Il fatto è uno e indiscutibile: mi manca da matti il fatto di organizzare e vivere un viaggio in Inghilterra. La nostalgia è alta e, tra le città che fanno piangere la mia anima, c’è Manchester. Mi manca Manchester, così come mi manca tutta la Gran Bretagna e non vedo l’ora (perché io ci spero alla grande) che si possa ricominciare a volare verso la Gran Bretagna e che si possa ricominciare a sognare. In pieno. Che cosa costituisce il meglio di Manchester? Vi do le mie personali risposte in questo post. E sottolineo personali. Manchester è una città incredibile, capace di dare tanto a chi le fa le domande giuste. Io sono innamorata di Manchester e si noterà da questo post. Spero di farvi appassionare un po’ a questa grande città del nord-ovest dell’Inghilterra.
Il meglio di Manchester: le mie scelte
Ribadisco un concetto: quello che sto per raccontarvi è frutto delle mie scelte personali e del mio amore per Manchester. Il viaggio, come ripeto spesso, è una delle cose più personali che ci siano al mondo. Ancora più della scelta delle mutande da indossare. Io di Manchester amo tutto ma, tra le molte cose, amo la sua impronta culturale. Manchester è una città dove la cultura, in tutte le sue forme, avvolge ogni cosa. La cultura è proprio Mancunian all’ennesima potenza. Ecco perché un viaggio in Inghilterra dovrebbe sempre passare per Manchester. Le mie scelte vi porteranno a conoscere:
- Luoghi dove la cultura è di casa per antonomasia
- Luoghi dove la musica parla e racconta
- Luoghi che ricordando al mondo il ruolo rivoluzionario di Manchester (in molti campi)
Questa lista,ovviamente, non è esaustiva ma può essere indicativa. Molte volte ho ricevuto messaggi e mail nei quali mi chiedavate “ma davvero vale la pena di vedere Manchester?“. La mia risposta è sempre stata affermativa. Fidatevi.
Manchester e le sue biblioteche
Le biblioteche di Manchester sono una forte parte costitutiva del carattere della città. Sto pensando di scrivere un post riassuntivo proponendovi un itinerario tra le biblioteche di Manchester perché potrebbe essere una sorta di “leit motiv” splendido per conoscere questa città del nord-ovest dell’Inghilterra. Detto questo, le biblioteche di Manchester sono un qualcosa di incredibile: in città troverete la Chetham Library, ovvero la più antica biblioteca pubblica di lingua inglese nel mondo. C’è poi quella meraviglia vittoriana della Portico Library e, perché no, la John Rylands Library, capace di far sognare niente di meno che Hogwarts. Finita lì? Certo che no: se mi cercate in città, mi troverete alla Central Library. Garantito.
Manchester e i suoi musei gratuiti
Come in tutta la Gran Bretagna, molti (per non dire quasi tutti) i musei di Manchester sono gratuiti. E per me è un puro spettacolo perché mi concede la libertà di entrare e uscire a piacimento, tutte le volte che voglio, anche per vedere un quadro solo. Manchester è una città dove l’arte ha sempre avuto anche una sorta di “faccia sociale”. I quadri di Lowry, che potete trovare ben in tre musei (la Whitworth Gallery, la Manchester Art Gallery e The Lowry), raccontano come null’altro al mondo l’essenza della città. Io vi consiglio anche musei come l’Imperial War Museum North a Salford e il Peolple’s History Museum, una perla che racconta – di nuovo – molto del ruolo politico e sociale di Manchester.
Manchester e gli scrittori
Wikipedia conta ben 167 scrittori “made in Manchester” ai quali vanno aggiunti tutti quelli che sono passati dalla città e si sono fermati lì a scrivere. Sto pensando anche a un post riassuntivo sulle anime scriventi di questa città perché – ve lo assicuro – ci sono mille angoli da vedere per ricordare romanzieri, studiosi e filosofi di ogni genere. Tra tutti cito la grande Elizabeth Gaskell (la sua casa è visitabile ed è spettacolare) o Anthony Burgess (lo vedete qui sopra. È l’autore de L’arancia meccanica. Lui era proprio di Manchester). Posso citare anche John Ruskin che, pur non essendo nato a Manchester, fece di questa città la sua “culla” per scrivere. Marx ed Engels completano l’opera ma come non ricordare il passaggio di Johanna Schopenhauer proprio a Manchester mentre la Rivoluzione Industriale stava imperando? Non so per voi, ma tutto questo – per me – è già motivo di mille viaggi in città.
Manchester e la Rivoluzione
Manchester è una città che ha cambiato il mondo: tra il XVIII e il XIX Secolo, proprio lì e solo lì, nacque la Rivoluzione Indusitriale: l’invenzione della macchina a vapore (e, successivamente, del telaio a vapore e delle locomotive) è uno di quegli eventi del quale tutti dovremmo imparare la data. Ma una data precisa non c’è. Il periodo, infatti, è stato definito tale da Marx, Engles (che vissero a Manchester per studiare la condizione operaia) e Stuart Mill nel XIX Secolo, facendo riferimento a degli studi di Jérôme Adolphe-Blanqui. Praticamente, Manchester diede vita all’industria ma non sapeva come definire ciò che stava facendo. In città ci sono dei luoghi pazzeschi per inoltrarsi nella storia della città e nella comprensione di come tutto ciò che accadde cambiò il mondo. Io vi consiglio di fare un giro nei quartieri di Ancoats, Castlefield e di visitare il Museum of Science and History.
Manchester e la Musica
Manchester fa rima con musica. E con questo potrei anche chiudere questo paragrafo ma farò di più. Mi basta citare qualche nome: Joy Division, New Order, Oasis, Stone Roses, Chemical Brothers, The Smiths, Elbow. Vi basta? Siccome sono pretenziosa, vi chiederei proprio di ascoltare una grande “summa” musicale: Golden Slumbers dei Beatles nella versione degli Elbow. Un concentrato puro di musica inglese, con un tocco mancunian che non fa mai male. Anzi, fa innamorare. Manchester è una di quelle città in cui gli amanti della musica hanno pane per i loro denti. E dove un luogo che ha fatta la storia della musica – l’Haçienda – è ricordato con tanto di targa blu. Come la casa di Shakespeare, per intenderci.
Manchester e la britannicità pura
Non so a voi, ma a me si apre il cuore quando vedo un qualcosa come quello che ho ritratto nella foto qui sopra. Amo proprio tutto della Gran Bretagna e, se fosse una persona, ne sarei innamorata profondamente. In fondo, la amo profondamente e non ne ho mai fatto mistero. Amo il suo essere piena di luoghi “di perdidutine” così come adoro le sue realtà urbane. L’insieme “mattoni + canale + città” per me è britannicità allo stato puro. E per me è amore totale. Manchester è amore totale per me. E amo il suo essere se stessa. Così, tanto urbana quanto storica.
Manchester, per me
Ecco una foto mia che adoro: era il primo giorno in giro per Manchester, a febbraio di quest’anno. Tre giorni prima della mia quarantena. Pronta a vivere l’ennesimo passaggio in città. Più volte mi sono fermata a pensare a quanti viaggi ci vogliono per poter raccontare una città a dovere. Me lo sono chiesta ma non mi sono data una risposta plausibile. Manchester è quasi una tappa fissa (in anni normali) dei miei viaggi in Gran Bretagna e, a pensarci bene, non c’è quasi viaggio in Inghilterra in cui io non passi di lì almeno per qualche giorno. Manchester è capace di farmi felice. Mi brillano gli occhi e l’anima inizia a splendere appena atterro lì e vedo la scritta “UK Border” in aeroporto. Amo vivere Manchester nella sua normalità: mi basta una tazza di tè da Richmond, un saluto alla statua di Alan Turing, un treno preso a Piccadilly o qualche passo dalle parti del Forte Romano, simbolo della nascita della città. E io sono felice. Grazie Manchester, ti attendo come si aspetta l’amore vero. Ti vivo come fossi amore vero. Perché lo sei.
Take me out tonight
Take me anywhere, I don’t care
I don’t care, I don’t care
And in the darkened underpass
I thought oh God, my chance has come at last
(but then a strange fear gripped me and I
Just couldn’t ask)
The Smiths – There’s a light that never goes out
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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