
Non so voi… ma io inizio a essere un po’ preoccupata per il periodo che abbiamo davanti. L’estate è andata e l’autunno, ormai qui pienamente, è anche portatore di cose che ci riempiono la testa e generano 24’000 pensieri al secondo, come cantavano i CSI. L’idea di ciò che abbiamo vissuto durante i mesi di lockdown è ancora ben presente nella nostra mente e, per quante cose io abbia imparato su me stessa, il pensiero di Conte e dei suoi doverosi DPCM, con annessi annunci in tv, mi fa venire la pelle d’oca. Sicché, mi sono chiesta dove vorrei andare a lavorare, nel caso non potessi più muovermi da casa. Ecco alcuni luoghi perfetti per lo smart working. In Italia e fuori. Non si sa mai.
Qualche regola per vivere bene una giornata in smartworking
Questo è il mio vecchio computer, ad Aruba, nel 2015. Ero lì per un viaggio stampa e, come spesso accade, mi porto dietro il lavoro. A volte, ritagliarsi i tempi per essere normalmente operativa anche in viaggio (e soprattutto con fuso orario) non è facile ma si può fare. Eccome se si può fare. Sono freelance da oltre 7 anni e, in questo periodo, ho sempre lavorato da casa o da ovunque ci potesse essere una connessione e una presa per il mio pc. Come ai Caraibi, in veranda, appunto. Ho imparato molte cose sulla gestione dello smart working e mi permetto di scriverle qui:
- Datevi dei tempi precisi per le vostre ore lavorative: prima di quelle ore e dopo quelle ore, il lavoro è finito. Stop. Da quel momento, se possibile, non guardate più le mail e non rispondete alle chiamate di lavoro. Altrimenti lo smart working si trasforma da liberà in schiavitù.
- Non lavorate in pigiama: vestitevi comodi e da casa ma cambiatevi dopo la colazione.
- Fate una scaletta della vostra giornata e rispettatela.
- Siate categorici e intrasigenti con voi stessi. Finché non diventerà un’abitudine e non avrete più bisogno di sgridarvi.
- Lavorate, se possibile, in un luogo dove state bene. O che ha qualcosa che vi fa stare bene.
Con quest’ultimo consiglio, arriviamo alle caratteristiche fondamentali di un luogo adatto allo smart working: la connessione internet deve andare a bomba e ci devono essere un tavolo o una sedia dove state nella corretta posizione per lavorare. Lasciate perdere il divano e il letto: lì non si lavora! Al massimo, si possono fare le telefonate.
Luoghi perfetti per lo smart working: la Fortezza Alta, Umbria
Vi avverto: è il mio posto. Ci metto il mio nome sopra e, nel caso ci vado io! Scherzo… ovviamente. C’è posto per tutti alla Fortezza Alta in Umbria. Vi ho già parlato di questo luogo e di quanto io mi senta a casa lì. Attualmente, in Fortezza, si sta pensando a un vero e proprio progetto che possa portare chi lavora in smart working a godere della meraviglia delle colline dell’Umbria. Soggiornare e lavorare dalla Fortezza Alta in Umbria è possibile e, ve lo dico io, a dir poco magnifico. Lì c’è silenzio, c’è paesaggio, c’è la possibilità di camminare in una tenuta immensa e – cosa importantissima – c’è l’asino Bernardo. Ci vediamo lì?
Luoghi perfetti per lo smart working: una casa nel Fiordo di Oslo, Norvegia
Parliamone: una casa in legno, il fiordo di Oslo, solitudine e perditudine come se non ci fosse un domani. E io lì, con le scorte per mangiare, il computer e mille cose da scrivere. E fuori l’inverno, fino al suo ultimo giorno. Chi ama il caldo probabilmente sta inorridento ma io mi ci vedo sperduta da sola in Norvegia a fare smart working finché il mondo non sarà guarito. Il Fiordo di Oslo è un luogo dove si trovano un sacco di seconde case e dove la solitudine e il distanziamento sociale sono garantiti. Chi viene?
Luoghi perfetti per lo smart working: il Lago di Ledro, Trentino
Il Lago di Ledro è un luogo che ho iniziato a conoscere bene solo di recente. Nel giorno di pioggia in cui sono arrivata lì, ho potuto fare tutto il giro del lago e mi sono resa conto quanto la Valle di Ledro e il suo grande specchio d’acqua siano dei posti perfetti – sempre per il mio modo di vedere le cose – per vivere e lavorare in smart working. Il lago, come ambiente generale, per me è rilassante fuori di misura. Mi ispira proprio il fatto di mettermi lì e guardare fuori dalla finestra prima di mettermi al lavoro. La Valle di Ledro è un gran posto anche per poter stare fuori in totale solitudine. Passeggiate, respiro e lavoro da remoto. What else!?
Luoghi perfetti per lo smart working: Aberdaron, Galles

Aberdaron, in Galles, è uno di quei posti nel mondo in cui io mi sento a casa. È sulla scogliera che sovrasta questo paese che vado mentalmente quando ho bisogno di recuperare felicità e serenità. Aberdaron è un piccolo villaggio nel nord del Galles e si trova in fondo alla Llyn Peninsula, uno dei posti più belli che io abbia mai visto nel mondo. Di notte, da quelle parti, si sente solo il mare. E quella spiaggia è magica. Mette serenità anche nell’animo più impetuoso. Il mio.
Luoghi perfetti per lo smart working: El Hierro, Canarie
Ho appena iniziato a parlarvi de El Hierro, l’isola più piccola delle Canarie e sempre di più mi rendo conto, ripensando ai miei giorni lì, di quanto possa essere perfetta per un periodo di smart working. Sull’isola io o vissuto – perdonate la ripetizione – dei momenti di isolamento assoluto e di ricarica energetica senza pari. Tantissime zone dell’isola sono già provviste di fibra ottica e lì si può lavorare alla grande. Parola mia!
Luoghi perfetti per lo smart working: Castelvecchio (Valdagno), Veneto
Castelvecchio è una frazione di Valdagno, in provincia di Vicenza. Si tratta – come sapete di sicuro – del mio paese natale e lì ci sono dei posti che mi riempiono il cuore. Una delle cose che più mi faceva disperare durante il lockdown nella primavera 2020 è stato il fatto di non poter raggiungere Valdagno. Paradossalmente, vivendo in Emilia, potevo arrivare fino al confine con la provincia di Arezzo (due ore e mezza di strada) ma non arrivare a Valdagno (un’ora e mezza di strada). Nel momento in cui sono ora – ovvero quello in cui non so assolutamente dove sarà la mia casa futura – guardare alla casa passata è una delle poche certezze. E lì andrei a lavorare. A Castelvecchio, perché ci sono i boschi, perché c’è il panorama. Perché c’è la mia montagna sacra così vicina da poterla toccare. Casa. Punto.
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Lascia una risposta