
Giorni fa mi è capitato di parlare di Heidi, sì proprio quella Heidi. La bimba che vive col nonno sulle montagne svizzere. A me la sua storia è sempre piaciuta e, come il 99,9% di chi era bimbo negli anni 80, sono entrata in contatto con la storia di Heidi grazie al cartone animato disegnato anche da Hayao Miyazaki. Nel 2002, quando la Svizzera è entrata dritta come un fuso nella mia vita, io presi una decisione: lessi Heidi, il libro scritto da Johanna Spyri e mi si aprì un mondo. Vivere in Svizzera mi ha aiutata più volte, in quel periodo, a raggiungere Maienfeld, il villaggio del Canton Grigioni dove è ambientata la parte svizzera della storia. Cosa resta da vedere legato a Heidi da quelle parti e cosa può dare una visita in quella zona della Svizzera a un adulto? Oggi vi porto sui luoghi di Heidi, quelli legati al romanzo e quelli relativi alla vita di Johanna Spyri.
Heidi e la sua autrice: Johanna Spyri

Tutti sappiamo che Heidi sia orfana ma, in realtà, aveva una mamma… Per lo meno putativa. Si tratta di Johanna Spyri, nata Heussler nella prima metà del XIX Secolo. La nostra cara Johanna nacque vicino a Zurigo da una famiglia ben inserita nell’ambito culturale di lingua tedesca. Sposò un giornalista (che le diede il cognome Spyri) e frenquentava sempre persone importanti, tra i quali possiamo trovare Richard Wagner, altre celebre abitante di Zurigo (per un periodo) come più tardi fecero Thomas Mann, Gustav Jung e James Joyce. Johanna scriveva libri per bambini e ragazzi, quasi tutti con un ambito formativo e didascalico. Heidi nacque – si dice – proprio da un’esperienza che ebbe Johanna come insegnante in un piccolo villaggio fuori Zurigo. Ho sempre considerato Johanna Spyry come una Dickens con la gonna ma, in realtà, mi rendo conto che è molto più simile a Elizabeth Gaskell. I suoi romanzi, benché scritti per dei bimbi, sono pieni di denuncia sociale e profondo spirito critico per le condizioni dell’infanzia non abbiente e per quella della popolazione dei lavoratori. Tutto dal cartone animato, ovviamente, non si vede. Se vi dovesse mai capitare di avere del tempo, leggete Heidi e, se potete, in lingua originale. Il titolo esatto è Heidis Lehr- und Wanderjahre, ovvero gli anni di formazione e vagabondaggio di Heidi. Il titolo già dice tutto.
Visitare la Svizzera di Heidi, anche e soprattutto da adulti

Appurato che la nascita letteraria Heidi sia dovuta proprio a difficili condizioni sociali nella Svizzera di quegli anni, ha senso visitare Heidiland anche se non si viaggia con bimbi e famiglia al seguito? Certamente. Anzi, a maggior ragione. Mi spiego meglio: questo post può essere adatto proprio a tutti, anche per chi viaggia con 8 figli, nonna e 3 cani ma sto cercando di scriverlo proprio pensato per un adulto che, come per magia, è preso dalla voglia di visitare le zone di Heidi proprio perchè, come me, è stato presto dalla nostalgia di quel cartone animato e si sveglia al mattino cantanto “Heidi le caprette di fanno ciao“. Cosa c’è da fare e da vedere da quelle parti? Vi accontento subito, raccontandovi i luoghi del libro ma anche quelli che possono essere messi accanto a essi, in una sorta di percorso.
Itinerario svizzero per gli adulti nostalgici di Heidi
Per seguire questo itinerario di viaggio in Svizzera occorre tener presente alcune cose: è meglio aver ben presente la storia di Heidi e aver voglia di leggere il libro, se non lo si è già fatto. È un itinerario che tiene conto del fatto che, spesso e poco volentieri, gli adulti viaggiano dopo dei momenti super pieni. Ci ho messo dentro un po’ di relax che, per ovvi motivi che vi spiegherò, è child-free o lo è almeno in parte. Questo itinerario si può fare, inoltre, in auto ma anche con i mezzi pubblici. La Svizzera non è la patria dei viaggi lowcost ma, con un po’ di organizzazione, si può affrontare davvero tutto. Il viaggio si articolerà così:
- Partiamo dal lago dello Splügen.
- Proseguiamo lungo la valle del Reno fino ad Andeer, per le terme
- Arriveremo a Maienfeld, casa di Heidi
- Piccolo stop a Bad Ragaz, sempre per restare all’interno del romanzo
- Raggiungeremo Hirzel, dove Johanna Spyri è nata
- Finiremo il nostro viaggio in Svizzera a Zurigo
Questo è un viaggio che ci può fare in tutte le stagioni: l’autunno è particolarmente interessante per i colori che le montagne offrono in quel periodo. Le Alpi nel Canton Grigioni sono uno spettacolo. Vi ricordate che ne abbiamo parlato proprio con Giada Bianchi, l’artista che vive vicino a St.Moritz?
Il lago dello Splügen

Lo Splügenpass divide l’Italia dalla Svizzera lungo quella che i Roman definirono come Via Spluga, una delle direttrici tracciate proprio per valicare le Alpi. La Via Spluga è oggi un bellissimo sentiero da fare a piedi tra l’Italia e la Svizzera. Perché vi faccio partire da qui? Semplicemente perché è un bel posto e può segnare l’inizio di un bel viaggio. Il lago dello Splügen (Sufnersee) è un lago artificiale utilizzato per l’energia idroelettrica in zona. La sua particolarità? Praticamente è figlio del Reno, ovvero dell’Hinterrhein, il ramo del Reno che nasce in zona. Questa parte dei Grigioni è proprio “genitrice” del Reno. Una meraviglia.
Andeer, un luogo che fa bene all’anima
Andeer, proprio come Caernarfon che ho raccontato qualche giorno fa, è uno dei luoghi del mio cuore. Si tratta di un piccolo paese del Canton Grigioni, conosciuto per le sue termi. Sono comunali e sfruttano le acque termali che già i Romani avevano identificato in zona 2000 anni fa. Le terme di Andeer sono piccoline e – udite udite – richiedono la nudità totale nella zona delle saune. Ecco perché prima parlavo di luoghi Child-free. In realtà, i bimbi possono entrare ma sono ammessi solo nella zona della piscina. L’acqua è calda e quindi valutate voi se sia adatta alla vostra pressione o alla presenza eventuale di un bimbo. Andeer è anche un luogo da amare per molti motivi. La sua semplicità e la sua bellezza riempiono il cuore.
Maienfeld, la casa di Heidi

Maienfeld è un paese svizzero a poca distanza dal Liechtenstein. Si trova in quel punto in cui le valli grigionesi si aprono e guardano dritte al Lago di Costanza. Sapere una cosa curiosa? Anni dopo aver visto quei luoghi anche più di una volta, mi sono ritrovata a guardare la sigla del cartone Heidi e ho ritrovato quei paesaggi disegnati a dovere. E vi dirò una cosa in più: nella sigla c’è la bandiera dei Grigioni che compare a un certo punto. Ovviamente, quando ero piccola, non potevo sapere di queste cose ma, da adulta, è stata una piacevole sorpresa. Maienfeld è davvero un bel paese e si visita con piacere. Dal paese, proprio come nella storia scritta da Johanna Spyri, partono i sentieri che salgono verso l’alpeggio. Se la stagione lo consente, salite. Vi sentirete davvero come Heidi. In Estate, sui pascoli troverete anche dei bimbi che interpretano Heidi e Peter.
Bad Ragaz, le terme della Nonna di Clara

Nella storia di Heidi, sia nel libro che nel cartone, a un certo punto [Attenzione, spoiler!] la Nonna e Clara decidono di lasciare Francoforte e andare a trovare Heidi in Svizzera. Come tutti ben sappiamo, Clara era abbastanza cagionevole di salute e, prima di raggiungere Maienfeld, Clara e la Nonna si fermano alle terme di Bad Ragaz. La località si trova proprio a poca distanza da Maienfeld. Fermarsi lì vuol dire regalarsi un’altra bella pausa relax. Ne vale davvero la pena. Del resto, la Nonna insegna…
Hirzel, il paese di Johanna Spyri

Hirzel è un piccolo paese svizzero di circa 2000 abitanti. Si tratta del luogo in cui Johanna Spyri è nata e cresciuta. Lì, al giorno d’oggi, c’è la sua casa-museo dove si possono ammirare oggetti appartenuti alla scrittrice svizzera e anche moltissime copie ed edizioni diverse di Heidi. Troverete Hirzel sulla vostra strada verso Zurigo e lì potrete ammirare il paesaggio svizzero diventare dolce. Hirzel è, infatti, anche conosciuto per le sue colline che sono spesso oggetto di grandi fotografie paesaggistiche.
Zurigo: la città della cultura
La città in cui Johanna Spyri visse come una donna adulta fu proprio Zurigo. C’è chi dice che, nel libro Johanna volesse portare Heidi a Zurigo per le sue avventure cittadine (e avrebbe avuto senso) ma la città sarebbe risultata troppo vicina per la “drammaticità” della vicenda. Così fece andare Heidi a Francoforte. A quei tempi, non era insolito che le famiglie abbienti prendessero delle bimbe di campagna o montagna per portarle in città come amiche delle proprie figlie tenute sotto la campana di vetro o cagionevoli. Il destino di Heidi è stato, con tutta probabilità, quello di tantissime bimbe svizzere. La vita di Johanna Spyri si conclude proprio a Zurigo. Lì è sepolta. La troverete al Friedhof Sihlfeld, un cimitero fuori dal centro cittadino.
Heidi e Johanna, per me

Alla fine dei post arriva sempre il mio paragrafo personale. Ho provato a contare tutte le volte che ho visto il cartone animato di Heidi dalla prima volta che mi ritrovai davanti alla tv per scoprire la storia di quella bimba svizzera. Non riesco a contarle e, a volte, riesco anche ad anticipare i dialoghi delle puntate. Mi piace Heidi cartone ma ho amato ancora di più Heidi libro. Perché? Per la sua durezza e per la sua verità: Johanna Spyri non fa sconti a nessuno. Né ai personaggi della sua storia né a chi sta leggendo. Io trovo che questo faccia parte dell’onestà intellettuale di un autore, in generale. La storia raccontata da Johanna Spyri mostra una bimba davvero sfortunata e proprio tanto sola: Heidi è sola quando la zia la porta a Maienfeld, è sola nei primi tempi col nonno, è sola a Francoforte. Solo Peter e le sue montagne sono suoi fedeli e sicuri compagni di vita. Heidi è un libro scritto per ragazzi ma agli adulti fa ancora più bene. Soprattutto se si è stati dei bimbi invasati di Bim, Bum, Bam e ancora oggi ci si pianta davanti alla tv ogni mattina per ascoltare una delle sigle più famose di sempre. Fare un viaggio in Svizzera alla ricerca di Heidi da adulti fa davvero bene a quel fanciullino, per dirla alla Pascoli, che c’è in noi. Heidi, Heidi, deine Welt sind die Berge… Io la canto sempre in tedesco. Che bellezza, devo tornare da quelle parti.
Le foto senza credit sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Libertà, candore, il senso dell’amicizia, la natura come maestra, che bello il cartoon di Heidi che profuma della mia infanzia. Le tue foto mi riportano all’aria frizzante di montagna che mi sembrava di respirare quando guardavo Heidi. Grazie
Mi hai teletrasportato a quando avevo 6 anni e vidi per la prima volta Heidi (mi sa che tu hai visto le repliche). COme te ho visto sia il cartone animato, che letto il libro. E, credo, tutte le versioni film che sono state fatte negli ultimi 100 anni. Pensa che ho visto pure la versione con Shirley Temple. E vabbè, puoi dirlo: sono vecchia.
Ma un itinerario sui luoghi di Heidi non mi dispiacerebbe affatto. Grazie della suggestione. Come sempre sei una fonte preziosa di idee e di ricordi.
Grazie mille Raffi!
Ciao Giovy, anch’io come te ho visto il cartone migliaia di volte però non ho mai letto il libro. Mi piacerebbe leggerlo e poi ripercorrere i luoghi dove è stato ambientato…. sono simili alle mie montagne e forse è per questo che ho amato tanto il cartone 🙂
Il libro secondo me merita proprio.
Ho adorato questo articolo. Il cartone è lo stesso che mi ha spinto verso la cultura austriaca e le sue montagne e paesaggi bellissimi che non si discostano molto dall’idilliaca Svizzera. Non conoscevo affatto il libro e sono curiosissima di leggerlo. Poi hai avuto un’idea bellissima a proporlo con il relativo itinerario: il racconto e le emozioni della protagonista diventano cosi realtà e possono essere vissute da tutti
Il libro è molto interessante a mio avviso, soprattutto se lo leggi in tedesco.