Rimettere a posto le vecchie foto aiuta sempre a trovare nuovi spunti su cose da scrivere e aiuta anche a dirsi “ma davvero non avevi ancora scritto di quel luogo?“. Proprio due anni fa, in una fredda mattina di Dicembre, ho pensato bene di visitare l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, in provincia di Piacenza. Se viaggiate spesso lungo la A1, tra Milano e Bologna, la potete vedere benissimo anche dall’autostrada. Si tratta di una delle abbazie cistercensi nate in Emilia-Romagna nel Medioevo. Un luogo davvero pieno di bellezza e silenzio che si può visitare gratuitamente e che regala davvero delle belle sensazioni. O almeno così è successo a me.
Dove si trova l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba e come raggiungerla
L’Abbazia di Chiaravalle della Colomba si trova nel comune di Chiaravalle. Attenzione: in Italia c’è anche un’altra Chiaravalle, che si trova vicino a Milano. Come mai hanno lo stesso nome: perché in entrambi i luoghi, nel Medioevo, è stata fondata un’abbazia dai monaci seguaci di Bernardo di Chiaravalle. L’Abbazia di Chiaravalle di cui vi sto parlando oggi (perché prima o poi andrò a vedere anche quella di Milano) è in provincia di Piacenza e può essere raggiunta uscendo a Fidenza (Autostrada A1). Si segue poi la via Emilia in direzione di Piacenza.
Informazioni per visitare l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba
Cosa bisogna sapere per visitare l’Abbazia di Chiaravalle? La prima cosa da tener presente è che l’Abbazia è ancora abitata da una comunità di monaci ed è un luogo di culto dove si svolgono delle regolari messe e servizi liturgici. Per visitare questo luogo tenete presente che:
- L’Abbazia è aperta dalle 8.30 alle 12; dalle 14.30 alle 18.30.
- Le messe si svolgono alle 18.30 (19 in estate) nei giorni feriali, mentre di domenica alle 9.30, alle 11 e alle 17.30. Perché ve lo dico? Perché durante la messa la chiesa dell’Abbazia non si può visitare.
- L’ingresso è gratuito
- I monaci dell’Abbazia producono caramelle: c’è un piccolo negozio all’interno del chiostro. Suonate nel caso ne vogliate alcune.
Che siate credenti o no, poco importa: visitare le Abbazie è un qualcosa di bellissimo e richiede silenzio e rispetto. Non dimenticatelo e, nel caso andiate lì in estate, cercate di essere vestiti in modo consono. Per me è puro rispetto verso i monaci che tengono in vita un simile gioiello della Pianura Padana.
La storia dell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba
L’Abbazia di Chiaravalle della Colomba è stata fondata nel 1136 quando il vescovo di Piacenza concesse il terreno alla congregazione di Bernardo di Chiaravalle. La Chiesa venne dedicata a Santa Maria della Colomba e questo monastero fu il degno figlio di quello della Provincia di Milano, luogo in cui i seguaci di Bernardo trovarono rifugio un paio d’anni prima. L’Abbazia continuò la sua attività fino al 1800 circa quando arrivò Napoleone con i suoi decreti di soppressione di molti ordini religiosi. Molti dei conventi e delle Abbazie sul nostro territorio cessarono di esistere proprio in quel momento. Negli Anni ’30 del XX Secolo, l’Abbazia tornò a essere ciò che è sempre stata e finora non ha più smesso di essere una casa per i monaci. Anzi, l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba fa parte di un circuito molto ampio di abbazie cistercensi sparse in tutta Europa. Attualmente, tutto il complesso è di proprietà dello Stato Italiano ma i monaci continuano a viverci.
Cosa vedere nell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba
Cosa si può vedere in una delle più famose abbazie cistercensi in Europa? La struttura dell’abbazia non è molto grande ma è davvero di una bellezza a dir poco disarmante. Fare una visita all’Abbazia di Chiaravalle della Colomba vi porterà a:
- Ammirare una chiesa raccolta e molto bella
- Camminare in un chiostro dove il silenzio è sovrano
Principalmente sono queste due parti a costituire l’attuale monastero. Io sono rimasta lì due ore perché adoravo quel silenzio così avvolgente ma, se avete poco tempo, in un’oretta potete vedere tutto.
La chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba
L’architettura delle chiese medievali nel Nord Italia è molto diversa da quella delle grandi cattedrali gotiche che troviamo in Francia, Germania o Inghilterra. Lo stile che accomuna le chiese italiane del XII Secolo, o giù di lì, si chiama, infatti, Gotico Italiano o Italico. È caratterizzato da una minore altezza e dal forte uso dei mattoni rossi. La chiesa dell’Abbazia di Chiavavalle alla Colomba, o meglio il suo impianto originario, è proprio un esempio di quello stile. Lo potete trovare, di misura simile, nell’Abbazia di Fontevivo (che non è proprio distante da lì) o, in maniera più grandiosa, nella Certosa di Pavia. Questa chiesa è famosa per la sua infiorata che avviene tutti gli anni per la festa del Corpus Domini.
Il chiostro dell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba
La cosa che amo di più dei conventi e dei monasteri è proprio il chiostro. Di per sé è sempre la parte più importante di un’abbazia. Perché è importante? Per via del silenzio che racchiude, per via del fatto che può costituire un percorso su cui camminare all’infinito per meditare, per via del fatto che spesso fa da contorno a un giardino che è espressione stessa del mondo. I chiostri sono un luogo che mi fa bene e non si tratta di qualcosa di religioso. Amo visitarli proprio per sedermi lungo uno dei loro lati e lasciarmi avvolgere dal silenzio. Del chiostro dell’Abbazia di Chiaravalle della Colomba ho amato particolarmente il colore dei mattoni in armonia con quello delle colonne. E la forma delle colonne. Quella mattina eravamo solo in 4 a camminare nel chiostro e per me è stato un gran regalo.
L’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, per me
Ho passato una buona mezz’ora a fotografare una delle colonne ofitiche dell’abbazia di Chiaravalle della Colomba. La colonna ofitica è una colonna con un nodo, solitamente si tratta di un nodo piano. Sono un elemento molto presente nell’architettura del primissimo medioevo e sono tipiche delle abbazie cistercensi. Si tratta di un vero e proprio marchio di fabbrica di quell’ordine. Molti ritengono che il nodo rappresenti il legame tra i monaci e dio. Per altri, invece, è solo un elemento decorativo. Io lo trovo bellissimo e ne subisco il fascino come con pochi altri elementi di architettura. Quel giorno mi sono innamorata del silenzio dell’Abbazia di Chiaravalle: come vi dicevo prima, quel silenzio mi ha avvolta come la più bella e calda delle coperte. Spesso attribuiamo al silenzio un senso di freddo e di distanza. Quel giorno, nel chiostro, per me il silenzio era pura luce, pura sicurezza. A volte giriamo il mondo in cerca di una sensazione così e una piccola abbazia persa nella Pianura era lì che ci aspettava.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Bellissimo suggerimento! Da sempre adoriamo le abbazie, luoghi di pace e serenità!
Questa è proprio pacifica come non so cosa.
Sono cresciuta a fianco di una delle più belle opere con porticato di Ferrara e questa tipologia di monumento mi ha sempre affascinato fin da piccola. Uno spunto interessante il tuo che prenderò in prestito per il prossimo viaggio a spasso per l’Emilia.
Sai che ho un post ferrese proprio quasi pronto? Sicuramente parla di una di quelle opere con porticato a cui fai riferimento tu.
Che luogo bellissimo. Belle le colonne con nodo, ed anche la produzione di caramelle. Chissà perchè si producono sempre dolci o vino
Perché si possono vendere facilmente, secondo me.
Conoscevo l’omonima vicino a Milano e non sapevo affatto che ce ne fosse un’altra. Anche questa sembra tutta da scoprire, grazie per lo spunto.
Io vorrei proprio andare a vedere quella vicino a Milano.
Ma è davvero bellissimo :O Non credo di essere mai stata in un’abbazia ma ne subisco il fascino da sempre, fosse anche per tutti i film e serie tv che hanno luogo in questi luoghi mistici. Non conoscevo questo luogo, grazie per il consiglio.
L’Italia è piena di posti così, per fortuna.
Hai fatto bene a specificare nell’articolo che un luogo sacro come questo è adatto anche agli atei. Io non sono credente, eppure ho messo su una vasta cultura di abbazie, monasteri, cattedrali e sinagoghe. Sempre rispettando la religione che mi ospita. Rispetto il luogo e le persone che lo frequentano, le tradizioni e le usanze. Nel mentre, mi meraviglio della struttura, dei particolari, delle teche e delle tele che mi circondano. Ma esigo lo stesso rispetto per il mio modo di pensare. Mi è capitato di essere stata ripresa per non aver fatto il segno della croce entrando in una cappella. Non ho discusso proprio perché non mi sembrava il luogo adatto, ma credo che nessuno debba permettersi di imporre un credo, anche solo da un gesto, ad una persona libera. Libera di vedere, di viaggiare, di scrutare. E di imparare.
Io sono credente a modo mio: non frequento le messe, anche se in passato sono stata praticante. Credo che certi luoghi “di fede”, a prescindere dalla fede, meritino ed esigano rispetto totale.
Tu sei stata fortunata, l’hai visitata in una giornata con una luce “divina”…ma è davvero bella…arte, armonia, e il chiostro con gli ulivi…uau…sono ulivi quelli? giusto?!
Me lo sono detta anch’io.
Quando mi reco a visitare santuari e abbazie subisco il fascino del silenzio come te e della devozione. Ma soprattutto della devozione, che mi incuriosisce e spesso mi commuove. Di monasteri e abbazie invece sono sempre colpita dal luogo in cui vengono sorgono perchè il più delle volte sono in posti splendidi. Anzi, sempre sono in posti splendidi. Dei veri angoli di paradiso.
Concordo in pieno!
Abbazie e chiostri Italiani, una meraviglia che non sempre trovi altrove. Chiaravalle sembra deliziosa, come meta.
Lo è davvero.
Hai ragione: credenti o no le Abbazie sono da visitare, con quel loro fascino unico, quella pace e serenità che emanano. Amo in particolare i chiostri, dove camminare in silenzio , assaporare la tranquillità e ascoltare se stessi
I chiostri sono davvero un posto magico per me.
Una delle piccole chicche della nostra bella Italia di cui non ero a conoscenza. Mi piace imparare sempre cose nuove dai blogger che seguo con costanza come te!
Mi piace poco la parola “chicca” ma concordo sul fatto che sia un posto spettacolare.
La bellezza disarmante del posto, e la sua atmosfera suggestiva, bucano lo schermo. Concordo sul rispetto del luogo, anche nell’abbigliamento: al giorno d’oggi, a volte, ce ne dimentichiamo.
Sì, a volte ci dimentichiamo il rispetto e a me dà molto fastidio.
Interessante abbazia che non conoscevamo. Adoro il senso di pace e serenità che esprimono questi luoghi
Le abbazie sono per me dei luoghi davvero speciali. Al di là del credo religioso.
Vorrei tornare in Emilia Romagna perché l’ultima volta che sono stata mi sono innamorata ulteriormente e questa è un’ottima scusa *_*
L’Emilia è una gran regione. Il suo unico difetto, per me, è la pianura.
Ma sempre amo molto le abbazie, mi trasmettono un senso di pace e tranquillità, mi sembrano un luogo perfetto per un momento di meditazione e riposo.
Riposo mentale: almeno così è per me.