Prendete una piovosissima domenica di fine Novembre e metteci dentro due amiche che avevano tanta voglia di stare assieme. Una di queste amiche sono io e, oltre alla voglia di passare del tempo con la mia amica Ele, avevo anche una gran voglia di casa. Di tornare a casa, sulle Piccole Dolomiti. Avevo voglia di condire giustamente le chiacchiere con i sapori che, per me, sono più che famigliari. Sono famiglia. Il destino ci ha portate dritte allo Chalet di Recoaro Mille, lungo l’Anello Ecoturistico Piccole Dolomiti. Quel luogo per me è stato festa, delirio felice, amicizia, spensieratezza. Era tempo di tornare e di mangiare là, dove gran parte della mia felicità ha preso vita. Come si mangia allo Chalet di Recoaro Mille? Ve lo dico subito.
Dove si trova lo Chalet di Recoaro Mille e come raggiungerlo
Lo Chalet di Recoaro Mille si trova, ovviamente a Recoaro Mille, località montana che si trova proprio la ben più conosciuta Recoaro Terme, nell’Alto Vicentino. Come si raggiunge Recoaro Mille? Semplice: uscite dalla A4 all’altezza di Montecchio Maggiore e seguite le indicazioni per Valdagno-Recoaro. A metà strada tra i due paesi, nella località di San Quirico, troverete un’indicazione sulla sinistra. Seguitela, imboccate la strada e sarete sul percorso giusto. Superate la Montagna Spaccata e continuate a salire finché non troverete il cartello “Recoaro Mille“. Qualche centinaio di metri più avanti, troverete un bivio: scegliete la strada a destra e arriverete allo Chalet. Il luogo offre una vista spettacolare sulle Piccole Dolomiti, sicché vi auguro di trovarvi lì in una bella giornata di sole.
Com’è lo Chalet a Recoaro Mille?
Lo Chalet ha tutto ciò che serve per accogliere degnamente chi ha voglia di un sano pasto di montagna. Il ristorante ha un grande spazio esterno, dove poter stare in estate o nelle giornate di sole, e due sale. La prima si trova all’ingresso ed ha pochi tavoli. La seconda, sul retro, è molto grande e può ospitare anche gruppi. Un punto a favore dello Chalet, nella sua sala grande, è stato segnato – almeno per quel che mi riguarda – dalla presenza di più di una stufa. La sala era,infatti, calda a sufficienza per poter mangiare con calma senza percepire il calssico freddo da ambienti grandi. Non so se mi sono spiegata. C’è parecchio posto per mangiare allo Chalet ma, se volete essere sicuri, prenotate. Di norma, il servizio del pranzo inizia sempre alle 12.30 e vi sarà chiesto di essere lì a quell’ora.
Cosa mangiare allo Chalet di Recoaro Mille
Il menù proposto dallo Chalet di Recoaro Mille è quanto di più locale si possa chiedere sulle montagne dell’Alto Vicentino. Sinceramente, era proprio quello di cui avevo bisogno quel giorno. E, sempre sinceramente, quello che vorrei in tutti i giorni della mia vita. Casa mi manca, a partire da ciò che metto nel piatto. Un pranzo completo, dall’antipasto al dolce, compreso di acqua, vino e caffè, è costato 30€ a testa. Un prezzo giusto per la quantità e la bontà di quanto ci hanno servito. Che cosa abbiamo mangiato io e la mia amica?
L’antipasto: polenta morbida con funghi e formaggio
Un grande classico degli antipasti della domenica, non sono per i pranzi al ristorante ma anche per quelli fatti in casa. Almeno a casa mia. La polenta morbida – che per tutti diventa polentina, quasi come la si volesse coccolare perché è tenera – è un grande classico della gastronomia dell’Alto Vicentino, soprattuttto se accompagnata con dei funghi e del formaggio fuso, preferibilmente di produzione locale. Un gran bel modo per iniziare un pasto. Un modo che richiede contegno perché, solitamente, chiunque con un po’ di gusto ne mangerebbe una quantità spropositata.
Il primo: Gnochi con la fioreta
Ricogorsamente con una C e una C. Gli gnochi con la fioreta sono un piatto De.Co di Recoaro Terme. Sono molto diffusi tra Valdagno e Recoaro e io ho iniziato a mangiarli assieme alla mia notta. La fioretta è una parte del latte, solitamente scartata nella fase di produzione del formaggio. Da noi si tiene, la si mescola con la farina e si creano una sorta di spätzle conditi con il burro. Una delizia che sa di latte, di bontà, di casa, della mia infanzia e chi più ne ha più ne metta. Era la prima volta che assaggiavo gli gnochi con la fioreta dello Chalet e li ho trovati molto leggeri. Sembravano quasi dei fiocchi. Mi sono piaciuti.
Il secondo: polenta e sopressa calda
La Polentina diventa Polenta e si solidifica, non dimenticandosi di passare sulla griglia e assumere quel sapore perfetto da abbinare a della sopressa, tagliata grossa, e passata anch’essa sulla brace. Un’altra delizia che, per me, sa di casa, sa di domeniche con la mia famiglia. Sa di tutti quei barbeque che mio padre faceva sul terrazzo. Mentre mangiavamo, la pioggia batteva alla grande sul tetto e sulle vetrate della sala. Con quel gusto di polenta e sopressa dentro di me, nulla poteva toccarmi. Note to myself: torna a casa, Giovy!
Il dolce: la scelta si fa ardua
I dolci sono un qualcosa di speciale allo Chalet di Recoaro Mille. Io, quella domenica, ho optato per qualcosa di diverso dallo strudel ma, sappiatelo, vi consiglio quest’ultimo alla grande. Anche se passate dallo Chalet per fare merenda, per esempio. Anzi, fatelo davvero: lo Chalet non è solo un buon posto dove mangiare sulle Piccole Dolomiti ma è anche un luogo perfetto per una merenda come si deve nell’Alto Vicentino.
Lo Chalet di Recoaro Mille, per me
Era quel tempo della vita del mondo in cui un millennio si preparava a lasciare il posto a un altro e io mi apprestavo a compiere 21 anni. Vi sento che state facendo i conti: era il 1999. Gennaio 1999. Io mi stavo raggiungendo lo Chalet dove, quella sera, ci sarebbe stata la festa del mio compleanno. Una delle più mitiche di sempre. Nel salire verso la montagna, reggevo la torta come stessi reggendo un’opera d’arte dato ero in auto di una persona con la guida piuttosto sportiva. Quella sera piantammo, all’altezza del bivio che vi ho indicato nel “come arrivare“, un cartello con scritto “Festa Giovy“. Potete tranquillamente immaginare il risultato. Quella sera le montagne erano piene di neve e noi abbiamo festeggiato, mangiato, bevuto, ballato. C’è stato chi si è buttato nella neve al grido “aseme qua” (ovvero: lasciate mi), c’è stato chi proclamava la sua tranquillità malgrado i litri di cabernet. C’è stato chi ha pensato di lasciare l’auto poco più giù e proseguire a piedi fino a casa. C’è stato chi doveva partire per il militare poche settimane dopo e quindi ha ben pensato di pulire il pavimento con i proprio pantaloni, cantando Ligabue come se non ci fosse un domani. Ci sono stata io che tentavo di modificare Eskimo di Guccini cantandomi “perché a vent’anni è tutto ancora intero“. Io cercavo di dire “perché a ventun anni è tutto ancora intero“. Ora di anni ne ho il doppio (a gennaio, ovviamente, saranno il doppio) e io non mi capacito sia passato tutto questo tempo. Già, perché entrando allo Chalet per mangiare in quella domenica piovosa, io mi sono sentita proprio quella sera: fiera del mio Alto Vicentino, orgogliosa dei gusti che avrei trovato sul menù. Felice perché ero a casa, felice come quella sera durante la mia festa. Felice perché ero lì e ho trovato una cucina capace di dirmi “Giovy, ti voglio bene“. Lo so, mi basta poco per essere felice.
Ed io che ho sempre un eskimo addosso
uguale a quello che ricorderai
io come sempre, faccio quel che posso
domani poi ci pensero’ se mai!
Francesco Guccini – Eskimo
Questo menù, per me che amo la polenta, è super goloso! Di dolce senza dubbio lo strudel che consumo solo sulle Dolomiti!
Lì però non siamo sulle Dolomiti ma sulle Piccole Dolomiti, che sono altre montagne. Ma lo strudel ci sta sempre…
Un angolo relax enogastronomico della nostra Valle dell’Agno adatto a tutti, per una cena in famiglia, con gli amici, un giro in moto d’estate per rinfrescarsi e bere una birra fresca con un buon ” panino con sopressa”, una passeggiata con il cane. Andare da Mario e Rosanna e sempre un piacere …è come andare a trovare un amico a casa sua …ambiente accogliente e famigliare con un ottima cucina casalinga ovviamente cucinata al momento da Mario, insomma è un patrimonio delle nostre Valli.
Grazie mille per il tuo commento Fabio! Io spero di poter tornare a casa presto, per poter godere di posti così molto più spesso.
Stupendo leggere dei tuoi ricordi di infanzia, e di ragazza poi. Anch’io mi lego ai luoghi, e ai profumi e ai sapori che in questi posti ho trovato. Sarei davvero curiosa di assaggiare gli gnochi alla foreta. Non ho mai ne visto ne sentito parlare di questa specialità! Ma sembra davvero divino, quasi quanto la polentina.
I gnocchi con la fioretta (stavolta lo scrivo in italiano, con tutte le doppie) sono speciali!