
Prima o poi questo post doveva arrivare. A 10 mesi dal mio viaggio a Seattle, a 10 mesi dalle tante cose già scritte, mai come ora sono di tornare in quella città americana così significativa per me per camminare di nuovo sulle tracce del Grunge. Sono una ex bimba anni ’90 e resto quella stessa bimba nei gusti musicale. Giorni fa, parlando di quell’ipotetico amore ai tempi del Corona Virus, ho messo Seattle all’interno di quel gruppo di città della musica da vistare con chi si ama. Bene, oggi è arrivato il momento di dare qualche indicazione su cosa fare a Seattle per ritrovare il Grunge e tutta l’atmosfera che si porta dietro, passando quasi in pellegrinaggio per i luoghi chiave di questo genere musicale made in Seattle. Quando inizia aprile, anno dopo anno, penso sempre alle stesse cose. Parto da T.S.Eliot e il suo “Aprile è il più crudele di tutti i mesi, genera lillà dalla terra morta, mescola memoria e desiderio, desta radici sopite con pioggia di primavera“. Passo poi al fatto che sia il mese di nascita di William Wordsworth, poeta a cui questo blog deve il nome. Termino il tutto pensando che aprile sia il mese in cui il Grunge ha visto la sua nascita.
Aprile 1988, Seattle: la nascita del Grunge
Era l’aprile del 1988 quando Seattle si legò per sempre con la storia della musica. Quello fu un mese incredibile, stando a quanto viene raccontato da chi si occupa di musica. In quel mese, se non erro il giorno 24, si tenne il un concerto dei Nirvana in quel di Seattle. Dopo di quell’evento, nulla fu più come prima. Per fortuna. In quel mese io avevo 10 anni, ascoltavo la musica dei miei fratelli come se non ci fosse un domani e, proprio un po’ di tempo dopo – nel Dicembre del 1989 – avevo risparmiato per comprarmi il vinile dei Depeche Mode. Da lì ai Pearl Jam il passo è stato breve, anche se concettualmente parlando c’è tanto in mezzo. C’è tanto anche prima dell’aprile del 1988 parlando di Grunge. Si dice che l’origine del Grunge si possa vedere nell’inizio degli Anni ’80 ma è stato il suo sviluppo, dovuto proprio all’atmsfera di Seattle, da fare la differenza. Dove andare, quindi, per ritrovare le tracce del Grunge a Seattle. Colonna sonora del paragrafo: Come as you are dei Nirvana.
Breve itinerario per ritrovare il Grunge a Seattle
Belltown e Pike/Pine sono due zone di Seattle alle quali puntare per ritrovare le tracce del Grunge. In realtà, non solo quelle. Belltown è uno dei quartieri storici della città. L’area è stata denominata così per via di William Bell, il “capo” dei coloni che fondarono Seattle nel XIX Secolo. Belltown è il quartiere che si può attraversare a piedi, andando dallo Space Needle fino al Mercato di Pike Place o alla zona di Pioneer Square. I luoghi che sto per raccontarvi riguadano locali in cui si suonava e luoghi di aggregazione culturale che hanno fatto la differenza nella Seattle degli Anni ’90. Un consiglio cinematografico: guardare il film Singles – l’amore è un gioco di Cameron Crowe. E ascoltate la sua colonna sonora. Sarete là, in quell’epoca. I luoghi che sto per raccontarvi sono messi in ordine geografico, partendo dalla zona del Pike Place Market per arrivare a quella dello Space Needle. Colonna sonora del paragrafo, benchè descrittivo: Olympia delle Hole.
Il Pike Place Market: un muro di chewing-gum e i busker
Il Pike Place Market è un luogo che va visto assolutamente se passate da Seattle e, per me, è stato anche un grande posto dove ho mangiato in città. Questo mercato a più piani è famoso anche per essere un luogo dove si esibiscono molti busker e artisti di strada. Quando sono stata lì, io ne ho beccati ben 3 e mi sono fermata un bel po’ ad ascoltare il musicista che vedete qui in questa foto. Sono rimasta lì così tanto che poi mi sono sentita giustamente in obbligo di pagare qualcosa per averlo ascoltato. A quanto pare, tanti bei ragazzi di Seattle come Chris Cornell o tutta la combriccola dei Pearl Jam erano soliti passare di lì per suonare. Avete presente il film che vi ho indicato prima? Cercate proprio la presenza di Chris e di Eddie Vedder e soci all’interno del film. Resterete stupiti e divertiti. La canzone da ascoltare qui è Smell like a teen spirit dei Nirvana.
Il Market Theatre Gum Wall

Viene definito da molti “l’attrazione più grungy di Seattle“, per via di quell’aspetto trasandato e un po’ sporco che si voleva avessero tutti gli adepti del Grunge. Io ve lo dico: io ero folle per il Grunge ma mi lavavo alla grande. E lavavo anche i miei vestiti. Come faccio ora. Detto questo, a una delle estremità del Pike Place Market, troverete un muro dove sono state appiccicate un sacco di gomme da masticare. Si dice che la tradizione iniziò, quasi con un fare di rabbia e protesta, proprio negli Anni ’90. La canzone di ascoltare qui è Even Flow dei Pearl Jam.
Il Vain, 2018 1st Ave, Seattle

Che cos’è il Vain? Si tratta di un salone di bellezza, con vari sedi in città e fautore di tantissimi look made in Seattle. Perché recarsi nella sua sede di Downton, a pochi minuti dal Gum Wall? Beh, perché qui si trovava il Vogue, il locale in cui nell’aprile del 1988 si tenne quel famoso concerto che diede il via al Grunge come movimento musicale e culturale per eccellenza. Cosa ascoltiamo qui davanti? Io direi Black Hole Sun dei Soundgarden, con una lacrimuccia per Chris Cornell.
Il Crocodile, 2137 2nd Ave, Seattle
Un bel respiro e tanta commozione: ancora ricordo il mio arrivo lì davanti e i miei tentativi di registrare un video per le mie Instagram Story e il pianto che mi fermava ogni due per tre. Il Crocodile, sulla 2dn Avenue, è il tempio della musica Grunge e della musica made in Seattle. Lì hanno suonato praticamente tutti, tutti i gruppi che hanno connotato gli anni ’90. Al Crocodile si sono tenuti (e immagino si terrano) i tributi a Chris Cornell. Tenete d’occhio il cartellone: non si sa mai che esca da lì qualche gruppo degno di nota. La canzone da ascoltare (sono di parte, lo so) è Alive dei Pearl Jam. Perché lì dentro il Grunge è sempre vivo. E lotta assieme a noi.
Elliott Bay Books, 1521 10th Ave, Seattle

Una libreria ci sta, vero? Dal Crocodile, vi conviene saltare su un taxi (questa è l’unica location che vi porta un po’ fuori linea, se volete fare tutta la strada a piedi. Ma ne vale la pena. Elliott Bay Books è una libreria molto indie e molto interessante. Ascoltate me: datevi un limite di spesa. Altrimenti rischiate di dar fondo al limite della carta di credito. Lì potete trovare un sacco di cose legate al Grunge. Cosa ascoltiamo qui? Direi Interstate Love Song degli Stone Temple Pilots. Una volta fatto acquisti, ritornare con un taxi o Uber verso la 2nd Avenue. E da lì riproseguite a piedi. Cosa ascoltare ora? I stay away degli Alice in Chains.
Il MoPop Museum
Dalla 2nd Avenue, all’altezza del Crocodile, proseguite a piedi scendendo verso la Denny Way. Quando incrocerete questa grande strada, sarete a pochi passi dalla zona dello Space Needle e, per l’appunto, di quello che viene comunemente chiamato il Museo della Musica e che, nella realtà. è il MoPop, ovvero il Museum of Pop Culture. Quella è la mecca degli amanti del Grunge. La parte dedicata alla musica – perché al suo interno c’è moltissimo altro – è stata per me un vero colpo al cuore. Ho pianto fino a finire tutti i fazzoletti di carta che avevo con me. All’interno del Museum of Pop Culture troverete delle stanze tematiche dedicate alla musica Made in Seattle, stanze provviste anche di zone d’ascolto con un impianto pazzesco. La canzone che lego alla visita di quel luogo? Resto sempre sui Pearl Jam con I Am Mine. Perché? Ve lo racconto nel paragrafo conclusivo.
Il Grunge e Seattle, per me
Veniamo alla parte più difficile e più bella da scrivere: quel “per me” che metto alla fine del 99% dei miei post. Se leggete questo blog da un po’, lo saprete benissimo: il fatto di poter volare a Seattle, una decina di mesi fa, ha fatto la mia felicità più grande. Era così grande la sensazione che provavo, da arrivare a chiedermi se fosse lecita oppure no. Manco a dirlo, lo era. Io sono sempre stata quella dall’anima ribelle insospettabile: con il look di una bambolina con i ricci biondi, giravo per il mondo con il Grunge nel cuore. Per me il Grunge è stato la spinta verso la voglia di rendere il mondo un posto migliore, con l’incazzosità positiva dei Pearl Jam a fare da sottofondo a ogni cosa. Respirare l’aria di Seattle, benchè avessi 41 anni quando l’ho fatto e non 16, è stato come prendere coscienza della mia vita e di ciò che volevo per me. Esagerata? Non credo. Ho lasciato in quella città tante di quelle lacrime di riconoscenza, da non riconoscermi nemmeno. Ed è stato bellissimo. Ah, dimenticavo: non vi stavo spiegando perché ho scelto di ascoltare I am mine nel paragrafo precedente. Quella canzone dei Pearl Jam ha sempre avuto tanto significato per me e, attualmente, ne ha sempre di più. Ho ascoltato I am mine in lacrime dentro una delle sale di ascolto del MoPop di Seattle: è stata un’esperienza quasi viscerale, così come lo è stata tutta la città. Mi è vibrato il cuore. Da uno a dieci, parlando dell’emozione che mi ha dato Seattle, quanto ho pianto sulla porta del Crocodile, secondo voi? La colonna sonora di questo ultimo paragrafo è una stretta al cuore, una di quelle canzoni che fa male. Si chiama When bad does good ed è il singolo postumo di Chris Cornell. È uscito dopo la sua morte e il video è un omaggio a quel ragazzo di Seattle che era Chris, in tutto e per tutto. Amo lui, amo questa canzone, amo Seattle.
Tutte le foto senza caption sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Finalmente un articolo su Seattle dedicato al grunge e non a Grey’s Anatomy! Che dire, un pezzo di storia della musica, un vero e proprio stile di vita per chi ha avuto l’opportunità di vivere in prima persona quel periodo, in quella città! Prima o poi ci andrò anch’io!
Per me Seattle è solo Grunge. In città sono passata davanti ad alcuni luoghi di Grey’s Anatomy ma praticamente non me ne sono nemmeno accorta.
Bellissimo articolo dai contenuti molto elevati! Pur essendo amanti della vera musica non abbiamo mai valutato Seattle come meta di viaggio ma questo articolo ci ha portato nelle vie e nei luoghi con tanto di colonna sonora nelle orecchie (e non solo) a guidarci.
Seattle è una città molto interessante. Mettila assieme a Vancouver e avrai due settimane di viaggio incredibili.
Mentre ti scrivo ascolto Chris che canta, e siccome è quasi mezzanotte, mi piace pensare che lassù ci sia solo ottima musica…e che si faccia un gran rumore!
Quel viaggio l’ho vissuto per interposta persona -tu – perché, benché io abbia un paio d’anni più di te, nella mia memoria c’è lo stesso vivido ricordo di quel periodo…e quanta vita c’è! Già, tanta vita dietro di me che sento di aver vissuto. Altrettanta – almeno io lo vorrei! – di fronte a me che qui, stanotte, prometto solennemente, onorerò ogni giorno. Perché dal male possa nascere il bene, per ciascuno di noi.
Il mio bacio nel vento è per te Chris, esattamente come allora.
Ti abbraccio forte Giovy come fa la musica quando ti avvolge e ti porta lontano.
@mo16anni
Brava Monica: celebra la vita sempre, in ogni minuto. Ti abbraccio forte anch’io.
Bello questo itinerario sulle orme del grunge e particolare il muro con le gomme da masticare appiccicate, effettivamente fa molto grunge 🙂
A Seattle si respira grunge in tutti i luoghi.
Ciao, all’inizio del post scrivi che il grunge è nato ad aprile. Nel tuo post forse manca ( ma forse è voluto) la casa dove hanno trovato Kurt Cobain, uno dei protagonisti della musica grunge scomparso proprio ad aprile.
Non ho parlato di quel luogo appositamente. Mi andava di concentrarmi più sulla musica che sulla fine di Kurt.