Io post di oggi ci porta dritti nei dintorni della mia Valdagno. Anzi, vi dirò di più: ci porta dritti nel territorio di un paese chiamato Crespadoro, il luogo dove è nata la mia nonna materna. Questo paese, sempre in provincia di Vicenza, si trova sui Monti Lessini, ai piedi di una montagna (che io adoro) che si chiama Marana. Lì, alla base di quello che per molti è un monte sacro, è sorto il Marana Space Explorer Center. Si tratta di un osservatorio astronomico che ha visto la luce grazie alla costanza di chi vi ha lavorato (e non per poco) e grazie all’amministrazione locale e alla Regione Veneto. Perché vene ne parlo? Perché può essere un ottimo motivo per visitare l’Alto Vicentino e la zona delle Piccole Dolomiti e perché mi piace farvi conoscere le storie di chi crede nei propri progetti. E fa grande una terra che, troppo spesso, si sente proprio piccola. Chi ha risposto alle domande è Ivo Peretto, uno dei veri e propri “papà” del Marsec.
Ciao Ivo, spiegaci che cos’è il MarSEC e com’è nato.
MarSEc è l’acronimo di Marana Space Explorer Center: un nome originale per una struttura che si propone di essere unica. In realtà il MarSEC è un’evoluzione di un’idea nata esattamente 20 anni fa nel lontano 1999. A quel tempo, fondammo l’allora Cieli Perduti Astronomia Alto Vicentino, un gruppo di astrofili appassionati al’osservazione del cielo stellato. Il gruppo nacque a Valdagno (Vicenza) e trovammo una sede condivisa con il gruppo di Fotoricerca presso l’allora DAM (Dopolavoro Aziendale Marzotto). Da sempre l’idea era quella non solo di raggruppare gli amanti del cielo stellato ma anche di divulgare le scienze astronomiche attraverso conferenze a tema, osservazioni pubbliche, manifestazioni e eventi simili. Ben presto nacque l’esigenza di avere un punto osservativo stabile (un osservatorio astronomico) e iniziammo a cercare sia un sito adatto alle osservazioni astronomiche che i fondi necessari a costruirlo. Individuato un sito adatto all’osservazione della volta stellata trovammo, non poche difficoltà, a reperire i fondi necessari alla costruzione. Un po’ perché in quegli anni l’astronomia non era molto in voga, un po’ perchè le amministrazioni comunali dove facemmo domanda non sembravano essere interessate al progetto. Ovviamente la ricerca fu lunga e piena” di porte chiuse” ma alla fine arrivò l’occasione quando il Comune di Crespadoro (un comune limitrofo a Valdagno a soli 9 km di distanza) cercava un modo per rivitalizzare una frazione (Marana) ormai da tempo in declino demografico. Era il 2005 e il comune di Crespadoro con la nostra collaborazione presentò una domanda per dei fondi regionali che ci furono assegnati e nel 2007 venne costruita la cupola da 5 metri didiametro con una saletta sottostante. Affinchè, però, non fosse solo un punto di ritrovo per appassionati ma anche un centro di divulgazione al grande pubblico, fu necessario l’anno successivo costruire anche una sala conferenze da 40 posti a sedere limitrofa alla cupola osservativa. Lì iniziammo la nostra attività osservativa, di divulgazione e di ricerca perchè nel frattempo avevvamo anche fondato un gruppo di ricerca astronomica che si occupatva di stelle variabili, un particolare tipo di stelle che aiutano gli astronomi professionisti a comprendere l’evoluzione stellare.
Visto il numero di visitatori che ospitavamo ogni anno – circa 3000 tra studenti e persone in visita – il comune decise di presentare una ulteriore domanda di fondi (questa volta al Trenttino per i comuni di confine, fondi ODI) e arrivammo 22° nella gradutoria veneta così ci furono assegnati 1 milione e 250 mila euro. Era il 2011 e fu la svolta, si decise di costruire un planetario digitale ad anfiteatro capace di ospitare fino a 50 persone sotto una cupola di 7,5 metri di diametro, fu quadruplicata la capacità della sala conferenze e fu concepito un museo dell’astronautica che noi abbiamo intitolato a Rocco Petrone, ingegnere capo della missione Apollo 11. Fu poi costruita una seconda cupola da dedicare completamete alla ricerca stronomica. Durante gli scavi iniziati nel 2017 ci fu una grande sorpresa ovvero scoprimmo un sistema carsico mai registrato in precedenza, fu deciso quindi di adeguare la struttura per poter ottenere uno spazio per lo studio geologico e nacque così la “Galleria Del Tempo” uno spazio allestito dal gruppo speleologico “Proteo” di Vicenza che si occupò sia dello studio delle due cavità (chiamate “Porta Dell’Ade” e “Pozzo Di Castore e Polluce) che dell’allestimento di due percorsi didattici. Il 18 settembre 2019 finalmente la struttura è stata aperta al pubblico.
Il MarSEC si trova ai piedi di un monte (sacro) chiamato Marana: perché proprio lì?
La scelta di Marana è stata un compromesso tra l’esigenza di trovare un cielo buio ma anche la necessità di avere una struttura usufruibile tutto l’anno. Trovandosi a una quota di 800 metri dovevamo essere sicuri che le strade fossero percorribili anche in caso di neve. La scelta cadde nella collina adiacente l’Albergo-ristorante “Campana” in contrada Pasquali a Marana di Crespado e il fatto di avere dal punto di vista logistico un luogo dove poter trovare ristoro e alloggio per la notte si è rivelata un punto assolutamente a favore.
Quali sono le attività che proporrete al pubblico e alle scuole?
Al MarSEC c’è veramente di tutto e per tutti i gusti! Partiamo col dire che la struttura è aperta al pubblico 2 venerdì sera al mese e tutte le domeniche pomeriggio. Ovviamente nelle serate del venerdì, dopo lo spettacolo al planetario, se il cielo lo consente, ci si trasferisce nella terrazza panoramica e attraverso puntatori laser appositi si fa un po’ di geografia astronomica imparando a riconoscere stelle, costellazioni, pianeti per poi passare in cupola didattica e osservare all’oculare del telescopio gli oggeti celesti. La domenica invece dopo aver scelto uno dei 3 spettacoli al planetario, è previsto un giro guidato al museo dell’astronautica e quindi alle grotte. Abbiamo poi serate dedicate ai soci nelle quali si approfondiscono temi astronomici anche con astronomi, astrofisici. Gli eventi pubblici sono organizzati in concomitanza di eventi quali eclissi di Luna, osservazione di sciami meteorici (le stelle cadenti), osservazione di Saturno e Giove. Da qualche tempo organizziamo anche “viaggi astronomici”: proprio a Febbraio partiremo per la terza volta per osservare l’aurora boreali sopra i cieli di Tromsø in Norvegia. Per le scuole, invece, abbiamo la possibilità grazie al planetario di ospitare gli studenti anche di giorno potendo comunque fare lezione sotto un cielo stellato anche se artificiale. Ma, in funzione del tipo di scuola, possiamo sviluppare diverse tematiche e conferenze mirate ma anche laboratori astronomici con i più piccini. Stiamo iniziando anche diversi progetti di alternanza scuola-lavoro e, cosa interessante perchè pioneristica, abbiamo iniziato a fare didattica con i visori per la realtà virtuale con davvero un successo clamoroso.
Non mancano poi i corsi di astronomia sia la sera che la mattina, concerti musicali sul terrazzo dell’osservatorio, un percorso di 6 km che simula il Sistema Solare con il Sole e pianeti dislocati lungo tale percorso, feste G-Astronomiche per far conoscere in prodotti locali ma tante altre iniziative sono in fase di realizzazione, percorsi per biker, appassionati di trekking ecc… sempre con uno sguardo all’astronomia ovviamente!
Ci sono già degli eventi in programma per i prossimi mesi?
Elencare la moltitudine di eventi sarebbe lungo, posso solo consigliare di seguirci sul nostro sito ufficiale sul quale si può prenotare qualsiasi evento in maniera automatica e senza nessun costo. Un altro punto di riferimento per conoscere le attività e gli eventi del MarSEC è la pagina facebook ufficiale.
A parole tue, perché qualcuno dovrebbe prendersi la briga e arrivare fino a Marana per il MarSEC ? Secondo te, cosa offre il territorio circostante?
Me lo stanno chiedendo in molti durante il nostro tour promozionale in giro per il Veneto. Innanzitutto perché la struttura merita veramente di essere vista: telescopi e cupole per l’osservazione del cielo stellato, un planetario digitale di ultima generazione, un museo dell’astronautica e le grotte ne fanno un’opera unica. In secondo luogo, perché il MarSEC si trova in un luogo panoramico dell’alta valle del Chiampo tra la Lessinia Veronese e le Piccole Dolomiti, un territorio che offre natura a 360° con percorsi da trekking (ci sono delle cascate alte 30 metri in prossimità dell’osservatorio), percorsi per bikers, specialità gastronomiche quali il tartufo nero di Marana (prodotto DOCG) o la trota di Ferrazza, a due passi d rifugi di montagna. La primavera di Marana, per esempio, è famosa per fioritura dei fiori da campo di una bellezza sconvolgente. Il territorio offre spunti culturali davvero unici con la storia dei Cimbri (popolazione bavarese che occupò il territorio dopo il 1000) o per via dei luoghi della Grande Guerra, combattuta suimonti limitrofi. Passare una giornata (o weekend) in prossimità del MArSEC può davvero accontentare tutti e non lasciare deluso nessuno. La conferma di quanto dico sono le 4 mila visite del primo mese di apertura, con gente e famiglie che arrivate a Crespadoro da tutto il Veneto. Ci sono venuti a trovare anche degli americani della base Ederle d Vicenza e si sono cogratulati con noi per l’inserimento della nostra struttura nella lista dei membri della Nasa Museum Alliance. Si tratta di una confederazione di musei patrocinati dall’ente americano. Da questa cosa è nata anche l’idea di fare lezioni anche in lingua inglese… ma non riveliamo proprio tutto siamo solo all’inizio di una cosa che potrà solo svilupparsi e dare visibilità al tutto il territorio circostante.
[Riprendo la parola io, la Giovy]
Quando sono venuta a conoscenza della nascita del MarSEC, mi si è riempito il cuore di gioia: avevo davanti a me un nuovo caso glorioso di chi crede nel territorio, nella voglia di cultura delle persone e nelle possibilità generate dall’unione di elementi simili. La presenza del MarSEC mi fa ben sperare sul fatto che, anche i non vicentini, inizino a conoscere le Piccole Dolomiti e le loro immense bellezze. Forse, sarebbe il caso anche per me di tornare a casa.
Tutte le foto sono © MarSEC e Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Adoro la zona di Crespadoro e Durlo.
Ho trascorso alcuni periodi di quest’anno per cercare una cascata che a quanto pare non è segnata nelle cartine geografiche e in alcuni punti, i percorsi non esistono nemmeno.
Alcuni sentieri ti portano con la mente alle foreste pluviali, tanto varia il paesaggio.
Ovviamente con nomi tipo: “bosco delle fade”, “buso delle anguane”, ecc… questo osservatorio non può che aggiungere fascino ed interesse ad una zona spesso poco pubblicizzata.
Alcune delle più belle attrazioni del territorio, non solo non sono pubblicizzate ma spesso e volentieri, nemmeno segnalate.
Grazie Giovy per contribuire a condividere queste meraviglie locali.
Ciao
Matt, ci vediamo lì di sicuro prima o poi.
Se fossi più vicina lo visiterei subito insieme ai bambini che rimangono sempre affascinati e stupiti di fronte a queste cose ma come dici tu è un’ottima idea però organizzare un weekend e scoprire anche le zone dei monti Lessini
Non si sa mai che tu riesca a organizzarti! Io lo spero, così scoprirai una parte d’Italia spettacolare. (sono di parte, lo sa).
Non sono mai stata in quelle zone e a pensarci bene non ho mai neppure visitato un osservatorio astronomico! Occorre rimediare al più presto
Poi mi farai sapere se ti piace.
Giovy, ma è bellisismo. Intervista interessantisisma. Mio figlio Enrico uscirebbe pazzo per questo posto , peccato essere così lontani
Mai dire mai…
Interessante progetto!!! Al di là dell’osservatorio, che sicuramente merita una visita se appassionati, l’area del vicentino è certamente molto da scoprire e regala angoli unici.
La mia provincia d’origine è magnifica.
Mi piacciono molto questo tipo di iniziative “locali” che hanno lo scopo di avvicinare anche i non addetti ai lavori alla scienza. Mi sembra che Piero Angela non abbia seminato invano…
Lui non ha mai seminato in vano e nemmeno la passione per il cielo e lo spazio.
Molto interessante questa intervista. Resto sempre affascinata dalle stelle e da tutto ciò che le riguarda, Mio marito adora fotografarle dal terrazzo.
Allora organizzatevi per un bel viaggio in Lessinia: il territorio merita molto e merita il fatto di andare al MarSEC.
Un altro piccolo segno per te, eh? 🙂
Quanto a me, adoro la tematica, se fossi in Italia ora prenoterei subito una visita. Complimenti al team, davvero una bella storia, anche se mi ricorda quanto io sia ignorante in materia.
E lì in Australia come siamo messi in quanto a osservartori? Ci dovrebbero essere delle belle porzioni di dark skies!
Una zona tutta da scoprire a quanto leggo. Interessante l’Osservatorio, e credo sia una buona scusa per prendere in considerazione la zona del Vicentino per uno dei prossimi week end. Indubbiamente una bellissima esperienza ” da scienziati” da fare con i bambini!
Esattamente. Un’ottima scusa.
Esiste qualcosa di piu’ affascinate e romantico del cielo stellato? Non credo, ed e’ bello sapere che osservatori e progetti del genere nascano e crescano anche in Italia. E ti diro’ di piu’, io ai “viaggi astronomici” parteciperei piu’ che volentieri. Ho un’amica originaria di Valdagno e ora ho un’occasione in piu’ per andarla a trovare…
Davvero hai un’amica originaria del mio paese? Magari la conosco.
Super interessante questo osservatorio astronomico e la posizione in cui opera. Hai riaperto un cassetto delle mie origini, vicentine 😊
Un motivo in più anche per me per organizzare una gita in zona Crespadoro per conoscere questa eccellenza tutta veneta e, perché no, riscoprire le montagne del comprensorio. Grazie!
Se passi, dimmelo: non si sa mai che tu mi trovi lì.
Come mi piacerebbe saper riconoscere le stelle e orientarmi tra costellazioni e pianeti! Un mondo affascinante un approccio simpatico e moderno, mi è già venuta voglia di partecipare a una serata
Mi fa molto piacere!
Io abito vicino a Firenze dove c’è l’Osservatorio Astronomico di Arcetri. Ogni anno cerco di andarci almeno una volta perchè lo studio delle stelle è per me un passo verso il futuro!!! Bellissimo!
Ecco: me lo segno nel caso passassi dalla Toscana.
Crespadoro è un nome bellissimo, che mi fa pensare alle fiabe. Poi c’è anche un monte sacro, la cui presenza mi incuriosisce molto. Non mi stupirei se spuntassero i folletti!
Parlando, invece, del planetario, il tuo racconto mi ha fatto ricordare la mia esperienza in quello di Mannheim, in Germania. Sono felice di sapere che posti simili ci siano anche in Italia (davvero, non credevo), situati all’interno di scenari quasi incantati.
Non conoscevo la zona e non sapevo neanche che ci fosse un osservatorio astronomico. Sono andata fino in Perù per visitarne uno e invece ce l’avevo qui vicino, grazie per la condivisione.
Ce ne sono di vicini, più di quanto creda e soprattutto più vicini del Perù.