Ebbene sì: anch’io sono andata a vedere la fioritura a Castelluccio di Norcia, l’evento che attira sull’omonima piana (un posto pazzesco a prescindere da quel momento dell’anno) in Umbria un sacco di gente. Forse troppa. Io ci sono stata in un giorno feriale (era un martedì) e sono arrivata abbastanza presto al mattino: c’era parecchia gente ma l’affollamento non era eccessivo. Sui giornali umbri, proprio un paio di giorni prima, lessi di insostenibilità legata al quel momento dell’anno e all’affollamento dei turisti in zona. La domanda, ora, sorge spontanea: vale davvero la pena di andare a vedere la fioritura a Castellccio? La risposta è sì. Il fatto è che dovrebbero sorgere anche altre domande e i turisti e viaggiatori che vi giungono dovrebbero auto-imporsi un comportamento diverso. Vi racconto tutto.
Dove si trova Castelluccio di Norcia e come raggiungerlo
Castellucio di Norcia, proprio come dice il suo nome, si trova nel territorio comunale di Norcia, in Umbria. Norcia, attualmente, è una città che stringe il cuore e non poco. Dall’abitato di quella che fu la culla del monachesimo europeo (San Benedetto vi dice nulla?!), occorre viaggiare per circa 45 minuti su di una strada di montagna che vi potertà a circa 1500 metri, proprio sulla Piana di Castelluccio. Si tratta di un altopiano contornato dai Sibillini ed è un vero e proprio paradiso. Qui si trova (o dovrei dire “si trovava”) il paese di Castelluccio. Per cosa è famosa questa zona? Le particolari condizioni di clima e di umidità rendono la Piana di Castelluccio di Norcia un luogo pazzesco per la coltivazione di alcuni legumi come, per esempio, le lenticchie. Queste coltivazioni fioriscono tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, regalando uno spettacolo di colori senza pari. Tutto ciò rappresenta la croce e la delizia di Castelluccio di Norcia.
Castelluccio di Norcia, il paese fantasma
Qualche parola su Castelluccio di Norcia. Fino al 2011 circa, in questo luogo vivevano 150 persone. Il terremoto di 4 anni fa ha reso la vita da quelle parti davvero impossibile e ora, da quanto mi è stato detto, nessuno più vive a Castelluccio. Dalla foto qui sopra potete ben vedere come parte del paese sia crollata in seguito alle scosse. Ciò rende il territorio di questa parte di Umbria (al confine con le Marche) ancora più fragile e sensibile. E proprio queste due parole dovrebbero essere marcate a fuoco dentro la mente di chiunque vada a Castelluccio. Ogni territorio richiede rispetto, a maggior ragione se si tratta di un luogo in bilico e molto delicato. Oltre a questo, chiunque si rechi a Castelluccio per vedere la fioritura dovrebbe tener presente di una cosa: quei fiori non sono lì per bellezza. Benché comunichino meraviglia.
Il galateo della fioritura di Castelluccio di Norcia
Belle le foto in mezzo ai fiori, vero?! Castelluccio di Norcia è uno dei luoghi più instagrammabili del mondo… ma anche no. Anzi. No. Il giorno in cui sono stata lì, ne ho viste di ogni: gente che scavalcava le recinzioni, gente che camminava in mezzo ai campi, poveri fidanzati pronti a scattere mile foto alle proprie compagne ovviamente vestite con un abito romantico a fiori e tutte col cappello di paglia in testa. Nulla di male in questo: sono scelte personali diverse dalle mie che non condivido ma che posso tollerare. Parlo di vestiti. Non del resto. Quello che la gran parte della gente che arriva a Castelluccio di Norcia non considera è un fatto fondamentale e molto semplice: quei fiori sono piante che devono dare dei frutti. In quel caso legumi. Se si pesta il fiore, la pianta non restituisce nulla. Quei fiori sono il lavoro di qualcuno, il proprio sostentamento e quello della propria famiglia. Quelle lenticchie saranno messe in un sacco e vendute a peso. Il ricavato dovrà essere decurtato dei soldi spesi per comprare i semi, quelli per preparare il campo, quelli per seminare, quelli per raccogliere, quelli per le tasse. Ora fermiamoci tutti un attimo: perché che ca**o entrate nei campi a pestare i fiori per farvi una straca**o di foto? Restate fuori, usate le inquadrature giuste e nessuno si farà male. Soprattutto il coltivatore che vive proprio di quelle lenticchie. Indi per cui, ecco il galateo della fioritura di Castelluccio di Norcia:
- Per quanto possibile, cercate di andare su con l’auto piena: il posto per parcheggiare è poco e l’equilibrio della zona merita qualche auto in meno. Car pooling come se piovesse. Al limite, se siete in più auto mezze vuote, compattatevi a Norcia e salite con un’auto sola.
- Partenza intelligente: il mattino, non appena le nuvole si diradano, è spettacolare. Alzatevi presto. Inoltre, troverete meno gente.
- Non entrate nei campi: non entrate nei campi, non entrate nei campi, non entrate nei campi, non entrate nei campi. Vado avanti ancora o il concetto è chiaro?
- Rispettate l’ambiente al massimo. Se non di più. Quello che state guardando per voi è una distesa di fiori. Per altri è lavoro. Pensate a questo.
- Contribuite come potete: sulla Piana di Castelluccio di Norcia c’è una piccola casetta di legno dove troverete proprio le lenticchie o altri legumi. Oltre a quella, c’è un punto vendita di Coldiretti. Fermatevi e comprate qualcosa. Mi sembra il minimo.
Ah, non entrate nei campi. Ve l’ho già detto?
Castelluccio di Norcia, per me
Sapevo della bellezza della fioritura di Castelluccio di Norcia e avevo già visto un miliardo di foto di quel posto. Malgrado questo (un classico male dell’epoca in cui viviamo: sappiamo già troppo dei posti da vedere, come se li avessimo già visti ancora prima di arrivarci), non dimenticherò lo stupore che ho provato quella mattina, arrivando proprio sulla Piana di Castelluccio. La strada sale fino a un certo punto e, non appena inizia a scendere, ci si ritrova davanti alla distesa colorata dei campi, osservandoli dall’alto. Mi sono fermata e sono scesa dall’auto, mentre il vento mi invadeva l’anima e il cuore. Sono rimasta lì a guardare quel panorama senza riuscire a proferire parola. Una volta scesa, ancora prima di parcheggiare, mi guardavo attorno e pensavo a una sola cosa: quel paesaggio mi ricordava la Mongolia. Una volta scesa dalla macchina sono rimasta lì a guardarmi attorno come se fosse la prima volta che mi trovassi davanti a un fiore. E, irrimediabilmente, ho pensato a William Blake.
To see the world in a grain of sand
and heaven in wild flower.
Hold infinity in the palm of your hand
and eternity in an hour.
William Blake – Auguries of Innocence
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Quanto e’ bella la nostra Italia! E aggiungo anch’io: non entrate nei campi, non entrate nei campi 😁
Grazie per le aggiunte Stefania. Io mi sto godendo proprio delle zone che non conoscevo e mi piace da matti.
Ci sono stato anch’io, l’anno prima del terremoto 🙁
Posto unico, bellissimo da visitare!
Davvero. Spero di poterci tornare per stare lì a godermi la natura con più calma.