Non vi è mai capitato di pensare di trasferirvi in un altro paese? Spesso, in siutazioni come questa, tra il dire e il fare c’è davvero di mezzo il mare. O meglio: un mare di determinazione e concretezza. Se il vostro sogno è quello di trasferirvi in Giappone, la storia che state per leggere oggi fa proprio per voi. Michela sognava di trasferirsi in Giappone e l’ha fatto. Ora vive là da un po’ e oggi ci racconta qualcosa del paese del Sol Levante e della sua grande avventura giapponese.
Ciao Michela, raccontaci brevemente chi sei.
Michela, classe ’89, bresciana, anzi Franciacortina per la precisione. Nel 2015 ho iniziato a scrivere il mio blog di viaggi WarmCheapTrips, mentre lavoravo come impiegata a tempo indeterminato per una piccola azienda nel bresciano. A Giugno 2017, ho deciso di lasciare la mia vita in Italia e insieme al mio ragazzo ci siamo trasferiti in Giappone come studenti in una scuola di lingua. Una volta finita la scuola, dopo mille fatiche, sono riuscita ad ottenere il visto lavorativo ed ora lavoro per un’agenzia giapponese che si occupa di turismo e digital marketing.
Per te è stato difficile trasferirti in Giappone? Ci sono dei consigli pratici che ci vuoi dare?
Amavo il Giappone e negli anni precedenti al trasferimento avevo fatto quattro viaggi e approfondito molto la storia, la cultura, la mentalità giapponese e analizzati quelli che sono gli aspetti generalmente considerati difficili per gli stranieri che decidono di vivere qui. Inoltre, non essendo stata una scelta obbligata, ma più una sfida che ho voluto affrontare, non è stata particolarmente difficile dal punto di vista emotivo. Sicuramente ha aiutato anche il fatto di non partire sola!
Anche ottenere un visto studentesco è abbastanza facile, una passeggiata rispetto a quello lavorativo che è stato ben più complesso per me, visto che non sono laureata (praticamente la condizione quasi fondamentale per l’Immigrazione). I consigli che assolutamente voglio dare sono soltanto due: il primo è prettamente economico. Cercate di mettere da parte almeno 10.000€ prima di partire per il Gippone con un visto studentesco: oltre al costo della scuola, il costo della vita mediamente è simile a quello di Milano. Con visto studentesco si possono lavorare al massimo 28 ore a settimana e lo stipendio è il minimo salariale. Questo vi permette di affrontare le spese quotidiane, ma non spese extra per cui dovrete presumibilmente usare i soldi messi da parte in Italia.
Il secondo consiglio lo do soprattutto a chi vorrebbe trasferirsi a lungo termine, non solo fare un’esperienza. Informatevi bene su tutte le cose generalmente considerate negative dal punto di vista occidentale del Giappone. E’ una cultura molto molto molto diversa dalla nostra, per cui per loro cose che per l’italiano medio sono immorali, assurde, inimmaginabili, hanno perfettamente senso. Il Giappone non è il paradiso degli amanti dei videogiochi o dei manga (sebbene siano parte integrante della società moderna) ed è molto diverso quello che si vede da turisti, grazie all’Omotenashi (senso dell’accoglienza) giapponese.
A livello culturale, c’è ancora qualcosa che ti stranisce del Giappone, un qualcosa a cui non riesci ad abituarti?
Come dicevo prima, ero abbastanza “preparata al peggio“, quindi molte delle loro “stranezze” non mi stupiscono più di tanto. La cosa alla quale però nonostante tutta la buona volontà non riesco ad abituarmici è la loro ostinazione nel non voler cambiare: sebbene si rendano perfettamente conto che un qualcosa non funziona in quel modo, non cambiano. Che sia una questione di grandi dimensioni, che una sciocchezza sul come riordinare la scrivania. È chiaro e palese che una cosa non funziona più in quel modo, ma non c’è nulla da fare, i giapponesi non prenderanno mai un rischio. Una sabbia mobile in cui piuttosto che provare a muoversi per cercare di prendere la corda di salvezza muovendosi con il rischio di affondare più velocemente, si preferisce rimanere immobili verso l’inevitabile lento affondamento.
Consigliaci tre posti da non perdere in Giappone, dei luoghi che sono riusciti a parlare al tuo cuore.
Scelta difficilissima perchè ci sono troppi posti stupendi! Sicuramente da non perdere i classici Tokyo e Kyoto, magari alternando i classici e ahimè ora sovraffollati luoghi classici a qualche angolino meno conosciuto. Poi il Kyushu, l’isola a sud, ricco di natura, dove si riesce a percepire quell’energia spirituale che ha dato poi il via allo Shintoismo e alla credenza che la natura giapponese sia popolata di spiriti. E poi Kanazawa, la città dove mi piacerebbe vivere in futuro, meno caotica di Tokyo, con uno splendido giardino (il Kenrokuen), quartieri samurai e di geisha preservati, ricca di arte e vicina a diverse località termali immerse nella natura come Kaga Onsen e a breve distanza da zone splendide come la prefettura di Nagano con le Alpi Giapponesi e la prefettura di Gifu con Shirakawago e la Valle del Kiso (altro posto che tra l’altro mi è piaciuto moltissimo).
Consigli da appassionati di libri: cosa consigli di leggere prima di un viaggio in Giappone?
Per sognare un po’ un viaggio in Giappone, sicuramente Autostop con Buddha di Will Ferguson, poi sebbene personalmente non lo abbia ancora letto, in moltissime persone che ho conosciuto ed accompagnato in giro per Tokyo mi hanno parlato bene del libro de La Pina, I love Tokyo che nomina anche posti meno classici come Shimokitazawa. Per avere un’idea della società giapponese consiglio Murakami, soprattutto 1Q84 e After Dark. Andando oltre l’elemento sovrannaturale dei suoi racconti, c’è la base narrativa che ben rappresenta la società giapponese moderna. Altro libro assolutamente consigliato per scoprire la “dark side” del Giappone e il mondo Yakuza è Tokyo Vice del giornalista Jake Aldestein, non sono sicura sia disponibile anche in Italiano, ma vale assolutamente la pena leggere questa storia biografica se si vuole approfondire questo aspetto.
E poi i due romanzi per eccellenza per chi ama sognare sul passato classico del Giappone: Memorie di una Geisha e Musashi di Eiji Yoshikawa.
[Riprendo io la parola, la Giovy]
Michela è un’altra delle persone che, nel mondo, hanno la mia più totale stima: come dicevo prima, spesso non si portano avanti delle cose perché ci si sente inabissati dalla responsabilità della decisione. Il prendere e partire non è poi così facile ma si può fare. E Michela ne è la testimonianza.
Tutte le foto sono © Michela Figliola – riproduzione vietata.
Mamma mia che esperienza pazzesca! Sogno da anni di andare in viaggio in Giappone, ma ci starei solo qualche mese. Michela è davvero molto coraggiosa e ostinata ad aver affrontato tutto il percorso per trasferirsi in Giappone permanentemente. Come lei dice, credo che se hai amore per un luogo, questo diventa il motore per affrontare tutto! Bellissimo racconto di vita
Michela ha realizzato io suo sogno e questo la rende una persona speciale.