Giorni fa sono riuscita in una cosa che avevo in mente da molto: visitare San Galgano, in Toscana. Mi sono lasciata meravigliare da quella che, nella mia testa, avevo sempre definito come la Tintern Abbey italiana. San Galgano è stato il più grande complesso monastico della Toscana e, ancora oggi, resta uno di quei luoghi mitici da vedere durante un viaggio in Italia. Come organizzarsi per vedere le rovine di San Galgano e cosa occorre sapere?
Dove si trova San Galgano e come raggiungerla
San Galgano si trova nel comune di Chiusdino, in provincia di Siena. L’abbazia si raggiunge molto facilmente e la strada da percorrere è proprio bella. Io alloggiavo a Cortona e ci ho messo poco più di un’ora e mezza per arrivare. Tendenzialmente, tenendo conto di partire da Siena, ci mettere circa 40 minuti. Si percorrono delle strade di campagna ma nessuna di troppo stretta o problematica. Puntando il navigatore su Abbazia di San Galgano, arriverete direttamente. L’abbazia è ben segnalata quindi non vi perderete nemmeno se, come me, siete amanti delle indicazioni stradali vecchio stampo.
Organizzare la visita a San Galgano: cosa bisogna sapere? Consigli e Informazioni
C’è qualcosa da tener presente per organizzare la visita all’Abbazia di San Galgano? Certamente, soprattutto se, come me, decidete di visitarla il giorno più caldo dell’anno. Riassumo a mo’ di lista tutto quello che posso dirvi, in base alla mia esperienza in Toscana dei giorni scorsi.
- L’abbazia è visitabile dalle 10 alle 19 (in estate. In inverno chiude prima).
- Il biglietto d’ingresso è di 4€ e dà anche la possibilità di vedere il museo di San Galgano a Chiusdino.
- Non ci sono posti per sedersi in prossimità dell’abbazia
- Non ho notato nessun accesso garantito per disabili o per chi ha difficoltà motorie.
- In estate da quelle parti fa davvero caldo. Arrivate preparati a livello di vestiti e con qualcosa per coprirvi la testa. Oltre a ciò, crema solare come se piovesse.
- Di fronte l’abbazia c’è un agriturismo con bar e ristorante. Nel caso abbiate bisogno di andare in bagno, mangiare o di comprare da bere.
La storia dell’Abbazia di San Galgano
Cosa sappiamo dell’Abbazia di San Galgano? Le informazioni sono molte e cominciamo dal principio: chi era questo Galgano? C’è un testo medievale che racconta la vita di questo Santo e si chiama, guarda caso, Vita de Sancti Galgani. Malgrado la fonte più che certa e autorevole, la vita di San Galgano sembra fondersi con un sacco di miti e archetipi medievali: un cavaliere sempre dedito alla guerra e alla conquista, viene folgorato dalla divinità e decide di abbandonare la vita temporale per quella spirituale, dedicandosi a Dio fino al giorno della sua morte. Ci sono almeno altre tre figure (San Paolo, San Giorno o San Martino per esempio) di Santi dalle storie molto simili e non dimentichiamoci il mito arturiano in genere. Quello che posso dirvi sull’abbazia è che venne costruita all’inizio del XIII Secolo, dopo la morte del Santo, e iniziò la sua vita come abbazia cistercense. Quando iniziò la sua decadenza? L’abbazia ebbe vita florida fino al XVI Secolo e, a inizio del 1700 iniziarono i primi crolli. San Galgano è sconsacrata dal 1789.
Cosa si può vedere visitando l’Abbazia di San Galgano in Toscana?
Ok l’abbazia senza tetto, ma cos’a si può ammirare visitando il complesso di San Galgano? Il biglietto, come vi dicevo, dà accesso all’interno della basilica e al complesso monastico. Oltre a questo, ci si può spostare a piedi verso l’Eremo delle Siepi per vedere la famosa spada nella roccia. Vi racconto tutto qui di seguito.
Cosa vedere a San Galgano: l’abbazia scoperchiata
Ovviamente, l’attrazione principale del complesso monastico di San Galgano è l’abbazia senza tetto che, va detto, è davvero impressionante e bellissima. Nelle mie stories di Instagram l’ho definita (come a inizio post, del resto) la Tintern Abbey italiana, benché Tintern sia molto più mastodontica. Non vi nascondo che, in mezzo a quella navata senza tetto, io mi sia sentita un po’ un po’ una piccola William Wordsworth in attesa di quella Emotion Recollected in Tranquillity che dà il titolo a questo blog. Il fatto è che l’abbazia è davvero impressionante. A mezzogiorno (in estate) le ombre disegnavano una diagonale perfetta lungo la navata.
Cosa vedere a San Galgano: I resti del monastero
San Galgano era un monastero. I cistercensi sono monaci, non frati, sicché si chiama “monastero”. Lo scrivo per me perché, dentro la mia testa, continuo a sbagliarmi. Non appena si paga il biglietto, prima di entrare nella chiesa vera e propria, si possono vedere alcuni resti di quello che era il convento ops monastero. Sono rimaste in piedi alcne mura del chiosto e la sala del Capitolo è ancora ben visibile in tutta la sua meraviglia assoluta. Non andate dritti dentro la chiesa: indugiate e curiosate un po’ prima.
Cosa vedere a San Galgano: l’Eremo di Montesiepi
Una parte molto importante della zona di San Galgano è l’Eremo di Montesiepi. Si trova a poca distanza dall’abbazia e si può raggiungere anche a piedi. Se lo fate, sappiate che la strada è un po’ ripida e non va fatta in infradito. Detto questo, l’Eremo di Montesiepi è il luogo dove è custodita la famosa “Spada nella roccia” di San Galgano. Molti arrivano in abbazia pensando che sia dentro la chiesa scoperchiata ma non è così. Che cosa ha di tanto speciale quella spada? Tra poco ve lo racconto. Nel frattempo vi dico che l’Eremo di Montesiepi è il luogo in cui San Galgano si ritirò a vita monastica. La chiesa è molto particolare perché di pianta circolare.
La spada nella roccia. Ovvero la spada di San Galgano
Quando mi sono avvicinata alla spada nella roccia la prima cosa che ho pensato è stato “per San Giorgio e l’Inghilterra“. Sono figlia dei film Disney come, per l’appunto, La Spada nella Roccia e mi immaginavo già Merlino e Anacleto comparire lì di fianco a me. Parlando di realtà storica, non ci sono evidenze che testimonino il fatto che San Galgano abbia incastrato la sua spada tra i sassi. Anzi, vi dirò di più: sembra che, da alcune analisi scientifiche, la spada risalga più alla fine del Medioevo, momento nel quale il mito arturiano era in auge in tutta l’Europa. Che incastrare una spada lì sia stato il tentativo di dare nuova luce all’Abbazia? Potrei interrogare Giacobbo oppure andare avanti con questo post. Cosa faccio? Ciò che resta una grande figata – passatemi il termine – è che lì davanti la fantasia galoppa come in pochi altri posti al mondo. Parola mia. E quel posto vale il viaggio in Toscana.
L’Abbazia di San Galgano, per me
Quando sono arrivata vicino all’abbazia e camminavo per raggiungerla, la guardavo incredula. Possibile che sia qui? Mi chiedevo. Ed era così. Una volta entrata, credo di aver fotografato ogni angolo, ogni centimetro. Lasciavo che la mia mente immaginasse i monaci lì dentro, magari illuminati solo dalle candele. Lasciavo che la mia testa creasse mille storie ambientate lì dentro e sono ancora qui che le invento oggi mentre scrivo del mio viaggio in Toscana e della visita a San Galgano. Ho adorato il fatto di aver realizzato uno dei miei sogni di viaggio. Ho adorato essere lì, anche da sola, con i miei pensieri e la mia fantasia galoppante. Ho adorato dire “per San Giorgio e l’Inghilterra“, tra lo sguardo incredulo di bimbi che non sapevano cosa io stessi citando. Vorrei tornare, magari in inverno, per vedere l’effetto che fa.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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