
Amore e Pandemia torna con la nona puntata: in questo racconto si va a toccare un ambito a me molto caro. Sto parlando dei luoghi storici o i posti in cui si è fatta, in qualche modo, la storia. La nostra protagonista femminile ama la Storia, proprio come me. Ho deciso di darle questa caratteristica: è bello sentirsi autori e poter plasmare i personaggi come si vuole. Un pensiero che la grande Mary Shelley condividerebbe con me. Il “torneremo a viaggiare” di oggi porta i nostri protagonisti in alcuni luoghi in cui si è fatta la storia. Ogni aggiunta, ovviamente, è ben accetta.
Torneremo a viaggiare… e ti porterò nei luoghi della storia

Caro te, te che sei parte di me. La Storia è la mia passione di lunga data. Credo non ci sia passione più grande di quella nel mio cuore. Passione razionale, intendo. Ci sono delle passioni che, in un qualche modo, scegliamo e altre che ci scelgono. Quando meno ce l’aspettiamo. Ai tempi dell’Università, mi immaginavo infilata di sana pianta lungo il sentiero della Linguistica. Invece no. Complici un paio di viaggi in Sud America, eccomi pronta a camminare lungo il percorso di Storia dell’America Latina. E così è stato. Detto questo, sarei pronta a leggere libri di storia come se non ci fosse un domani. Sarei pronta a leggerti libri di storia come se non ci fosse un domani. Ti mostrerei i miei occhi infusi di una passione che non sei tu. Ma che ci lega, che ci tiene saldi e che ci fa bene. Ti porterei nei luoghi in cui si è fatta la storia perché quei posti sono pieni di energia pazzesca. Io la sento quando sono là. E tremo.
Waterloo e la disfatta di Napoleone
Era il Giugno del 1815 e su di un prato a non troppa distanza da Bruxelles si stava facendo la storia d’Europa. Visitare Waterloo è una di quelle cose da fare, prima o poi, nella vita. E io ti ci porterò, Diavolo del mio cuore. Lì ho pianto e mi sono emozionata. Si può mai emozionarsi di fronte a un prato con qualche monumento? Questa è una domanda che chi legge Amore e Pandemia dovrebbe farsi. La risposta, invece, la do io: sì, si può piangere. Tutto ciò che genera emozione, dall’Amore alla Storia in ordine sparso, merita le nostre lacrime, quelle più belle, quelle che non sanno di tristezza ma di voglia di vivere. Bene, Amore mio. Io nel luogo della disfatta di Napoleone, sento ancora i cannoni sparare, vedo le truppe avanzare e, dall’alto della Butte du Lion, sono felice. E, per quel che mi riguarda, non voglio di certo tenere quella felicità per me. Dato che – te lo dico – la felicità sei tu. Se questo post fosse una canzone indie avrei detto “la felicità sei te“. Che suona meglio.
Stirling: il campo di Battaglia di Bannockburn e l’indipendenza di Scozia
Se a Waterloo sento i cannoni sparare, a Bannockburn sento lo scalpitio della cavalleria accompagnato dalle cornamuse. Il Campo di Battaglia di Bannockburn è uno spettacolo dal quale è difficile andare via. Si trova a pochi chilometri dalla stazione di Stirling ed è uno di quei posti da cui non andrei mai via. Ci tornerei con te, Amore mio, perché quello sarebbe il posto giusto per parlare di come fosse realmente William Wallace e di come, a maggior ragione, fosse Robert The Bruce, il re fuorilegge. Quello sarebbe il posto giusto per noi, Amore mio, perché ci andremmo in autunno (proprio come quando ho scattato questa foto) e saremmo colti dal freddo della Scozia. Un freddo meraviglioso: staremmo lì all’aperto un po’ e poi ci attenderebbe un tè (con un po’ di shortbread, che fa sempre bene) in quel della caffetteria aperta all’ingresso di questo luogo. Earl Grey e coccole al cospetto della storia. Cosa ci può essere di più bello?
Bosworth, il campo di battaglia dove si è fatta la storia d’Inghilterra

Il mio regno per un cavallo, scrisse Shakespeare mettendo in bocca delle parole pazzesche a Re Riccardo III. Non sembra siano mai state pronunciate. Il campo di Battaglia di Bosworth, mio Re, è uno di quei pezzi di Inghilterra capaci di far innamorare. Forse con la stessa capacità con cui tu hai fatto sì che mi innamorassi di te. O tu di me. Credo che la cosa sia reciproca, già che siamo in vena di citazioni. Era il 22 agosto 1485 e, in quel giorno, si decise la sorte dell’Inghilterra. I libri di storia britannica indicano quel momento come l’inizio del Rinascimento in Gran Bretagna. Riccardo III morì ed Enrico Tudor divenne il Re d’Inghilterra. Finì una guerra e iniziò un periodo di grande prosperità. Che sia così per tutte le cose che iniziano, Amore mio? Dovremmo leggere un sacco prima di andare lì. E sarà bellissimo.
Santa Clara e la il luogo in cui la Rivoluzione cubana trionfò

Ci vuole un po’ di Rivoluzione, per te che sei la mia Rivoluzione. Sono stata due volte nella mia vita al Mausoleo del Che a Santa Clara, Cuba, e ci tornerei di nuovo con te. Di Santa Clara ho amato tantissime cose: i temporali a dir poco dirompenti, il centro della città e quel gazebo nella piazza. I colori delle case, la Sierra dell’Escambray in lontananza e, ovviamente, il Mausoleo. L’ho amato fin da subito ma, quando l’ho visto la seconda volta, è stato ancora meglio. Un po’ come certe seconde possibilità nella vita. Una volta scrissi “la seconda volta vale di più” e forse è così anche con le Rivoluzioni. Ci vieni con me a portare i fiori al Che? Piangerò, mi Amor, te lo dico subito.
Philadelphia, tra Liberty Bell e Independence Hall
Quando leggo la frase “We the People” sono due le cose a cui penso: la Dichiarazione di Indipendenza e l’inizio di Little by Little degli Oasis. Philadelphia è uno di quei luoghi in cui tornerei con te, Vita mia. Philadelphia mi è piaciuta da matti, dal suo Reading Market fino ad arrivare alle location di Rocky. In quella città, cose da vedere a parte, si respira proprio il senso della Storia. E dove si sta bene. E dove noi staremo bene. Magari prima di un viaggio che ci porti anche a Providence. Che ne dici?
Il Monte Grappa, dove ascoltare l’urlo silenzioso della Grande Guerra
Il Sacrario del Monte Grappa è uno dei luoghi della Grande Guerra capaci di stringermi il cuore. Mi sento come se una mano mi stritolasse l’anima e, spesso, mi arrabbio con chi visita quei posti senza un po’ di rispetto. Noi non saremo così, lo so. Lassù, tra montagna e storia, probabilmente mi vedrai silente per la prima volta. Non appena apro bocca, in un posto così, io piango. L’emozione è diversa da quella che potrei provare a Santa Clara o a Bannockburn. Sul Monte Grappa io mi sento quasi inadeguata. Mi sento piccola. Forse ti sembrerò egoista, Amore mio, ma in quel momento averti accanto sarà tutto. Condividere è la cosa più bella del mondo. Io non sono mai riuscita, finora, a condividere giustamente e nel modo più profondo il mio amore per la storia con qualcuno. Che sia davvero la volta giusta?
Tutte le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
“Tu mano gloriosa y forte sobre la historia dispara, cuando todo Santa Clara se despierta para verte”….ogni volta che la sento mi vengono i brividi e tornerei a Cuba per commuovermi davanti al Mausoleo del Che
A chi lo dici!
Bella Santa Clara si respira davvero la storia e la rivoluzione! Mi è piaciuta molto…
A me piace tantissimo.