
La settimana scorsa vi ho raccontato il meglio di Roskilde, antica capitale della Danimarca, per me. Oggi torno a parlarvi di una città scandinava, una capitale più giovane e che ha molto da dire: Oslo. Questa città è diventata capitale della Norvegia nel 1814 e, a quel tempo, si chiamava Christiania. Resto Christiania (e poi Kristiania) fino al 1925, quando venne chiamata nuovamente Oslo, il suo nome antico e originale. La zona era abitata fin dai tempi antichi, tanto che si lega il nome della città con la presenza di Harald Hardråde, mitico Re Vichingo. Qual è il meglio di Oslo da non perdere? Oggi ve lo racconto a modo mio.
Il meglio di Oslo, per me
Il meglio di Oslo. In tanti mi hanno chiesto, già un anno fa mentre ero lì, se vale la pena di visitare Oslo e se sia bella. Io rispondo sempre che a me è piaciuta moltissimo e l’ho trovata una città piena di personalità da vendere. E da raccontare. Oslo nasconde (ma non troppo) un sacco di angoli davvero entusiasmanti. A mio avviso, è bella da girare a piedi, guardandosi in giro per osservare ogni minimo particolare. Detto ciò, il meglio di Oslo, per me è rappresentato da:
- La storia del popolo vichingo e ciò che Oslo mostra a riguardo
- Un museo che deve essere visto
- Un pittore che va ammirato
- Il fiordo e la possibilità di guardare tutto dall’acqua
- Il ‘900 così splendidamente palese e un quartiere che guarda al futuro.
Detto ciò, vi ripeto una cosa fondamentale: questa lista nasce totalmente a gusto mio. Spero possa conquistare anche il vostro.
Oslo e Vichinghi
Sigurd che uccide il drago è una di quelle immagini che non scorderò mai. Sono rimasta a fissare questo pezzo di un portale di una Stavkirche non so per quanto tempo. È conservato dentro il Museo storico di Oslo, uno di quei luoghi dai quali non sarei mai uscita e dove potrete vedere l’unico elmo vichingo arrivato fino ai giorni nostri. Quel museo è il primo posto da vedere se amate la storia vichinga. Qual è il secondo? Solo perché non è possibile stare in due posti allo stesso tempo, il secondo è il Museo delle Navi Vichinghe. Lì, davanti alla nave di Oseberg, io ho pianto.
Oslo: tutta la Norvegia in un luogo
Il Norsk Folkemuseum è uno di quei luoghi che vi consiglierei di vedere, anche se aveste solo poche ore da passare a Oslo. Si tratta di un museo all’aria aperta dove sono rappresentate le abitazioni rurali e tipiche di ogni regione della Norvegia. Lo si visita passeggiando (io l’ho visto sotto la pioggia ed è stato comunque bellissimo) e, in quel modo, si può fare un vero e proprio viaggio in Norvegia senza muoversi da Oslo. Per me merita da matti e, se avete la Oslo Card (ottima alleata per risparmiare a Oslo), l’ingresso è compreso.
Oslo e Munch
Il Munch Museet è un altro dei musei (sempre compresi nella Oslo Card) che valgono il viaggio fino in Norvegia. Almeno per me. Vi consiglio di visitare il museo (in qualsiasi sede si trovi: quando sono stata lì, era in programma l’apertura della sede nuova ma ora non so, in tempi di pandemia, come siano messi) nelle prime ore di apertura, in modo di trovare meno gente e restare più a contatto con un pittore che ha davvero molto da dire. Oltre il suo celebre Urlo.
Oslo e il suo fiordo
Dal molo di Akerbrygge partono le barche che navigano il fiordo di Oslo. Si tratta di un viaggio di poco meno di un paio d’ore che vi porterà in un altro mondo rispetto alla città. A dire il vero, inizierete proprio il viaggio ammirando Oslo un po’ più nella sua interezza. E ne vale la pena. Il fiordo di Oslo è un luogo fatto di bellezza, case in legno e silenzio. Una meraviglia con la quale riempirsi anima e cuore.
Oslo e il ‘900
Art Nouveau, Liberty, Brutalismo e Razionalismo: Oslo mostra il meglio del ‘900 in architettura in molti dei suoi quartieri. Ecco una cosa che mi ha mandato positivamente fuori di testa mentre scoprivo la capitale della Norvegia. Mentre camminavo, in giro per la città, non riuscivo più a capire dove guardare. Ci sono delle città che stupiscono per la storicità medievale o rinascimentale. Ci sono quelle che trasudano ‘900 da tutte le vie e Oslo è una di esse. Uno splendore, almeno per me.
Oslo e Vulkan: tra street art e recupero industriale
Vulkan e la zona di Oslo lungo l’Akerselva mi hanno proprio stupito. Vulkan è un ex quartiere industriale che ha trovato una nuova vita, soprattutto in ambito di ecosostenibilità. Nel cuore di questo quartiere si trova Mathallen, un mercato di inizio ‘900 (guarda caso) che, per me, resta un ottimo posto dove mangiare a Oslo. Oltre a ciò, Vulkan è un quartiere dove la creatività è di casa. Da vedere. Parola mia.
Solitamente concludo il post raccontandovi che cosa sia la città in questione, per me. Ho già raccontato cosa sia stata Oslo per me, raccontandovi l’itinerario per scoprire la capitale della Norvegia in 48 ore. Vi lascio con la più celebre canzone Made in Oslo, perennemente nelle mie orecchie durante le mie passeggiate in città.
Lascia una risposta