Belfast e i cantieri navali Harland and Wolff sono un sorta di cosa unica: in quei cantieri è stato costruito il Titanic ma non solo. I cantieri navali della capitale dell’Ulster hanno sfornato, se così posso dire, non so quante navi, soprattutto per la compagnia White Star. Proprio di fianco al museo dedicato a Titanic si trova ormeggiata la SS Nomadic, la nave che fece da tender al transatlantico più celebre della storia. Vale la pena di visitarla durante un viaggio in Irlanda del Nord? Per quel che mi riguarda, certamente.
Dove si trova la SS Nomadic a Belfast e come visitarla
Come vi dicevo, la SS Nomadic si trova esattamente davanti alla Titanic Experience. È stata riportata lì nel 2006 dopo quasi 100 anni di vita. La SS Nomadic, infatti, fu varata nel 1910 e venne tenuta in servizio anche dopo il naufragio del Titanic. Se volete visitare la SS Nomadic, non appena si potrà farlo, potete prenotare i biglietti online. L’ingresso nella sola SS Nomadic costa 7£ ma sappiate che potete visitare questa nave gratuitamente se avete già acquistato il biglietto per la Titanic Experience. La nave ha scale e passaggi stretti ma ci sono delle passerelle per i disabili, passeggini e carrozzine almeno per poter visitare il ponte principale.
La storia della SS Nomadic
Prima cosa da sapere sulla SS Nomadic: non è la sorellina piccola del Titanic bensì un’imbarcazione con delle proprie specifiche peculiarità. Nacque, infatti, come tender ovvero nave d’appoggio al Titanic, soprattutto per i passeggeri di seconda e prima classe. Il tender per la terza classe era un’altra nave ulteriore. La Nomadic, come vi dicevo, ha avuto una storia davvero lunga. Venne varata per fare d’appoggio al Titanic ma, fortunatamente, non subì la stessa sorte. Ebbe, successivamente, un ruolo attivo in entrambe le guerre mondiali e poi restò a lungo in Francia. Fu addirittura portata lungo la Senna all’altezza di Parigi. Nel 2006 venne riportata a Belfast e allocata nel Hamilton Dock, proprio di fronte al luogo dove c’erano i cantieri che forgiarono il Titanic. Una volta riportata lì, è stata restaurata e riportata all’antico splendore di inizio Novecento. Interni compresi.
Cosa aspettarsi dalla visita alla SS Nomadic di Belfast
Cosa si può vedere una volta a bordo della SS Nomadic a Belfast e cosa aspettarsi? Io, lo ammetto, non sapevo davvero nulla su questa nave e sono stata molto felice di colmare la mia ignoranza a riguardo. Una volta a bordo della SS Nomadic, aspettatevi quanto segue:
- Farete un viaggio nel tempo: gli allestimenti sono come in originale e sono bellissimi.
- Potrete capire davvero come si viaggiava nei primi del ‘900, soprattutto con buone disponibilità economiche
- Avrete la possibilità di comprendere quanta vita possa avere una nave e come possa essere capace di reinventarsi.
Se, per la Titanic Experience, sono necessarie almeno tre ore (per me), visitare la SS Nomadic vi prenderà circa un’oretta, alla quale potete aggiungere anche un po’ di tempo di relax. Fatelo: io ho passeggiato per il ponte di quella nave e poi mi sono seduta sulle sue panche in legno e mi sono messa a leggere. Si stava alla grande.
La SS Nomadic e la storia della White Star
Piccola digressione tematica che potrebbe aiutarvi a immaginare un bell’itinerario di viaggio, non appena si potrà ricominciare a conquistare il mondo. La White Stare Line è la compagnia armatrice di tutte le navi che hanno il nome che termina in IC. Fateci caso: Titanic, Nomadic, Olympic, Gigantic, Britannic e così via. Era proprio una caratteristica di quella compagnia. La White Star ha una storia pazzesca che potrebbe guidarvi prima alla scoperta di una città come Belfast e, successivamente, all’esplorazione di Liverpool. Belfast e Liverpool sono come due sorelle con un legame pazzesco: da un lato del mare si costruivano le navi; dall’altro le si riempivano. Tutto il resto è storia. Come lo sono alcuni luoghi a East Belfast legati proprio agli operai della White Star e a quelli dei cantieri navali. Proprio in quella zona trovetete ciò che resta di uno dei dopolavoro aziendali della White Star, così come a Liverpool troverete il pub (proprio vicino a Matthew Street) aperto proprio per i lavoratori della compagnia. Questo è per dirvi che, dietro ogni luogo, c’è più di un fil rouge da seguire per costruire un viaggio.
La visita alla SS Nomadic, per me
Non se per voi sia così oppure no ma ci sono delle cose del mio viaggiare che io adoro. E non vorrei mai perderle. La prima è, senza dubbio, la possibilità di stupirmi di fronte al mondo: non importa si tratti di paesaggi, arte, monumenti o chissà che cosa. Stupirsi è nutrire l’anima. La seconda cosa che non vorrei mai perdere è l’oportunità di imparare e quella sensazione che provo quando sento di dover colmare delle lacune. Non si può di certo acquisire tutto il sapere del mondo (ma ci si prova) e ritrovarsi di fronte a qualcosa del quale si ignorava l’esistenza, per me, è tanta roba. La SS Nomadic ha rispolverato, in me, quest’ultimo concetto. E mi ha regalato, inoltre, la visione spettacolare dell’ambiente di una nave di inizio ‘900. Per dirla tutta, vorrei vedere quelle poltroncine con la stella bianca e quel tavolino dentro casa mia. Un altro motivo per ringraziare Belfast e per volerci tornare.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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