È un po’ che non parlo di viaggi in Spagna, vero? Già, è vero: sono sempre concentrata su Tenerife e non vi parlo mai delle bellezze della peninsula, così per dire. In realtà penso molto alla Spagna e, non ve lo nascondo, vorrei riservare qualche partenza del 2020 proprio alla Spagna peninsulare e ad alcuni luoghi che vorrei conoscere maggiormente. La Spagna che piace a me è quella di cui, di norma, non si parla tantissimo. Io sono letteralmente innamorata di una regione chiamata Extremadura, zona che racchiude la parte di Spagna che confina con il Portogallo. Una sorta di terra di frontiera, molto facile da raggiugere e non così battuta dal turismo di massa. Oggi vi racconto le mie 5 ragioni per visitare l’Extremadura. E, perché no, anche in autunno e inverno.
Dove si trova l’Extremadura e come raggiungerla
Non ci sono, attualmente, voli diretti tra l’Italia e le città dell’Extremadura ma la soluzione per raggiungere questa regione è più semplice di quanto pensiate. Vi basterà volare su Madrid o Siviglia e poi noleggiare un’auto: l’Extremadura ben si presta a essere meta di un road trip che abbia nel paesaggio, nella storia e nella bontà i suoi capisaldi. Io sono stata in Extremadura sempre fuori dall’alta stagione: in novembre, per esempio, questa regione offre un gran clima. La distanza tra l’Extremadura e Madrid e tra di essa e Siviglia è circa uguale. Forse Siviglia è un po’ più comoda, anche per la quantità di voli lowcost dall’Italia. Le città imperdibili, che possono diventare anche il luogo dove dormire, per me, sono Zafra, Merida e Cáceres. Così, giusto per avere un assaggio.
Perché visitare l’Extremadura: il tramonto
Il tramonto, in Extremadura, è davvero una cosa seria e ve ne renderete conto se, come me, viaggiate da Madrid a Caceres, nel tardo pomeriggio. Sarete inondati dalla luce del tramonto e vi sembrerà infinito. Uno dei migliori luoghi dove guardare il tramonto è il camminamento del Castello di Zafra, dal quale osservare un paesaggio più unico che raro.
Perché visitare l’Extremadura: la Dehesa
La Dehesa è un ecosistema naturale che contraddistingue il paesaggio dell’Extremadura. Il paesaggio di questa regione è soprattutto rurale e questo lo rende ancora più speciale. La Dehesa è un ambiente, una sorta di biotopo, costituito prevalentemente da quercia e sughero. Le querce dell’Extremadura non sono alberi alti e imponenti ma crescono di misura contenuta e larghi in quanto a “ombrello di foglie”. È proprio questo tipo di ambiente che rende speciale l’Extremadura anche a livello gastronomico: la Dehesa è il luogo in cui vivono i maiali Pata Negra. Non vi sarà difficile, viaggiando, notarli tra una finca e l’altra. Loro sono sempre fuori dal porcile (entrano solo di propria volontà) e mangiano solo ciò che trovano per terra.
Perché visitare l’Extremadura: il cibo
Quella che vedete in foto è una Torta del Casar, ovvero un formaggio di pecora tipico dell’Extremadura. Si tratta di un prodotto di latte ovino molto particolare: al gusto e alla consistenza sembra proprio formaggio di mucca. Questo formaggio, così come il famosissimo Jamon Iberico, sono simbolo della gastronomia dell’Extremadura. Non andate in cerca di gazpacho da queste parti. Il vostro piatto sarà ricco di carne (prosciutto in tutti modi. Provate le crocchette), selvaggina e formaggio. L’Extremadura a tavola è un qualcosa che vale il viaggio. Un posto da provare? Fate un giro a Montachez e poi a Merida, dal famoso cortador Nico Jiménez.
Perché visitare l’Extremadura: la storia e la cultura
Merida è forse la città dell’Extremadura che più è capace di raccontare quanto la storia sia un qualcosa di importante per questa regione della Spagna. L’Extremadura fu una delle province dell’Impero Romano e le testimonianze di quel periodo, in città, sono enormi. Il teatro romano di Merida ne è uno degli esempi, così come i vari templi che ancora si vedono in giro per la città. Non ultimo, c’è il ponte romano sulla Guadiana (il fiume che attraversa Merida): si tratta del ponte romano più lungo mai sopravvissuto fino ai giorni nostri. È stato costruito sotto il dominio di Augusto (Merida prende il suo nome contemporaneo dal latino Augusta Merida) ed è lungo quasi 800 metri. Ancora oggi fa bella mostra di sé. L’Extremadura non racconta solo il dominio romano: ci sono moltissime tracce del periodo arabo, come alcune cisterne immense o mura cittadine tutte da vedere.
Perché visitare l’Extremadura: i cammini
Solitamente si è portati a pensare al Cammino di Santiago identificandolo col Camino Frances, la strada che dai Pirenei porta fino a Compostela. Esistono, in realtà, un sacco di altre vie per arrivare a Compostela: l’Extremadura è solcata da una di essere, pronta a tracciare un itinerario che va dall’Andalucia fino alla Galizia. Potrebbe essere un altro bel modo per conoscere la Spagna e passare del tempo a camminare in compagnia di noi stessi. Parte di questo cammino alternativo si identifica con un’antica via commerciale spagnola: la Ruta de la Plata, un percorso che unisce l’Extremadura proprio a Siviglia. Questo è solo uno dei vari itinerari tematici che si possono fare viaggiando in auto, in bici o anche a piedi per scoprire questa parte di Spagna. Un altro cammino molto interessante è costuito dall’insieme dei Cammini di Sefarad: si tratta di un viaggio che porta nei luoghi delle antiche comunità ebraiche spagnole. Sefarad è il nome biblico della Penisola Iberica. Dove ritrovare sia la Ruta de la Plata che uno dei vari Cammini di Sefarad: ai margini del centro storico di Cáceres.
L’Extremadura, per me
Volete saperla una cosa? Io non smetterei mai di parlare di Extremadura, per cercare di convincere chiunque che un viaggio da quelle parti sia davvero un qualcosa di grandioso. A me la Spagna piace e l’ho girata molto, in lungo e in largo. Ho capito che la mia anima si concentra maggiormente su posti che non si identificano con l’ideale comune di Spagna rovente, fatta di flamenco, piatti di paella e chissà quanti chili di churros. La mia Spagna è quella bagnata dall’Atlantico, dove porti il maglione anche in Agosto. È quella del sidro dei Paesi Baschi. È quella dove l’occhio non vede dove finisce l’orizzonte, perché si perde nella Dehesa. È quella che mi fa pensare alle legioni Romane, a Seneca. È quella dove ci sono dei paesi arrocati sui colli, luoghi in cui c’è solo profumo di prosciutto ovunque tu vada. L’Extremadura, va detto, non è un posto per vegetariani (un po’) o vegani (proprio per nulla). L’anima contadina di quei posti la rendono una regione in cui i ritmi sono quelli degli allevamenti, della selvaggina, dell’affinamento del Jamon Iberico. È una regione dove la movida è data da una cena in una corte, che inizia tardi e finisce tardissimo. Per me, l’Extremadura è quella regione in cui non comprendo mai l’orario del giorno semplicemente guardando il sole perché l’alba arriva tardi e il tramonto ancora di più. Questa è davvero parte della mia Spagna: un luogo in cui posso cambiare epoca storica semplicemente camminando su una via diversa da quella dove mi trovavo in precedenza.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori
Questa è l’unica regione in cui non ci siamo mai fermati e soffermati. Dalle tue parole traspare il tuo amore viscerale per questa terra, forse così diversa dalla Spagna a cui sono abituata io. Nel prossimo road trip non mancheremo di fermarci!
Poi mi farai sapere che cosa ne pensi.
Ho girato molto la Spagna (o almeno abbastanza) ma questa è una zona che non conosco. Grazie per i tuoi cari consigli.
Si tratta di una zona poco frequentata dagli italiani.
Sono un’amante della Spagna e trovo sia sempre una buona idea organizzare un viaggio lì! I tramonti e il buon cibo poi non sono mai da sottovalutare.
L’Extremadura è una Spagna un po’ sui generis e io la amo proprio per questo.
E’ da un pò che ho voglia di visitare questa regione proprio perchè poco battuta dal turismo e fuori dai cliché della Spagna che tu così bene descrivi. Grazie per le belle descrizioni e le ottime ragioni che mi dai per convincermi ancora di più ad andarci
Quella è proprio parte della “mia” Spagna.
Amo la Spagna (ogni anno scopro un posto nuovo di questo ricco Paese), ma mai sono stata in Extremadura e il tuo articolo mi ha molto incuriosito! Quando ho vissuto a Córdoba condividevo l’appartamento con una ragazza di Cáceres e anche lei mi ha parlato del buon cibo! Dovrò andarci prima o poi 🙂 Grazie per i consigli, già con il primo motivo (il tramonto) mi hai convinto!
Caceres è molto bella proprio da vivere e visitare.
Ho visitato Merida dopo aver visto un speciale di Alberto Angela che la definiva “la Roma di Spagna”. Ho allungato il viaggio in Andalusia di svariate centinai adi chilometri pur di vederla
Merida è bellissima ma anche città come Zafra e Caceres meritano alla grande!
Giovy posso dirti una cosa? Mi hai convinta! 🙂 Leggendo il tuo articolo ho pensato che aggiungere questa regione ad un eventuale on the road non sarebbe niente male! Poi che dire…già solo per il cibo vale il viaggio!
Mi fa molto piacere!
Mi hai convinta :-)! Devo programmare un viaggio in questa regione. In ottobre andrò a Madrid e Siviglia ma non credo di riuscire a metterci l’Extremadura :-(.
Ottobre è un mese perfetto per l’Extremadura.