
Tempo fa, scrissi un post per raccontare 10 biblioteche molto belle da visitare in Europa: la Anna Amalia Bibliothek di Weimar era, senza dubbio tra di esse. Come già vi ho raccontato parlando delle città tedesche poco considerate da viaggiatori e turisti, Weimar è la Kulturstadt per eccellenza in Germania. Da lì sono passati, nel corso di secoli, non so quante persone di davvero grande impatto: Goethe, Schiller, Bach e ancora prima Martin Lutero. Giusto per fare quattro nomi. A questi nomi illustri, aggiungiamo quello di una donna: Anna Amalia di Brunswick-Wolfenbüttel, duchessa di Sassonia-Weimar-Eisenach, passata allo storia come la donna che volle una biblioteca come dono di nozze. Visitare la Anna Amalia Bibliothek è un qualcosa che vale il viaggio fino a Weimar. Oggi vi racconto perché.
La storia di Anna Amalia e la sua biblioteca
Anna Amalia nacque in Bassa Sassonia, nel 1739, da una famiglia super nobile. Vide la luce in pieno Illuminismo e venne istruita a dovere, anche molto di più di quanto si facesse con le donne in quel periodo. Oltre a parlare tedesco e francese, Anna Amalia sapeva il latino e il greco e leggeva tutta la letteratura classica possibile e immaginabile. A 16 anni venne data in moglie al Duca di Weimar, anch’egli proveniente da una famiglia di grande cultura. Già a quel tempo Weimar era riconosciuta come un centro culturale di prim’ordine. Il Duca possedeva già, per eredità, una biblioteca ben fornita. La leggenda vuole (ma sembra ci siano dei documenti ad attestarlo) che Anna Amalia chiese proprio la possibilità di portare la sua propria biblioteca con sé. Ovviamente le cose non avvennero immediatamente con il suo trasferimento a Weimar. Nel 1766, la grande biblioteca del Duca e quella di Anna Amalia vennero ufficialmente unite in un palazzo allestito ad hoc. Fu così che nacque una delle più belle biblioteche rococò del mondo. Nel 1797 fu Goethe a diventare direttore della biblioteca: in quel tempo conteneva 80’000 volumi di ogni genere. Nel 2004, un incendio la devastò, distruggendo molto del sapere in essa contenuto. Tanto è stato salvato, come gli scritti di Alexander von Humbolt (giusto per tornare a parlare di Canarie. Vi spiegherò) e la bibbia di Lutero. Oggi la biblioteca è stata restaurata ed è visitabile. Ultima informazione: questa biblioteca è stata la prima biblioteca pubblica tedesca.
Consigli e informazioni per visitare la Anna Amalia Bibliothek a Weimar

La Anna Amalia Bibliothek di Weimar fa parte della Klassik Stiftung, ovvero la fondazione culturale che gestisce – tra le altre cose – anche la Casa di Goethe e il nuovissimo Bauhaus Museum. Cosa sapere per visitare questo luogo?
- Il biglietto intero per un adulto è di 8€.
- Conviene fare i biglietti online e presentarsi alla data e orario prescelti.
C’è sempre molta richiesta per entrare e, per preservare l’ambiente, sono ammesse solo un tot di persone al giorno. - Ci sono dei biglietti che permettono di risparmiare un po’, combinando l’entrata a due o più luoghi gestiti dalla Klassik Stiftung.
- Il biglietto serve solo per la sala Rococò: tutte le altre sale sono a entrata libera
- La biblioteca funziona ancora come luogo di ricerca… quindi, silenzio!
- All’ingresso della sala Rococò, vi verrà chiesto di indossare delle pantofole sopra le vostre scarpe: servono per preservare la famosa sala.
La Anna Amalia Bibliothek si trova nel centro di Weimar, a pochi passi da quello che è considerato l’Albero di Gingko Biloba di Goethe.
Cosa vedere all’interno della Anna Amalia Bibliothek

Cosa si può vedere all’interno dell’Anna Amalia Bibliothek di Weimar? Essenzialmente si entra in una sorta di tempio della cultura. Ogni singolo centimetro in legno di quell’ambiente trasuda sapienza all’ennesima potenza. I libri della sala Rococò non si possono toccare se non con gli occhi ma, mentre si è lì, sembra di acquisire un po’ di saggezza in più semplicemente per osmosi. Tutta la biblioteca è speciale: ogni sala racconta la voglia dell’uomo di far camminare il proprio cervello sulle strade della conoscenza. Più che voglia, io la definirei esigenza: ci sono certe menti che hanno proprio bisogno di quello e, considerata la fama di Weimar quale città culturale, si tratta proprio di quello. La cosa da osservare maggiormente, soprattutto nella sala Rococò – ovvero quella costruita come dono di nozze per Anna Amalia – è l’architettura. Io ho adorato quell’insieme di azzurro tenue e bianco. Il Barocco e il Rococò tedeschi (come ho imparato in Alta Svevia) sono opulenti ma luminosi: i colori pastello li rendono leggeri anche quando sembra impossibile. Io, dentro quella sala così celebre, ho adorato il profumo di legno misto a quello della carta. Camminare lentamente, osservare, pensare: questo è ciò che potrebbe succedervi dentro la Anna Amalia Bibliothek di Weimar.
La Anna Amalia Bibliothek, per me

Ah, un bel respiro. Io non so definire bene cosa mi succede quando sono al cospetto della cultura. Sinceramente penso sempre che ci sia una Giovy in più di una dimensione dell’universo, ne parlai tempo fa. Una me stessa, da qualche parte nel tempo e nello spazio, vive studiando. Io amo studiare, ho sempre amato studiare e, se me lo fossi potuto permettere, ora starei solo studiando. Salterei da una parte all’altra del mondo per consultare documenti e studi di ogni genere in qualsiasi biblioteca o fondazione possa interessarmi. Anche se ora la mia vita lavorativa è diversa da questa dimensione da studiosa, io continuo a studiare. Leggo, prendo appunti, cerco di ripetere mentalmente i concetti che ho davanti agli occhi… anche se non c’è esame, interrogazione o scrittura di tesi ad aspettarmi. Poco male, lo faccio per me e io credo sia un qualcosa di grande e immenso. Vi dirò di più: mi fa bene. Come Weimar mi ha fatto bene proprio: a costo di risultare sempre un’eterna secchiona (sono sempre stata brava a scuola, molto brava, ma non ho mai avuto l’atteggiamento della secchiona pura) con gli occhiali, io sarò sempre alimentata dalla cultura, farò mille zaini e comprerò mille biglietti di treni e aerei per dare cibo alla mia mente. La Anna Amalia Bibliothek è stata come un buffe all-you-can-eat per il mio cervello e per questo lato della mia personalità. Sarei rimasta lì tutta la giornata per acquisire saggezza per osmosi. Vale il viaggio a Weimar, fidatevi. Ora la domanda nasce spontanea: quanto è bello chiedere una biblioteca come dono per sé?
Kultur beginnt im Herzen jedes einzelnen.
[La cultura inizia nel cuore di ognuno]
Johann Nepomuk Nestroy
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Questa Biblioteca è semplicemente meravigliosa!! Anche io amo le biblioteche e le librerie (amo i libri, ovviamente), ma non avevo mai sentito parlare di questo prezioso gioiello. Sicuramente, se un giorno dovessi visitare la Germania – un Paese che non conosco per niente – cercherò di includere questa biblioteca nell’itinerario! Grazie per le info dettagliate!
Questa biblioteca è davvero unica.
Cara Giovy, continua a studiare e poi a regalarci i risultati dei tuoi studi e le chicche culturali dei tuoi post perchè ti riesce benissimo! Grazie che mi hai fatto conoscere Anna Amalia che era una gran donna, ha scelto un dono di nozze straordinario e lo ha circondato con una stanza deliziosa
Grazie mille Antonella: mi dai la carica con questo commento.
Giovy, non mi puoi parlare di Weimar, di una biblioteca e del Barocco / Rococò tedesco: mettiti tutto ciò insieme e io non capisco più nulla!
Weimar è nella mi (lunga) lista delle città tedesche da visitare: ho studiato sui libri la Repubblica di Weimar e se si potesse fare un salto nel passato con una macchina del tempo, questo sarebbe il tempo e il luogo ideale per me! E chissà se mi accettano un trasferimento lavorativa da Trento a Weimar! 🙂
Weimar è una città da fuori di testa.
Bellissima, non la conoscevo, ma sicuramente vale una visita. Questi luoghi rinfrancano l’anima, soprattutto quando sono così ben tenuti e ben gestiti!
Questa è una biblioteca che fa brillare gli occhi.