Sto pensando a quanto mi piace scrivere di questa ipotetica storia d’amore ai tempi del Corona Virus. Immaginare due persone che si vogliono alla follia, divise dalla situazione critica, è quasi catartico. Se ben ricordate, la prima puntata della storia ci aveva portato a conoscere l’intento di lei nei confronti di lui. Nella seconda puntata, l’intento era diventato uno solo: viaggiare assieme. Prendersi per mano e girare il mondo. Si era partiti da dove lei fosse cresciuta. Ora è sempre lei a proporre di tornare a viaggiare. Dove? Nelle città della musica che lei ha nel cuore. E ne verrà fuori qualcosa di magnifico.
Come trovare le proprie città della musica

La musica, almeno per me, è vita pura. Vita pura come lo sono i viaggi. Ci sono dei luoghi del mondo che, sempre per mio personale modo di sentire, sono legati indissolubilmente alla musica. Vuoi per un ricordo, vuoi perché una grande canzone è stata scritta proprio lì. Vuoi perché si ascolta qualcosa pieno di significato in un dato momento. Ognuno di noi dovrebbe avere i proprio luoghi musicali nel mondo e le proprie città musicali. Provate a pensare a una canzone che ha molto significato per voi e provate a immaginare il luogo che “si porta dietro“. Troverete così le vostre città della musica. Ora faccio un bel respiro e mi calo nella parte dell’innamorata divisa dal sui lui dal Corona Virus. Da quella innamorata che vuole tornare a viaggiare. Non da sola.
Città della musica: Liverpool

Caro te, caro amore mio. Caro te che sei parte di me. Ti scrivo immaginando i luoghi che visiteremo quando torneremo a viaggiare e Liverpool sarà uno di essi. Liverpool è una città che mi ha conquistata fin dal primo autobus preso nel dicembre 2007, momento in cui ci siamo incontrare. Ti porterei a Liverpool per perdermi con te in un tramonto sul Mersey, in uno di quei tramonti vissuti come fossimo una cosa sola, con l’unico impegno – successivamente – di mangiare qualcosa assieme nel Baltic Triangle o di bere una buona pinta dalle parti di Dale Street. Ti porterò a Penny Lane per dirti tutto ciò che sei per me. La canzone che ascolteremo sarà Blackbird, capace di portar via ogni inquietudine.
Città della musica: Berlino

Caro amore mio, la seconda città in cui ti porterò è Berlino. Berlino la città Bowie, Berlino la città di 99 Luftballon. Berlino la città densa di storia, Berlino la città di Alexanderplatz e Berlino la città di Potsdamerplatz. Inizierei a farti conoscere quel luogo che amo così tanto proprio da Alexanderplatz, magari in un pomeriggio tardo, prima di prendere la metropolitana e scappare a Kreuzberg per cenare a base di currywurst, Berliner Kindl e poi fuggire assieme al Clash, per ascoltare la nostra musica, ballare come fossimo a casa nostra e vivere la notte berlinese al suo meglio. La canzone da ascoltare, ça va sans dire, è Heroes di Davide Bowie.
Città della musica: Manchester
Quale Manchester vuoi vedere, amore mio, quella degli Oasis, quella degli Smiths, quella dei Joy Division o quella dei Chemical Brothers? Già, mio caro amore, Manchester è tutto questo. La città è così poliedrica, a livello musicale, da poter sembrare una sorta di cubo di rubik in versione 7 note. Io inizierei a portarti nel Northern Quarter, in quell’incrocio di Oldham steet dove si ricorda il grande Ian Curtis. Ascolteremmo assieme Love will tear us apart e ci perderemo nell’abbraccio che tanto speriamo di vivere in questi giorni di Corona Virus. Sarà Deansgate, in serata, la nostra destinazione per ascoltare qualcosa di speciale. Lasceremo la città baciandoci sulle note di Wonderwall. Because maybe, you’re gonna be the one that saves me and after all, you’re my wonderwall.
Città della musica: Brixton, Londra

Che Londra e la musica siano indissolubilmente legati, così come lo siamo noi, è un dato di fatto. Ci vorrebbe una vita intera per esplorare la bellezza musicale della capitale britannica ma noi, caro amore mio, ce ne andiamo a colpo sicuro. Andiamo dritti a Brixton, ascoltando i Clash come se non ci fosse un domani. Ce ne andremo a cercare i luoghi legati a Joe Strummer & Soci e non mancheremo di ascoltare tutto quello che più ci piace. London Calling sarebbe una scelta obbligata. Noi ci aggiungiamo anche Police on my back, immaginando di ballarla nella nostra stanza, in mutande e scalzi. Felici come solo noi sappiamo essere. Gireremo tutta Londra nel nome di Joe Strummer e dei Clash: è una promessa.
Città della musica: New York

Andiamo across the pond, amore mio. Lasciamo che ore e ore di aereo ci travolgano. Lasciamo che il jet let governi la nostra mente e camminiamo assieme per la Grande Mela, cercando di far sfigurare chiunque si senta innamorato. In fondo, il nostro amore è più forte di ogni altro sentimento. Cosa ci facciamo a New York, amore mio? Siamo qui sempre per Joe Strummer, siamo qui per i Ramones, siamo qui per Lou Reed, per Patti Smith. Siamo qui per guardare il panorama verso il New Jersey e pensare, in un minuto, a Bruce Springsteen. Cosa possiamo ascoltare in una città così? Cammineremo col buio a Harlem, ascoltando Midnight in Harlem di Truck & Tedeschi band. Sarà pieno giorno, invece, quando Sunday Morning ci coglierà ancora addormentati, stretti, come fossimo una cosa sola.
Città della musica: Seattle
Come si suol dire, amore mio? Dulcis in fundo. Il meglio ce lo teniamo alla fine. Quello stesso meglio che ci unisce per comunanza di cultura, per come sia cresciuti, per i gruppi che amiamo ascoltare da adulti. Ecco perché siamo arrivati a Seattle. Ci sarà Belltown ad accoglierci, con tutto quel grunge che per noi è vita pura. Ci sarà il ricordo di Cobain, ci sarà Sirens dei Pearl Jam ascoltata dal traghetto per Bremerton. Ci saremo noi, felici come fossimo nel paese dei balocchi. Perché è il nostro posto, quello che – solo raccontandolo – ci ha fatto capire che eravamo una cosa sola. Ora resta solo una domanda: finirà sta quarantena… no?!
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Che bello questo post! anch’io se penso alla musica evoco esattamente le stesse città. Mi vengono in mente anche New Orleans per il jazz e San Francisco negli anni ’60 🙂
Ottime città!
Ci farò anche io un post sulle città della musica 🙂 avevo un po’ il blocco della blogger e mi hai dato una splendida idea.
Ps. una è Liverpool anche per me
Liverpool rules!
Ah che piacere leggerti e constatare che tra le città che nomini mi manca solo Seattle …. e che Liverpool è stata veramente meravigliosa, addirittura meglio di Londra 🙂
Liverpool e Manchester per me sono due luoghi speciali.
Questo articolo è un viaggio sensoriale a tutti gli effetti!
Quanti ricordi mi hai evocato parlando del Regno Unito <3
Mi fa molto piacere.
Devo dire con orgoglio che mi mancano solo due delle città in questione ovvero Seattle e New York. A Liverpool assolutamente da visitare anche il museo dei Beatles con il rispettivo tour, adoro l’atmosfera indie rock che si respira a Londra poi, città magiche!
Liverpool tutta la vita, per me.
Devi aggiungere sceneggiatrice alla bio. Credimi!
Come si amano quei due, è quasi poesia e io ho tanto bisogno di poesia che cancelli il peso di parole gravi che faccio fatica a contenere.
Ci ricorderemo per sempre di questo marzo psyco killer che si nasconde nelle nostre strade, e da cui noi stessi ci nascondiamo.
Chissà se non dimenticheremo anche tutto l’amore e la vicinanza che abbiamo tenuto in piedi a forza perché abbiamo imparato a non nasconderla più, nemmeno al nostro peggior nemico.
Viva l’amore💙
@mo16anni
Che bellezza il tuo commento, Monica!
Mi piacerebbe, prima o poi, diventare anche sceneggiatrice. Amore e Pandemia continuerà sicuramente su questo blog.
Mi diverto troppo!
Molto bello questo articolo e il tuo modo di raccontare una storia…
Nella nostra wish-list c’è sicuramente un viaggetto a Manchester e una foto davanti al Salford Lads Club in memoria degli Smiths, gruppo che amiamo tantissimo!
Grazie per le altre ispirazioni.
Il Salford Lads Club è un must delle visite musicali a Manchester.
Davvero molto divertente questo post! E’ inevitabile ora pensare alle città che hai riportato senza sentire in sottofondo le canzoni che hai menzionato! Fantastica!
Grazie Veronica!