Cielo azzurro, spezzato da una nuvola bianca qua e là, a fare da sfondo a edifici vittoriani di mattoni rossi: quante volte avete immaginato un’Inghilterra così? Il posto giusto da visitare durante un viaggio in Gran Bretagna per trovare quell’atmosfera è il Black Country Living Museum, a Dudley, non distante da Birmingham. Un luogo che, per me, vale il viaggio nelle West Midlands e che, proprio come i canali di Gas Street, vi mostrerà quanto bella possa essere questa terra e quante storie abbia da raccontare. Come se ciò non bastasse, qui troverete alcune delle location di Peaky Blinders. Non vi sarà difficile immaginare di vedere Thomas Shelby tra quelle strade!
Dove si trova il Black Country Living Museum e come raggiungerlo
Il Black Country Living Museum si trova proprio nel centro della Black Country, altrimenti non si chiamarebbe così. La Black Country è una contea appena fuori Birmingham ed è nota, fin dal XVII Secolo (o giù di lì) come una delle zone di estrazione di carbone più conosciute di tutte le isole britanniche. In epoca vittoriana divenne uno degli emblemi della Rivoluzione Industriale attirando a sé migranti da ogni dove. Qui si estraeva il carbone, lo si preparava per le spedizioni o lo si usava nelle officine meccaniche che, già da quel tempo, proliferavano. Qualcuno disse che la Black Country era “nera di giorno e rossa di notte“, perché nelle ore buie era connotata dai fuochi delle officine. Il Black Country Living Museum si trova a Dudley, cittadina che vi consiglio di visitare dopo aver visto il museo. Ci si può arrivare in vari modi, con i mezzi pubblici. Mi hanno detto che, probabilmente dal 2022, il tram che viaggia da Birmingham a Wolverhampton, fermerà anche qui. Per ora, tenete conto delle seguenti informazioni:
- Prendete il treno da Birmingham New Street fino a Dudley Port.
Una volta lì, scendete al livello della strada e, dal lato opposto (quindi attraversate la strada), prendete l’autobus nr. 229. Chiedete all’autista di scendere vicino al Black Country. Da lì camminate per circa 10 minuti lungo Tipton Road. Non potete perdervi. - C’è una fermata del bus proprio davanti al museo. Per arrivare lì (e quindi camminare meno), scendete dal treno a Tipton, prendendolo sempre da New Street a Birmingham. Una volta a Tipton, uscite dalla stazione e andate a destra: lì troverete la fermata dell’autobus nr.11. È l’autobus che ferma proprio davanti al museo.
I biglietti del treno possono essere fatti direttamente in stazione e quelli del bus possono essere pagati con una qualsiasi carta o bancomat contactless direttamente sul bus. Tra andata e ritorno pagherete circa 9£ in tutto.
Consigli e informazioni per visitare il Black Country Living Museum
Qualche consiglio e informazione per organizzare la vostra visita al Black Country Living Museum in Inghilterra. Questo luogo, come vi dicevo, vale il viaggio fino a Birmingham e merita una giornata intera del vostro tempo. Il posto è perfettamente adatto a chi viaggia con bambini ed è organizzato in modo tale che anche i disabili o chi è in carrozzina possa girare senza problemi. Le case che compongono il museo sono storiche e non tutte sono totalmente accesibili a chi viaggia su rotelle ma voi chiedete sempre: spesso, e volentieri, ci sono delle pedane che possono essere messe a disposizione per superare le barriere architettoniche, dove possibile. Detto ciò, ecco quello che dovete considerare:
- Il Black Country Living Museum è un museo all’aria aperta, benché abbia dei luoghi al coperto da vedere. Tenetene conto per capire come vestirvi e cosa portare con voi.
- Il biglietto può sembrare caro ma, per me, si tratta di una cifra adeguata a quel che vedrete: costa 18,45£ per un adulto. Sono disponibili dei family ticket (di varia misura) se viaggiate in famiglia. Ripeto: ne vale la pena.
- Comprate il vostro biglietto online: una volta acquistato, avete un anno di tempo per usarlo. Aggiungo una cosa: potete usarlo per una anno per entrare tutte le volte che vorrete. Nel caso torniate in zona. Inoltre, eviterete la fila all’ingresso. Non occorre stampare il vostro biglietto: potete mostrarlo anche in versione digitale.
- All’interno del Black Country Living Museum ci sono un sacco di posti dove fermarsi e fare un pic-nic. Nel caso non abbiate con voi del cibo, ci sono varie zone dove acquistare panini o anche qualcosa di caldo.
- Il museo offre un sacco di esperienze dirette da fare e comprese nel prezzo: ci sono le visite in miniera, il giro in barca sul canale e così via. Informatevi sul sito ufficiale per sapere cosa può essere disponibile al momento della vostra visita.
- Il Black Country Living Museum chiude alcuni giorni a gennaio. Il sito ufficiale vi dirà quando può essere visitato. In inverno non è aperto tutti i giorni.
Cosa aspettarsi dalla visita al Black Country Living Museum
Cosa aspettarsi da un luogo come il Black Country Living Museum? In primis, va detto che si tratta di un luogo vero e non ricostruito: questo posto, infatti, è diventato un museo negli ultimi vent’anni ma, fino agli Anni ’70 (e non scherzo) qui la gente ci viveva. Dalla Rivoluzione Industriale in poi, infatti, nella Black Country sorsero un sacco di agglomerati urbani pronti a ospitare chi si stabiliva lì per motivi di lavoro. Le varie case che si possono vedere nel museo, le officine, i negozi e il dopolavoro operaio nacquero così: per dare ai lavoratori e alle lavoratrici un posto dove vivere vicino al proprio lavoro. Al Black Country Living Musem non ci sono solo edifici da vedere: le casa non sono vuote e, soprattutto, troverete delle persone al loro interno. Si tratta dei volontari che fanno vivere questo museo. Le isole britanniche – io ne ho avuto esperienza anche in Irlanda e sull’Isola di Man – sono maestre nel creare musei esperienziali e il Black Country Living Museum è il re della categoria. In un posto come questo si cammina tanto, si parla con la gente, si entra nelle case, si va in miniera e si prova il cibo cucinato come un tempo. Non voglio fare troppo spoiler e quindi vi darò qualche cenno su:
- La parte all’aria aperta
- La parte indoor
- Le location dove è stato girato, in parte, Peaky Blinders
Black Country Living Musem: la parte esterna
Una volta passata la cassa del Black Country Living Museum, vi troverete davanti a un bivio: visito prima l’esterno o l’interno? Io vi consiglio di iniziare dalla parte esterna. Uscite e fermatevi un minuto sulla terrazza nella quale vi troverete. Guardate davanti a voi e pensate che, quanto state vivendo, non è finzione ma pura realtà vissuta. La parte esterna del Black Country Living Museum è il vero e proprio nucleo del museo. Come vi dicevo, si tratta di luoghi in cui la gente ha vissuto e lavorato. Tutto è stato come “congelato” nel tempo, ristrutturato in modo da poter essere visitato in sicurezza (miniera compresa) ma si tratta sempre di qualcosa di reale. Fermatevi in ogni casa, parlate con chi è all’interno, chiedete che vi raccontino le storie. La parte esterna del Black Country Living Museum va percorsa seguendo strade e sentieri segnati. Non vi perdete: ci sono tanti segnali e indicazioni.
Da non perdere all’esterno: il carbone e il suo ruolo
Io lo so che sono prolissa (e noiosa) e insisto sempre sul concetto di viaggio e storia ma non si può visitare il Black Country Living Museum senza pensare un attimo al ruolo del carbone in questa parte di Inghilterra. Se si estraesse ancora il carbone come un sacco di anni fa, la zona di Dudley – cuore della Black Country – sarebbe ancora quella col carbone della qualità migliore. La vena carbonifera della Black County è sempre stata sulla bocca di tutti per questo motivo. Il carbone è stato un vero e proprio propulsore dell’economia della zona, richiamando gente da ogni dove. Anticipando un po’ il paragrafo sui Peaky Blinders, fu proprio nella Black Country che arrivarono “gli zingari“, ovvero gli emigrati con i carri. Tanti arrivavano dall’Irlanda, proprio come gli Shelby nella serie tv. Il carbone è stato tutto per questa zona e lo si capisce bene al Black Country Living Museum: visitate la miniera. La visita è compresa nel prezzo, si entra in gruppo con la guida e ne vale proprio la pena.
Black Country Living Musem: la parte interna
La parte interna del Black Country Living Museum va vista, soprattutto se sapete poco o nulla su questa zona delle West Midlands. A me è servito molto perché conoscevo marginalmente solo Wolverhampton, oltre Birmingham. La visita alla parte interna del museo mi ha raccontato proprio l’importanza di questa parte di Inghilterra e quante cose vi sono state create. Molte vi sorprenderanno. Credetemi.
Le Location di Peaky Blinders al Black Country Living Museum
Chiudete gli occhi un attimo: sentite anche voi The Red Right Hand di Nick Cave? Bene, riapriteli e guardate la foto: ecco a voi il deposito degli Shelby, una delle location più viste in Peaky Blinders. Questa serie prodotta da Netflix è ambientata a Birmingham negli anni successivi alla prima guerra mondiale. I canali di Gas street sono una delle pochissime parti di Birmingham utilizzate per la serie. Perché? Perché Birmingham è stata bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale ed è rimasto poco della città di inizio ‘900. Poco male: c’è il Black Country Living Museum. Qui, infatti, sono state girate moltissime scene di Peaky Blinders, proprio per l’aspetto storico della zona. Dove sono le altre location? Sono a Manchester e Liverpool e confido di potervene parlare presto. In ogni caso, se siete appassionati di Peaky Blinders, fate un giro al Black Country Living Museum.
Il Black Country Living Museum, per me
Il vento freddo, gli edifici di mattoni rossi, quel cielo che più inglese di così non poteva essere: la mia giornata al Black Country Living Museum è stata a dir poco perfetta. La pioggia è arrivata – immancabilmente – quando sono uscita e ho preso l’autobus per tornare a Birmingham. Anni fa, quando ero sull’Isola di Man, sentii parlare di questo museo e mi ripromisi di andarci, prima o poi. Il 2019 appena passato è stato un anno in cui ho davvero realizzato tanti sogni e visitare il Black Country Living Museum è stato uno di essi. Lì dentro ho trovato la storia, ho trovato tante storie che non vedevo l’ora di conoscere. Ho capito di essere arrivata in un posto che poteva dirmi tanto sulle West Midlands e così è stato. Nick Cave e la sua Red Right Hands – detto tra noi, non ci poteva essere sigla migliore per Peaky Blinders – risuonavano nelle me orecchie come non mai. Ci sono tanti pezzi di Inghilterra pronte a riempire occhi e cuore e il Black Country Living Museum è uno di essi, senza dubbio e di pura prepotenza. Che meraviglia.
Past the square, past the bridge
Past the mills, past the stacks
On a gathering storm comes
A tall handsome man
In a dusty black coat with
A red right hand
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Da appassionata del periodo delle miniere, soprattutto a causa del passato storico della mia famiglia, come minatori emigrati in Belgio, devo dire che questo museo mi ha incuriosito moltissimo. Se dovessi passare dalla zona sicuramente lo includerò nel mio tour.
La storia delle persone che vissero nella Black Country è molto intensa, proprio come quella degli emigrati in Belgio.
Mi piacciono molto questi luoghi e vorrei tornarci presto, forse già la prossima estate. E comunque, Dio salvi Tom Hardy, sempre.
Oh se deve salvare Tom Hardy. Tutta la vita! E anche George Eliot!
Ma che bello!!!! Mi piacciono i musei all’aria aperta e non ce ne sono poi tanti in giro. Il tuo articolo è talmente esaustivo che pare di esserci stata! Me lo segno per la prossima gita in Inghilterra.
Questo è proprio il top dei Living Museum!