Cavolo, è davvero tanto tempo che non scrivo solo a me. E mi sa che ci vuole. Se c’è una cosa che ho imparato su me stessa, è che scrivere è terapeutico e mi aiuta a mettere in ordine i pensieri, i sentimenti e le emozioni. Scrivere è la cosa più bella del mondo per me stessa. Scrivere, oggi, mi sembra un dovere verso di me e quei nodi che sento nell’anima. Mi sono detta una cosa in questi giorni: cara Giovy, ricordati di splendere. Perché tu sai splendere.
Le nuvole…

Ci sono giorni, nella vita di tutti, in cui arriva il temporale. Le nuvole grosse, pesanti sembrano schiacchiarci e, probabilmente, è un po’ così. Quando guardiamo il cielo, in giorni come quelli, sembra che nulla più possa renderlo chiaro e, malgrado le nuvole ci mettano molto a dissiparsi, prima o poi lo faranno. Se c’è una cosa certa, in questo nostro mondo, è che il cielo non è mai uguale a se stesso il giorno prima. Se non lo è il cielo che ci sovrasta, perché mai dovrebbero esserlo i nostri giorni? Me lo dico da giorni ed è come se, davanti a me, avessi una lavagna dove scrivere con i gessi colorati. Già, perché se c’è una seconda cosa che ho imparato di me in questi 42 anni di vita, è che se metto del colore nei miei pensieri (anche quando loro si ostinano a essere del grigio più cupo) forse riesco a leggerli meglio. Dico “forse” perché, in un modo o nell’altro, il beneficio del dubbio ci sta sempre. Ci deve essere.
In cosa posso splendere?

Le nuvole portano via la luce, portano via il calore. Ma portano anche l’energia che, poi, viene scaricata a terra. Quasi per ricaricare anche noi. Malgrado ciò, è difficile guardarsi allo specchio per capire in cosa si possa splendere. Io provo a fare una lista. Mi serve, ne ho bisogno.
- Splendo nelle parole che scelgo per espirmermi, benché nella vita io sia fallace come tutti gli esseri umani.
- Splendo nella speranza che, volente o nolente, è un qualcosa che non mi lascia mai.
- Splendo perché so che “I am mine” è un dato di fatto e non una rinuncia a qualcosa.
- Splendo perché respiro. E trovo tutto in fondo al mio respiro.
- Spendo perché so di saper amare. E il mio dolore ne è la prova.
Cara Giovy…

Ho scritto tante volte per me. Lo ribadisco. Oggi è come se stessi scrivendo alla me stessa del futuro. Cara Giovy, sappi che ci saranno giorni tremendi, giorni in cui ti sentirai ancora morire dentro. Cara Giovy, sappi che ci saranno dei giorni in cui non saprai dove sia la tua casa, ma la tua casa è nel tuo cuore. Cara Giovy, sappi che sai donare tutto ciò che ti porti dentro, nel bene e nel male, qualsiasi cosa voglia dire. Cara Giovy, sappi che il futuro è ancora tutto da scrivere anche se, probabilmente, tutti vorremmo sapere, anche a grandi linee, che cosa ci porterà. Il 2020 è difficile, vero? Sì… ma come giustamente diceva William Blake, una cosa è vera perché esiste anche il suo contrario. La contropartita ci sarà. Lascia che il mondo cada a pezzi, tu sarai la Fenice della tua vita. Ricordati di splendere. Scegli di splendere. Sempre.
Le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ogni volta che si cade, che si è di fronte a un sfida che sembra troppo grande, che ci sentiamo sopraffatti dobbiamo imparare a respirare. A guardarci dentro e capire che siamo più forti di quello che pensiamo, che siamo esseri meravigliosi, unici e resilienti. Non bisogna cancellare il dolore, la fatica, bisogna accettarle, guardarle e lasciarle passare, con i loro tempi e le loro necessità. Perché anche nel dolore cresciamo, anche con la fatica impariamo a camminare.
E poi, un giorno, tutto sembrerà tornare semplice, perfetto, esattamente come doveva essere.
Grazie Elena!
Quando mi sembra di essere di fronte ad un problema insormontabile mi viene sempre in mente George Gray dell’antologia di Spoon River ( l’avevo dovuto imparare a memoria tantissimi anni fa…)
‘Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca’
Un abbraccio
Stefania, questo tuo commento è meraviglioso. Sei approdata su questo blog da poco eppure hai fatto centro! Grazie per avermi dato uno spunto per curare la mia anima.