Mentre scrivo questo post sono in giro per il nord dell’Inghilterra, un pezzo di mondo capace di dirmi molto e che mi fa tanto bene. In questa particolare settimana di febbraio io non riesco a non pensare a casa mia, alla mia Valdagno, ai monti dietro casa e alle tradizioni che hanno sempre fatto parte della mia vita. Il periodo che segna la fine di Febbraio, carnevale o no, è un momento d’oro per entrare in contatto con la parte di Veneto dove sono nata e cresciuta e per conoscere le tradizioni dell’Alto Vicentino. Ve le racconto oggi.
Storia antica, vicende popolari e Cimbri: la mia sostanza
Da parte di madre, io sono Cimbra. I Cimbri sono una popolazione che, moltissimi secoli fa, scese dallo Jutland (Danimarca) per fermarsi in Baviera. Poi, nel tardo Medioevo, partì dalla Baviera per spostarsi in alcune valli del nord-est dell’Italia. Luserna, Altopiano di Asiago, Lessinia e chi più ne ha più ne metta. Quelle, per farla breve, divennero terre cimbre. Zimbar… ecco una lingua che vorrei imparare e parlare senza problemi. Mia nonna sapeva il Cimbro perché lei arrivava da una parte della Lessinia fortemente connotata dalla presenza Cimbra. Per intenderci, è quella stessa zona in cui ora si trova il MarSEC. Le tradizioni Cimbre sono ancora forti dalle mie parti e spesso danno un’impronta decisa all’ultima settimana di febbraio. Quella stessa settimana in cui, per un magico giro di calendario alle porte, si pensa subito alla nuova stagione. A volte capita che questo stesso arrivo di stagione cada a fagiolo con il Carnevale. Ecco perché oggi vi racconterò di:
- Fora Febraro
- La Chiamata di Marzo
- Venare Gnocolaro
Ovvero, le tre tradizioni alle quali io non rinuncio. Ovunque io mi trovi.
Fora Febraro

Fora Febraro che Marso xe qua… così ho imparato a cantare da piccola. Sempre grazie alla mia nonna Cimbra. Fora Febraro è uno di quei momenti che io pensavo si vivessero in tutta Italia. Sono cresciuta pensando che alcune cose tipiche dell’Alto Vicentino fossero, in realtà, di tutta Italia. Ma non era così. Far Fora Febraro vuol dire buttar via l’inverno. Anzi, farlo scappare. In cosa consiste? Si deve far rumore, durante l’ultima notte di febbraio, per far sì che l’inverno se ne vada. E come si fa rumore? Io direi… dipende dall’età. Vi spiego subito:
- Quando si è bimbi, si prendono i coperchi delle pentole e si va in giro battendoli con forza per fare più casino possibile.
- Se si è adulti, si fanno i botti col carburo. Ovviamente solo se si è in grado di farlo in sicurezza.
Nella Valle dell’Agno e, in generale, nell’Alto Vicentino, ci sono più botti per la fine di febbraio che per capodanno. Detto tra noi, ora che vivo in Emilia, io esco in terrazzo la sera del 28 febbraio (29, con l’anno bisestile) con i coperti in mano e mi concedo due minuti di casino. Non posso farne a meno.
La Chiamata di Marzo
Dopo aver fatto spaventare l’inverno, non resta che chiamare marzo. O almeno da noi funziona così. La Chiamata di Marzo è un qualcosa di insito in chi vive tra Valdagno e Recoaro. Si tratta di una tradizione che prende vita ogni due anni (sempre negli anni pari). In realtà, nel nostro cuore, chiamiamo marzo sempre ma la sfilata, per motivi organizzativi, si tiene ad anni alterni. Vi ho già raccontato che cosa sia la Chiamata di Marzo e, nelle ultime due edizioni, ci sono sempre stata. La mia parte preferita è quando arrivano le Anguane al grido di “Anguane… for dai busi!“. Un momento al quale non resisto mai. La Chiamata di Marzo è la rappresentazione di quella che un tempo era la prima discesa in paese dopo l’inverno. Essa avveniva davvero a fine febbraio, quando le strade delle contrade tornavano agibili grazie allo scioglimento di ghiaccio e neve. Era una sorta di ritorno alla vita sociale. La Chiamata di Marzo del 2020 si svolgerà domenica 23 Febbraio.
Venare Gnocolaro

Repetita Iuvant. Avevo già parlato, circa 3 anni fa, della tradizione di Venare Gnocolaro ma la ripetizione non guasta mai. Venare Gnocolaro è l’ultimo venerdì di Carnevale. In qualsiasi momento esso cada. Quest’anno, nel 2020, si avvicina molto alla fine di febbraio, rendendo tutto perfettamente magico. Per me. Venare Gnocolaro è oggi e, da piccola, io pensavo esistesse il Venerdì Grasso proprio per via di questa tradizione. In realtà, si festeggia solo tra la provincia di Verona e quella di Vicenza. Gli gnocchi, fin da prima dell’avvento delle patate, erano un piatto da fare e mangiare solo in occasioni importanti o ghiotte. La nascita di Venare Gnocolaro si deve proprio alla volontà di vivere un ultimo venerdì di gran mangiate prima della Quaresima. Cosa non potrà mancare oggi sulla mia tavola? Sicuramente un piatto di gnocchi al pomodoro. Proprio come faceva la mia nonna.
Febbraio nell’Alto Vicentino, per me
Giorni fa, ho postato su Instagram una foto che ritraeva la mia valle, le mie montagne. Era una foto di piena primavera ma poco importa. Le mie montagne sono sempre immense e belle dentro il mio cuore. Nella didascalia di quella foto scrivevo quanto mi manchi, a febbraio, casa mia. Mi manca perché le tradizioni di febbraio nell’Alto Vicentino sono una connotazione grande di ciò che sono e di ciò che sono sempre stata. La mia terra è fatta di mille sagre, mille feste da maggio a settembre. C’è il patrono a novembre ma è sentito in maniera lieve, almeno per come la vedo io. I due momenti in cui casa mi manca di più sono febbraio e novembre, quest’ultimo non per il patrono ma per la Festa d’Autunno. Febbraio, però, batte parecchio dentro al cuore. E fa male perché mi porta addosso un’ondata di nostalgia pura. Come vi dicevo, mentre vi scrivo sono nel nord dell’Inghilterra in una città che amo. Prenderò l’aereo, tornerò a casa ma non so ancora se, quest’anno, sarò presente alla Chiamata di Marzo. Quello che so è che, ovunque io sia, chiamerò marzo a modo mio il 29 febbraio. Perché non si può mai ignorare ciò che sei, la terra che ti ha dato vita, quella voce che è un misto di dialetto e cimbro che ancora mi suona dentro al cuore. Nel podcast di domenica scorsa parlavo dei rumori di un luogo o di quei luoghi che fanno rumore dentro al cuore. Casa mia c’è sempre, con un rumore forte e dolce allo stesso tempo.
Volete capire che cosa sia la Chiamata di Marzo? Date un’occhiata al video.
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