Avete mai pensato a fare del trekking nel Parco Naturale della Lessinia? Quando si parla di Lessinia Veronese, la parola passa al nostro Viaggiatore Ospite più presente sul blog: Matt, aka @Teostarr su Twitter. La Lessinia è divisa in due versanti: quello veronese, molto conosciuto da Matt, e quello vicentino, dove sono nata e cresciuta io. Matt ci racconta il suo percorso verso il Ponte di Veja, un ponte di pietra naturale (una sorta di arco) che si trova a Sant’Anna d’Alfaedo. Passo la parola a Matt. Buona lettura.
Ponte di Veja: uno spettacolo molto antico
A pochi passi da Verona, nel Parco Naturale della Lessinia, si erge un ponte antichissimo. Si stima che la sua costruzione sia iniziata circa 38 milioni di anni fa e che i suoi dintorni fossero già abitati da 400.000 a 200.000 anni fa. Tranquilli, non sto dando di matto, ma solamente fornendo qualche informazione storica sul Ponte di Veja. Un ponte non comune, essendo interamente progettato e costruito dalla natura, con dimensioni di tutto rispetto: circa 30 metri di altezza per 20 di lunghezza. Nasce dal crollo di una grande grotta, verificatosi grazie ad una fortunata concatenazione di eventi:
- Il sottosuolo, di origine vulcanica, che ha ostruito il passaggio delle acque.
- L’inclinazione della roccia che ha facilitato la formazione di una dolina.
- L’acqua, che scorrendo ed infiltrandosi tra le crepe, ha eroso la roccia rendendola instabile.
Il risultato è spettacolare, maestoso, unico.
Dove si trova il Ponte di Veja e come raggiungerlo
Il Ponte di Veja, che si trova a poco meno di 10 km dal paese di Sant’Anna D’ Alfaedo (VR), si può facilmente raggiungere in auto, parcheggiando nei due ampi parcheggi limitrofi alla “Trattoria Ponte di Veja”, ai lati della quale, è già possibile ammirare la struttura oppure raggiungerla, in pochi minuti, attraverso un piccolo sentiero che parte direttamente dal piazzale alberato davanti al locale.
Il ponte ispirò artisti importanti come ad esempio Mantegna e Dante Alighieri. A lato della trattoria, sulla sinistra rispetto all’entrata principale, si trova un castagno secolare dalle dimensioni notevoli: 12.40 metri di circonferenza alla base, 7.50 metri a due metri dal suolo. Questa pianta esisteva già quando Dante, esiliato da Firenze, fu ospite degli Scaligeri di Verona e visitò, in quegli anni, anche il Ponte di Veja che lo ispirò durante la scrittura de “La Divina Commedia”, Inferno, XVIII canto (Malebolge Infernali). Immaginando che il poeta potesse aver trovato un po’ di tranquillità e ispirazione per i suoi versi, sotto l’ombra dell’albero, oggi viene ricordato come: “Il castagno di Dante”. Personalmente, ho trovato un modo molto più divertente per raggiungere questo luogo, attraverso il bosco che si trova sotto il Ponte.
Sul sentiero verso il Ponte di Veja
Dalla località “Corte La Rocca”, sulla SP14a che da Stallavena (VR) raggiunge Erbezzo (VR) si entra nella stradina circondata da alcune case in pietra e, subito dopo, tenendo la destra, si noterà un piccolo sentiero sterrato, segnalato dal cartello E5 (sentiero europeo). Il sentiero scende ripidamente per alcune centinaia di metri, in mezzo ad un bosco, fino ad incontrare un tornante della strada SP14 dove, mantenendo la destra e salendo per circa 200 metri, sulla sinistra, si incontra nuovamente l‘indicazione del sentiero E5 che ci riporta all’interno di un bosco, percorso da un vivace torrente.
Seguendo il torrente a monte si trovano, dopo pochi minuti di cammino, alcune piccole cascate a segnalare il punto da cui iniziare la salita che ci porterà direttamente sotto al Ponte di Veja che, mimetizzandosi tra rocce e alberi, si nasconderà fino all’ultimo passo, mostrandosi improvvisamente, come giocando a nascondino, in tutta la sua imponenza. Ho trovato molto emozionante passare sotto l’enorme arcata, di circa 40 metri, specialmente sapendo che la sua creazione è opera di un enorme crollo che non vorrei si ripetesse proprio in questo momento. Appena superato l’arco, sulla destra, è possibile ammirare l’ingresso delle grotte mentre, poco più in alto, si può già scorgere la trattoria di cui ho parlato poco fa.
Il sentiero che la raggiunge offre alcuni punti panoramici per poter scattare delle ottime foto del ponte; in alternativa, è possibile proseguire per il sentiero raggiungendone la cima, per attraversarlo fino all’altra sponda, godendo di una bellissima vista del territorio circostante. Il percorso, andata e ritorno, è di circa 7 km, non servono capacità particolari anche se, alcuni punti, sono un po’ ripidi, soprattutto, il sentiero nel bosco di “Corte La Rocca”. Nelle vicinanze del ponte, sono stati trovati manufatti e tracce di insediamenti di Homo Erectus, Homo Neanderthalensis e dell’attuale Homo Sapiens Sapiens.
Il Ponte di Veja nei tempi antichi
Lo stesso Ötzi, l’uomo mummificato ritrovato nel ghiacciaio di Similaun sulle Alpi Venoste, trasportava con sé strumenti prodotti con selci della Lessinia a dimostrazione di come, dall’incremento crescente della popolazione, scaturì un maggior bisogno di utensili e materiali per produrli. Il Ponte di Veja è stato impiegato fino a tempi più recenti, come una vera e propria strada, che gli abitanti della zona utilizzavano come passaggio per la transumanza del bestiame. Nell’adiacente Grotta dell’Acqua, grazie alla sorgente che scorre al suo interno, vivono molluschi, anfibi, aracnidi e altri piccoli animali che si sono adattati a vivere nell’oscurità. Nella Grotta dell’Orso, invece, vive una colonia di pipistrelli grazie alla giusta combinazione di temperatura e umidità.
A ulteriore testimonianza degli insediamenti preistorici, alcuni graffiti incisi sulle pareti testimoniano la presenza i zona di: rinoceronti, elefanti, ippopotami. Anche nella Grotta di Fumane, che dista circa 20 km, le ricerche hanno evidenziato tracce di insediamento da parte di Homo Neanderthalensis e Homo Sapiens scoprendo una grande manualità, non solo nella creazione di strumenti, ma anche nella realizzazione di ornamenti impiegando addirittura le piume degli uccelli.
Le grotte, ancora oggetto di studio, non sono aperte al pubblico, il loro ingresso è bloccato infatti da alcune inferriate ma è comunque possibile scattare alcune foto della gola d’ingresso.A volte, paesaggi, storia e curiosità, si trovano a pochi passi da dove viviamo e si possono visitare in completa autonomia ed economia
Ma come non sono aperte al pubblico? Ero già con la mente nella grotta dei pipistrelli! Animaletti deliziosi. Bellissimo parco, dove camminare tra storia e natura! Siamo spesso da quelle parti, credo che ci fermeremo per una passeggiata!
Ragionavo proprio una decina di giorni fa sui tanti luoghi che, nel nostro paese, non sono visitabili (senza soffermarmi sui motivi).
Ciao!
Le grotte vengono visitate dai ricercatori, onestamente non sono riuscito a trovare informazioni riguardo eventuali visite guidate. Mi dispiace.
In caso di novità, Vi informerò tramite il blog.
Grazie Matt!
Che spettacolo! Quando passo magari mi fermo la prossima volta! Peccato per la grotta dei pipistrelli! Anche se a volta vista l’inciviltà delle persone è meglio così!
Grazie della dritta!
Eh già!
che percorso interessante, peccato non poter visitare la grotta, ma magari qualcosa cambia. Vivo un po’ distante da quella zona, ma non si sa mai..in occasione di una piccola vacanza….
La Lessinia (sia Veronese o Vicentina) merita molto. Pensaci per un viaggio di qualche giorno.
Ci siamo stati a Ferragosto per un pic nic!
Il sentiero E5 per altro è lunghissimo perché ne avevamo percorso un pezzo in trentino quest’estate e trovarlo qui è stata una sorpresa!
Il ponte di Veja è all’interno di questo parco che si riempie la domenica di famiglie in cerca di refrigerio e zone dove stendere un telo e leggere un libro!
A me piacerebbe andarci in autunno!
Con i sentiri ricoperti di foglie è uno spettacolo!
I colori dell’autunno per me sono imbattibili.
Il sentiero E5 fa parte dei sentieri europei.
E’ lungo circa 3000 km che parte dalla Bretagna e arriva fino all’ Italia.
Dovrebbe concludersi a Venezia, ma il tragitto tra Verona e Venezia non è mai stato deciso, per questo, la fine del percorso è l’ Arena di Verona.
Ma che bello questo sentiero e questo ponte, Ultimamente sto scoprendo il piacere di fare passeggiate in montagna, potrebbe essere un’idea!
La montagna è sempre un’ottima scelta.
Ho trovato questa lettura molto interessante e, con la fantasia, ero già lì a fare trekking. Oltre alla sua bellezza naturale, sembra un luogo carico di energia antica. Sicuramente è carico di storie, grazie a personaggi illustri come Dante e Mantegna.
Ogni luogo, secondo me, ha mille storie da raccontare.
Ciao Sara.
In effetti la Lessinia e le sue leggende fatte di fade (fate) e Anguane (ninfe d’acqua) si presta a farci volare con la fantasia.
Lo stesso Dante venne ispirato anche da altre zone di questo territorio, proprio per la particolare conformazione delle rocce, che richiama spesso a paesaggi mitologici (la Lessinia è infatti nata dal mare ed è una delle zone più importanti per il rinvenimento di fossili),
Se passate da queste parti, vi consiglio la breve passeggiata alla Valle delle Sfingi di Camposilvano,
Ciao e grazie!
Ah, le Anguane. Mi sento a casa quando ascolto il suono di questa parola.
E’ un sentiero che non conosco, ma mi sembra regali paesaggi davvero bellissimi! Ci farò un pensierino, prima o po!
Certo Chiara e Mattia è poco pubblicizzato ma merita. Paesaggi colorati e panorami bellissimi.
Ben detto Matt!
Ho vissuto a Verona per qualche tempo ma non conoscevo Il ponte ed il sentiero. Giro subito il post a miei amici veronesi per invogliarli a seguire questo percorso!
Grazie Carmen, mi fa molto piacere 🙂
Bellissimo percorso, sia per una semplice passeggiata sia per gli amanti del trekking.
Peccato che la grotta non sia visitabile, ma magari con un po’ di civiltà in più le cose potrebbero cambiare.
Ci vorrebbe più educazione da parte di tutta l’umanità.
Lo spero anch’io ma penso che la chiusura sia dettata dal lavoro degli scienziati piu che per una questione di inciviltà.
Ovviamente anche per non disturbare gli abitanti che vivono al suo interno.
Un resoconto informativo ed emozionante al tempo stesso! Per me è un pò scomodo raggiungere quelle zone ma leggendo mi è venuta una voglia matta di fare questa gita! È un peccato non poter visitare le grotte, ma se sono in fase di studio mi rendo conto che debbano per forza di cose rimanere protette…
Se mai dovessi passare dalla Lessinia, sai che hai un luogo da vedere.
Ciao Veronica.
Ti ringrazio 🙂
Se non ci sei mai stata, e ti appassiona toccare con mano la preistoria, ti consiglio di visitare il Museo dei Fossili di Bolca (VR) a circa 50km dal Ponte di Veja, dove è possibile immergersi nel mondo preistorico partecipando ad alcune attività didattiche (per le scuole) oppure trascorre un po’ di tempo all’aria aperta, magari prenotando una visita guidata al giacimento della “Pesciara” dove i fossili vengono cercati, scoperti, estratti.
Ti lascio il link: https://www.museofossilebolca.eu
Ciao!
Attenzione: il sentiero E5 che va dalla strada provinciale al ponte di Veja è chiuso per lavori di manutenzione. Il sentiero in se è percorribile ma finisce in area archeologica chiusa perché pericolante ( nell’estate del 2020 è morto un ragazzo travolto da un masso).
È un vero peccato perché il sentiero stesso e la vista del ponte da sotto è mozzafiato e, pensando ai ritmi italiani, chissà quando lo riapriranno. Infatti nei foglietti ( perché questo sono!) che segnalano la chiusura non c’è ne’ la data di inizio lavori e tantomeno quella della fine.
Per ovviare la chiusura hanno aperto un altro sentiero, che si prende più avanti, sempre percorrendo la statale (stretta e pericolosa). Si inoltra sempre nel sottobosco, attraversa il torrente e sbuca sopra al ponte, ma non ha il fascino dell’originale. In compenso è più semplice come percorso.
Quindi, partendo dal Borgo la Rocca si prende un pezzetto del E5, si percorrono circa 2-3 km di statale e sulla sinistra si vede l’imbocco del sentiero con destinazione Ponte di Veja.
Buona passeggiata!!!
Ciao Gessica, ti ringrazio moltissimo per l’aggiornamento.
Grazie mille Gessica