
Sto scrivendo questo post per raccontarvi un po’ del podcast ma, soprattutto, per ringraziarvi per il fatto di seguirlo. Nei primi tempi in cui scrivevo questo blog, mi sorprendevo sempre quando qualcuno mi diceva che amava leggere le mie parole tutte le mattine. Quando ho iniziato a registrare il podcast, sono subito rimasta sorpresa dagli ascolti e dalla resa di quel mezzo. Mi è sembrato un buon modo per amplificare, nel vero senso della parola, i miei racconti di viaggio e le mie parole sul mondo. Ho capito, strada facendo, quanto mi piace immaginarvi comodi e rilassati mentre mi ascoltate parlare. Io mi penso sempre mentre, come per magia, vi accompagno nel mondo dei sogni. Oggi ho pensato bene di riassumere tutto sul mio podcast: quando lo registro, dove ascoltarlo, perché parlo di determinate cose e così via. Avete domande? Scrivetemi o lasciatele nei commenti.
Giovy on air: com’è nato il mio podcast

Le parole sono sempre state il mio elemento costitutivo. Scrivere e parlare sono due azioni che mi vengono talmente bene da essere alla base della mia vita. Da quando ho questo blog di viaggi, ho parlato in radio un po’ di volte: ogni tanto sono stata ospite al telefono di Doris su Radio Capital o, ancora, ho partecipato a delle trasmissioni sulla Radio della Svizzera Italiana. Un giorno qualcuno mi ha detto di essere particolarmente portata al mezzo radiofonico e, così, ho pensato bene di aprire un podcast per correlare questo blog di un altro mezzo di comunicazione. Sinceramente mi ci sono subito trovata bene. Mi devo, però, bacchettare le mani perché non sono stata costante come volevo essere. Una parte di me – quella pragmatica e super organizzata – avrebbe già fatto una lista e scritto almeno 10 episodi. L’altra parte di me – quella che lavora come una dannata – mi tiene distante dalla possibilità di registrare. Poi, vi racconto un segreto: amo registrare i podcast quando sono in totale solitudine. Quindi ci ho messo un po’ di tempo per poter tornare a farlo. Ma ora non mi fermo. Promesso.
Giovy on air: dove ascoltare il mio podcast

Dove si può ascoltare Giovy on Air? La radio recollected in tranquillity, come la chiamo io parafrasando il titolo del blog, è disponibile su tutte le varie principali piattaforme attualmente sul mercato. Il podcast è gratuito e, volendo, si può anche scaricare per ascoltarlo con calma anche offline. Potete ascoltare il mio podcast accendedo a:
- Spreaker: è la piattaforma sulla quale creo tutto. Potete accedere all’ascolto su Spreaker anche se non siete iscritti. Se guardate nella colonna di destra qui sul blog, trovate il widget col collegamento diretto. Altrimenti, potete cliccare direttamente su Ascolta “Giovy on air: in viaggio dentro e fuori il mondo” su Spreaker.
- Spotify: io sono una grande fa di questa piattaforma e, ovviamente, il podcast è dispoibile anche lì. Solitamente approda su Spotify una mezz’ora dopo la fine della registrazione dell’episodio. Se siete iscritti a Spotify, potete cliccare su “segui” e restare aggioranti direttamente così. Ecco dove trovare il podcast Giovy on Air su Spotify.
- Apple Podcast: ci sono anche lì. Se usate dispositivi Apple e siete soliti scegliere i podcast da ascoltare direttametne su Itunes, beh… ci sono anche lì. Accete direttamente alla pagina del podcast.
- Google Podcast: personalmente non ho mai usato questa piattaforma per l’ascolto dei podcast ma Giovy on Air è distribuito anche lì. Potete cliccare direttamente per raggiungere la pagina dedicata.
- IHeartRadio: i più esperti di podcast mi dicono che questa sia una delle piattaforme più usate. Io ci sono anche lì. Cercate Giovy on Air su IHeartRadio.
- Deezer: mi trovate anche su Deezer.
Nel caso utilizziate altre piattaforme per l’ascolto dei podcast, avvertitemi. Vi potrò dare il link per accedere a Podchaser, Podcast addict o Castbox. Sono in attesa di approvazione per caricare i miei podcast anche su Amazon e sulla sezione di Audible.
Giovy on air: quando ascoltare il mio podcast

La comodità del podcast è che può essere ascoltato quando lo si vuole. O quando si può. Come vi dicevo, mentre registro le mie puntate io vi immagino in totale tranquillità – ribadisco, il titolo del mio blog ha sempre senso – ad ascoltarmi e a chiedervi, dentro voi stessi, se io parli sempre così tanto. Ebbene, la risposta è sì. Se potessi avere un mio show alla radio, questo sarebbe sicuramente notturno e, con il favore delle tenebre, vi racconterei di tutto e di più. Chiacchiere a parte, quando si può ascoltare il mio podcast e quando dovete aspettarvi una nuova puntata? Generalemente registro di domenica, impegni permettendo. E quasi sempre nel tardo pomeriggio. Da quel momento, il podcast è online e sta a voi decidere se farlo diventare quel momento in cui ci si dice buongiorno, una favola della buona notte oppure un amico per qualsiasi ora del giorno.
Giovy on air: di che cosa parlo nel mio podcast?

Inizialmente il podcast era nato “solamente” per dare delle suggestioni di viaggio, magari da correlare ai post che pubblico qui sul blog. Poi è iniziato a diventare qualcosa di più. Proprio come accade quando scrivo, quando parlo è come se camminassi in una sorta di sentiero: so da dove parto ma non so dove arrivo. Il viaggio, il mondo e il mio modo di vedere il mondo sono alla base di ogni episodio del podcast. Il fatto è che, su quel mezzo, ho deciso di andare più in profondità. Un po’ come faccio nei miei post personali. Sicché, nel podcast troverete tante suggestioni di viaggio ma anche tanta vita. Vi ringrazio perché, puntata dopo puntata, mi fate capire che vi piace quello che vi racconto. E per me è molto importante. Aspettatevi quindi davvero tanto mondo esterno ma anche un labirinto di interiorità. Aspettatevi consigli di viaggio ma anche incasinamenti del mio cervello complicato. Aspettatevi tante esperienze capaci di ispirare ma anche un’anima fatta di gomitoli di lana morbidi ma tutti da sciogliere e riordinare. In poche parole, aspettatevi la Giovy così com’è.
Giovy on air: come mi immagino il podcast nella sua perfezione

Allora… adesso leggete le parole che stanno per arrivare e immaginate assieme a me. Nella mia testolina bacata, la situazione ideale per me per registrare il podcast sarebbe la seguente: vorrei essere in un bosco, di quelli con gli alberi grandi e con tanti anni. In quel bosco c’è una casa e lì dentro io ho una sorta di studio di registrazione. Attorno a me ci sono solo i rumori del bosco, che entrano come sottofondo per le mie parole. Vorrei del vento, a volte, e il rumore dei rami che danzano in altre. Poi ci sono io, con qualcosa di caldo addosso. Capelli sciolti, ricci e spettinati come sempre, scalza, con una delle mie magliette nerdoidi sotto quel qualcosa che mi tiene al caldo. Con me ho una tazza di tè di quello buono, davanti a me un foglio con degli appunti scritti a mano, giusto per avere una traccia. Riempirei il mio night show di musica, di quella che piace a me. La sigla di apertura, benché di atmosfera poco notturna, sarebbe Radio Nowhere di Bruce Springsteen e probabilmente la mia radio si chiamerebbe proprio così. Alternerei il sottofondo del bosco con qualcosa di Micheal Nyman, giusto perché il piano mi piace. Oppure Yann Tiersen, che non fa mai male. Per ora posso usare solamente musica royalty free ma non si sa mai che, anche questo sogno, diventi realtà. Ho imparato a credere davvero nelle cose che voglio.
Vi aspetto, ok? Fatemi sapere cosa ne pensate sotto tutti i punti di vista. Per me è molto importante.
This is radio nowhere, is there anybody alive out there?
Radio Nowhere – Bruce Springsteenn – 2007
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