Guardando lo skyline di Vancouver si osserva una città moderna, fatta di grattacieli capaci di dialogare con la natura circostante. La verità è che questa citta canadase ha sicuramente una grande anima vittoriana, perché nata e cresciuta ai tempi in cui la Regina Vittoria governava su mezzo mondo. Dov’è finita la Vancouver vittoriana e dove la si può ammirare? C’è un piccolo quadrato di città che è rimasto come alla fine del XIX Secolo. Qui troverete un luogo che vale la pena di visitare: il Roedde Museum, ovvero la casa della Famiglia Roedde rimasta esattamente come ai tempi della Regina Vittoria. Ora è un edificio protetto, così come parte del quartiere in cui si trova. State per fare un viaggio in Canada e vivere la vostra Canada Experience con un tour dell’ovest del paese? Tenetevi un po’ di spazio per questo museo.
Dove si trova il Roedde Museum a Vancouver e come raggiungerlo
Il Roedde Museum si trova al 1415 di Barclay street, in pieno West End di Vancouver. Il quadrato disegnato da Barclay Street, Nicola Street, Haro Street e Broughton Street è l’ultimo isolato vittoriano esistente a Vancouver. Se volete raggiungere il Roedde Museum con i mezzi pubblici, cercate gli autobus che viaggiano lungo Robson Street e scendete all‘incrocio tra Nicola e Robson Street. Da lì dovete camminare circa 3 minuti. Io sono arrivata in taxi perché, nella stessa mattina, avevo visitato il MOA, ovvero il Museum of Anthropology. Da Kitsilano al West End sono circa 20 CAD di taxi (circa 13€).
Informazioni per visitare il Roedde Museum di Vancouver
Per visitare il Roedde Museum a Vancouver bisogna organizzarsi bene con i giorni in cui si è in città perché ha degli orari di apertura un po’ particolari. Vi consiglio sempre di visitare il sito ufficiale del Roedde Museum per controllare eventuali cambiamenti. Il lunedì è sempre chiuso. Dal martedì al sabato, il museo è aperto dalle 11 alle 4 del pomeriggio (ultimo accesso circa una ventina di minuti prima). La domenica, il Roedde Museum è aperto solo dalle 13 alle 16. In inverno (da Ottobre a Maggio) gli orari cambiano: quelli che ho indicato sono gli orari estivi. Per entrare al museo si pagano 10 CAD (poco più di 7€) ma ci potrebbero essere dei giorni di apertura speciale, come quello in cui ho visitato io il museo. Sono entrata gratuitamente, lasciando solamente un’offerta a mio piacimento. Ci sono anche dei tour guidati. Il museo è popolato da alcuni volontari: parlate con loro perché sono molto felici di raccontarvi la storia della casa.
La storia delle Famiglia Roedde e della casa diventata museo
Roedde non è di certo un cognome britannico: lo si capisce solo provando a pronunciarlo. Chi erano i Roedde e perché erano a Vancouver? La città era stata fondata da pochi anni e un certo Gustav Roedde arrivò a Vancouver dopo aver vissuto in diverse città statunitensi. Gustav Roedde era tedesco, originario della Turingia e vissuto in Pomerania, nel nord. Lui era un editore e un rilegatore di libri e arrivò in Canada per aprire la prima legatoria della British Columbia. Nonché la prima stamperia della British Columbia. In fondo, la città era in totale crescita e gli affari non sarebbero mancati. In pochi anni divenne un borghese molto abbiente. La famiglia legò subito culturalmente con il Canada tanto che i nipoti del Signor Roedde, durante la Prima Guerra Mondiale, servirono l’Inghilterra e non la Germania. La famiglia lasciò la casa nel 1925 quando Anna Roedde, figlia di Gustav, venne assassinata mentre lavorava nell’ospedale locale. I Roedde restarono in Canada, sempre in British Columbia, ma non tornarono a Vancouver. La casa passò di mano in mano finché non divenne un luogo abbandonato. Nel 1970 venne restaurata e dichiarata edificio da conservare. Per fortuna… Perché, altrimenti, il passato vittoriano di Vancouver sarebbe scomparso.
La visita al Roedde Museum di Vancouver
Cosa aspettarsi alla visita di un museo come la Roedde House di Vancouver? In primis, dovete pensare a una vera e propria casa. Gli spazi non sono immensi ma sono davvero interessanti da scoprire. La casa è su due piani e, per motivi storici, non è attrezzata con ascensori o montascale. Tutto ciò che vedrete o è appartenuto alla famiglia Roedde o è stato acquistato appositamente, verificando l’anno di produzione. Tutto dev’essere “nato” in epoca vittoriana. Gli storici che hanno curato l’allestimento sanno molto di come vivessero i Roedde perché la famiglia era solita scrivere molto della propria vita, raccontando anche della disposizione della casa. Come sempre, non vi racconterò tutto, ma ci tengo particolarmente a parlarvi di:
- Il salotto della Roedde House
- La stanza da letto principale
- La collezione in soffitta
- La cucina
Il salotto della Roedde House
Appena si entra nel Roedde Museum ci si ritrova, in men che non si dica, dentro la living room (altresì deto salotto) della casa. I mobili sono stati disposti alla perfezione e tutto richiama un tono rosa antico che rende la stanza davvero particolare. A me è venuta subito voglia di sedermi, chiacchierare e ordinare un tea, tanto per dire. Di per sé, esistono anche tour che prevedono di prendere il tea proprio dentro Roedde House. E io tornerei a Vancouver per una cosa così. All’interno del salotto troverete anche i ritratti di famiglia. Questa stanza ben racconta il progresso vissuto durante l’epoca della Regina Vittoria: si è passati dal lume a olio all’elettricità in casa.
La stanza da letto principale
Le stanze da letto di Roedde House sono una meraviglia. Si tratta di due camere: quella dei signori Roedde e quella utilizzata dai figli. La cosa bella dell’allestimento di queste stanze è la cura che è stata messa nella ricerca anche dell’abbigliamento dell’epoca: dagli abiti da donna fino al corredo per andare a dormire. Io sono rimasta non so quanto a guardare il copriletto di questo letto e le federe dei cuscini: è il mio sogno poter avere un cambio per il letto così!
La collezione in soffitta
La mia visita al Roedde Museum di Vancouver, a un certo punto, ha subito una battuta d’arresto: ero arrivata nella soffitta della casa dove era stato dislocato un vero e proprio tesoro, almeno per me. La famiglia Roedde era solita collezionare (e li ringrazierò per tutta la vita, pur non conoscendoli) ritagli di giornale di cronaca locale. Nella soffitta ci sono dei diplay dove ci sono ancora degli oggetti, abiti e accessori di moda vittorniana. Oltre a questo, c’è una scrivania con questi album di “ricordi” del tempo. C’è scritto appositamente che si possono aprire e consultare. Ci sono, infatti, anche dei guanti bianchi di cotone da poter usare per sfogliarli senza rovinarli. Per me era meglio di un invito a nozze: mi sono seduta e sono rimasta lì un’ora. I ritagli riguardavano fatti dei primi del ‘900, come la visita del Principe di Galles di allora al Canada o la morte (qui sopra) dell’attrice Sarah Bernhardt. Non so dirvi quanto mi sia piaciuto restare lì a leggere e a immergermi in quell’epoca grazie a documenti originali. Se passate dal Roedde Museum, fermatevi in quella stanza perché è davvero un unicum senza pari.
La cucina della Roedde House
La cucina, per me, è sempre l’anima di una casa: come se fosse un piccolo alveare operoso. Questo mio pensiero vale soprattutto quando si parla delle cucine delle case borghesi o nobiliari che dir si voglia. Erano il regno della servitù ed erano quello che rendeva la casa più viva che mai. La cucina della Roedde House di Vancouver è un campionario di cose vecchie ben disposte e meravigliose. Verrebbe da desiderare di recuperare la casa di una nonna in quello stile. O almeno così vale per me.
Oltre il Roedde Museum: il quartiere
Una volta finita la visita alla Roedde House, prendetevi una mezz’ora e fate il giro dell’isolato. Si tratta di camminare lungo il perimetro di un quadrato di poche centinaia di metri per lato. Secondo me sono circa 200 metri per lato. Camminando lungo le quattro vie che citavo all’inizio del blog (Barclay street, Nicola Street, Haro Street e Broughton Street) vi ritroverete ad osservare le ultime case vittoriane di Vancouver. Fate attenzione: sono quasi tutte abitazioni private, sicché cercate di essere discreti nelle foto o chiedete. All’interno del Roedde Museum sapranno darvi informazioni su questo isolato vittoriano. Troverete anche un depliant che racconta proprio la camminata che state facendo. Riempitevi gli occhi di questa bellezza d’altri tempi!
La visita al Roedde Museum di Vancouver, per me
Vancouver è una città che mi è entrata bene nel cuore: io e le abbiamo saputo parlarci e ci siamo volute bene nel giro di pochissimo tempo. Mentre la visitavo, sentivo una piccola mancanza storica. Mi spiego meglio: sapevo benissimo di fare un viaggio in un luogo con 170 anni d’età. Le cose successe 170 anni fa sono praticamente successe ieri… e pensi a questo se nasci e cresci in un luogo dove la storia conta più di 2000 anni. Dicevo, mi mancava la storia e, quel giorno, ho avuto modo di incontrarla in tre modalità diverse: il Museo di Antropologia, un giardino di cui vi parlerò presto e il Roedde Museum. Uscita da lì, mi sono seduta nel gazebo del giardino della casa e sono rimasta un po’ a pensare alla giornata che avevo vissuto (che, tra l’altro, era l’ultima in città prima di andare a Seattle): avevo trovato e visto con i miei occhi la storia di Vancouver e l’avevo apprezzata come non mai. Dopo aver fatto questo pensiero, mi sono guardata attorno e ho visto la modernità che inglobava quello che restava della città vittoriana. Dopo pochi minuti, una delle volontarie per la gestione della casa è venuta a sedersi di fianco a me e abbiamo parlato tanto. Mi ha detto che la città va fiera di quel solo isolato puramente storico. Verrà difeso a oltranza e vale la pena di vederlo. Pensateci.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Che meraviglia 😍
Anche io adoro visitare luoghi come questo dove poter rivivere attraverso gli arredi, gli oggetti ed i ricordi, i tempi passati. L’epoca Vittoriana poi mi affascina molto. Una vera chicca da non perdere! Grazie per la condivisione 😘
Quella casa è stata un vero tesoro anche per me. Un pezzo inaspettato di Vancouver.
Mi piace sapere che leggo dagli antipodi rispetto al luogo di cui parli, eppure certe dinamiche sono le stesse. Quel senso di mancanza di storia, anzi di Storia… come dicono in francese, ça me parle beaucoup!! E pensare che un tempo era una disciplina (che termine riduttivo) che non mi interessava neanche tanto. Adesso quando dalle mie parti mi è possibile visitare un edificio vittoriano da dentro, ci sto un’ora e pure io spulcio ogni oggetto fino a commuovermi 🙂
Lo posso capire: il mondo nuovo e quello nuovissimo mi attirano da matti ma io so di appartenere alla grande all’Europa proprio per il senso puro di uno storia millenaria.