Un viaggio in Islanda è uno di quei sogni che non ho ancora realizzato: un po’ per budget e un po’ per tempo. Vorrei poter dedicare a quell’isola così particolare molto più di una settimana o due. Il mio viaggio ideale in Islanda darebbe ampio spazio alle saghe vichinghe e al fatto di poter ritrovare alcuni luoghi raccontati in esse. Come se questo non bastasse, cercherei di vivere Reykjavik in maniera molto ampia: con quotidianità e tanta curiosità verso una città che non riesco a immaginare. E, chi lo sa, magari potrei incontrare Bjork per strada. Oppure il cantante dei Sigur Ros. Divagazioni a parte, oggi parliamo proprio di viaggi in Islanda e lo facciamo con Anna, una persona che mi è molto affine per molte ragioni e che ho incontrato per lavoro. Della serie, quando il lavoro ti fa incontrare grandi persone. Lei è appena tornata dall’Islanda: un mese fa era proprio là. Cosa ci racconterà?
Ciao Anna, raccontaci un po’ chi sei.
Partiamo con la domanda più difficile! Selvaggia, libera e amante delle cose semplici che, a incasinarle, ci riesco solitamente da me. Per lavoro do voce agli altri, ma mai alla mia. Alzo la musica quando i miei pensieri fanno troppo rumore e, a volte, mi piacciono più gli animali degli umani. Amo scrivere e camminare in quei luoghi belli e incontaminati, dove le cose importanti non sono cose. Tra un passo e l’altro, scrivo anche di territori montani vicentini e di quelle persone che condividono l’impegno quotidiano nel preservare l’ambiente che ci circonda e nel raccontarlo con ogni forma d’arte. Un viaggio a parole alla riscoperta di tradizioni e culture, per diffondere consapevolezza e conoscenza della montagna, ma soprattutto per imparare insieme la via verso un vivere più sostenibile e responsabile.
A te piace molto la montagna e ami gli spazi aperti e la natura. Che genere di sensazioni ti regalano i viaggi in luoghi così?
La libertà. Nella vita frenetica di tutti i giorni ci ritroviamo a correre in preda all’ansia tra un appuntamento e l’altro. Siamo di fretta e impegnati ad agire sempre al massimo delle capacità. Di questi tempi, non c’è molto spazio per il sentire. Quando invece ho lo zaino in spalla, il sentiero davanti a me e la cima che mi guarda perplessa o gli alberi tutto intorno che mi abbracciano, capisco che c’è ancora molto posto nel mondo per le emozioni. Il tempo scorre lento e ritorno finalmente a vivere. Posso sentire la fatica, i miei limiti, i suoni tutto intorno a me. Posso fermarmi ad osservare e ascoltare, posso accelerare, posso rinunciare, posso dare le giuste attenzioni alle persone a me più care. La natura mi aiuta molto in questo: i pensieri e le preoccupazioni della vita di tutti i giorni sembrano diventare più piccole a mano a mano che scali una montagna o ti addentri in un bosco. È come se riuscissi a distinguere finalmente con chiarezza le cose che per me sono più importanti. Più mi allontano dalla città e dai suoi ritmi, più mi sento libera di tornare a vivere secondo la mia natura.
Sei appena tornata dall’Islanda: sensazioni a caldo su di una terra così magica e speciale?
Che dire? Diciamo che la mia mente sta cercando ancora di elaborare una serie di stimoli infiniti. Potrei descrivere questa terra come un grande equilibrio in cui l’unica nota stonata è il battito del cuore che sussulta di continuo di fronte a una meraviglia sconosciuta. Io, tanta natura così, non l’avevo personalmente mai provata e dico provata perché in Islanda non puoi che sentire tutto quello che ti circonda. Dai verdi pascoli alle scogliere di basalto; dai castelli di lava che sembrano come quelli che da bambini costruivamo in riva al mare con la sabbia bagnata, fino ai muschi colorati. E, ancora, pecore buffe che alle temperature più impensabili continuano a brucare in libertà e simpatici cavalli che ti corrono incontro per una carezza. Uccelli marini delle specie più impensabili che ti richiamano se ti avvicini troppo al loro territorio e foche che ti guardano tra un tuffo e l’altro nelle onde arrabbiate. Cascate potenti e arcobaleni che ti illuminano le giornate più grigie. In Islanda terra, acqua, fuoco e aria sembrano convivere per dare vita ad un quadro unico nel suo genere che sicuramente non fa parte di nessuna corrente artistica di umana comprensione. Chi ha dipinto questa terra si è sicuramente divertito a mischiare così tanti colori insieme. L’uomo qui non può e non deve che essere ospite. L’Islanda con me è stata gentile e per questo non finirò mai di ringraziarla.
Raccontaci dei luoghi che ti hanno particolarmente colpito durante il tuo viaggio.
Quando devi scegliere i posti più belli in Islanda è un po’ come quando ti chiedono se hai un figlio preferito, ma, dopo una lunga riflessione, ho scelto due luoghi che, a parere mio, sono tanto diversi quanto spettacolari. Inizio con la zona del lago Mývatn, al nord. Qui le cose da vedere sono moltissime: a partire dalla Fortezza Oscura, Dimmuborgir, un labirinto di formazioni laviche che, secondo la mitologia islandese, sarebbe abitato da elfi e troll e metterebbe in correlazione il nostro mondo con quelli invisibili alle persone. A poca distanza, si trova Grjótagjá, la grotta lavica dove hanno girato la scena d’amore di Jon Snow e Ygritte in Game of Thrones, e il cratere nero di Hverfjall che può vantare quasi un 1 km di circonferenza. Dopo qualche minuto in auto, si arriva all’area geotermale di Hverir con pozze di fango ribollenti e tantissime fumarole attive. I giochi cromatici della natura in questa terra che fuma danno il meglio di sé e i nostri occhi rimangono sorpresi di fronte ad una nuova tavolozza dai toni contrastanti. Lasciata questa interessante solfatara, è d’obbligo continuare la visita della caldera Krafla. Qui, in particolare, troviamo ad attenderci due crateri: Víti, luogo che sembrerebbe portare direttamente agli Inferi, con il suo meraviglioso lago blu e il variopinto Leirhnjúkur con le sue colate laviche dalle mille forme (per tutti gli amanti del Signore degli Anelli consiglio il trekking qui perché sembra di essere a Mordor).
Dopo il fuoco, è d’obbligo parlare del ghiaccio e, in particolare, dei ghiacciai. Quando si viaggia nella parte sud orientale dell’isola è impossibile non fare la conoscenza di Vatnajökull, il più grande ghiacciaio d’Europa per volume e il quarto al mondo per massa. Il Parco Nazionale Skaftafell ci dà per primo questa possibilità: con un breve trekking si arriva quasi a toccare lo Skaftafellsjökull, una propaggine del grande ghiacciaio. Abbiamo l’occasione di avvicinarci ad un’altra lingua del ghiacciaio, Breiðamerkurjökull, anche a Jökulsárlón, la laguna glaciale dove galleggiano enormi iceberg che si sono staccati proprio dal ghiacciaio. Queste masse di ghiaccio, con molta calma, raggiungeranno poi il mare e la famosa Diamond Beach. Il contrasto tra la sabbia nera e questi “diamanti” di ghiaccio regala visioni suggestive. In Islanda è normale sentirsi piccoli, di fronte a paesaggi così vasti e così imponenti; ma quando ti trovi di fronte al ghiaccio che si stacca è come se a sciogliersi, fosse il tuo cuore. In quella trasparenza, io ci ho visto riflesse tutte le nostre umane fragilità. Sarà che durante il nostro soggiorno in Islanda si è tenuto un funerale unico nel suo genere. Il ghiacciaio Okjökull è morto nel 2014 per colpa del riscaldamento globale. Laddove una volta regnava il ghiaccio è stata posta una targa commemorativa con una lettera al futuro che reca anche queste parole: “Questo monumento testimonia che noi siamo coscienti di ciò che sta accadendo e di ciò che va fatto. Solo tu sai se lo abbiamo fatto”. Perché non è ok che ci abbia lasciato.
Che consiglio daresti a chi vuole organizzare un viaggio in Islanda?
Sicuramente quello di iniziare a programmare il viaggio con largo anticipo. L’Islanda è il paese più caro d’Europa (per intenderci in media una pizza margherita € 17,00, un caffè € 4, una cena per due in un ristorante € 85,00) e le sistemazioni più convenienti si esauriscono in fretta. Noi abbiamo scelto di soggiornare sempre in guest house o di affittare una stanza nelle case di persone del luogo. In questo modo i vantaggi sono molteplici: si risparmia un po’ (in media ad agosto una camera doppia con bagno in comune e prima colazione ci è costata circa € 100 tenendo conto che ci sono alcune zone più costose di altre); si fanno due chiacchere con gli abitanti del luogo o con altri turisti stranieri nelle aree comuni; ci si cucina un pasto caldo dopo una lunga giornata all’aperto (le zuppe e i risotti in busta ci hanno salvato la vita!). Qualora anche si avesse la possibilità economica di cenare sempre fuori, bisogna mettere in conto che, durante il giorno, si percorrono grandi distanze (sia a piedi che in auto) e la stanchezza si fa sentire; non sempre si avrà l’opportunità di soggiornare vicino a dei veri e propri centri abitati (nel nostro caso, li abbiamo volutamente evitati!) e le cucine dei ristoranti alle volte possono chiudere molto presto a seconda della zona (meglio dunque informarsi sugli orari per non correre il rischio di rimanere a digiuno). Per quanto riguarda la scelta dell’auto, consiglio inoltre di noleggiare un 4×4 solo se si ha intenzione di percorrere le F-Road (F sta per Fjallvegir, in islandese “strade di montagna”), se si ha invece in programma di viaggiare lungo la Ring Road e le strade secondarie che conducono alle mete più conosciute, in estate, vi basterà un’auto normale. Non risparmiate però sull’assicurazione e controllate sempre le condizioni metereologiche prima di mettervi alla guida (consiglio i siti vedur.is e road.is).
Domanda un po’ cattiva: a chi non consiglieresti mai di andare in Islanda?
Viviamo in un tempo in cui viaggiare sembra come raccogliere i punti sulla tessera del supermercato. Non è detto che tutto il mondo sia adatto a tutti, no?
Sai perché è bella l’Islanda secondo me? Perché è selvaggia e, come tutte le cose selvagge, è imprevedibile. A partire da una serie di fenomeni atmosferici (vento che ti fa danzare mentre cammini, pioggia incessante, tempeste di sabbia che sembra di stare su Marte, freddo pungente, onde che ti risucchiano all’improvviso, ecc.), ma non solo. L’Islanda, che non per niente è conosciuta anche come la “Terra del fuoco e del ghiaccio”, è una delle isole vulcaniche più attive, si trova tra due placche che si allontanano ogni anno creando una costante, seppure lieve, attività sismica, è ricoperta per più del 10% da ghiacciai e tocca persino il circolo polare artico (con la piccola Grimsey). Ecco, sicuramente quest’isola ha il suo bel caratterino, ma, come tutte le cose, andrebbe amata così com’è. Non credo sia il posto più adatto quindi per i maniaci del controllo per via di, chiamiamola così, una sorta di incompatibilità di carattere. Le balene, le foche, gli uccelli marini, l’aurora boreale, e tante altre meraviglie che fanno di questa terra un piccolo paradiso, non si mostrano a comando. Le cascate ti bagnano e, se piove, ti bagni due volte. Le pozze d’acqua naturali possono ustionarti, ma, essere anche fredde. Mi è capitato di recente di leggere di persone scontente perché il mal tempo aveva “rovinato tutto”. Certo, si tratta di un viaggio molto costoso e può starci la delusione di non vedere tutto quello che si sperava, ma l’Islanda credo abbia veramente tanto da offrire. Forse bisognerebbe essere pronti a lasciarsi anche stupire ogni tanto e domandarsi, alle volte, se il viaggio è solo una foto da mostrare oppure un percorso da vivere.
[Riprendo la parola io, la Giovy]
Ringrazio Anna per le sue parole: conoscendo la sua voce e il suo modo di essere so che si è emozionata un po’ nel rispondere alle domande dell’intervista. Sono sicura che sta già sognando un altro viaggio in Islanda e, già che ci sono, io andrei con lei. Voi, nel frattempo, seguitela su Instagram.
Tutte le foto sono © Anna Roscini – riproduzione vietata.
Bellissima intervista! Adoro i paesi nordici e i paesaggi ghiacciati. Uno dei sogni nel cassetto è quello di vedere l’Aurora Boreale in terra d’Islanda. Questa intervista offre numerosi spunti posti che non avevo mai sentito. Ho inserito tutto nel mio DB dei sogni! 🙂
L’Aurora Boreale è una cosa che non si dimentica: ovunque la si veda (ci sono anche posti insospettabili dove ammirarla)
L’islanda è il mio sogno da un pò di tempo e mi sono letta con estrema attenzione l’intervista. Al di là delle info pratiche che sono perfette (sapevo purtroppo che si tratta di una meta costosa…), mi è piaciuto il suo sottolineare che la natura è sovrana in tutto quello che si fa sull’isola e che bisogna essere capaci di amarla, di farci avvolgere e guidare da lei perchè noi uomini siamo solo ospiti
Secondo me è una meta sognata da tanti ma non è per tutti. Questo è il suo bello.
Avete assolutamente ragione, l’Islanda non è per tutti e meno per tutti per un turista.
Bisogna essere viaggiatori di cuore e spirito per affrontare un viaggio così.
Noi lo abbiamo rimandato a lungo sempre per carenza di tempo, ma poi lo abbiamo programmato ugualmente come assaggio di una terra straordinaria.
Io spero di poterci andare prestissimo!
Anche io sogno di vederla. Un luogo dove la natura è magica, potente. Spero di vederla presto ma nel frattempo mi è piaciuto molto leggere il tuo articolo!
Grazie Viola. Anna ne sarà felice.
Bellissima intervista, le emozioni del viaggio si sentono tutte nelle parole di Anna. Credo anch’io che l’Islanda non sia un posto adatto a tutti, io non ci sono ancora stata ma mi piacerebbe molto visitarla anche se non so se ora come ora sarei pronta a tutti gli ‘imprevisti’ possibili…. chissà…
Io credo sarei prontissima a tutti gli imprevisti. Una terra così mi sa parlare nel giusto modo.