Un paio d’anni fa, ero andata sui Colli Euganei, in provincia di Padova, per visitare Villa Barbarigo a Valsanzibio. Approfittando del fatto di essere in zona, ho raggiunto poi l’Abbazia di Praglia per comprarmi dell’arnica. Viaggiando tra le due località, vidi l’insegna di una trattoria. Diceva “Giulio al Bigolaro” e subito ha attirato la mia attenzione. Tempo dopo venni a sapere che lì si mangiava davvero bene e quindi, alla prima occasione, ho prenotato e sono andata a mangiare proprio lì, a Galzignago sui Colli Euganei. L’occasione era davvero importante. Ora ve la racconto. Intanto voi segnatevi il nome e metteteci di fianco “dove mangiare sui Colli Euganei”. Parola mia.
Dove si trova la Trattoria Al Bigolaro in Veneto
La Trattoria Al Bigolaro si trova nel comune di Galzignago Terme, sui Colli Euganei. Io, per raggiungerla, ho percorso la A13 e sono uscita a Terme Euganee. Da lì, ci ho messo circa un quarto d’ora per arrivare. L’indirizzo preciso è Via Regazzoni Bassa, 19, 35030 Galzignano Terme. Vi consiglio caldamente di prenotare perché il ristorante è davvero molto gettonato e un gran posto dove mangiae sui Colli Euganei. D’estate c’è anche una bella terrazza dove mangiare all’aria aperta.
Cosa mangiare alla Trattoria Al Bigolaro sui Colli Euganei
Cosa aspettarsi da un pranzo sui Colli Euganei alla Trattoria al Bigolaro? In primis, arrivate affamati e non ve ne pentirete. I piatti sono abbondanti il giusto e – lo noterete dal menù – si può ordinare anche la porzione e mezza e la doppia porzione, soprattutto se parliamo di bigoli. Sapete cosa sono i bigoli, vero? Si tratta di un formato di pasta all’uovo tipicamente veneto… e del quale io sono ghiotta. Ora vi racconto il pranzo e ciò che io e le mie commensali abbiamo scelto.
Antipasto con salumi e formaggi
Antipasto perfetto: un piatto di salumi (Dio salvi la sopressa) e un piatto di formaggi locali con un po’ di polenta. What else per sentirsi a casa? Non c’è nulla di migliore che qualcosa da condividere quando si torna a condividere la propria vita (e non si è mai smesso) con qualcuno. Curiosi? Arrivate fino all’ultimo paragrafo.
Un classico veneto: i bigoli con l’arna
Quelli che vedete in primo piano sono degli ottimi bigoli con l’arna. Ovvero con il ragù d’anitra. Da brava veneta in trasferta, non ho potuto che scegliere per un grande classico della cucina veneta (e che mi manca molto) come primo piatto per il mio pranzo sui Colli Euganei. Io li ho trovati perfetti, sia dal punto di vista dei bigoli che del ragù d’anitra. Assaggiateli, se non li avete mai provati in vita vostra.
Una variante interessante: bigoli all’amatriciana
Questa potrebbe sembrarvi una variante insolita per un pranzo in Veneto ma non è poi così strana. E non so perché. I bigoli veneti conditi con il sugo all’amatriciana sono davvero buoni. E legano perfettamente. Il sugo era piccante il giusto e davvero saporito. Ottima scelta.
Una scelta diversa e sempre speciale: pappardelle al ragù
Tutta la pasta servita alla Trattoria Al Bigolaro è fatta in casa e si sente. Le papardelle con il ragù di carne erano proprio buone. La pasta all’uovo era fatta alla grande e il ragù proprio buono. Un’altra ottima scelta per chi magari non ha nostalgia di pasta tipicamente veneta come ce l’ho io.
Un secondo estivo: vitello tonnato
Il menù della Trattoria Al Bigolaro è davvero ampio anche per quanto riguarda i secondi. Io ho optato per un vitello tonnato davvero speciale perché era caldo e non sarei riuscita a mangiare altro. Ve lo dico: se fosse stato autunno o inverno, la grigliata non si sarebbe proprio salvata.
Il motivo del mio pranzo alla Trattoria Al Bigolaro: un’amicizia lunga trent’anni
Ci siamo conosciute nel 1991 ma è stato il 1992 l’anno migliore per noi. Appena adolescenti, vivevamo la nostra estate in un campeggio sul litorale del Cavallino, in provicina di Venezia. Già indipendenti, già sempre in giro da sole. Io, Silvia ed Elisa eravamo parte di una compagnia che proveremo a recuperare qua e là. Per quanto possa essere stato difficile, soprattutto in un’era pre-social network, non ci siamo mai perse. Non viste sì, ma mai perse. Facebook ci ha aiutato a recuperare l’una la vita dell’altra e a essere più presenti. Qualche settimana fa l’idea “ma se ci vedessimo“. Detto, fatto. Ci siamo sedute al tavolo ed è come se questi trent’anni non fossero mai passati. E questa è proprio una fortuna. È un tesoro. Loro sono un tesoro per me.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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