
Questi non sono tempi facili: il recente decreto del Governo ha messo mezza Italia in quarantena e io sono perfettamente dentro la zona rossa. Ahimé. Halas, come direbbero i protagonisti di un’opera di Shakespeare. Mi sono chiesta come sarebbe la vita di due adulti che si sono appena presi, passatemi il termine. Una sbandata farebbe bene a tutti, anche da adulti. Mi sono chiesta come potrebbe essere una lettera scritta da una Lei richiusa in zona rossa e un Lui al di fuori di quel muro immaginario. Il post di oggi è la risposta che mi sono data.

Caro Te,
te che sei parte di me. Sono tempi duri, questi, per chi ama, soprattutto chi ama la vita e tutte le sue forme. I baci tra di noi sono un lontano ricordo e, se l’avessi saputo, avrei pensato a un San Valentino davvero diverso per noi due. E tutti quei mal di testa non ci sarebbero mai stati. Ti scrivo per dirti ciò che vorrei per noi, per noi e per tutti coloro si sentono rapiti da un qualcosa che non sanno nemmeno spiegare. Già, perché non è mica facile l’amore ai tempi del Corona Virus. Ci sono quelli che si conoscono e si amano da tempo: loro resistono, loro si sono già nutriti perfettamente di tutto ciò che rappresentano per l’altro. Poi ci sono quelli che si conoscono così tanto da voler stare staccati. Poi ci sono quelli “vorrei ma non posso“. E poi ci siamo noi, noi che ci riempirremo di baci a tutte le ore. Noi che ci sentiamo dei quindicenni in due corpi da quarantenni. Noi che siamo noi. Noi che vogliamo noi. Noi che ci scambieremmo ogni genere di fluido corporeo in tutti i luoghi e in tutti i laghi ma che, ahinoi, dobbiamo stare confinati in due case che sono prigione. In una vita che fa rima con tirannia.

Caro te,
non è mica facile amarsi di ‘sti tempi: stare a un metro di distanza, non toccarsi, non baciarsi, non stringersi. Forse è un bene non vedersi perché, se potessimo farlo, rischieremmo la denuncia penale e anche la multa. Se poi dovessimo pagare quella multa, ciao vacanze, ciao tempo assieme. Ciao tutto. Ma almeno avremmo noi. Avremmo la sensazione di noi, fisica, tangibile. Se mettessi in un salvadanaio un euro per ogni volta che penso al profumo della tua pelle, sarei pronta a viaggiare in Business con chissà che compagnia aerea danarosa. E invece sono qui, con la mente che fa alchimie per farmi pensare al tuo profumo. Con le mani che toccano i miei fianchi nella speranza di replicare le tue di mani, la tua di pelle. Sono qui che vorrei pagare di tasca mia ogni scienzato del mondo per dare vita al teletrasporto o a una dimensione sospesa da qualche parte, nella quale atterrare con la sola imposizione del pensiero, come se esistesse una sorta di formula magica pronta a farci unire di nuovo.

Caro te,
se devo proprio trovare un qualcosa di positivo in tutto questo – perché ne ho bisogno – quella cosa positiva è il fatto che la mia fantasia ricomincia a galoppare. Sorrido come un’ebete se ti penso. Mi sorprendo a toccarmi le labbra con le dita nella speranza di richiamare la sensazione che solo la tua bocca mi dà. Sto iniziando a lavorare così tanto con la fantasia che, tra un po’, mi metterò a scrivere sceneggiature per YouPorn, proporrò trame d’amore agli editori di teleromanzi e invierò il mio curriculum alla casa di produzione di soap opera e telenovele. Ora che ci penso, non ho ancora deciso se darmi di più ai drammi sudamericani oppure proprio al mondo patinato stile Beautiful. Ho la fantasia che galoppa manco fosse Furia cavallo del West. Le mie gambe camminano sulla strada di mattoni gialli che porta al fatto di riaverti, manco fossi Dorothy nel Mago di Oz.
Caro te,
ci vorrebbe proprio un mago. Uno di quelli bravi, uno di quelli cattivi e potenti e – per una volta, a differenza di quanto accade in favole, storie e romanzi – far vincere la magia oscura. Per la sua forza, perché riuscirebbe a generare una bolla che ci contenga. Dovremmo confidare nella potenza di Chtulhu per creare quella barriera tra noi e il mondo. Una di quelle bolle belle con tutto al loro interno: una sorta di appartamento traspararente che ci potregga ma che, allo stesso tempo, ci permetta di ammirare le stelle. Ce ne staremmo lì, a volerci, amarci, possederci, goderci in pieno, mangiarci, baciarci e chi più ne ha più ne metta. Alla faccia di tutti quei fluidi corporei che saremmo pronti a scambiarci. Noi dentro e il mondo fuori. Noi pronti a tutto pur di darci mille baci. Caro te, oggi lo penso più di prima: la vera rivoluzione è il contatto. Quello che, però, appartiene solo a noi. A noi che siamo fortunatamente bene ma che siamo tenuti lontani dall’altrui imprudenza. Noi che facevamo programmi e progetti che pensavamo solidi ma che l’incoscienza generale è riuscita a mandare all’aria. Non importa quanto forte sia il nostro desiderio e la voglia di prenderci sempre e comunque. Non importa quanto i nostri sguardi siano pronti a fondersi e a mandarci in tilt. Poco importa se tutto questo ci fa sentire due quindicenni in calore e poco importa il fatto che, a differenza dei suddetti quindicenni, ora potremmo avere due case dove poter copulare come ricci come se non ci fosse un domani. Poco importa il nostro volere.
L’amore, ai tempi del Corona Virus, è una cosa che non si fa.
No ci resta che aspettare, desiderarci al punto di farci venire mal di pancia e, non appena possibile, scatenare l’inferno.
Tua, sempre e comunque.
[PS: leggete tutte le puntate di Amore e Pandemia]
Favolosa
Grazie 🙂
Ci ho pensato anche io dopo aver visto un servizio giorni fa in cui venivano mostrati due innamorati del lodigiano che per vedersi dovevano rispettare le distanze: la ragazza da una parte e il ragazzo dall’altra. A dividerli il posto di blocco. Fortunatamente c’è la tecnologia, che ora più che mai ci aiuta a rimanere in contatto e a sentirci uniti e “vicini”. Dobbiamo avere pazienza, tanta
Infatti: per fortuna viviamo in tempi molto tecnologici… Pazienza e tanta voglia di restare uniti!
Ci stavo pensando proprio in questi giorni a quanto è surreale tutto quello che stiamo vivendo in questo momento. Provo un profondo senso di estraneità, come se la mia mente non volesse digerire questa realtà ma allo stesso tempo mi sento lucida e consapevole sulla responsabilità che ho verso me stessa, chi amo e tutte le altre persone.
Forse questo è il tempo di sognare e aspettare … per realizzare tra qualche tempo ciò che abbiamo tanto desiderato. Dovremmo imparare tanto da quello che sta accadendo e non dimenticarlo
Questo è il tempo giusto per sognare, davvero.
Li facevo anch’io pensieri del genere, stasera, benché non così poetici 🙂 Il sugo? Che sono felice di essere adulta e non più ragazza, così ora con il mio lui ci abito invece di doverlo attendere. Al massimo ci ammaleremo entrambi, che vuoi che sia 😀
Come vanno le cose lì down under?
Che bellissime parole le tue, come sempre del resto! Mi immagino una situazione come questa, desiderarsi senza potersi toccare o anche solo vedersi. Che sofferenza! Eppure per alcuni è davvero realtà. Speriamo davvero che tutto passi presto.
Per molti è realtà: sicurazione surreale che speriamo veda la parola fine (almeno del divieto di spostarsi).
Pesante situazione, ma breve fortunatamente! Solo quindici giorni per rafforzare i sentimenti e il contagio. Fino a poche settimane fa poteva sembrare la sceneggiatura di una serie tv oggi è un incubo.
Speriamo sia così.
Io sono una di quelle che sabato mattina (prima dell’ordinanza restrittiva) è tornata a casa. La mia nuova casa in Toscana .. lontana 300 km da Milano e dalla ex zona rossa.
Indipendentemente da tutti e da tutto, sono felice di essere tornata qui, dove risiedo da ormai 2 anni e sono consapevole di non poter tornare per un po’ dai miei genitori, ma va bene così. Tra l’altro proprio stamattina ho scoperto che il governatore della Toscana rimanda indietro tutti coloro che non hanno la residenza in regione.
Io sono salva, sono qui con le persone che amo e anche se il Coronavirus ci ha costretto in casa … sono felice. #stayalive #iorestoacasa
#StayAlive… e speriamo “riaprano le porte”.
Le tue parole sono vera poesia e in un momento così complicato regalano cinque minuti di distrazione. O meglio, permettono di assumere un’ottica diversa nei confronti di questo Corona Virus. Qui in Andalusia le coppie continuano ancora a stringersi in abbracci appassionati sfidando il virus e la razionalità: tra un po’ arriveremo anche noi all’isolamento anche se qui nessuno sembra crederci.
L’isolamento forzato, per quanto doveroso, sembra davvero un qualcosa di surreale: sogni di scendere sotto casa e metterti a limonare col primo che passa.
Sposata da diversi anni e con bambini non avevo pensato a questa situazione ma effettivamente poveri giovani innamorati.. vivendo con la propria famiglia questo aspetto si da per scontato.
Infatti questa situazione è surreale per chi deve stare diviso.
Hai centrato una delle questioni. Io sto vivendo esattamente questa situazione. Divisi tra Italia e Germania. Assolutamente impossibile incontrarsi, nessun aereo, nessun treno, nessun autobus. E sentire l’assoluta pesantezza dei confini, che sia per un passaporto o per un’emergenza sanitaria. L’amore in questo momento é un privilegio.
L’amore è un privilegio ma nulla come l’amore, in questo momento, può fare star bene. Anche a distanza. Forza Alex. Ce la faremo tutti.