
Le maglie della quarantena si stanno sempre di più allentando e io, proprio come molti di noi, confido nel buon senso e nella responsabilità delle persone. Amore e Pandemia arriva oggi all’undicesima puntata e per me è doveroso porre una domanda: continuo (puntata dopo puntata) oppure scrivo un puntantone finale? Sono indecisa perché, sinceramente, io sarei più propensa a continuare e, secondo me, ce ne sarà ancora da dire. Siamo sempre alle solite: lei scrive a lui per raccontargli dei luoghi legati ai libri. Perché amare i libri è un po’ come amare una persona. Non credete?
Torneremo a viaggiare… e ti porterò nei luoghi incastonati nei libri

Caro te, te che sei parte di me, torneremo a viaggiare e ti porterò nei luoghi incastonati nei libri. Già, incastonati, come la più preziosa delle pietre o – se proprio vogliamo – nei luoghi in cui i libri stessi sono pietre preziose. I luoghi in cui vivono i libri e i luoghi che vivono nei libri sono magia pura. Proprio come l’amore è magia. Arriva quando meno te l’aspetti, quando non lo stavi cercando e quando avevi contattato il miglior architetto del mondo per costruire le paratie protettive che avrebbero dovuto custodire il tuo cuore per tutta la vita. Ma l’Amore è meglio di Gandalf: può tutto. Ecco perché ho voglia di portarti nei luoghi legati ai libri. Fanno parte di me, come fanno parte di te. Siamo noi dentro ai libri. Siamo noi dentro l’Amore.
Villa Diodati, Ginevra, Svizzera

Quante volte abbiamo nominato questo luogo, pur non ricordandoci mai il nome preciso? Un sacco. E un sacco di volte abbiamo parlato di Frankenstein di Mary Shelley e della nostra voglia, reciproca, di rileggerlo. Frankenstein è uno dei tanti libri “multistrato”. Vanno letti e riletti a età diverse, in fasi diverse della vita. Ognuno di noi, Diavolo mio, dovrebbe ricordarsi di quanto si possa cambiare nella vita. E di quanto questo cambiamento possa essere positivo. Il nostro, con tutta probabilità, ci ha fatto incontrare. Villa Diodati, sul lago di Ginevra, non è quasi mai aperta al pubblico ma a noi basterà vederla da fuori. Poi troveremo un posto lungo il lago e leggeremo Frankenstein. Una decina di pagine a testa. E poi ne parleremo. Il cielo sa quanto ne parleremo.
Il Peak District, Inghilterra

Il Peak District, ancora più dello Yorkshire, mi fa pensare alle sorelle Brontë, Amore mio. Mi fa pensare soprattutto a Charlotte Brontë e a quel capolavoro di libro intitolato Jane Eyre. Per decenni additato come letteratura per ragazze, Jane Eyre è, invece e per fortuna, una storia dura, cupa e piena di fantasmi. E colma di un amore tutt’altro che facile, lineare e afferrabile al primo colpo. Jane Eyre non mi stanca mai e te lo leggerei dalle parti di Stanage Edge, nel Peak District. Lì la brughiera in estate è un qualcosa di divino e la natura, nelle altre stagioni, sa cantare per raccontare la propria bellezza. Farebbe a gara con la tua di bellezza: i miei occhi trionferebbero colmi di gioia.
Parigi, Francia

Già, Parigi. Parigi per me non è mai stata una città romantica. Parigi per me è sempre stata intrisa di letteratura. Lo so che ora Notre-Dame non è visitabile e il cielo solo sa quando si potrà farlo di nuovo ma è lì che ti porterei. Lì e lì vicino. Inizieremmo dalla cattedrale con in mano il capolavoro di Victor Hugo. Per molti, il capolavoro di Hugo è Les Miserables (che apprezzo molto) ma Notre-Dame de Paris è molto di più. Sarà perché la mia prof di francese del liceo me l’ha fatto amare come non so cosa, ma mille volte mi sono vista su quelle torri a lasciar volare lo sguardo sulla città, proprio come Quasimodo. Hugo racconta che su una colonna della cattedrale c’è l’indicazione che gli ha permesso di scrivere quel libro. Ἀνάγκη, Ananké, fatalità. Destino. Tutto ciò che accade perché deve accadere. Come quel libro, come la vita. Come noi. Usciti dalla cattedrale di porterei al 36 di Quai des Orfevrès. L’indirizzo di lavoro di Maigret. Ed ecco l’aggangio alla tappa successiva di questo nostro viaggio sui luoghi dei libri.
Liegi, Belgio
Ce ne andiamo a Liegi, Amore mio. Ce ne andiamo dritti nell’Oltre Mosa per ritrovare, magari in un piovoso mattino d’inverno, i luoghi in cui George Simenon divenne grande. Quei luoghi, benché mascherati da Parigi, sono in tutti i suoi romanzi. In uno, addirittura, non sono nemmeno camuffati. Ne “L’impiccato di Saint-Pholien” Liegi è protagonista. Camminiamo sotto la pioggia, rigorosamente senza ombrello, e fermiamoci alla panetteria che c’è vicino al monumento per i caduti della Prima Guerra Mondiale. Dividiamo una gaufre, ti va? E magari anche un caffé. Rigorosamente senza latte.
Wittenberg, Germania

Wittenberg, rigorosamente con la N prima della B. Wittenberg, Sassonia. La Germania di Lutero. Wittenberg è una città dove non sono ancora mai stata. C’è un legame storico che mi porterebbe lì: vorrei vedere le porte sulle quali Martin Lutero ha affisso le famose 95 tesi. E che cosa ha a che fare con i libri? Penso a Q di Luther Blissett, un romanzo che vorrei rileggere e che appartierne, per il momento, a un’altra fase della mia vita. Il romanzo uscì ormai 21 anni fa. E a me sembra ieri. Lo rileggiamo assieme e poi viaggiamo in auto fino a Wittenberg?
Powell’s Books, Portland, Oregon, USA
Dopo tanti luoghi raccontati e incastonati nei romanzi, ecco un posto in cui sono i libri a essere gemme preziose. Powell’s Books è una libreria di Porland, in Oregon. Portland è una città spettacolare e quella libreria la rende ancora più magica. Appena le porte si aprono, chiunque entri da Powell’s viene investito dal profumo della carta dei libri. Lì dentro ce ne sono di vecchi, usati, nuovi e anche appena stampati. Tutti assieme appassionatamente per la gioia di chi ama leggere. Per la gioia di chi ama fantasticare. Per la gioia di chi ama nutrirsi di parole. Per la gioia di chi ama. Per noi.
Providence, Rhode Island, USA

Un tramonto su Providence, Rhode Island. Questo nostro viaggio tra i luoghi dei libri o della letteratura non poteva che finire tra le braccia di Lovecraft, mio Re. Non poteva finire che al cospetto di Chtulhu. Non poteva che finire tra le nostre braccia, stretti come se fossimo una cosa sola. Forti come se fossimo acciaio, flessibili come se fossimo bambù. Profumati come il pezzo di legno più bello del mondo. Forse sarà quella città il luogo del nostro primo grande viaggio. Quel viaggio across the pond che ti mostrerà i ghiacci della Groenlandia dall’alto. Quel viaggio di 8 e passa ore da trascorrere guardando serie tv e chiedendoci se sia meglio scegliere pasta o pollo come pranzo a bordo. Tanto ha tutto lo stesso sapore. Ma il sapore più bello è quello del nostro Amore. Torneremo a viaggiare. Torneremo ad aspettare aerei in aeroporto. Torneremo a dirci, all’infinito, “dove andiamo, Amore?“.
Anni fa, visitando, o per dir meglio, investigando Notre-Dame, l’autore di questo libro scoprì, nello scuro recesso di una delle due torri, questa parola, scolpita a mano sul muro: ANAΓKH…
Victor Hugo – Notre-Dame de Paris, 1830
Le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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