Qualche giorno fa, a cena, si parlava di città americane. Dall’anno scorso, la mia personale classifica è Seattle, Portland, San Francisco, New York. Fermo restando che New York sia un luogo che non si discute. Seattle e Portland sono due città molto affini al mio modo di vedere il mondo, amo il loro clima che per molti è terribile e lì mi sono sentita completamente io. Portland, in Oregon (da non confondere con quella nel Maine) è stata un’altra delle città dove la musica di un certo tipo si è sviluppata tra gli Anni ’80 e ’90. Courtney Love – donna che adoro – visse proprio lì per anni e conobbe Kurt Cobain proprio a Portland. Già questo basterebbe per farmi volare lì di nuovo. Oggi, però, vi racconto il meglio di Portland, secondo me.
Il meglio di Portland, per me
Quando ero a Portland, uscivo dall’albergo e trovavo questo murales. Mi piace da matti. Prima di fare qualsiasi cosa, me ne stavo lì a guardarlo e poi iniziavo la mia giornata, solitamente non appena veniva chiaro. Era marzo e io arrivavo dalla California dove vivevo in sandali e bermuda. In Oregon la situazione climatica era molto diversa. Ma non me ne crucciavo. Giravo per la città come se non ci fosse un domani e, strada dopo strada, mi rendevo conto quanto mi piacesse quel luogo. Per quanto riguarda il meglio di Portland, per me, vi racconterò di:
- Libri come se non ci fosse un domani
- Cultura e controcultura
- Street food al meglio di se stesso
- Fusione di destini, vite e, ovviamente, cultura
Portland in Oregon non è di certo la città più celebre tra i turisti e viaggiatori italiani che decidono di visitare gli Stati Uniti ma, credetemi, datele una possibilità.
Un mondo fatto di libri: Powell’s Books
A Portland si trova una delle più grandi librerie indipendenti degli Stati Uniti: si tratta di Powell’s Books ed è un vero e proprio universo magnifico per me. Nata nel 1971, questa libreria è da sempre un punto di riferimento culturale per la città. Consiglio: se, come me, amate i libri, datevi un budget prima di entrare perché altrimenti farete fuori tutta la disponibilità della vostra carta di credito. All’interno della libreria troverete di tutto: libri nuovi e usati, gadget di ogni genere e anche una caffetteria che vi consiglio alla grande. Per me, Powell’s Books vale il viaggio a Portland.
Il lungo fiume e la storia della città
Il Waterfront di Portland è un luogo spettacolare dove entrare in contatto sia con l’anima della città che con la sua storia. Io adoravo arrivare lì a piedi e sedermi su di una panchina vicino a dove ho scattato questa foto. Lì sentivo lo sferragliare del treno sul ponte di ferro che attraversa il Willamette River. Passeggiando lungo il Waterfront, inoltre, si incontra letteralmente il luogo in cui viene commemorata la memoria della popolazione giapponese che viveva in città durante la Seconda Guerra Mondiale. Sicuramente lo sapete ma, negli anni successivi all’attacco di Pearl Harbour, i giapponesi di tutta l’America (presenti soprattutto sulla costa ovest) vennero di per sé rinchiusi in veri e propri campi di prigionia.
Street food made in Portland
Il mio burrito, con tanto di morsi, in primo piano è una delle foto capaci di riportarmi alla mente e in bocca il sapore dello street food di Porland. Da anni, questa città dell’Oregon è particolarmente rinomata per lo streetfood che offre. Come sono organizzati i food truck? In molto molto intelligente. I food truck di Portland sono riuniti in “pods”, ovvero particolari luoghi di concentrazione. I pod da non perdere sono quelli di Tidbit e quelli tra la Washington e Adler street in centro.
La storia dell’Oregon, e non solo
Voi conoscete la storia dell’Oregon? Io ne sapevo davvero pochissimo prima di arrivare a Portland e, in mio aiuto, è corsa la Oregon Historical Society con il suo museo tutto da visitare. Ero a conoscenza della mitica spedizione di Lewis e Clark di inizio 1800 ma lì ho imparato molto di più. Datevi il tempo, nel visitare una città come Portland, di conoscere la sua storia. Duecento anni di storia possono sembrare pochi ma, ve lo assicuro, ce n’è da imparare.
Lo spirito della città
Portland è una città fortemente democratica, nel senso di appoggio al partito democratico americano. Quando sono andata là, Trump si era insediato da un paio di mesi e la città pullulava di forme artistiche pronte a contrapporsi a The Donald. Oltre a questo, molto in Portland racconta la sua anima politica, sociale, di vita. Amo le città che sanno raccontarsi, che non sono ambigue e che non temono mai ciò che sono.
Portland, per me
Cosa dire di una città che genera sorrisi, fa ragionare, scatena bei pensieri e ti fa dire “caspita, non pensavo fossi così?“. Ecco. Portland per me è così. Quando sono arrivata in treno dalla California, guardavo fuori dal finestrino per riuscire a scorgere il monte Hood e, quando lo vidi, sorrisi. Era ancora pieno di neve e la primavera stentava a mostrarsi. Io ero felice. Molto felice. Felice di avere la possibilità di conoscere una città che non avrei mai pensato di visitare. Allora mi sono detta che, davvero, quella frase che viene attribuita ad almeno mille autori ha ragione: almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato. E, aggiungo io, dove non avresti mai pensato di andare. Grazie Portland!
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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