
Diciamolo pure: questo è un anno in cui ogni programma di viaggio è più incerto che certo. Potete bene immaginare come l’ho presa io. Solitamente, per quel che mi riguarda, programmo viaggi con la precisione di un orologio svizzero: a fine dicembre di un dato anno so già cosa farò nei sei mesi successivi. Questo principio quest’anno non trovato grande applicazione. Sognare grandi viaggi, per me, implica il fatto di calarmi totalmente in tutto ciò che riguarda l’organizzazione: dal capire il budget da accantonare, fino ad arrivare a capire tutte le fasi dell’emissione di un visto. Il 2020, almeno dentro la mia testa doveva essere l’anno giusto per l’Asia. L’Asia è uno di quei continenti che mi attira alla grande ma che ho esplorato poco. Forse per la mia passione per il tè, tra le mete ci sarebbe stato anche lo Sri Lanka.
Organizzare un viaggio in Sri Lanka

Dato che non amo tenere per le cose che potrebbero essere utili ad altre persone, ho pensato bene di mettere nero su bianco quanto ho appreso finora per organizzare un viaggio in Sri Lanka. Non si tratta di essere totalmente buoni: si tratta, almeno per me, di mettere in ordine gli appunti al fine di farli diventare utilissimi nel caso il mondo si riprendesse totalmente e possa essere fattibile ricominciare a sperare di poter organizzare le nostre vite alla grande. Viaggio in Sri Lanka compreso. Quello che sto per scrivere riguarda:
- La richiesta del Visto Sri Lanka: partiamo proprio dall’ABC e dalle cose fondamentali per godersi un viaggio su quell’isola che viene chiamata la Lacrima dell’India. La prima cosa da fare è quindi richiedere il richiedere il visto digitale per lo Sri Lanka, anche chiamato visto Sri Lanka elettronico o ETA.
- Passiamo poi ad alcune idee da mettere nell’itinerario di viaggio: quali sono le mete imperdibili dello Sri Lanka?
- Finiamo, poi, con un grande classico per me e questo blog: alcuni libri che possano farmi da guida nel viaggio in Sri Lanka. Ovviamente ogni aggiunta è bene accetta.
Richiedere il visto per lo Sri Lanka

Lo Sri Lanka è un paese che richiede che i viaggiatori italiani, che arrivino con sia con volo diretto che con scalo, siano già in possesso di un visto Sri Lanka valido per tutta la durata del soggiorno. Il visto per lo Sri Lanka si chiama ETA, proprio come quello del Canada e, ugualmente, viene rilasciato in forma elettronica. Per ottenere il visto per viaggiare in Sri Lanka è necessario compilare la richiesta online e pagare poco meno di 15$ per averlo nell’arco di pochi minuti. Il visto, ve lo dico, può essere fatto anche una volta atterrati a Colombo o in altri aeroporti ma averlo già è meglio. Ricordatevi, in ogni caso, di avere due pagine completamente libere sul passaporto: sono quelle richieste per l’apposizione del visto.
Le mete imperdibili per un viaggio in Sri Lanka

Lo Sri Lanka era l’antica Ceylon. Il vecchio nome di questa nazione, parte del Commonwealth Britannico, a me fa venire subito in mente le piantagioni di tè. Il tè (nero o verde che dir si voglia) è una bevanda arrivata in Europa per merito o per colpa – vedete voi- del colonialismo britannico. Lo Sri Lanka è ancora fortemente connotato dalla presenza delle piantagioni. Natura (antropizzata o selvaggia) a parte, cose si può fare o vedere in viaggio in Sri Lanka? Ecco alcune delle cose che avevo segnato per me.
- I templi: io avevo segnato il nome del Royal Rock Temple, incastonato nella roccia, e del Tempio del Sacro Dente. Quest’ultimo si trova nella città di Kandy e si dice custodisca la reliquia di un dente di Buddha.
- Pinnewala e gli elefanti: io sono molto sensibile al benessere animale, benché io non riesca a diventare vegetariana. Pinnewala sarebbe stata una delle mie mete chiave per vedere l’orfanotrofio degli elefanti.
- Le piantagioni di Tè a Hill Country: lì mi sarei fermata sicuramente qualche giorno per capire di tutto e di più sulla pianta del tè. La raccolta del tè è tipica della popolazione di etnia tamil. Fermarmi lì mi avrebbe permesso di comprendere di più la loro storia.
- Avrei viaggiato in treno proprio nella Hill Country. Lentezza, rumore e paesaggio… what else?
- Jaffna e il suo forte: anche gli olandesi sono passati sull’isola di Ceylon e hanno lasciato uno dei forti più imponenti, ancora esistenti, di tutta l’Asia.
Alcuni libri ambientati in Sri Lanka

Un viaggio in Sri Lanka, almeno per me, inizia dalle pagine dei libri, anche in perfetta quarantena e isolamento sul mio divano. Il mondo del sub-continente indiano – di cui lo Sri Lanka fa sicuramente parte – mi ha sempre affascinato moltissimo. Merito, quando ero piccola, dei libri di Kipling. Ma non solo. Prima che la pandemia iniziasse, avevo iniziato a fare un po’ di ricerca e ho trovato questi titoli. Ne avete altri da consigliarmi?
- L’isola delle farfalle di Corina Bomann
- Vite che non sono la mia di Emmanuel Carrère
- Il profumo delle foglie di tè di Dinah Jefferies
- Come petali al vento di Ru Freeman
Come mi immagino lo Sri Lanka

Mesi fa mi vedevo così: compilavo la pratica del visto per lo Sri Lanka online, subito dopo aver comprato il volo per Colombo, magari via Londra. Mi sarei fermata in Inghilterra un paio di giorni prima di partire per quello che era un grande pezzo dell’Impero Britannico. Arrivata a Colombo, mi sarei subito chiesta chi me l’avesse fatto fare: caldo, umidità… quello non è un posto per te, Giovy. Mi sarei detta così. E invece no: armata di repellente contro qualsiasi insetto che punge, mi sarei messa in viaggio con i capelli raccolti da una fascia in cotone e i miei sandali ai piedi. Avrei lasciato che lo Sri Lanka mi entrasse nell’anima alla prima tazza di tè presa chissà dove. Mi sarei addormentata sotto una zanzariera bianca, sentendomi quasi come una scrittrice d’altri tempi in cerca di mille storie da raccontare. Tutto questo, me lo dico da sola, è solo rimandato.
Post pubblicato in collaborazione con Seeding.Up.
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