Avete voglia di lasciarvi avvolgere dalla bellezza più assoluta? Fate un giro in Veneto e visitate la Gypsotheca del Canova, a Possagno. Io ci andai, per la prima volta, ai tempi del liceo e ne rimasi impressionata. Ci sono tornata qualche giorno fa, proprio con l’intento di visitarla per poterla raccontare qui sul mio blog di viaggi. Ci sono quei musei che stupiscono per la vastità delle collezioni. Altri per la quantità di bellezza pronta ad abbracciare chiunque entri. La Gypsotheca del Canova di Possagno è uno di quei posti che potrebbe portare non so quante persone a viaggiare in Italia. Basterebbe una visita lì per giustificare anche 12 ore di volo da chissà che parte del mondo.
Dove si trova la Gypsotheca del Canova e come raggiungere questo museo
Puntualizziamo una cosa: si scrive sia Gipsoteca che Gypsotheca. La seconda forma è quella più utilizzata,malgrado sia più greca che italiana, per via proprio del richiamo all’arte antica. Detto questo, la Gypsotheca del Canova si trova nella città natale del grande scultore: Possagno. Questa piccola città dista davvero poco da Bassano del Grappa ed è un luogo da tener presente per dare vita a un gran bell’itinerario veneto che abbia la bellezza al suo centro. Il mio suggerimento è quello di unire la visita dalla Gypsotheca del Canova con l’esplorazione di una villa veneta come Villa Barbaro a Maser. Le due meraviglie sono davvero poco distanti. Una volta arrivati a Possagno troverete il parcheggio proprio davanti alla Gypsotheca e nelle zona limitrofa.
Come organizzare una visita alla Gypsotheca del Canova
La Gypsotheca del Canova si è organizzata per accogliere i visitatori in tutta sicurezza in questo periodo post-emergenza Covid-19. Come ci si organizza per visitare questo museo?
- Vi consiglio altamente di acquistare il biglietto online: troverete tutti i riferimenti sul sito ufficiale.
Per comprare il biglietto, vi verrà chiesto di scegliere l’orario della vostra visita. Questo avviene perché gli ingressi sono contingentati. - Arrivate al museo con la mascherina: è obbligatoria nelle parti al chiuso. Al museo troverete anche un sacco di dispenser con l’igienizzante per le mani.
- All’ingresso vi verrà misurata la temperatura. Se supera 37.5°, non vi sarà permesso di entare.
Il biglietto acquistato online costa 10,50€ (10€ per il museo e 0,50€ per la vendita online). Il tempo che dovete considerare per la visita è variabile in base al vostro interesse per ciò che vedrete. Io vi consiglio di considerare almeno un’ora e mezza.
Cosa aspettarsi dalla visita alla Gypsotheca del Canova
Sapete cosa sia una Gypsotheca? Si tratta di una raccolta di gessi. Antonio Canova – lo saprete di sicuro – era solito scolpire il marmo e ci ha lasciato delle opere pazzesche come Amore e Psiche (al Louvre) o la statua di Paolina Borghese. Come iniziava la sua opera di creazione? Iniziava da una piccola formina in terracotta per poi spostarsi su una prima versione della statua proprio in gesso. Quest’ultimo elemento era meno costoso del marmo e anche più facile da lavorare. I gessi contenuti nella Gypshotheca di Possagno altro non sono che le prime prove delle statue del Canova. Sono il vero e proprio incipit dell’opera d’arte stessa.
Gypsotheca del Canova: le sale con i gessi
Il cuore del museo Canova sono alcune sale che contengono i gessi del grande scultore veneto. C‘è una sala che potrei definire quasi monumentale e alcune più moderne. In quest’ultime, anche se potrà non sembrarvi, nulla è lasciato al caso. La struttura di due sale è piuttosto moderna e anche la posizione delle finestre è messa in relazione con la posizione dei gessi. Osservate, camminate con calma e guardate ogni singolo dettaglio.
I dettagli dei gessi del Canova
Spesso, quando visito i luoghi pieni di arte, mi fisso sui dettagli. Divento matta nello scrutare affreschi, statue, stanze e così via. Per come la penso io, è proprio nei dettagli che sta il genio. È nei dettagli che sta quella scintilla che ci fa comprendere quanto un artista sia un qualcuno di eccezionale. Visitando Palazzo Te a Mantova, per esempio, mi ero fissata sulle mani di una delle figure della Camera dei Giganti. L’altro giorno, alla Gypsotheca Canoviana, mi sono di nuovo fissata su alcune mani. Le ho trovate molto espressive e forti. La cosa va al di là della loro misura o della loro posizione. Per me, quelle mani parlavano. Fissatevi sui dettagli. Vi stupirete.
La casa natale di Antonio Canova
La Gypsotheca si trova in quella che era la casa natale di Antonio Canova. L’edificio di fronte la raccolta di gessi era proprio la casa della famiglia ed ora è visitabile. Essa è stata ristrutturata per ridare l’impressione di una casa del XVIII Secolo. Io l’ho trovata molto interessante anche perché, in una delle stanze, sono esposti dei veri vestiti appartenuti ad Antonio Canova. Questo mi ha permesso, probabilmente per la prima volta. di comprendere la fisicità di quell’uomo. Non vi è mai capitato di immaginarvi qualcuno di famoso (soprattutto se appartenuto al passato) e di capire che, in realtà, era molto diverso? I musei dovrebbero servire anche a questo, ovvero ad avvicinarci alla reale percezione di qualcuno che ammiriamo.
La Gypsotheca del Canova, per me
Quando vacillo emotivamente, ci sono poche cose che possono curarmi l’anima: la bellezza è una di esse. La bellezza, qualsiasi forma abbia. A volte può essere il panorama sulle montagne, a volte il rumore del mare. Ricordavo la Gypsotheca del Canova come un luogo pieno di bellezza e così l’ho ritrovato. Il colore predominante, al suo interno, è il bianco e sembra trasformarsi in luce pura. E da luce diventa abbraccio. E da abbraccio diventa forza. La bellezza è un qualcosa che salverà il mondo, qualsiasi forma prenda e con qualsiasi intensità prenda noi. Io mi lascio prendere come la più inesperta delle fanciulle e non sono mai stata più felice di sentirmi tale. Mi sento al sicuro in un posto come la Gypsotheca del Canova. Provate a vedere l’effetto che fa.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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