La Storia, in genere, mi appassiona e ci sono delle epoche che apprezzo e mi prendono l’anima più di altre. La Preistoria – strano ma vero per una che ha studiato il ‘900 come se non ci fosse un domani – è una delle epoche che più mi accendono la mente perché spesso è molto martoriata dalle convinzioni comuni su quel periodo. Un luogo speciale da vedere in Trentino è il Museo delle Palafitte sul Lago di Ledro. I motivi sono molti, almeno i miei.
Dove si trova il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro
Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro si trova, come dice il nome, proprio di fronte al Lago di Ledro ed è impossibile non trovarlo. L’indirizzo esatto è Via al Lago, giusto per restare in tema. Il Museo, ça va sans dire, si trova proprio in prossimità del punto in cui sono emersi dal lago i famosi pali delle palafitte preistoriche. Giusto un paio di informazioni per visitare il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro in Trentino:
- Da Marzo a Novembre il museo è aperto tutti i giorni. In Dicembre, solo nel weekend.
Solitamente è chiuso a Gennaio e Febbraio ma non è detto che sia sempre così. - Il biglietto per entrare costa 4,50€ e sono previste delle agevolazioni e dei ridotti.
- All’ingresso vi verrà misurata la temperatura e dovrete usare la mascherina.
Per la visita, prendetevi almeno un’ora bella piena.
Cosa vedere all’interno del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro in Trentino
Cosa si può vedere visitando il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro in Trentino? Questo luogo è composto da una parte interna e da una esterna. La parte interna del museo, ovviamente, si concentra sui reperti ritrovati in zona, alcuni dei quali davvero molto preziosi. La parte esterna vi mostrerà delle palafitte ricostruite. Una di esse (quella che vedete in copertina) è probabilmente nel luogo dove si estendeva il villaggio preistorico. Le altre palafitte, in tempi normali, vengono usate per mostrare come fosse la vita a quei tempi. Lo sapete, vero, come sono state scoperte le palafitte del Lago di Ledro? Nel 1929, l’acqua del Lago di Ledro si abbassò molto perché venne costruita la centrale idroelettrica di Riva del Garda. L’acqua del Lago di Ledro, a caduta, è usata per far girare le turbine di quella centrale. L’abbassamento del livello dell’acqua permise l’affioramento di alcuni pali: studiandoli, si capì che risalivano ad un’epoca molto lontana. E da lì iniziarono gli scavi.
La canoa monoxile
Monoxile vuol dire fatto da un solo tronco di legno. La canoa ritrovata durante gli scavi sul Lago di Ledro è un pezzo davvero interessante. Si tratta di una piccola imbarcazione ricavata dal tronco di un albero. Il fondo del lago, come è accaduto anche per le Navi Vichinghe di Roskilde per esempio, ha conservato il legno in un modo straordinario. Questa canoa è uno dei pezzi forti del Museo sul Lago di Ledro e merita davvero di essere vista durante uno dei vostri viaggi in Trentino.
I gioielli
Una delle convinzioni più errate riferite ai popoli della preistoria è che non avessero gusto artistico o estetico. I resti ritrovati in ogni dove, Lago di Ledro compreso, hanno rivelato quando, invece, fosse il contrario. Il villaggio delle palafitte in Trentino era, probabilmente, un luogo con una società fortemente organizzata (ve ne parlo anche nel prossimo paragrafo) e dove si curava molto anche l’aspetto. Lo testimoniano molti monili e gioielli ritrovati durante gli scavi. Oltre a questo, c’è un gioiello che dà delle indicazioni molto importanti. Si tratta delle collana di ambra che vedete qui sopra. L’ambra – lo saprete di sicuro – è considerata l’Oro del Baltico. Questo materiale prezioso, infatti, viene estratto in zone toccate da quel mare e, di sicuro, non c’è nessun giacimento di ambra in Trentino. E quella collana come è arrivata sul Lago di Ledro? Sicuramente grazie a degli scambi commerciali con popoli nordici. Interessante, no?
Il diadema
Il diadema in bronzo è uno degli oggetti che più ha colpito visitando il Museo delle Palafitte sul Lago di Ledro, in Trentino. Ammetto, come raccontavo nelle stories, che mi ha ricordato quello che la Principessa Aurora di Starzinger dà a Coog per poterlo controllare. Quello è stato il mio primo pensiero mentre il secondo mi ha portata dritta a chiedermi come fosse organizzata la società umana che viveva sulle rive del Lago di Ledro. Un diadema così sarà appartenuto a qualcuno di importante, soprattutto socialmente e politicamente.
I resti del pane e del cibo
I ritrovamenti sul Lago di Ledro hanno dato una testimonianza molto importante su quale fosse la dieta della società di quella zona del Trentino, nel lontano passato. Uno dei ritrovamenti è un pezzo di pane, ormai fossile. Ma non c’è solo questo: ci sono altri cereali, carne e chi più ne ha più ne metta. Voi ve lo siete mai chiesti cosa mangiassero gli umani nella Preistoria? Io spesso.
La parte esterna del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro
La parte esterna del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro racconta molto della Preistoria in quella zona del Trentino. Io vi auguro di poterla ammirare col bel tempo: ho visitato due volte quel museo e due volte pioveva. Amen. Tornerò la terza e magari poi aggiornerò le foto di questo post. La parte esterna del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro mostra proprio come sarebbero state le abitazioni del popolo che viveva in quella zona della Valle di Ledro. Le palafitte che vedrete, ovviamente, sono ricostruite.
Il museo delle Palafitte del Lago di Ledro, per me
Ogni tanto mi chiedo, se ne avessi il potere, quale epoca storica passata vorrei vedere e magari vivere per un po’. Un po’ come se salissi sul Tardis del Doctor Who. Credo farei un giro in un sacco di epoche diverse e, di sicuro, andrei a fare un salto nella Preistoria per riportare ai giorni nostri delle convinzioni più vere e verificate su quel periodo. Vorrei davvero rendermi conto come fosse organizzata la società preistorica in posti come Carnac, in Bretagna. O la stessa zona del Lago di Ledro in Trentino. Sarei curiosa di sapere chi portasse quel diadema di bronzo e chi avesse venduto quella collana d’ambra, o scambiata molto probabilmente. Il museo delle Palafitte del Lago di Ledro non è una macchina del tempo ma ci si avvicina molto. Apre delle finestre e genera domande. E così dovrebbe sempre essere.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Incredibile come questo lago abbia nascosto per millenni un villaggio preistorico o, almeno, importanti tracce di esso. Un’altra cosa che mi ha colpito del tuo racconto è, oltre alla bellezza dei reperti ritrovati come la canoa monoxile ed il prezioso diadema, il fatto che i legnami si siano straordinariamente conservati fino ai giorni nostri. Hai ragione, quest’epoca è tanto misteriosa quanto affascinante. Terrò a mente questa destinazione; quando rientriamo dalla vacanza in montagna in Alto Adige, per non fare un’unica tratta, solitamente ci fermiamo lungo il tragitto a visitare qualche luogo. Il Lago di Ledro e le sue meraviglie però non le abbiamo ancora viste
Ti auguro di poterci andare presto
No vabbè è bellissimo, ci dovrò andare. Da piccola giocavo sempre alle palafitte. Ne ho vista una in Piemonte perfettamente conservata, ma sapere che c’è un museo intero sull’argomento mi allieta assai!
Io l’ho trovato un museo davvero molto interessante e proprio ben spiegato e ben disposto!