Vi è mai venuto in mente di fare un viaggio in Vallonia? A me piace molto la parte francofona del Belgio. La adoravo fin da quando ero una ragazzina e i motivi erano due: George Simenon (ho iniziato a leggere i racconti di Maigret molto presto) e poi per le patatine fritte. La Vallonia è davvero una regione molto interessante: offre città capaci di stupire e una campagna a dir poco abile nel mostare le sue bellezze. Per non parlare, poi, di luoghi storici come Waterloo: quando sono stata lì non sarei mai più venuta via. Potrei stare qui a parlarvene per ore ma farò di più: ho intervistato Romano Simonelli che, da 28 anni, lavora in ambito turistico (e che fotografa alla grande). Cosa ci avrà raccontato sulla Vallonia?
Ciao Romano, prova a raccontarti in poche parole
Mi chiamo Romano Simonelli e lavoro nel campo del turismo da 28 anni, nel tour operating. Negli ultimi 10 anni mi sono dedicato completamente all’avvincente, ma anche molto faticoso, lavoro della promozione delle destinazioni con particolare interesse e attenzione per i paesi poco o meno conosciuti in Italia. Il viaggio di per sé è una scoperta, un’esplorazione, e per me promuovere queste mete e cercare di renderle popolari è sempre stata una missione ricca di stimoli e una vera e propria sfida e occupandomi di questa attività negli anni ho raccolto moltissime soddisfazioni sia professionali che personali l’ultima delle quali, in ordine di tempo, proprio nell’Aprile di quest’anno quando ho ricevuto la nomina di Ambasciatore del marchio Wallonia.be per la promozione di questa bellissima destinazione qui in Italia.
So che tu hai una passione grande per la Vallonia: cosa ti piace della zona francofona del Belgio?
Una delle più belle sfide che negli ultimi anni ho accettato è iniziata con la promozione del Belgio. Spiego perchè si tratta di una sfida. La tendenza dei tour operator italiani negli ultimi anni, a seguito del boom degli strumenti web che consentono il self-booking agli utenti, è stata quella di ridurre drasticamente la programmazione sull’Europa sostituendola con destinazioni più lontane per cui i clienti ancora si rivolgono, in maggioranza, a noi professionisti per l’organizzazione del proprio viaggio.
In controtendenza rispetto a questa situazione, considerato il panorama dell’offerta turistica che aveva ridotto all’osso le proposte per il Vecchio Continente, ho deciso di reinserire nella nostra programmazione alcuni itinerari sul Belgio e per promuoverli è iniziata una fitta collaborazione con i tre enti del turismo del Paese (uno per Regione) che mi ha consentito di conoscere meglio e più approfonditamente questa bellissima destinazione con particolare attrazione per la Vallonia che, ricordiamolo, è la Regione meridionale e francofona del Belgio.
Riuscire ad esprimere e riassumere in poche righe cosa mi piace della Vallonia non è semplice ma ci provo. Prima di tutto il bellissimo paesaggio ondulato e variegato coi suoi colori brillanti e il grandissimo fascino della zona dei laghi e della Foresta delle Ardenne, oppure le tantissime vicende storiche che riguardano i numerosissimi castelli (se ne contano più di 100), oppure ancora il vasto patrimonio Unesco visibile dappertutto in Vallonia e poi ancora l’intenso legame storico e attuale del Belgio con l’Italia senza dimenticare le tradizioni millenarie, la gastronomia e ovviamente l’immancabile birra che proprio in Vallonia offre il top della qualità europea con decine e decine di birrifici noti [Come la Brasserie C, nota di Giovy] e le 3 abbazie trappiste.
Se tu dovessi dare un consiglio per un viaggio in Vallonia, cosa diresti a chi viaggia per scoprire la natura, chi per il cibo e chi per la cultura?
Viaggiare in Vallonia è un’esperienza davvero unica che certamente soddisfa ampiamente le aspettative dei viaggiatori e riserva certamente tantissime sorprese e curiosità. Quando si torna a casa da un viaggio in Vallonia ci si sente più ricchi e appagati con un’impellente voglia di tornarci al più presto per continuare ad esplorare questo territorio ricco di tanto di tutto. La natura in Vallonia è dominante e, come nel caso delle Ardenne, addirittura prepotente ma dal fascino unico. Il silenzio che c’è in quella zona, ad esempio, può essere addirittura assordante, tanto non siamo più abituati ad apprezzarlo. Le belle colline ondulate, i pascoli, i percorsi per chi ama le passeggiate e il trekking e i numerosi corsi d’acqua. Tutto riporta al contatto con una natura ricca e rigolgiosa dai colori incredibili.
La gastronomia in Vallonia risale ad antiche tradizioni che ben si sposano a volte con le contaminazioni della cucina moderna ma sempre di alta qualità e dalle materie prime sempre fresche. Ovviamente non bisogna lasciarmi sfuggire l’opportunità di gustare le immancabili patatine fritte (lo sapevate che sono nate in Vallonia?), i tantissimi formaggi spesso prodotti nelle abbazie e nei monasteri e ovviamente l’imperdibile birra in ogni sua declinazione e produzione.
Oltre al cibo per il corpo ovviamente ci vuole il cibo per l’anima: la cultura. Per quanto riguarda questo aspetto non basterà certamente un solo viaggio per arricchire la propria anima in Vallonia perchè il suo patrimonio culturale è vastissimo e molto antico e risale addirittura ai tempi dei gallo-romani (basti pensare alla cittadina di Spa) passando per Waterloo dove avvenne la disfatta di Napoleone, oppure andando a Liegi sulle tracce di George Simenon oppure a Cuesmes, vicino Mons, per la visita alla casa di Van Gogh che in questa terra divenne pittore oppure ancora visitando i tanti castelli dove tanta storia è passata attraverso i secoli (basti pensare alla fortezza di Goffredo di Buglione) e ancora le tante bellissime cittadine sparse ovunque su cui primeggia la capitale Namur adagiata sul fiume Mosa che è un po’ l’anima di questo bel Paese. Quello che sorprende è che la Vallonia non è un territorio vasto, sono appena 200 km da est a ovest e 150 da nord a sud, ma non basta un solo viaggio di una settimana e forse nemmeno due per esplorare e apprezzare questa bellissima terra.
Che cosa vuol dire per te essere ambasciatore del marchio Wallonia.be?
Essere stato nominato Ambasciatore del marchio Wallonia.be significa innanzitutto per me aver ricevuto un grande onore e essermi assunto l’impegno di diffondere al massimo le informazioni e la conoscenza di questa bellissima destinazione attraverso tutti gli strumenti di comunicazione disponibili per fare in modo che sempre più italiani decidano di andare presto a conoscere questa ricca terra. Nota bene che non ho scritto “onere” perchè di fatto questo è un impegno che ho assunto con grande gioia ed entusiasmo e come tutte le cose che mi divertono e mi appassionano sono prive da qualsiasi incombenza.
Qualsiasi mezzo dunque, come quello che tu mi metti gentilmente a disposizione oggi con questa intervista, è fondamentale e utilissimo per cercare di invogliare chiunque a visitare la bellissima Vallonia e mi auguro che anche i lettori del tuo blog saranno stimolati da questo mio breve racconto e decidano di andare prestissimo ad esplorare la bellissima Vallonia e che, come me, ne resteranno fortemente affascinati.
[Riprendo la parola io, la Giovy]
Ringrazio Romano per la sua disponibilità e per la passione forte e avvolge con la quale ha concatenato, parola dopo parola, le frasi della sua intervista. Ci terrei, inoltre, a dire una cosa nella quale credo molto: l’Europa non è quel paese dove fare un viaggio quando si è ragazzini, per poi tornare ad esplorarla nel tempo della pensione. L’Europa non è un paese per vecchi e non mi stancherò mai di dirlo. La Vallonia, così come tutto il Belgio, è un paese a dir poco speciale, facile da raggiungere e altrettanto facile da girare, anche con i mezzi pubblici. Pensateci la prossima volta che volete organizzare qualcosa di più di un weekend nelle capitali europee. Date una possibilità all’Europa, anche a 30 o 40 anni.
Tutte le foto sono © Romano Simonelli – riproduzione vietata.
Non sono mai stata in questa regione ma ne ho sempre sentito parlare bene, ne sono incuriosita e affascinata. Spero di poterci andare presto, anche per assaggiare le birre (che adoro!)
Birre, cozze e patatine, gaufre e molto altro. La Vallonia è speciale.
Non sono mai stata in questa zona, l’ultima volta che sono andata ho visto, come la maggior parte delle persone, Bruges e Gent. L’avevo già adocchiata mentre leggevo la guida ma poi, mi faccio distrarre facilmente, quindi spero di fare un salto prossimamente. Quanto tempo suggerisci di dedicarle? Almeno 4 giorni? 😉
Tempo per la Vallonia? 4 giorni già aiutano ma io le dedicherei almeno una settimana.
Complimenti a te Giovy per averlo intervistato e complimenti a lui per il lavoro che svolge nel promuovere questo territorio. Io ad esempio non conosco proprio questa zona e mi è piaciuto molto scoprirla un po’ grazie a voi due!
La regione francofona del Belgio è molto interessante e vale mille viaggi. Grazie mille per il tuo commento, Simona!
Grazie per questo ottimo articolo e complimenti per il tuo sito. Io sono originaria del Belgio Vallone e posso confermare che anche una settimana non basta per visitarlo. Dinant è fra le mie città preferite, a poca distanza da alcuni stupendi castelli fra cui Lavaux-Sainte-Anne, Modave, Veves, solo per citarne alcuni. Durbuy è un’altra perla medievale, Tournai molto carina e non posso non aggiungere Mons, mia città di nascita, capitale della cultura 2015 e a ragione, e il vicino castello di Beloeil. Anzi mi hai fatto venire voglia di scriverne, è un peccato che la Vallonia venga di solito tralasciata a favore delle Fiandre.
La Vallonia, per me, è davvero un gran pezzo di Belgio. Io sono innamorata di Liegi.