Avete mai sentito parlare del Secolo d’Oro dell’Olanda? Si tratta, ça va sans dire, del XVII Secolo ed è un’epoca che ha portato tanta cultura, tanta pittura e anche la crescita delle città olandesi che ora ammiriamo per le case, i canali e per quell’aspetto che “fa tanto Olanda” e le rende inconfondibili. Se c’è un momento storico che ha plasmato i Paesi Bassi (è meglio dire Paesi Bassi che Olanda), quello è stato proprio il XVII Secolo. Il Secolo d’oro è stato il momento di Rembrandt, di Vermeer, della Compagnia delle Indie Olandesi e delle vagonate di spezie e colori arrivati da ogni parte del mondo. Quali sono le città olandesi da visitare per ritrovare l’essenza del secolo d’oro?
Che cos’è il Secolo d’Oro e cosa può dare a un viaggio
Come vi dicevo, il Secolo d’Oro dei Paesi Bassi è il 1600, in tutto il suo corso. In olandese si chiama Gouden Eeuw. Che cosa è successo in quest’epoca da quelle parti? Solitamente, i periodo di maggiore prosperità – soprattutto culturale – sono i momenti di pace. Il Secolo d’Oro Olandese fa eccezione: nel corso del periodo che va dal 1568 al 1648 l’Olanda fu in guerra più volte. La Federazione dei Paesi Bassi perse i territori che, attualmente, fanno parte del Belgio. I Paesi Bassi, però, non persero la loro vocazione commerciale in questo periodo e le attività di navigazione verso il resto del mondo non furono interrotte. Inoltre, l’Epoca d’Oro fu un periodo di immensa immigrazione verso l’Olanda da parte dei perseguitati religiosi (in quel periodo si perseguitavano già ebrei e protestanti). La società olandese divenne composita, varia, piena di mercanti da ogni dove. Nel 1602, last but not least, venne fondata la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, corporazione che restò in attività per 200 anni, facendo dei Paesi Bassi una vera e propria potenza coloniale commerciale. Grazie a un ordine professionale come questo, grazie alla ricchezza (o arricchimento) dei mercanti, i Paesi Bassi divennero forti dal punto di vista economico. E poi arrivarono i tulipani (ve ne parlo tra poco).
Quali sono i luoghi da vedere per ritrovare l’Olanda del Secolo d’Oro?
Torniamo al proposito di questo post, altrimenti mi perdo in divagazioni storiche lunghe all’infinito. Quali sono i luoghi nei Paesi Bassi che possono raccontare più di altri il Secolo d’Oro? In realtà, tutta l’Olanda porta l’impronta di quell’epoca: le case storte lungo i canali, i palazzi pubblici grandiosi (soprattutto le cosidette Waag, ovvero le pese pubbliche in cui venivano determinati i prezzi delle merci), la pittura fatta di grandiosità e intimità allo stesso tempo sono simboli indiscussi dell’Olanda di sempre e nacquero proprio durante il Secolo d’Oro. Quelle che sto per raccontarvi sono 3 città che io reputo molto interessanti e che possono essere unite da un itinerario che vi vedrà atterrare ad Amsterdam per poi muovervi con i mezzi pubblici. Vi porterò a:
- Delft, la città di Vermeer e degli Orange
- Den Haag, la capitale politica e la sede del potere
- Hoorn, la città simbolo della Compagnia delle Indie Orientali e della potenza economica olandese.
Come vi dicevo, vi consiglio di arrivare ad Amsterdam (io di solito volo con Transavia da Verona) e spostarvi poi con i mezzi. Tra Amsterdam e Delft c’è poco più di un’ora di viaggio. Tra Delft e Den Haag ci sono una ventina di minuti di treno. Amsterdam e Hoorn sono collegate da un autobus molto interessante: la sua linea è perfetta per una giornata in giro per l’Olanda. Tra Amsterdam e Hoorn c’è un’ora di viaggio circa.
Delft e il Secolo d’Oro: tra Vermeer e la Famiglia d’Orange
Vi ho già detto di quanto mi sia piaciuta Delft, vero? Quella città, e soprattutto la visita del Prinsenhof, mi ha permesso di fare un bel ripasso della storia tra il XVI e il XVII Secolo (un casino quel periodo… si sposavano tutti tra tutti e si ammazzavano tutti tra tutti. Sopravvivere era un’impresa). Sono ancora qui che cerco di colmare alcune lacune: i viaggi in Olanda e Danimarca, nonché la visita al castello di Malmö, mi hanno messo una gran confusione in testa. Giuro, studierò! Anyway, Delft è il luogo in cui la monarchia olandese ha visto la scintilla che ha permesso ai suoi membri di diventare una delle famiglie reali più longeve di sempre.
Cosa vedere a Delft per ritrovare il Secolo d’Oro
Cosa vedere a Delft nel nome del Secolo d’Oro? Qui avrete sicuramente l’imbarazzo della scelta. Io inizio col dirvi di considerare almeno un paio di giorni pieni in città per poter mettere in piedi un itinerario storico degno di questo nome. Storia e Arte a Delft si fondono e si confondono molto volentieri. Le tappe da considerare a Delft sono:
- La visita a entrambe le chiese (Oude Kerk Nieuwe Kerk) per capire la storia della famiglia di Orange e dell’impatto avuto sulla storia di tutti i Paesi Bassi.
- La visita al Vermeer Centrum, per capire quanto il Secolo d’Oro abbia dato al mondo dell’arte.
Vermeer e Rembrandt sono l’epressione (diametralmente opposta) del mondo olandese di quel periodo. - Non può mancare la visita al Prinsenhof, il luogo in cui viveva Guglielmo I d’Orange e dove venne assassinato. Quello fu il primo vero luogo del potere di tutti i Paesi Bassi. Dove passo il potere dopo quei giorni? Ve lo racconto tra poco.
- Se si parla di Secolo d’Oro non può mancare una visita alla Royal Delft, la fabbrica di porcellane più famosa che ci sia. Lo sapete che proprio nel Secolo d’Oro iniziò la vera fortuna dei manufatti bianchi e blu made in Delft? Perché? Facile, fu tutta colpa dei tulipani.
Il Secolo d’Oro e la Bolla dei Tulipani

Perdonatemi un’altra digressione storica, poi non lo faccio più (sì, credeteci!). Come mai l’Olanda è diventata famosa per i tulipani e lo è tutt’ora? Il tulipano è un fiore che arriva dall’Asia Minore (dalla Turchia) e non è di certo nato sul suolo olandese, strattapato al mare dai polder. Il tulipano arrivò in Olanda nel XVI Secolo per via degli scambi commerciali con la Turchia. Si dice che la prima coltivazione certificata di bulbi di tulipani si evve nel 1593, proprio agli albori del Secolo d’Oro. Tra il novembre del 1636 e il maggio del 1637 si ebbe la prima bolla economica speculativa del mondo: la Bolla dei Tulipani. C’è chi dice che lì iniziò il capitalismo. Cosa successe? Possedere dei tulipani era diventato così di moda e così importante che il prezzo dei bulbi salì progressivamente. Chi aveva acquistato un bulbo all’inizio del 1636, si ritrovava – qualche mese doppio – con un qualcosa che vale anche dalle dieci alle cento volte di più. Il prezzo aumentava quando il tulipano sbocciava: più il suo fiore era particolare (le striature erano ciò che faceva aumentare a dismisura il prezzo) più costava. Ovviamente, una volta tagliato il fiore, il bulbo poteva essere messo a riposo e venduto per un valore maggiore di quando lo si è piantato. Ogni taverna di ogni città d’Olanda divenne una sala-borsa dove contrattare il prezzo. Quale fu il problema? Che non si vendeva e comprava sull’effettiva produzione ma sulla previsione di essa. “Guarda, ho per le mani 100 bulbi di tulipani rosa che sbocceranno tra sei mesi. Me li compri?” e l’avventore “certo che te li compro“. E così magari si indebitava con la previsione di poter rivendere il tutto. L’avventore entrava in possesso non dei bulbi ma del certificato di proprietà. Peccato che non tutti i bulbi riuscirono a sbocciare. Nel maggio del 1637 la bolla esplose: tantissimi olandesi persero il loro denaro e restarono con nulla in mano. Nemmeno i bulbi da far rinascere. Questa fu la bolla dei tulipani che, nella sua fase ascendente (ovvero quando il prezzo saliva) ha portato un sacco di persone ad arricchirsi e fece sì che il tulipano divenne un simbolo di potere. La Royal Delft inventò proprio in quel periodo un vaso apposito che venne venduto nelle migliori corti d’Europa.
Den Haag e il Secolo d’Oro: i luoghi del potere e persone potenti
Den Haag – ovvero L’Aia – è la capitale politica dell’Olanda. Ve l’ho raccontato un po’ di tempo fa. Fino alla prima metà del XII Secolo, Den Haag era poco più che un villaggio di campagna. Fu scelta come centro per riunire le province dei Paesi Bassi proprio per questo: non aveva nessuna inclinazione politica precendete. Era perfettamente neutrale. Verso la fine del XVI Secolo, gli Orange (sì, sempre loro) proposero di demolire la città e le istituzioni del potere sorte fino a quel momento ma poi cambiarono idea. Nel 1588 divenne a tutti gli effetti la capitale politica dove i rappresentanti delle sette province unite dei Paesi Bassi si riunirono. Il re e il governo, da quel momento, sono sempre rimasti lì. Durante il Secolo d’Oro, Den Haag divenne la scacchiera politica sulla quale giocare le sorti dell’Olanda e, come se questo non bastasse, divenne anche casa per alcune delle famiglie più potenti di sempre.
Cosa vedere a Den Haag per ritrovare il Secolo d’Oro
Come già fatto per Delft, vi consiglio di rimanere in città almeno un paio di giorni. L’Aia è una di quelle città che vengono poco considerate per il suo aspetto non così tipicamente olandese. Ve lo assicuro: è davvero interessante. Datele una possibilità. Cosa vedere in città nel nome del Secolo d’Oro?
- Per conoscere il ruolo politico – passato e presente – di Den Haag vi consiglio di iniziare la visita dal Binnenhof, il luogo dove ancora oggi si riuniscono le due camere del parlamento.
- Non c’è visita storica all’Aia senza passare dal Gevangenpoort, ovvero l’antica prigione della città dove la democrazia ha visto giorni un po’ oscuri.
- Non andate via da Den Haag senza essere andati alla Mauritshuis, il museo che racchiude due dei capolavori assoluti del Secolo d’Oro. Facciamo tre: la veduta di Delft e la ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer; la scuola di anatomia di Rembrandt.
Hoorn e il Secolo d’Oro: la città della Compagnia delle Indie Orientali
La Compagnia delle Indie Orientali vide la luce, quale attività commerciale, nel 1602 e non smise mai di operare fino al 1800 circa. Si trattatava, a tutti gli effetti, di una società di commercio nata per garantire ai Paesi Bassi il monopolio dei commerci con il continente asiatico. A quel tempo, come oggi, dire Asia equivaleva a dire spezie, materie preziose e tulipani, ovviamente. Se c’è un’attività che può identificare l’Olanda del Secolo d’Oro, quella è il commercio. Commercio di tutto ciò che si potesse vendere. La Compagnia delle Indie Orientali nacque formalmente (sulla carta) ad Amsterdam ma ebbe in Hoorn, città dell’Olanda settentrionale, la sua vera base operativa.
Cosa vedere a Hoorn per ritrovare il Secolo d’Oro
Cosa vedere a Hoorn nel nome del Secolo d’Oro? Se, come me, arrivate a Hoorn da Amsterdam con l’autobus, non vi sarà difficile trovare la via del centro dalla stazione. Mentre camminate noterete che la città cambia, diventa più ricca e sontuosa, per dire. Quello che vi consiglio io è di passare un’intera giornata a Hoorn, tornando ad Amsterdam in serata. Quello che dovrete notare, per ritrovare il Secolo d’Oro, è quanto segue:
- Osservate le facciate dei palazzi lungo le vie chiamate Roode Steel, West e Grote Oost.
Starete guardando i palazzi sorti come base per gli uffici commerciali che vendevano e spedivano in tutta Europa le merci provenienti dall’Asia. - Fermatevi un po’ verso il porto e scoprire le storie che vuole raccontarvi.
Hoorn è la città che dà il nome a Capo Hoorn in Sud America. Perché? Semplicemente perché la prima spedizione che doppiò quel capo era comandata da un navigatore nato proprio a Hoorn in Olanda.
Cosa leggere e cosa vedere per ritrovare l’Olanda del Secolo d’Oro
Qualche parola su cosa abbia significato, per me, scoprire l’Olanda del Secolo d’Oro. Poi, promesso, passo dritta a raccontarvi un paio di riferimenti per dare un’occhiata al Secolo d’Oro prima di andare nei Paesi Bassi. Io ho sempre amato l’Olanda e ho scoperto che l’Olanda che amo di più è quella intrisa nella storia. Il Secolo d’Oro è stato un’epoca fondamentale per quella nazione e rappresenta, ugualmente, un periodo storico davvero molto complicato. Il Secolo d’Oro è il simbolo che si può ottenere qualcosa di speciale (e che ci connoterà per sempre) anche da un momento particolarmente difficile e non proprio lineare. L’Olanda che ci immaginiamo quando pensiamo a un viaggio ad Amsterdam e dintorni è proprio quella nata dal XVII Secolo. Ultima cosa personale: quel secolo ha consegnato al mondo La Veduta di Delft di Vermeer e a me già basta per volergli bene. Detto questo, ci sono un paio di cose da vedere e leggere prima di fare un viaggio storico della bellezza dei Paesi Bassi.
- La ragazza dei Tulipani
Si tratta di un film con Alicia Vikander, adattamento per il grande schermo di un libro del 1999 di Deborah Moggach che si chiama Tulip Fever. Racconta proprio il momento più forte della Bolla dei Tulipani. La storia è inventata ma, da qualche parte, ci sarà stata sicuramente una ragazza con quel destino. - La ragazza con l’orecchino di perla
Film famosissimo con Colon Firth nel ruolo di Johannes Vermeer. Questo film si è portato a casa ben tre Oscar. La vicenda raccontata si rifà al romanzo di Tracy Chevalier con lo stesso titolo. Super warning grande come una casa: la storia è inventata. Non c’è fondamento storico. Quindi non pensiate che Griet sia davvero esistita e che sia la ragazza ritratta da Vermeer. Mi dispiace farvi crollare un mito ma, con tutta probabilità, quella ragazza non è mai esistita. Il quadro è un “esercizio di stile” del pittore. Il film è carino e vi aiuterà a immaginare la Delft del XVII Secolo.
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Molto interessante questo itinerario “storico” olandese! Non sono mai stata nei Paesi Bassi, ma da quel che leggo sarebbe un peccato limitarsi alla sola Amsterdam come fanno molti. Ci sono molti luoghi che meritano una sosta!
La storia del Secolo d’Oro è quella che ha plasmato l’Olanda così come la vediamo oggi.
Sono stata per la prima volta in Olanda per Capodanno, ad Amsterdam, e l’ho semplicemente adorata, ma ammetto che sogno di tornare presto per fare un bell’on the road dei suoi dintorni, quindi mi segno tutte le città che hai indicato nel tuo articolo!
Amsterdam è bella. Il resto dell’Olanda di più, vedrai.
Mia sorella si è trasferita da poco in Olanda. Sono stata a trovarla ad inizio ottobre ed abbiamo visitato diversi paesi, ma voglio assolutamente tornare per visitare Delft 🙂
Delft è un luogo che merita tantissimo!