Ripenso spesso al mio viaggio in Olanda della Primavera del 2019 e lo rivivo dentro la mia mente, quasi come fosse un film. Quel viaggio mi ha portato a Den Haag e a Delft, colmando il mio totale senso di attesa verso la città che vide nascere, vivere e morire Johannes Vermeer. Qual è il meglio di Delft e perché vale la pena di passare qualche giorno in quella piccola città, durante un viaggio in quel dei Paesi Bassi? Oggi vi racconterò cosa c’è di tanto bello da quelle parti. Ovviamente sempre secondo la mia modesta e personale opinione. Nel’attesa, altrettanto ovviamente, di poter tornare presto a prenotare un volo per l’Olanda, per poter tornare a camminare lungo i canali di quello splendido paese.
Il meglio di Delft, per me
Sono arrivata a Delft in treno da Den Haag (ovvero dall’Aia). La capitale amministrativa dell’Olanda (o dovrei dire dei Paesi Bassi, per essere corretta) si trova a breve distanza. Delft, effettivamente, potrebbe essere visitata anche in giornata se soggiornate all’Aia ma io vi consiglio, anzi, di fermarvi in città almeno per due notti di fila. Tre sarebbero meglio. Benché piccola, Delft è una di quelle città che potrei definire “densa“. Non so se rendo l’idea: le cose da fare e da vedere a Delft sono tante e, soprattutto, richiedono tempo per poter essere gustate in pieno. Ho pensato e ripensato a cosa costituisca il meglio di Delft, per me. La risposta si può riassumere in:
- Le due chiese principali di Delft
- La storia dei Paesi Bassi e degli Orange
- Vermeer come se non ci fosse un domani
- Un po’ di cucina olandese, che non guasta mai
- La porcellana più famosa al mondo
Io ho vissuto Delft con un tempo a dir poco tremendo (e lo si vede dalle mie foto) ma nulla ha tolto un grammo di bellezza da questa città che, per me, vale un viaggio in Olanda.
Le due chiese di Delft
Si chiamano Oude Kerk (chiesa vecchia) e Nieuwe Kerk (chiesa nuova) ma entrambe hanno davvero un sacco di anni. Distano, l’una dall’altra, meno di 5 minuti a piedi e, benché nello stile si assomiglino un po’, sono davvero molto diverse tra loro. La Oude Kerk è il luogo in cui troverete la tomba di Johannes Vermeer. E scusate se è poco. La Nieuwe Kerk, invece, è da secoli il luogo di sepoltura dei sovrani dei Paesi Bassi. All’interno di quest’ultima chiesa, infatti, troverete tutti i monumenti funebri della Famiglia Reale, fin dai tempi in cui era proprio Delft a essere la città principale per la monarchia. Due chiese, due libri in storia da ammirare e leggere.
Il Prinsenhof e la storia dei Paesi Bassi
Il Prinsenhof, ovvero il Luogo del Principe, è ora un museo molto interessante da visitare durante un viaggio in Olanda. Perché interessante? Perché vi racconterà la storia della dinastia d’Orange, un pezzo di storia d’Europa davvero contorto e pieno di intrighi. Altro che romanzi! Visitare il Prinsenhof aiuta davvero a fare chiaro su alcune vicende, primo tra tutti sull’omicidio di Guglielmo d’Orange. Atto che ha generato non sapete quanti casini immensi. Bello il museo, bello l’edificio trasformato in museo. Merita davvero.
Johannes Vermeer e la sua Delft
Alcuni quadri di Vermeer si trovano ad Amsterdam. La ragazza con l’orecchino di Perla e il quadro che più amo io – ovvero La Veduta di Delft – si trovano alla Mauritshuis di Den Haag. Vermeer dipingeva soprattutto interni ma due dei pochi esterni fatti da lui mostrano proprio la sua città. La Veduta di Delft è, per me, un quadro eccezionale. In città si trova un Veermer Centre, dove trovare le riproduzioni di tutti i quadri che hanno preso vita da Johannes e dove trovare tante, tantissime spiegazioni sulla sua arte. Una volta visto il museo, andate in cerca del punto in cui si mise per dare vita a La Veduta di Delft. Poi ne parliamo.
Il gusto di un viaggio in Olanda
Quella che vedete in foto è una gustosissima Pannenkoek, che io ho assaggiato proprio a Delft. In città ha trovato vari posti carini dove darmi alla pazza gioia alla scoperta della cucina olandese. I piatti tipici dell’Olanda sono molto diversi da nostri ma, non per questo, sono da trascurare. Anzi. A Delft ho trovato, inoltre, della gran buona birra. Storicamente parlando, Delft era una delle città con la più interessante produzione di birra. Degustazioni a parte, esplorate anche i menù della città. Non ve ne pentirete.
Quel blu e bianco che stregò il mondo
A un certo punto della vita di Delft, la birra lasciò il posto ad altro. Cosa? Alla porcellana. O meglio, alla porcellana blu e bianca. Nacque, infatti la Royal Delft che, ancora oggi, produce delle meraviglie assolute. La Royal Delft e la sua storia sono legate a ciò che accadde nel Secolo d’Oro con la famosa Bolla dei Tulipani. Pensate che un bulbo di tulipani arrivò a costare più di una casa. A Delft si iniziarono a produrre, per esempio, i vasi per tulipani che divennero presto un oggetto del desiderio per i nobili e i ricchi di mezza Europa. Questo, per me, è un altro luogo da vedere durante il vostro viaggio in Olanda, per compredere ancora di più la bellezza della storia dei Paesi Bassi.
Delft, per me
Capelli improponibili e sempre legati per via del vento. Pioggia che arriva, pioggia che scende, pioggia che va. Io che mi riparo ovunque perché – malgrado ce l’avessi – aprire l’ombrello mi rompe sempre qualche pezzo d’anima. Gira, cammina, va, torna indietro, ritorna lì. Aspetta, entro un’altra volta a salutare Vermeer. Ho passato a Delft quasi tre giorni pieni e ancora non ne avevo abbastanza. Avevo sorrisi da vendere per quella città olandese che avevo osservato solo grazie all’arte del suo più celebre cittadino. Non avrei mai avuto abbastanza di quella piccola città dei Paesi Bassi. Non ne avrei mai avuto abbastanza di quel breve e tanto intenso viaggio in Olanda, un pezzo d’Olanda che non conoscevo ancora e che è stato capace di stuprimi.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Anche io a febbraio dello scorso anno ho trovato un tempo da lupi… e ti ringrazio per i bei post che avevi scritto e che avevo usato come guida.
In questi giorni “sono” nuovamente a Delft perché sto leggendo La ragazza con l’orecchino di perla
Grazie a te per aver usato i miei post!
Io ho letto quel libro e l’unica cosa che mi dispiace è che è totalmente “fictional” ma la gente lo prende come realtà storica.