Una delle cose che vi racconto più spesso, parlando di Canarie, è che Tenerife (e anche le altre isole) non sia un posto da solo mare e spiaggia. E per fortuna. Se non fosse così non la amerei così tanto. Una delle cose che faccio sempre, durante un viaggio a Tenerife, è un on the road in giro per l’isola. Soprattutto un on the road che abbia come suo centro il Teide e il suo parco nazionale. Quello che sto per raccontarvi è la mia gioranta a zonzo partendo da Las Galletas, puntato a Villaflor per poi scendere dal Teide dal lato di Arafo. Concludendo il tutto con un bel tuffo nell’Oceano.
Itinerario on the road a Tenerife: un anello intorno al Teide
Questo itinerario è nato per caso nel mio terzo giorno a Tenerife, nel settembre scorso. Mi sono svegliata al mattino e mi sono messa a guardare il Teide dalla finestra di casa di mio padre, mentre albeggiava. Finito di fare colazione, il vulcano si era completamente nascosto a causa della Calima (ve ne parlavo raccontandovi de El Tamaduste, a El Hierro). Come sempre dico, se vuoi partire… parti lo stesso e la mia spavalderia (unita al fatto che il meteo alle Canarie varia molto) mi ha dato ragione. Io ho fatto questo viaggio on the road intorno al Teide con la mia auto a noleggio. Ho messo in macchina di tutto: dalla felpa al custome… Perché a Tenerife va così. Quali sono le tappe del mio viaggio on the road intorno a El Teide?
- Da Las Galletas ho puntata verso Vilaflor e da lì verso El Parque Nacional del Teide.
Salive verso il Teide da Vilaflor è, per me, una grande scelta per iniziare a conoscere le zone boschive intorno al vulcano - Ho seguito la TF-21 fino al Parador e la lì ho continuato verso la Cañadas del Teide.
- Poco dopo las Cañadas, ho seguito la TF-24 fino a dove incrocia la TF-523 e la lì ho continuato fino ad Arafo.
- Una volta giunti ad Arafo, potete scegliere di fermarvi anche alle Piramidi di Guïmar, tanto siete di strada.
- Puntando dritti all’autostrada TF-1, sarere anche a poca distanza dal mare. Dove fermarvi a fare il bagno? Una scelta potrebbe essere il Puertito di Guïmar oppure, come ho fatto io, El Poris de Abona.
L’itinerario di viaggio intorno al Teide vi porterà dal livello del mare a 2800 metri e ritorno in circa 160 chilometri. La strada è tortuosa, ma si viaggia molto bene, e potreste sentire anche un po’ l’altitudine. Tenetelo presente prima di mettervi in viaggio, così come dovete sempre portare con voi cappello, felpa (anche k-way, non si sa mai) e crema solare. Ultimo consiglio: partite con il serbatoio pieno. I distributori ci sono anche nei paesi intorno al Teide, ovviamente, ma così sarete più tranquilli.
Attenzione! Sono cambiate le regole per entrare alle Canarie in questi tempi di Covid-19. Informatevi bene.
Dal mare verso El Parque Nacional: il verde di Tenerife
Non appena si inizia a salire dalla Costa Sud di Tenerife verso Vilaflor, ciò che si nota è l’aumentare del colore verde. Un po’ ovunque. Lasciato l’abitato di Vilaflor e proseguendo verso la linea che demarca l’inizio del Parque Nacional del Teide, la presenza del verde sarà sempre più forte. Io amo molto questa parte di Tenerife perché mi sento in montagna alla perfezione, con l’immensa possibilità – però – di continuare ad ammirare l’oceano. Piccola nota interessante: questo è il posto giusto dove cercare del miele, nel caso vi piaccia.
Il museo etnografico e la Cañada Blanca
Arrivando sul Teide dalla zona di Vilaflor si approda a un punto che, per il mio personale modo di vedere le cose, è una sorta di epifania sulla bellezza di Tenerife. La zona della Cañada Blanca è un respiro totale per lo sguardo e per lo spirito. Lì c’è un piccolo parcheggio dal quale fotografare sia il Pico del Teide sia il Pico Viejo, la bocca a 3100 metri d’altitudine dalla quale il Teide ha eruttato alla fine del XVIII Secolo. Lì si trova anche un piccolo museo etnografico e – cosa importantissima – un bagno pubblico.
Le Roques de Garcia
Ripartendo dalla Cañada Blanca e proseguendo verso il Parador, si passa attraverso quella che per me è una delle zone più fotografabili di Tenerife. Lungo la strada troverete parecchie zone di sosta, dove fermarsi non è solo possibile ma altamente consigliabile. Non fermartevi a caso: potrebbe essere pericoloso e, nel caso passasse la policia municipal, prendereste anche la multa. Fate attenzione, inoltre, ai ciclisti: c’è chi fa del ciclismo eroico sul Teide e ne troverete parecchio. La formazione rocciosa più celebre del Parque Nacional del Teide sono los Roques de Garcia. Parcheggiate direttamente al Parador e proseguite a piedi. Attenzione: non incamminatevi verso i roques se siete in infradito. Tra i roques c’è anche el Roque Chinchado: io qui l’ho fotografato frontalmente ma la sua immagine più celebre è da dietro, leggermente a sinistra rispetto la mia inquadratura. Appariva proprio così sulle pesetas.
Il Parador del Teide: dove mangiare e dove dormire
El Parador del Teide si trova proprio di fronte i Roques de Garcia ed è un posto perfetto per fermarsi a mangiare mentre si è intenti a un on the road sul vulcano di Tenerife. I paradores de turismo sono degli alberghi nati nel 1928 e, solitamente, gestiti direttamente dallo stato. Ce ne sono sparsi in tutta la Penisola Iberica e ce ne sono anche alle Canarie. Quando sono stata l’ultima volta sul Teide, c’era davvero poca gente in giro, benché fosse sabato. Solitamente, in tempi normali, è molto difficile trovare posto per mangiare al Parador nel weekend ma voi non demordete. Si mangia con foruma self-service e, spesso, i tavoli si liberano in fretta. Portatevi una felpa perché c’è spesso molto vento sulla terrazza. Al Parador, ovviamente, si può anche dormire. Una doppia costa circa 80€ a notte.
Al cospetto di sua maestà El Teide
Appena passato il parador, ci si trova subito al cospetto di sua maestà El Teide. Lo sapete: io lo chiamo Mi Amor perché lui è, un bel po’, uno dei miei amori grandi. Io resto sempre stupita dall’immensità di quel vulcano e dalla sua bellezza. Potrei vederlo per 100 mila volte al giorno ma rimarrei sempre a bocca aperta. Il mio consiglio – e mi viene proprio dal profondo del cuore – è di fermarvi e guardarlo. Scattategli mille fotografie perché nessuna sarà mai uguale all’altra. Lui sarà sempre lì, mastodontico e gigante… ma sempre pronto a darvi il benvenuto sull’isola che, in fondo, è sua figlia.
Life on mars: Minas de San José
Una volta giunti al cospetto del Teide (e poco più avanti del Parador) avete due scelte: o tornate indietro e, all’altezza della Cañada Blanca tenete la destra e scendete in direzione de Los Gigantes, oppure proseguite in direzione di Arafo. Questo post si riferisce proprio a questa mia ultima scelta. Non distante dal parador, vi sembrerà di essere approdati su Marte. Non a caso, almeno per me, Life on Mars di David Bowie è la canzone alla quale più penso quando sono in viaggio sul Teide. Uno dei parcheggi che incontrerete vi porterà giusto nei pressi delle Minas de San José, dove la sensazione di essere su Marte sarà totale.
L’Osservatorio astronomico del Teide
Seguendo la strada, non vi sarà difficile notare delle “cose” bianche nella zona di Izaña. Si tratta degli edifici dell’Osservatorio Astronomico del Teide. Insomma… non è solo un’impressione che il Teide abbia forti legami con lo spazio. Non so voi, ma io viaggiando da quelle parti mi invento sempre mille storie esaltanti. Prima o poi le metterò giù nero su bianco, dando respiro alla mia fantasia da bimba di 42 anni che non cresce mai.
Arafo come Silent Hill
Man mano che inizierete a scendere verso Arafo, non solo vi tapperanno le orecchie ma vi succederà anche di trovarvi, come per magia, in mezzo alle nuvole. Non state viaggiando verso Silent Hill bensì state semplicemente scendendo verso la costa. Tenerife, come molte isole, è una sorta di nursery per le nuvole: nascono proprio dall’incontro con la montagna e può capitare di passarci in mezzo. Nel mio viaggio on the road sul Teide, tutta la parte finale è stata un’immensa nuvola. Se fossi Dante direi che poi uscì a riveder le stelle. In realtà di stella ne ho ammirata una sola: il sole. La mia destinazione finale è stata la spiaggia del Poris de Abona. Da zero a 2000 e passa a zero in mezza giornata. Queste sono le cose che accadono a Tenerife.
Vagabondare per il Teide, per me
Nel mio ultimo giro sul Teide, mi sono scattata un selfie che per me ha un grande significato. Mi si vede solo metà faccia e sorrido. Si vede che sorrido. Sono arrivata a Tenerife di giovedì e stavo male, soprattutto fisicamente. Il venerdì ho affrontato l’oceano dopo molti mesi e lui mi ha letteralmente schiaffata a terra, facendomi riempire il costume di sabbia. Il sabato ho visto le nuvole e mi sono detta: se c’è un ostacolo, tu vai oltre. E oltre c’era il cielo azzurro. Oltre c’era l’immensità di quel vulcano che tanto amo e che tanto mi dà. Oltre c’ero io. Quei 14 giorni alle Canarie lo scorso settembre sono stati un momento di totale rinascita per me: in mezzo alle lacrime, in mezzo al mal di pancia, in mezzo ai tentennamenti, ai sorrisi, ai rivedersi, ai bagni da fare, alla crema da spalmare, alla mia voce interna da ascoltare. Quell’on the road sul Teide è stata la prima botta d’energia assoluta. Come accade quando l’acqua bolle, tutto torna su, tutto se ne torna giù. E poi di nuovo su. Così, ad libitum. A me il Teide fa tanto bene. Sempre e comunque. Provateci anche voi.
…Now she walks through her sunken dream
To the seat with the clearest view…
Life on Mars – David Bowie
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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