
Amore e Pandemia: ottava puntata. Torneremo a viaggiare, prima o poi. Che ne dite di mettere un po’ di cultura in questi viaggi di coppia? La cultura, almeno per me, è un propellente di vita pazzesco: non riuscirei mai a immaginare i miei viaggi e la mia vita, in generale, senza la cultura. Non importa in che forma si presenti alla mia porta. In questa ottava puntata della storia d’amore ai tempi del Corona Virus, lei scrive a lui per parlargli di arte e musei. Perché l’emozione che si prova davanti a un’opera d’arte e, in fondo, amore puro.
Torneremo a viaggiare… e penso a noi, nella galleria di un museo

Caro te, te che sei parte di me… oggi ci penso in una galleria di un museo, magari in un giorno in cui c’è poca gente. Ho sempre subito il fascino dei musei, piccoli o grandi che siano. Subisco, ora, il tuo fascino così speciale, magico e unico. Penso a cosa sarebbe il mondo senza l’arte o l’amore senza di te. L’arte è amore puro, come noi siamo amore puro. Vivremo dei giorni in cui anche l’arte ci sarà ancora tolta, in cui nulla sarà più come prima. Ripenso a questa frase “nulla sarà più come prima” e mi dico che non ci potrebbe essere verità più grande. Sarà così anche per noi: ci siamo sfiorati appena prima del lockdown per ritrovarci strettissimi e incastratissimi come mai ci saremmo immaginati. E ora? Arriverà il nostro tempo, arriveranno le nostre ore insieme (seppur tappati in casa). Arriverà quel tempo dell’anno – that time of year, come scriveva Shakespeare – in cui torneremo a sfiorarci e a provare un brivido di bellezza davanti a un quadro. Quali sono i musei in cui ti porterei, Amore mio!?
La Tate Britain, Londra
In realtà, Diavolo mio, ti porterei in entrambe le Tate di Londra: la Tate Britain, ovvero la casa dell’arte britannica. E la Tate Modern, perché dalla sua terrazza potremmo ammirare quel gran capolavoro di Londra. Ti porterei alla Tate Britain perché, lì dentro, c’è tanto di quello che amo: c’è Turner, c’è Constable, c’è William Blake. A proposito di Blake, lì c’è The Ghost of a Flea e io lo so gia… lì davanti piangerei, ti terrei la mano e ti farei vedere quanto so tremare di fronte alla bellezza assoluta. E ti farei capire che cosa sia William Blake per me. E racconterei a Blake cosa tu sei per me. Io credo che lui lo sappia già ma dirlo rende onore a te e al nostro amore. Posso raccontarglielo?
Il Louvre, Parigi

Cosa dire del Louvre, Amore mio? Non so te, ma io sto pensando a Jules et Jim di Trouffaut. E penso a noi due, in mezzo alla vastità di quel museo. Il Louvre è un luogo capace di inghiottire gli essere umani e li restituisce alla vita quasi smarriti per la troppa bellezza. Ma noi non ci smarriremo. Ti porterei a Louvre per vari motivi. In primis proprio per la scalinata con la Nike di Samotracia. Una vittoria alata per te che sei la mia vittoria sul destino. Vorrei mostrarti La Libertà che guida il popolo di Delacroix e anche La zattera della Medusa: sono così grandi da far sentire ogni umano un essere infinitesimale. In quella stanza mi sono sentita un puntino nel mondo. Proviamo a essere due puntini nel mondo? Due punti uniti.
La Collezione Rosengart, Lucerna

La Svizzera è stata la mia casa per un bel po’ di anni. Ora mi sembra di abitare in te, in te che sei la mia vita. In te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più. Come canterebbe qualcuno. La Svizzera è patria di ottimi musei e, uno dei più belli secondo il mio personale gusto, si trova a Lucerna. Città speciale per una collezione speciale. Ti porterei a visitare la Rosengart Sammlung, dove ci attendono Paul Klee e Chagall. Lì c’è uno dei dipinti di Chagall che più amo: non ti dico quale sia. Lo capirai guardandomi.
Il Prado, Madrid

Perché dovremmo andare insieme al Prado di Madrid, Amore mio? Sicuramente per le pinturas negras di Goya, dei quadri di una potenza pazzesca, energia che può essere – secondo me – solo confrontata con quella dei disegni di William Blake. Goya e Blake, a mio avviso, avevano capito molto dalla vita e lo esprimevano in due modi completamente diversi ma ugualmente intensi. Un po’ come noi: siamo diversi e siamo uguali. Viviamo le nostre vite nel tentativo di unirci il più possibile, rimanendo noi. E viviamo l’Amore come se stessimo camminando l’uno accanto all’altra. Pensa che casino se non fosse così!
La Mauritshuis, Den Haag
L’Olanda è uno di quei luoghi che vanta dei musei pazzeschi, con una densità d’arte che non si può definire. Ti porterei in Olanda anche subito, Amore mio. Ti porterei a Delft per vivere la stessa luce che ha ispirato Vermeer. Luce per te che sei la mia luce. Ti porterei all’Aia, per gli amici Den Haag, per vedere quello che è il museo più bello d’Olanda, almeno per me. Si tratta della Mauritshuis, il luogo che custodisce dei grandi capolavori. Quasi tutti lo visitano per La ragazza con l’orecchino di perla. Io ci vado proprio La veduta di Delft. Ci metteremo lì davanti a leggere quel che scrisse Proust. E poi penseremmo alle nostre vertigini, forti ma piene di vita. A differenza delle parole del grande autore francese.
Alla fine, fu davanti al Vermeer, che ricordava più smagliante, più diverso da tutto quanto conoscesse, ma nel quale, grazie all’articolo del critico, notò per la prima volta dei piccoli personaggi in blu, e che la sabbia era rosa, e – infine – la preziosa materia del minuscolo lembo di muro giallo. Le vertigini aumentavano; lui non staccava lo sguardo, come un bambino da una farfalla gialla che vorrebbe catturare, dal prezioso piccolo lembo di muro.
M.Proust, Alla ricerca del tempo perduto
Il Museo del ‘900, Milano
Milano è una città che ho imparato ad amare nel tempo. Forse la apprezzo di più ora che tanti anni fa. Milano si fa amare, da me, per i suoi musei e quello che, letteralmente, mi fa impazzire è il Museo del ‘900, Secolo che io adoro forse tanto quanto adoro te. Ti poterei lì per Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, così come per le opere di Filippo Tommaso Marinetti, senza però scordare Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Quando ero piccola raccontai a mia madre di volere quel quadro appeso in casa. Un po’ lo penso anche ora. Casa nostra sarà colma di bellezza, vero Mio Re?
Il museo delle navi vichinghe, Oslo
Il Museo delle navi vichinghe di Oslo, Amore mio, mi ha provocato uno di quei pianti di stupore che mai mi sarei aspettata nella mia vita. Lo sai, la passione per i vichinghi ci unisce e io vorrei regalarti lo stesso stupore che ho provato io davanti alla nave di Oseberg. Per quante volte l’avessi vista in un documentario o in foto, nulla è stato pari nel vederla con i miei occhi. E mi sono scese le lacrime per la felicità. Accadrà così quanto potrò abbracciarti. E non smetterò mai. Andremo assieme a visitare il museo delle navi vichinghe di Oslo e, per non farci mancare nulla, andremo anche a vedere quello di Roskilde. Promesso. Se c’è una cosa che ho imparato con te è parlare al plurare e parlare, di nuovo, al futuro. Mi hai insegnato a prendere i sogni e raccontarli, per farli diventare progetti da condividere. È vero quel che dici tu, Amore mio: la felicità è reale solo se condivisa.
Tutte le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Io personalmente non sono appassionata di arte intesa come quadri e sculture, non avendola studiata non la comprendo molto e mi limito a ad apprezzare quelle opere che probabilmente sono le più conosciute ed amate da tutti. Propendo invece per un museo che ospita generi diversi, le navi vichinghe ad esempio mi ispirano molto.
Io amo i musei storici e certi reperti sono arte pura.
Pensavo ai Musei proprio ieri. Anche a me manca il rispettoso silenzio delle sale, la magia dei colori e delle forme e il rumore dei tacchi sui pavimenti di marmo. Ci sono musei in cui sono stata decine di volte, come al Louvre, e alcuni che non conosco. Non vedo l’ora di sentire l’eco dei miei passi nel silenzio, tra antichi reperti. Senza arte si respira in bianco e nero.
Senza l’arte si respira in bianco e nero. Frase bellissima e immensamente vera.
In ogni viaggio mi piace molto visitare i musei e questa tua selezione è davvero molto bella! In questo periodo un po’ particolare visito ogni tanto qualche museo grazie ai tour virtuali per viaggiare anche da casa.
Sperando di tornare a viaggiare veramente. Mi segno la Tate Modern di Londra…
Vai a vedere anche la Tate Britain, oltre che la Tate Modern.
Sono stata al Museo delle Navi Vichinghe a Oslo e l’ho trovato davvero eccezionale, seppur così piccino. Però anche il Museo del Folklore norvegese mi è piaciuto moltissimo.
Adesso lo stanno ampliando e diventerà qualcosa di incredibile.
Il Museo del ‘900 a Milano è una vera fonte di ispirazione. Dopo averlo visitato mi sono fissata con i futuristi e ho letto tantissimi libri su questa corrente artistica. Il quadro che però mi ha colpito di più è Il Ritratto di Paul Guillaume di Modigliani, misterioso e a tratti inquietante.
Quel museo è una meraviglia assoluta: credo che si dovrebbe visitare almeno una volta l’anno.
Mai come in questo periodo poter andare in un museo è un desiderio che sento vivo dentro di me. Il tuo elenco è stupendo e anche a me piacerebbe tanto tanto tanto andarci. Chissà, magari mi accodo ai due innamorati. 😉
Accodati pure, Raffi. Anch’io sto bramando un museo da visitare.
Organizzare un viaggio per il puro gusto di visitare un museo è qualcosa di così bello che solo a pensarci mi si chiude la gola…
L’arte in generale è un motore fantastico di conoscenza e fantasia. L’arte è un viaggio nel tempo e nello spazio motivo per cui io darei un premio alle associazioni che nei musei, nelle gallerie o anche per la visita di luoghi storici hanno audioguide che raccontano (bene!) quel viaggio. Usciti da lì -in generale il luogo fisico dell’area museale – quelle parole ti risuoneranno dentro per giorni e tutte le volte che vedrai quel quadro, quell’architettura o quel tratto artistico sarà un po’ più tuo. Partirei domani stesso per incontrare Edward Hopper nella sua più grande raccolta espositiva al Museum of fine arts a Boston…
Cara Gyovi, non potrebbe esistere un mondo senza sogni e senza arte. Il pane che alimenta la nostra stessa vita e i momenti di condivisione delle nostre più profonde e sincere emozioni
@mo16anni
Sai che anch’io andrei a Boston a vedere Hopper?! Mi ispira moltissimo (sia Hopper che la città).
Che l’Arte possa tornare presto nella nostra vita.