Lo so: ho già usato un sacco di volte questa foto. Ma non ci posso fare nulla. Dopo aver raccontato quell’ipotetico amore ai tempi del Corona Virus, torno a immaginare come sarebbe ritornare a viaggiare. E, per farlo alla grande, ho deciso che inizio da casa mia, dalla mia Valdagno. Ho immaginato di prendere per mano qualcuno che non ha mai visto i luoghi dell’Alto Vicentino dove sono nata e cresciuta. Ho immaginato che tutto il mondo sia tornato a viaggiare e mi sono vista come una guida sui generis. Ecco come racconterei i miei luoghi sulle Piccole Dolomiti.
Ti presento casa mia
Caro te, te che sei parte di me. Ti sei mai chiesto che cosa sia Casa? Che cos’è Casa tua? Casa mia è quel luogo che arrivi a non sopportare quando hai vent’anni. Casa mia è quel luogo in cui torni a trent’anni… ma poi vai via. Casa mia è quel posto in cui torni a quarant’anni e ti dici “è qui che voglio vivere” e non avrai mai pace finché non sarà così o finché non troverai un luogo abbastanza simile per sentirti di nuovo a casa. Caro te, che sei parte di me, per raccontarti casa mia dovrei iniziare dalle radici e arrivare fino all’ultima delle foglie dell’albero della vita più bello del mondo. Mettiti delle scarpe comode. Mettiti lo zaino sulle spalle. Prendi la mia mano.
Dove tutto ebbe inizio: la Contrada Lorenzi
Caro te, questa è la contrada dove è nato mio nonno. Camminandoci ora e guardando i nomi sui campanelli, l’unica cosa che mi viene da dire è che lì sono tutti parenti miei. Parenti della mia mamma, chissà quanto alla lontana. Guarda quella casa con l’arco di pietra: mi hanno detto che si tratta una delle case più vecchie di tutta le valle. La guardo e per la prima volta nella vita mi viene voglia di avere i soldi necessari per comprarla, rimetterla a posto e costruirci dentro il nostro futuro. Che sia questo il luogo in cui pensare a diventare vecchi insieme?
Dove il panorama apre il cuore: Contrada Massignani Alti
Il concetto di contrada, caro te, è un qualcosa di fondamentale per le mie zone. Non si tratta di una “contrada alla Palio di Siena” ma, ugualmente, stiamo parlando di un microcosmo capace di reggersi da solo, autosostentarsi. La contrada è quel luogo in cui si gioca tranquilli. O almeno si giovava. La contrada è quel posto in cui le chiavi delle case sono sempre sotto lo zerbino o dietro il vaso dei gerani. La Contrada Massignani Alti è quel luogo dove il panorama ti apre il cuore. Guarda Marana assieme a me, percepisci la forza di quella montagna perché ora ti porterò lì.
Dove c’è sacralità antica: Marana
Marana è una montagna alta 1500 metri o poco più. Nel 100 a.C. si dice che i Romani fermarono qui l’invasione dei Teutoni. Che sia vero o no, Marana è una montagna che va adorata. Proprio come io adoro te, te che sei parte integrante di ciò che sono io. Marana va guardata, va osservata, va ammirata. Occorre trovare un punto a contatto con la terra per sedersi e guardarla senza che la vertigine ci faccia cadere. Io lo so dove ti sto portanto, caro te. Io lo so dove ti ho portato con la mente durante tutti i giorni della quarantena: per respirare e volerci come ci siamo sempre voluti.
Dove c’è la storia: la Città dell’Armonia
Caro te, la mia Valdagno vanta una zona unica al mondo. Da tutti viene chiamata la Città Sociale o Città dell’Armonia, perché racconta davvero come l’armonia possa e debba governare le vite di tutti noi. Mi piacerebbe prenderti per mano e portarti a passeggiare lì. Ti mostrerei le meraviglie progettate da Bonfanti e rimaste identiche anche ai giorni nostri: stesso destino, stesso ruolo. Per l’eternità.
Dove c’è la bontà: Maresina o Gnocchi con la Fioretta?

Non c’è viaggio che non comprenda una parte a tavola. Siediti come, caro te. Metti le gambe sotto la tavola e intrecciale con le mie. Tienimi per mano finché non ordiniamo. Vuoi assaggiare la Maresina? Per me è un qualcosa di paragonabile solo alla famosa madeleine di Proust: è il sapore che mi riporta a casa. Non puoi andare via da qui senza aver assaggiato gli gnocchi con la fioretta. Altro sapore che mi riporta a quando avevo tre anni. E, ogni tanto, bisognerebbe sempre vivere come se si avessero ancora solo tre anni. E magari qualche giorno per vivere come se avessimo quindici anni. Sì, quindici anni tutta la vita.
Scopri casa mia, respira la mia vita
Caro te, te che sei parte di me. In questi tempi di Corona Virus, di totale distanza tra di noi, c’è un pensiero fisso nella mia mente. Anzi di più. I CSI direbbero “24 mila pensieri al secondo fluiscono inarrestabili, alimentando voglie e necessità” e continuo a cantarmi questa canzone. Pensavo che farti scoprire la mia Valdagno, la mia vera casa, ti potesse far respirare l’aria della mia vita. In un periodo di totale distacco, il solo scoprire che si può sognare tutto questo mi fa sentire viva. E mi dà speranza. Il solo sapere che tu ci sei, mi dà speranza. Arriverà il momento di camminare assieme. Lo so. Lo sento.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Beh che dire… vivi davvero in un luogo bellissimo! E dalle tue parole emerge tutto il tuo amore per lui.
Purtroppo non ci vivo più ma conto di tornarci. Ora vivo in Pianura e non riesco più a resistere qua.
I luoghi più semplici, le mura domestiche. I prati verdi, il profumo del ragù la domenica. Ecco di cosa avremo bisogno non appena tutto questo sarà finito. Grazie per averci mostrato casa tua.
Grazie a te per il tuo commento, Fabiana.