.
Le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
❤️ e tu in Svizzera ci manchi proprio tanto
Cara la mia Lindauz, mi manchi tanto!