
Spesso ricevo messaggi che mi chiedono come faccia a tirar fuori gli itinerari che racconto: io rispondo che il mio segreto è osservare. Cosa osservo? Linee ferroviare, strade e autostrade. Il viaggio, un tempo, era esigenza e non piacere. Tutte le strade del mondo sono nate per questo e, a modo loro, sono diventati itinerari. Vi ho già parlato, per esempio, delle antiche strade romane in Gran Bretagna. Oggi, invece, vi racconto un itinerario che vi potrebbe portare a conoscere alcune città fortemente culturali in Germania, il tutto seguendo semplicemente un’autostrada: si tratta della Bundesautobahn nr.4. Per gli amici A4.
Qual è il tracciato della A4 in Germania?
La linea verde che vedete segue il tracciato della Bundesautobahn nr.4. L’autostrada parte dal confine con l’Olanda, a ovest, e arriva fino a Dresda. Supera la città della sassonia e finisce dritta dentro in Polonia. Questa autostrada copre un percorso di circa 750 chilometri e vi potrebbe far viaggiare dal confine occidentale a quello orientale della Germania. Questo itinerario può essere vissuto alla grande in tutte le stagioni. Anzi, potrebbe essere un ottimo suggerimento anche per chi ama i mercatini di Natale e ha voglia di girare qualche città diversa da quelle più conosciute come Norimberga o Monaco di Baviera.
Un itinerario culturale in Germania lungo la A4

Questo itinerario sulla A4 tedesca può rappresentare un viaggio attraverso varie tematiche. L’autostrada che vi ho indicato passa attraverso dei Länder molto interessanti, sia dal punto di vista storico che letterario. Culturale, insomma. I Länder sono Vestfalia, Assia, Turingia e Sassonia… Tutti territori che abbiamo incontrato mille volte nei nostri libri di storia, così come sono descritti in chissà quanti testi letterari. Le città che compongono questo itinerario culturale in Germania sono:
- Aachen, ovvero Aquisgrana
- Marburg
- Eisenach
- Gotha
- Weimar
- Jena
- Dresda
L’itinerario, se seguito con un’auto, vi porterà a viaggiare per 716 chilometri, ai quali va aggiunta la distanza per raggiungere Aachen e quella da Dresda fino all’italia. L’ideale sarebbe avere almeno un paio di settimane per fare un viaggio simile. Se, invece, volete viaggiare con i mezzi pubblici, sappiate che l’itinerario che vi sto per raccontare può essere percorso in treno. Il tratto più complicato è quello tra Aachen e Marburg. Da lì in poi, si può viaggiare a tappe con i treni regionali fino a Dresda. Partiamo?
Aachen, la città di Carlo Magno

Aachen, in italiano Aquisgrana, è una ci quelle città da visitare nel nome del grande Imperatore Carlo Magno. Si trova in un punto strategico d’Europa, proprio vicino a luoghi che sono degli “spartiacque” tra la zona di influenza linguistica germanica e quella latina. Il suo Land è il Nordrhein-Westfalen, ovvero la Vestfalia. Aachen è una città grandiosa dal punto di vista artistico e culturale. Un luogo da non perdere? Io direi il suo duomo: bellissimo da fuori e meraviglioso e intenso da dentro. Il duomo di Acquisgrana è l’edificio che custodisce la Cappella Palatina (dove venne incoronato Carlo Magno). Un luogo che vale il viaggio.
Marburgo, Hannah Arendt e l’università

Marburgo è uno dei luoghi delle mie donne forti e rappresenta, per me, la grande Hannah Arendt. Marburg, o Marburgo in italiano, è una città dell’Essen, ovvero l’Assia, il Land di Francoforte. Questa città è fortemente conosciuta proprio per l’impatto culturale della sua Università, nata nel XVI Secolo. Molti conoscono Marburg perché si trova sull’itinerario della Deutsche Märchen Straße, la strada delle fiabe tedesche. Io lo so che a volte smonto i miti e per questo potrei essere impopolare ma vi invito a pensare alla favole dei Fratelli Grimm non come a delle storie per bambini. Quelle che immaginiamo come storie per bambini sono le favole trasformate secolo dopo secolo. Provate a leggere (se riuscite, in tedesco) le Favole dei Grimm nella loro versione originale. Poi ne riparliamo. Io andrei a Marburgo (di nuovo) per i Grimm e soprattutto per la mia cara Hannah Arendt. Quell’università ha visto una delle più grandi storie d’amore del ‘900 e, soprattutto, ne ha visti i frutti.
Eisenach, la città di Bach

Eisenach è un’altra delle città che si trovano lungo il percorso della A4 tedesca. Visitando Eisenach si entra nel Land della Turingia, una regione davvero spettacolare che, fino alla caduta del Muro di Berlino, era parte della DDR. La Turingia è il Land culturale per eccellenza della Germania e non hai mai smesso di esserlo, nemmeno con la guerra o la Germania divisa. Eisenach è la città in cui nacque Johann Sebastian Bach e dove Martin Luther (ovvero Lutero) studiò latino e predicò. Non solo: fu qui che Lutero tradusse la Bibbia in tedesco, attuando un vero e proprio atto rivoluzionario a livello religioso. Fino a quel momento, il testo sacro veniva stampato solo e rigorosamente in latino. Può bastare per fermarsi qui un giorno o due?
Gotha, la città delle stirpi nobili europee (e patria di un detto comune)

Avete mai sentito l’espressione “era presente tutto il gotha dell’industria italiana” o cose simili? Quella parola – gotha – deriva proprio dalla città tedesca di Gotha. Perché? Semplice: la nobile stirpe Saxen-Coburg-Gotha è praticamente la copostipite di tutte (o quasi) le famiglie reali presenti in Europa. La Famiglia Reale dei Windsor, per esempio, è discendente da questa stirpe. Lo sono la famiglia Reale Belga, quella Olandese e molte altre ne sono imparentate. L’espressione che ho citato prima identifica la città di Gotha con il luogo di nascita di tutti i nobili. Con l’andare del tempo gotha è diventato sinonimo di alte sfere. E così è anche oggi. Questa città, sempre in Turingia, si trova su di un itinerario culturale Europeo chiamato Via Regia: si tratta di una strada nata ai tempi del Sacro Romano Impero, nel suo tratto tedesco. Non basterebbe un solo libro di 200 pagine per raccontarvi l’importanza storico-culturare di Gotha. Se avete tempo e passate di lì, fate una deviazione di 130 km verso sud per raggiungere Coburg. Non ve ne pentirete.
Weimar, la città di Goethe e Schiller

Ok, con le prossime due città restiamo in Turingia e, perdonatemi, mi ripeterò. Weimar è la Kulturstadt tedesca per eccellenza. Ve ne parlavo raccontandovi delle città tedesche che pochi viaggiatori visitano. O che considerano meno. Per me resta un punto saldo di tutti i viaggi in Germania. Io la trovo incantevole, sia dal punto di vista culturale che da quello di una visita puramente normale. La biblioteca di Anna Amalia vale il viaggio, così come la possibilità di portare un saluto alla statua di Goethe e Schiller. Giusto per darvi un altro spunto, sappiate che Weimar è la città in cui è morto Nietzsche e dove si trova, ancora oggi, l’archivio di tutto ciò che ha scritto e prodotto.
Jena, la città delle lenti e della lingua tedesca

Jena e Weimar per me sono due città da sempre legate, se non altro dalla linea ferroviaria che le collega. Siamo sempre in Turingia e approdiamo nella patria della Zeiss, quella delle lenti. Jena è la città in cui ho sognato per anni di studiare tedesco perché la sua università è sempre stata un grande centro per lo studio della linguistica. Piccola digressione sul valore della linguista: all’Università ho mal digerito il mio esame di Linguistica (anche se ho portato a casa un gran 30) ma col tempo ho imparato l’importanza di quella disciplina. Così come viaggiare ci aiuta a capire il mondo, la linguistica ci aiuta a capire che siamo tutti culturalmente fratelli. Passate per Jena, magari restando a dormire a Weimar, e datele la possibilità di raccontarsi. Una sola informazione: il Romanticismo, come movimento culturale (letterario, filosofico, artistico e via dicendo) è nato all’Università di Jena per mano di Friedrich Schlegel. Aggiungo un’altra informazione: Karl Marx fece qui il suo dottorato di ricerca.
Dresda, la fenice della Sassonia

Dresda è una di quelle città per le quali una sola destinazione sarebbe troppo poco. È stata (ed è ancora) una delle città più importanti d’Europa. Ha vissuto uno dei bombardamenti più potenti della Seconda Guerra Mondiale ed è rinata dalle sue ceneri per mano di donne pazzesche come le Trummerfrau. Dresda è la città della rivoluzione pacifica, il movimento che spinse verso la Caduta del Muro nel 1989. Visitare Dresda non è semplicemente un’azione da poter fare in viaggio ma è un regalo che ci si fa. Non avrei sufficienti ore nella mia vita per citare tutti coloro che sono transitati da Dresda lasciando un segno. Vi basti pensare che fu proprio un italiano – Canaletto – a contribuire a modo suo alla ricostruzione della città dopo il 1945. Ovviamente in modo totalmente ignaro. Canaletto passò da Dresda nel 1747. Quindi 200 anni prima del bombardamento che distrusse Dresda. Lui dipinse il centro della città e furono proprio i suoi quadri a dire come ricostruire il centro storico. Pietra su pietra.
Perché vi racconto sempre itinerari culturali?

Forse mi ripeterò ma vi racconto una cosa che mi riguarda: ero alla Tate Britain a Londra e mi è stata posta una domanda. Che cos’è la cultura per te, Giovy? Io ci ho messo un secondo a tirar fuori la risposta: la cultura è il motore che muove il mondo. E che muove me nel mondo. Giorni fa, intervenendo in un gruppo di blogger di cui faccio parte, ho detto che il mondo in cui viviamo è troppo fatto di cloni. La nostra personalità è ciò che ci distingue soprattutto in ciò che scriviamo. Possiamo essere in 100 a scrivere cose del tipo “cosa fare a…” e via dicendo. Titoli simili portano con sé contenuti diversi. O almeno quello dovrebbe essere l’intento di chi ha un blog. Io scrivo spesso di itinerari culturali (storici, letterari…insomma, metteteci quello che volete dentro quell’aggettivo) perchè sono gli itinerari che più sento miei. Non c’è nessun intento di essere o sembrare acculturata. Io sono come sono… Come canterebbero i Blu Vertigo. Il fatto è che mi rendo conto, ahinoi ogni giorno di più, di quanto la cultura manchi nella vita di tutti i giorni. Sapere le cose e capirle – soprattutto – ci aiuta a comprendere meglio il nostro mondo. L’accoglienza nasce dalla cultura, la tolleranza nasce dalla cultura, l’inclusione nasce dalla cultura. E l’ignoranza, cari miei, sta dilangando. Scrivere di viaggi culturali è il mio modo per provare a fare la differenza. Mi volete bene lo stesso?
Meraviglioso questo itinerario! Tanta roba, come si direbbe oggi!
Ma tu devi assolutamente continuare a scrivere questo tipo di itinerari, la cultura è davvero il motore del mondo, la benzina che l’ha sempre fatto andare avanti. L’incontro tra culture diverse, lo scambio e la comprensione reciproca sono la ragione d’essere degli esseri umani.
Oggi, è vero, si vede sempre più chiusura, ignoranza e non interesse ma io spero ci sarà sempre uno spazio per queste cose e sarà sempre maggiore. Dai periodi bui si esce, ce lo ha insegnato la storia, più forti.
Continuo a ripetermi anch’io quella defizione sul “periodo buio” in genere. Grazie per il tuo commento, Elena!
Certo che ti vogliamo bene! O, per lo meno, io ti voglio molto bene. I tuoi post sono suggestioni strepitose che mi hanno permesso di vivere viaggi e luoghi in modo davvero unico. Io amo gli itinerari culturali e le storie e i tuoi post sono così. Sono perfetti. Come questo itinerario sulla A4. Articolo che mi ha colpito doppiamente visto che vivo a Bergamo lungo la famigerata A4 (italiana, però)! 🙂
Grazie Raffi!
Anche la nostra A4 regala delle grandi suggestioni di viaggio!
Ciao Giovy, i tuoi articoli sono sempre super interessanti e di spessore! Anzi grazie, perchè trovo quest’articolo e quest’itinerario non solo originali ma pieni di spunti e di curiosità sulla loro storia. In particolare Dresda mi ha sempre attirato tantissimo ma mi piacerebbe visitare tutte le città che menzioni. Spero di riuscire ad organizzarmi presto!
Grazie mille Emanuela! Fammi sapere se vai a vedere una di queste città.
La Germania ha sempre tantissimo da offrire, soprattutto nel periodo natalizio. I mercatini sono davvero senza pari, Sono appena tornata da un itinerario lungo la Romantiche Strasse e ho gli occhi a forma di albero di Natale 🙂
Io invece la evito proprio in questo periodo perché è troppo presa d’assalto.
Bellissimo e soprattutto insolito itinerario… unico difetto? Più leggo post simili e più mi viene l’irrefrenabile voglia di partire e scoprire questi luoghi.
E considera che la Germania è una tra le nazioni in cima alla mia lista dei desideri…
Fossero tutti così i difetti! 🙂