Era il 1991 quando, in Italia, venne trasmessa la serie tv I segreti di Twin Peaks – per gli amici solo Twin Peaks – nata dal genio di David Lynch. Negli Stati Uniti venne trasmessa l’anno prima e, nei miei 13 anni di quel tempo, io divenni letteralmente pazza per quello che potevo vedere in tv. La pubblicità ripeteva all’infinito “Chi ha ucciso Laura Palmer?” e io ero una delle poche fortunate della mia classe perché avevo il permesso dei miei genitori per guardare ogni puntata. Twin Peaks scoperchiò il vaso di pandora sulla classica immagine della provincia (ne parlavamo con Matteo Bortolotti, per esempio) facendo emergere il torbido o l’idea che ci fosse del torbido. La me tredicenne si fece una promessa: visitare, prima o poi, le location dove Twin Peaks è stato girato. E l’ho fatto durante il mio viaggio a Seattle. Vi racconto tutto oggi.
Dove si trova Snoqualmie, ovvero la Twin Peaks della vita reale
Se vi trovate a Seattle, raggiungere Twin Peaks sarà semplice: Snoqualmie, la città che ha fatto da sfondo a tutta la storia si trova a poco meno di 50 chilometri da Seattle. Non ci sono mezzi pubblici disponibili tra le due città. Per raggiungere Snoqualmie e ammirare le location di Twin Peaks avete due soluzioni: o noleggiate un’auto o scegliete un tour con guida. Le location si trovano in tutto il circondario di Snoqualmie, in zone come North Bend o sul Monte Sy, il famoso monte con i picchi gemelli. Per andare alla scoperta dello location di Twin Peaks vi consiglio di prendervi una giornata piena.
Il mio tour delle location di Twin Peaks
Agli albori di questo blog, scrissi un post che parlava proprio della mia passione per Twin Peaks e del sogno di visitare Snoqualmie. Mentre stavo organizzando i miei giorni a Seattle, ho scritto all’ufficio del turismo di Seattle per avere delle informazioni proprio per studiare la mia visita a Snoqualmie. Avevo già in mente di noleggiare un’auto e andarci da sola. Loro mi hanno consigliato un tour privato, costruito appositamente da un appassionato della serie. Il costo era di 110$ e a me sembrava un costo più che accettabile per avere una guida, essere scarrozzata in giro per 8 ore circa e per avere tutte le informazioni di cui avevo bisogno. Noleggiando un’auto forse avrei risparmiato una ventina di dollari ma non sarei riuscita a vedere tutto. Molte location, infatti, non sono pubbliche. Si tratta di case private o di luoghi da raggiungere a piedi. La mia guida ha passato qualche anno a ricostruire tutto il percorso delle location e ho fatto davvero bene ad affidarmi a lui. Il suo sito ufficiale vi spiegherà tutto, location per location. Lui si chiama David ed è per me è stato un mito perché mi ha permesso di realizzare un vero e proprio sogno. Io l’ho trovato molto professionale e davvero ben informato su tutto. Durante il tour, vi mostrerà anche gli spezzoni della serie per riconoscere i luoghi che vedrete.
Cosa aspettarsi da un tour sulle location di Twin Peaks
Cosa aspettarsi da una giornata in giro per quella che fu Twin Peaks? Io non sapevo davvero cosa pensare: il mio cuore aveva aspettative altissime e la mia testa cercava di tenerlo a bada. Grazie alla mia guida, sono riuscita anche ad andare nei boschi, cosa non del tutto indifferente se si ama quella serie di David Lynch. Quello che vi racconterò, come sempre faccio, non è tutto. Non mi piace spoilerare soprattutto sui luoghi che possono essere densi di emozione. Vi parlerò:
- Del fiume dove viene abbandonato il cadavere di Laura Palmer (e del luogo dove viene ritrovato)
- Del Rabbit Hole (serie 3) e dei boschi della Loggia Nera (serie 1 e 2)
- Del Double R Café, con tanto di coffee and cherry pie
- Il ponte di Ronette
- La segheria
- Il Great Northern e la Cascata
- Uno dei luoghi che più temevo nella serie: la casa di Leo Johnson
Perdonatemi nel caso non abbiate visto la serie: qualche informazione sulla storia mi scapperà. Ora, prima che io inizi con il racconto delle location di Twin Peaks, riguardatevi la sigla su YouTube. E poi iniziate a leggere.
Snoqualmie River: un grande protagonista
Lo Snoqualmie River è davvero un grande protagonista di Twin Peaks. Lì è dove l’assassino di Laura Palmer (se avete visto la serie sapete di chi stia parlando. Se non l’avete fatto, non vi tolgo la sorpresa) lascia andare il corpo di Laura. Lo si vede bene nel film girato da Lynch dopo la serie: Fuoco cammina con me. Camminare nei pressi del fiume per me è stato grandioso: quel giorno, come vedete dalle foto, non era bel tempo e non potevo chiedere di meglio. L’atmosfera era proprio “alla Twin Peaks”. È stato proprio lungo lo Snoqualmie River che ho iniziato a percepire davvero il Bosco. Che meraviglia! Un’informazione sul luogo in cui, nella serie, viene ritrovato il cadavere di Laura Palmer. Nella serie sembrerebbe appena sotto la cascata ma non è così: si tratta di una spiaggia di Bainbridge Island, una delle isole davanti a Seattle. Il luogo si trova appena fuori il Kiana Lodge.
I Boschi: il Rabbit Hole e la Loggia Nera
Il Bosco è uno dei protagonisti non umani della serie: c’è spesso e non ha un ruolo indifferente. Si dice che David Lynch abbia scelto Snoqualmie, tra i vari luoghi proposti, proprio per la sensazione che i boschi gli trasmettevano. E non a caso sono diventati parte integrante di tutte e tre le serie di Twin Peaks. Io sono rimasta per quasi un paio d’ore nei boschi di quel pezzo di Stato di Washington e – ve lo dico senza remore – tremavo. Non capivo se fosse per la temperatura di quel giorno (saremo stati attorno ai 14°) o per tutto quello che provavo mentre camminavo tra agli alberi immensi, facendomi strada tra ombra e luce. Sono arrivata nel luogo, ben descritto nella terza serie, chiamato Rabbit Hole e nel luogo della Loggia Nera. Quanta paura ho provato da 1 a 10? Almeno 12, direi. Ed è stato meraviglioso.
Il Double R Café
Il vero nome del Double R Café è Twede’s Café e si trova a Snoqualmie da tempo immemore. La leggenda vuole che Lynch sia rimasto davvero folgorato da questo diner, così tanto da non volerlo cambiare nemmeno per un centimetro. Anzi, vi dirò di più: sembra che il Twede’s Café sia stato proprio la “mensa” di tutta la produzione. Il luogo cambiò dopo che la serie fu girata nel 1990. Ritornò all’antico splendore qualche anno fa quando David Lynch decise di girare la terza serie. Visitare quel luogo è stato per me qualcosa di grandioso: mi sono sempre chiesta come fosse stare lì dentro per un po’ ed è stato meraviglioso. Tra l’altro, Peggy Lipton – ovvero l’attrice che interpretava Norma, la proprietaria del diner – era morta da poche settimane e nel locale c’erano molti biglietti commoventi per lei.
Norma, coffee and cherry pie!
La vedete quella Mug nera con scritto Twin Peaks? Ecco, ora ci bevo il caffé o il tè ogni giorno. Dopo aver bevuto il mio caffé in quel di Snoqualmie, ovviamente per accompagnare la famosa cherry pie, mi sono fatta lavare la tazza e l’ho comprata. Non vi dico come l’ho impacchettata per non farla rompere durante il viaggio di ritorno. Tornando alla tipica ordinazione del Tenente Dale Cooper – Norma, Coffee and Cherry Pie! – io sono riuscita a sedermi proprio al suo posto, quello che usava sempre nella serie. Una curiosità sulla torta di ciliegie: ecco un’altra cosa tipica della zona che è entrata di prepotenza nella serie. Si dice sempre, infatti, che sia stato Lynch ad adattare la serie a Snoqualmie e non Snoqualmie alla serie. Nello script originare la torta non era prevista e poi ha finito per essere un tratto distintivo de I Segreti di Twin Peaks. Quel giorno è stato il mio pranzo: caffé e torta mi sono costati intorno ai 10$. La torta sarà pesata più di mezzo chilo. Ne vale la pena, fidatevi.
Il ponte su cui cammina Ronette
La scena in cui Ronette Pulaski cammina, totalmente messa male, sul ponte ferroviario, sembrando puramente un fantasma, è una di quelle che mi rimasero più impresse nei miei 13 anni, la prima volta che vidi Twin Peaks in televisione. Quel ponte, ovviamente, esiste ancora ma è diventato un ponte pedonale, con tanto di pista ciclabile o sentiero per inoltrarsi nei boschi. Inutile dirvi che mi ha ugualmente messo i brividi. Piccola nota informativa su un’altra location: il vagone in cui viene ritrovata la mezza catenina di Laura Palmer e dov’era stata trattenuta anche Ronette. Ora è parte di un deposito che si trova nel centro di Snoqualmie ma non si può visitare: lo di vede solo dalla strada. Brividi anche lì, anche se solo di passaggio.
La segheria
Nella serie tv Twin Peaks, la segheria è un altro dei personaggi non umani sempre presente. La si vede benissimo nella sigla e, a livello di posizione, sembra essere situata appena sotto la cascata. In realtà non è così. La zona in cui si trovava la location utilizzata come segheria è appena fuori Snoqualmie e non di certo vicino alla cascata. Resta poco di quel che c’era nel 1990 ma il fascino è sempre alto. Non si può di certo dimenticare la scena in cui Josie [spoiler] annuncia la morte di Laura Palmer e fa fermare le macchine. Quella è la prima scena della serie.
Il Great Northern Hotel e la cascata di Snoqualmie
“Welcome to the Great Northern Hotel“: questa è la frase che mi è stata detta quando sono scesa dall’auto davanti al Salish Lodge, l’hotel che venne scelto come proprietà della famiglia Horne e dove dormiva l’agente Cooper. In realtà, il Salish Lodge è servito solo per gli esterni: gli interni sono parte di un hotel in California e parte ricostruiti in studio. In ogni caso, vale la pena di fare un giretto al Salish Lodge. Vi dirò di più: ho provato a vedere se riuscivo a dormire lì una notte ma proprio non potevo permettermelo. Pazienza! Dall’ingresso della struttura parte una breve passeggiata che vi porterà ad ammirare le Snoqualmie Falls, dove si trova la famosa cascata che fa bella mostra di sé nella sigla di Twin Peaks. Snoqualmie fa parte ora di una zona di riserva indiana e questa cascata è sempre stata molto importante per le tribù della zona. Se ben ricordate, nella serie tv c’è Hawk, che rappresenta proprio la comunità nativa.
La casa di Leo Johnson
Torniamo ora a parlare di paura. [Di nuovo spoiler, pay attention] Io ero terrorizzata da due personaggi in Twin Peaks: Bob (ça va sans dire) e Leo Johnson. Leo era cattivo, crudele, spietato e sempre ingiusto ed io ero arrivata a temere il suo arrivo. Quando Lynch inquadrava la sua casa, con il suo famoso camion rosso fuori (proprio dove ora c’è il pick up chiaro) io provavo sempre qualche brivido. Si dice che Lynch abbia scelto un’abitazione comune di Snoqualmie quale location della dimora di Leo e Shelly proprio vedendo una casa mal tenuta che gli incuteva timore e brivido. La casa è privata e abitata quindi avvicinatevi a vostro rischio e pericolo (come ho fatto io), senza però invadere la proprietà. Io ho provato gli stessi brividi di quando guardavo la serie.
Visitare le location di Twin Peaks, per me
Avete presente quando ho scritto quel post che assomigliava a una lettera alla me stessa del passato? Ecco, dentro la mia testa, quelle lettera parlava anche alla Giovy del 1991 (sempre la me di 13 anni) e le diceva “cara mia, tieni duro perché tu vedrai con i tuoi occhi quella cascata. Sentirai l’acqua delle Snoqualmie Falls su di te, annuserai il profumo dei boschi di Twin Peaks e ti sfamerai con quella crostata di ciliegie“. La me tredicenne avrebbe detto alla me quarantunenne “ma va là” ma, in fondo al cuore, ci avrebbe sperato. A proposito di speranza, quando sono arrivata di fronte le cascate mi sono detta “ora mi faccio il selfie più bello del mondo” e cosa ne è uscito? Un selfie, in apparenza un po’ così, con i capelli sfatti dall’umidità di quel giorno. Eppure, questa per me è una delle foto più importanti della mia vita. Quella foto che è capace di dirmi “caspita Giovy, sei andata lì“. Non so come siate voi e come vi sentiate in vari posti nel mondo, ma io credo non scorderò mai quel momento. Nell’ultimo paio d’anni, sto cercando di visitare luoghi che abbiano tanto senso per me e credo che questo sia l’atteggiamento giusto verso i viaggi che ognuno fa. Non parto per partire ma parto per comprendere e amare i luoghi sui quali poserò i miei piedi e i miei sandali. Oh quanta strada nei miei sandali… Cantava Paolo Conte. Avevo un sogno a 13 anni. A 41 l’ho realizzato in pieno. Ci può essere una cosa più bella di questa in viaggio? Ecco perché l’aver visitato le location di Twin Peaks non è stato per me solo un qualcosa da fare mentre si è in viaggio a Seattle. Se, per caso, farete mai questa esperienza, pensatemi due minuti. Ne sarò felice.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Mamma mia Giovy che emozione! Pensa che io Twin Peaks non l’ho mai visto perché all’epoca i miei genitori non mi lasciarono ed io ero facilmente impressionabile!!! Quasi quasi me lo riguardo ora. È sempre bello rivivere dal vivo le scene dei film che hanno accompagnato la nostra vita!
Ma davvero Cri? Per me è un must fin dagli anni ’90. Vedere le location è stato speciale.
Mi hai riportato indietro nella memoria quando a 11 anni non me lo fecero vedere e a scuola tutti i compagni ne parlavano! La location scelta direi che è stata ottima!
La location ha fatto gran parte della storia: Lynch ha plasmato la sceneggiatura su quel luogo.
Che figataaaa!
Non ci posso credere era anche la mia serie preferita e la guardavo sempre con le mani in faccia e il cuore in gola. Che strana sensazione vederti proprio sullo sfondo di quell’hotel. Si poi il ponte, da brividi quella scena iniziale del film. Io tempo fa avevo anche riprovato a guardare la serie TV ma non aveva più lo stesso effetto. Però Bob era ed è ancora il personaggio che più mi incute terrore. Bel viaggio complimenti, io non ci avrei mai pensato anche perché sinceramente non pensavo che il paese esistesse veramente.
Io ho paurissima di Bob: mi salvo solo perché so che l’attore è morto e quindi non può saltar fuori da nessuna parte!
Ho adorato leggere perché, pur non avendo mai visto la serie, sono fan dell’idea del turismo delle location e spesso anch’io sono andata in giro sulle tracce di percorsi cinematografici e simili. Quindi capisco l’emozione. Di emozione, per me, c’è soprattutto la frustrazione: alle elementari tutti i miei compagni già guardavano Twin Peaks ma io ovviamente non potevo, era “diseducativo” (cit.)! Però poi in segreto comprai il libro di Fuoco cammina con me 😀
Comunque devo ricordarmi anch’io di scrivere a qualche ufficio del turismo prima di un viaggio, viste certe chicche che tirano fuori.
Io adoro il turismo delle location di film e serie tv (e ne scrivo spesso). Ti do direttamente il contatto della guida che mi ha portata lì.
Che emozione! P.s. il cofanetto con la serie completa di Twin Peaks fa bella mostra di sé nella libreria della mia camera da letto 💘
A chi lo dici: io ce l’ho sulla libreria vicina al mio posto sul divano. Lo tengo lì come un tesoro.
Ho adorato la serie TV e ho adorato la visita di persona a “Twin Peaks” – Che atmosfera!
Abbiamo percorso tutta la strada con la colonna sonora di TP a palla …. ahahah 🙂
Davvero bellissimo il tuo racconto e le tue foto 🙂
Grazie mille Moira: anche la mia guida aveva in auto la colonna sonora originale. E non poteva essere altrimenti!
Ricordo quella serie, non avevo ancora compiuto 10 anni ed ero combattuta tra la paura di guardarlo e la curiosità. Se solo sento la sigla mi vengono i brividi, non so se ci andrei lì!
Io ci sono andata proprio (o anche) per vedere l’effetto che mi avrebbe fatto ed è stato bellissimo.
Sei stata una grande! Bellissimo post e…..posto!!😅 Ne prenderò spunto se deciderò di andare negli States. Tappa obbligata. Chissà che emozione! Complimenti! 🤝👏👏👏🤙
Grazie mille, Marco!
Io tornerei a Snoqualmie di corsa.
ciao, ma hai visto anche la stanza rossa ? sembra sia in centro ma va visitata e trovata come un rebus, noi siamo qui a seattle due giorni, non vorrei fosse un fake
Ciao Roberto,
la stanza rossa non c’è a Snoqualmie.
Ne avevano ricostruita una per il lancio della terza stagione ma non è mai stata usata per il film.