Il mio viaggio in Norvegia prevedere alcune cose da fare a Oslo: una di essere era visitare il Kulturhistorisk Museum, per gli amici semplicemente “museo di storia” della città.Il Kulturhistorisk Museum è una sorta di realtà collettiva che comprende anche il Museo delle navi vichinghe e il Folkemuseum, luoghi che vi ho già raccontato. Nell’edificio che si trova in centro città, proprio a pochi passi dal Palazzo Reale di Oslo, ci sono delle grandi meraviglie che meritano di essere viste e incluse nella lista del cosa vedere nella capitale della Norvegia.
Dove si trova il Kulturhistorisk Museum e come raggiungerlo
Il Museo di storia di Oslo o – lo ribadisco, Kulturhistorisk Museum si trova nel pieno centro neoclassico della città. La fermata dei mezzi più comoda per raggiungerlo è Nationaltheatret, ovvero la fermata del bus e della metro del teatro nazionale. Una volta lì, dirigetevi verso gli edifici neoclassici dietro la piazza e troverete il percorso pendona che, in pochi minuti, vi porterà alla Kulturhistorisk Museum di Oslo. Il biglietto d’entrata costa circa 12€ ma è compreso nella Oslo Card, che vi consiglio fortemente di acqusitare. Una volta entrati al museo, vi sarà chiesto di lasciare lo zaino in un armadietto gratuito. La chiave è magnetica e vi verrà consegnata all’entrata del museo.
Cosa vedere al Kulturhistorisk Museum di Oslo
Cosa vedere in un museo storico come quello di Oslo? Facile: c’è l’imbarazzo della scelta. Il museo è davvero molto grande e, se avete poco tempo da passare nella capitale della Norvegia, vi consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale per capire bene cosa fare e cosa vedere. Le collezioni del museo vanno dall’antico Egitto, ai vichinghi fino ad arrivare alle spedizioni artiche, sicché davvero ce n’è per tutti. I miei interessi (almeno per quel viaggio) mi hanno portata visitare soprattutto ciò che riguardava l’epoca vichinga. Le sale che custodivano i reperti di quel periodo storico sono state il centro della mia visita. Vi racconterò qualcosa in più, però.
- Vi porterò alla scoperta della sala con i principali reperti vichinghi.
- Vi parlerò della bellezza dell’edificio del museo perché merita alla grande.
- Vi racconterò dell’esposizione chiamata Vikingr, una delle più belle che abbia visto.
- Vi illustrerò qualcosa sulla parte del museo che racconta l’esplorazioni artiche.
Questo, come vi dicevo, è solo un assaggio. Confido di tornare in quel museo e di dedicarmi anche alla parte dell’Egittologia. Ne vale sempre la pena.
Il medioevo norvegese e l’arte vichinga
Sto per tornare su un concetto culturale che ho già esposto (anche parlando di Ravenna, non solo di vichinghi): il Medioevo viene sempre taggato come “epoca buia” quando ha generato arte e cultura da vendere. I “popoli venuti dal nord“, come i vichinghi, sono da sempre considerati brutti e rozzi. Questo accade perché, con tutta probabilità, non scrivevano nulla. Un popolo che, nel 600 d.C. circa non aveva ancora in uso la scrittura poteva sembrare davvero alieno agli occhi di chi scriveva da più di mille anni almeno. I vichinghi, però, erano capaci di grande bellezza e di immenso senso estetico. Lo testimonia benissimo la sala dedicata al Medioevo al Kulturhistorisk Museum di Oslo. Lì troverete alcune pietre runiche spettacolari (e molto importanti) così come i portali originali di alcune Stavkirke norvegesi. I portali sono stati portati al museo per questioni di conservazione.
Il portale ligneo è un passaggio culturale
Quello che sappiamo storicamente è che i Vichinghi divennero cristiani attorno al 900 d.C., con differenze sostanziali a seconda della zona in cui si trovavano a quel tempo. Come ben sappiamo tutti, nei luoghi in cui la cristianità si è insediata nel Medioevo, più che una vera e propria sostituzione religiosa, ciò che è avvenuto è stato una traduzione della religiosità precedente. Questo si vede benissimo da uno dei portali di Stavkirke contenuti nel museo. Quando osservate un’opera così dovete ammirare l’insieme ma fissarvi alla grande sui particolari. Un lato del portale raccontava il Vangelo ma l’altro parlava ancora dei miti vichinghi, come quello di Sigurd che uccide il drago. Io avevo la pelle d’oca davanti a un particolare così.
L’edificio del Kulturhistirisk Museum
Piccola nota più voluta per raccontarvi dell’edificio che contiene il museo storico di Oslo. La città, va detto, mi ha sorpreso alla grande per il suo dare spazio spesso e volentieri a bellezze Art Nouveau come se non ci fosse un domani. Se vi trovate a Oslo, camminate per strada e guardate gli edifici: resterete sorpresi. Quando sono stata in Norvegia – Ottobre 2019 – la parte esterna del museo storico di Oslo era in ristrutturazione. Appena entrata, però, ho capito di essere finita in uno scrigno di meraviglia. L’edificio, al suo interno, è praticamente un trionfo di Art Nouveau: osservate tutto. Io mi sono innamorata della scalinata principale, dei lampadari e degli infissi delle finestre. Osservate soprattutto quelli della stanza in cui si trova l’esporizione Vikingr.
L’esposizione Vikingr
Sala a parte (che è spettacolare), l’esposizione Vikingr è un qualcosa di bellissimo per chi ama la storia dei popoli antichi. Si tratta di una mostra speciale dedicata al mondo vichingo e alle connessioni culturali e artistiche stabilite nel corso di razzie e viaggi vari. Come dicevamo, chiamiamo spesso queste popolazioni con il nome di “barbari” in senso dispregiativo ma, in realtà, stiamo parlando di gente dal forte senso di bellezza. Lo si vede proprio a questo piano del museo di storia di Oslo. Ci sono le spade, ci sono i gioielli, c’è l’unico elmo vichingo mai arrivato fino a noi (quello della foto di copertina del post): ci sono loro, i vichinghi, con tutta la loro forza guerriera e culturale. Da vedere. Io sarei rimasta lì per l’eternità.
La sala dedicata alle spedizioni artiche
A Oslo c’è un museo (il Fram Museum, di cui vi parlerò) che racconta meglio di qualsiasi altro luogo la capacità dei norvegesi di esplorare l’artico. L’esplorazione artica fa parte della storia della Norvegia e, proprio per questo, si è meritata una sala al Historisk Musem di Oslo. Qui, soprattutto se siete appassionati dell’argomento, troverete molte cose interessanti da vedere.
La visita al Historisk Museum di Oslo, per me
La triade Navi Vichinghe + Folkemusem + Historisk Museum ha dato una forte connotazione al mio viaggio a Oslo. Il tutto è stato condito alla perfezione con qualcosa di totalmente diverso ma sempre di grande impatto culturale: il museo di Munch. I musei della capitale norvegese me la fanno mettere sul podio delle capitali culturali d’Europa. Mi viene da dire: non me l’aspettavo. Eppure è stato così. Il museo storico di Oslo è stato proprio pane per i miei denti e non ha fatto che rafforzare la mia voglia di studiare e scoprire molto di più sulle genti venute dal nord. Questo è un altro di quei musei che vale il viaggio in Norvegia e una fermata a Oslo di almeno tre giorni. Che bellezza quando un luogo parla sia al tuo cuore che al tuo cervello!
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Sto scoprendo con te la cultura dei vichinghi e mi piace moltissimo. Il dettaglio del portale è stupefacente, hai proprio ragione: nessun periodo è buio bisogna solo guardarlo dall’angolatura giusta. Come sempre un post da leggere dalla prima all’ultima riga
Mi hai detto una cosa bellissima, grazie Antonella!
Non abbiamo mai preso in considerazione la Norvegia come meta di viaggio, soprattutto perché potendo muoverci solo d’inverno teniamo le temperature proibitive. La sto “navigando” con i tuoi articoli. Già ero rimasto molto affascinata dal museo delle navi vichinghe, ora sono molto curiosa di vedere dal vivo questa capitale culturale.
Nel sud del paese sicuramente non sono proibitive: basta coprirsi bene. L’inverno da quelle parti è spesso più affrontabile perché molto più secco del nostro.
Sempre bello quando si viaggia conoscere la storia del posto che ci ospita. Ad Oslo non siamo mai state, ma non appena riprenderemo a viaggiare potrebbe essere un buon inizio.
Grazie di tutte le preziose informazioni che hai condiviso.
Oslo è un’ottima città: offre tantissimo e sorprende.