
Questo è il classico periodo dell’anno in cui, memori delle vacanze appena trascorsi e dei viaggi fatti nei mesi estivi più caldi, si ripensa a tutte quelle cose che sono andate benissimo e si cerca di capire come migliorare i viaggi a venire. Le statistiche dicono che molti viaggiatori italiani pensano di rado al fatto di acquistare un’assicurazione di viaggio o un’assicurazione medica che copra i propri spostamenti nel mondo. Questo è un comportamento a dir poco pericoloso. L’assicurazione – è vero – è un costo ma è soprattutto una sicurezza. Io mi assicuro, anno dopo anno, da molto tempo. Lo faccio non solo perché, in certe zone del mondo, è necessario esserlo; Lo faccio perché sono io la prima a volersi sentire tranquilla. Ho scritto speso di assicurazione di viaggio sul blog. Oggi proviamo a fare un po’ di chiarezza ulteriore sull’assicurazione medica viaggio.
Perché serve un’assicurazione medica in viaggio?

Quando si viaggia nell’Unione Europea, i cittadini italiani (così come tutti i cittadini comunitari) sono coperti dall’assicurazione medica europea. Quella, per dirla con parole semplici, che tutti noi chiamiamo “mutua“. Potrebbe succedere, però, di dover anticipare i costi di una prestazione, anche se si tratta di primo soccorso o di un intervento di emergenza. La prima cosa da tener presente è che non dobbiamo dare sempre per scontato che sia tutto gratuito ovunque. Viaggiare con un’assicurazione medica che copra il nostro viaggio è indispensabile appena si esce dai confini nazionali. Tenete conto che, spesso e volentieri, non si conoscono le prassi mediche dei paesi in cui ci troviamo. Avere un’assicurazione medica viaggio ci permette di essere più tranquilli: a seconda della polizza che stipuliamo, potremmo vederci rimborsare eventuali costi sostenuti per cure mediche durante il nostro viaggio. Ovviamente, si spera sempre che non serva.
L’assicurazione medica viaggio per gli USA

Quando si organizza un viaggio negli Stati Uniti (e anche in Canada) è obbligatorio avere un’assicurazione sanitaria USA che copra tutte le spese relative a interventi d’urgenza o per cure immediate. L’avrete visto mille volte nelle serie tv e nei film di ambito medico che arrivano dagli Stati Uniti: uno entra in ospedale e deve dare il numero di un’assicurazione. Non avere un’assicurazione sanitaria negli USA e in Canada è qualcosa da non fare. Ci sono polizze per tutte le tipologie di viaggio: io ho, come vi dicevo, una polizza annuale ma ci sono anche assicurazioni da stipulare valide solo nel periodo del nostro viaggio. Questo ci permette di risparmiare se non siamo viaggiatori seriali. In ogni caso, acquistate la vostra assicurazione sanitaria USA appena dopo aver pagato il vostro volo.
Viaggiate sicuri, sempre

A prescindere dall’assicurazione medica che sceglierete o dalla polizza globale che copra tutti i vostri viaggi, viaggiare sicuri è la prima regola d’oro per godersi il mondo adeguatamente. Come fare per viaggiare sicuri? Informatevi solo ed esclusivamente con persone realmente esperte e leggendo le informazioni solo sui siti ufficiali. Se vi volete bene, evitate il sentito dire e le domande stile “devo andare in Uganda, è sicuro?” su gruppi Facebook di vario genere. L’opinione altrui è importante in molti casi ma, quando si parla di sicurezza, fidatevi solo delle assicurazioni serie e delle fonti ufficiali, come i siti della Farnesina. Il male del nostro mondo è l’eccesso d’informazioni: voi fate i segugi e trovate quelle giuste.
Post pubblicato in collaborazione con Polizzaviaggio.it
Non so se sia una questione di età, ma da un po’ di tempo mi chiedo sempre prima di partire: “E se dovesse capitarmi qualcosa?” Per cui preferisco spendere qualcosa in più ma stare tranquilla. Poi io sono davvero maldestra quindi so già che se dovessi partire senza assicurazione mi farei di sicuro del male, per di più in maniera molto stupida.
Per la Russia per esempio è obbligatorio fare l’assicurazione medica: nel momento in cui presenti la documentazione per il visto devi fornire anche i dati della polizza assicurativa.
Io, nei miei 20 anni (quindi 21 anni fa) partivo spesso senza assicurazione: ce n’erano meno ed erano anche meno facili da fare. Ora come ora, non ci rinuncerei mai e poi mai.