
Nel 2017, in una calda giornata di Luglio, ero a Bergamo per la prima edizione di UlisseFest, pronta a parlare della mia passione per la scrittura e per i viaggi. L’anno scorso ero in giro per il mondo e non sono potuta andare a Rimini, per la seconda edizione. Sarà lo stesso quest’anno, per UlisseFest 2019. La terza edizione della festa targata Lonely Planet si terrà a Rimini dal 12 al 14 Luglio 2019. Mi dispiace un po’ di non esserci, perché trovo quell’evento un qualcosa di speciale. Dall’altro lato, so che sto rispondendo al mondo e alla sua chiamata. Quest’anno – più che nelle precedenti edizioni – si cercherà di rispondere a una domanda grande come l’universo interno: perché viaggiamo? Ne parliamo con Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet UlisseFest.
UlisseFest: terza edizione, evviva! Qual è il tema di quest’anno e perché lo avete scelto?
L’umanità non ha mai viaggiato così tanto come oggi e tutte le previsioni indicano che si viaggerà ancor di più, in futuro. Questo meraviglioso movimento porta con sé delle conseguenze, anche negative, sulle quali dobbiamo riflettere se vogliamo che il viaggio continui a essere un elemento di crescita per ogni individuo e per le comunità che accolgono i viaggiatori. Ecco, chiederemo ai nostri ospiti di dirci ‘perché viaggiamo’, proprio come il titolo del pamphlet di Tony Wheeeler, appena pubblicato in Italia.
Qual è il tratto della festa targata LonelyPlanet che si sta affermando in modo più spiccato e gratificante?
Ci piace unire semplici viaggiatori e curiosi con grandi giornalisti, scrittori, fotografi che hanno qualcosa da raccontare di significativo. E ci piace l’idea di parlare di cose serie in un clima di festa. Ecco perché ogni giorno ci sarà un grande concerto: da Bombino a Bollani, passando per Ana Moura.
UlisseFest promuove l’incontro della “Comunità Viaggiante”. Che pubblico pensate di portare a Rimini quest’anno e perché?
Porteremo coloro che vogliono imparare a raccontar di viaggi con la scrittura, la fotografia e addirittura la fotografia con drone. Sarà possibile farlo grazie ai nostri workshop, mai così numerosi. E poi abbracceremo coloro che sono a Rimini per far villeggiatura, prima o anche dopo il “grande viaggio” dell’estate. Insieme scopriremo il lato nascosto di questa città, il centro storico, mai così vivo e splendente come negli ultimi anni.

Tre punti del programma davvero degni di nota? Avrete ospiti internazionali?
Carlin Petrini e Tony Wheeler apriranno il festival, venerdì. Ne siamo orgogliosi perché sono due visionari che hanno lasciato il segno sulla nostra epoca. E poi il grande Erling Kagge, il primo uomo a raggiungere il Polo Sud in solitaria e il primo a raggiungere i «tre poli»: il Polo Nord, il Polo Sud e una cima dell’Everest. E poi dal Giappone Alex Kerr, straordinario conoscitore delle tradizioni giapponesi, Bill Streever, scienziato e viaggiatore che vive su una barca… ma avremo anche ospiti italiani come Dario Vergassola e Francesco Piccolo, Elena Stancanelli e Iaia Forte. Oltre 100 ospiti e 45 appuntamenti.

Infine, un occhio alle vostre mitiche guide. Le Lonely Planet sono più che longeve: in breve e se possibile, come è cambiato il rapporto dei fruitori con le guide di viaggio?
Un tempo davamo le informazioni che era difficile reperire. Oggi il nostro compito è selezionare le informazioni più rilevanti per il nostro lettore. Ma oggi come ieri, ciò che i nostri lettori apprezzano è che le guide sono scritte da professionisti che scrivono in modo indipendente. E raccontano le cose come stanno.

[Riprendo la parola io, la Giovy]
Ho provato più volte a rispondere alla domanda “perché viaggiamo?” e, con tutta probabilità, questo blog è parte della risposta, parte di quella positiva inquietudine che mi muove dal giorno in cui sono nata. Sicuramente, almeno per quel che mi riguarda, viaggio perché amo il mondo. Non a caso ripeto spesso un qualcosa scritto da De André: “per la stessa ragione del viaggio, viaggiare“. Si viaggia per quello, a prescindere da tutto. Non si viaggia per mettere nella descrizione del proprio profilo sui social “ho visitato 72 paesi” perché quello è un mero conto, pari solo alla raccolta punti del supermercato. A volte un solo viaggio è più intenso di 70 fatti in paesi diversi. Cara la mia gente, si viaggia per noi, per noi stessi. E per scrivere. Che è diverso dal dire “per raccontarlo“. La scrittura per me è un qualcosa che si muove da dentro e senza la quale non vivrei. Si nutre delle esperienze che faccio, ovunque io sia. Anche a mezzo metro da casa. Qui sta la differenza. Almeno questa è la mia risposta. Io ringrazio Angelo Pittro per la disponibilità per questa intervista. UlisseFest 2019 vi aspetta!
…per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
per un solo dolcissimo umore del sangue
per la stessa ragione del viaggio, viaggiare.
F. De André – Khorakhané
Una bellissima iniziativa l’Ulisse Fest, e condivido pienamente il pensiero di Angelo Pittro, mai come ora l’umanità è in movimento e il viaggio nostro e degli altri ci deve aiutare a crescere
L’umanità è arrivata al 2019 proprio perché si è mossa. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo.
Il viaggio deve essere sempre un momento di crescita, anche quando è pura leggerezza. Io viaggio per tanti motivi ma su tutti per riappacificarmi con chi sono, perché solo in movimento torno a essere pienamente me in tutte le mie sfaccettature.
Sul fatto di riappacificarsi, sottoscrivo in pieno. Viaggi e scrittura sono il mio modo per incanalare l’inquietudine.
Questa è una delle domande più difficili a cui rispondere. Difficile descrivere a parole cosa spinge a viaggiare e a essere affamati di mondo. Io amo il mondo, lo amo nella sua bellissima diversità e amo l’influenza che ha su di me. Viaggiare mi rende una persona migliore e ne sono più che convinta! ps. bellissima la frase di de Andrè!
Anch’io sono convinta che viaggiare renda migliori
Mi piacerebbe andarci quest’anno! È sempre molto coinvolgente come temi ! Viaggiare è l’essenza del mondo per me e confrontarmi con i viaggiatori una sensazione sempre bellissima
UlisseFest è sempre una grande cosa.
Concordo pienamente con te, viaggiare non è solo andare in posti lontani, io viaggio spesso, molto più frequentemente vicino a casa, piuttosto che dall’altra parte del mondo. Non potrei fare a meno di viaggiare e non per mettere una bandierina nuova quanto per conoscere luoghi, persone, sapere come si vivono, cosa fanno nella vita, conoscere le solo usanze e tradizioni, in poche parole per conoscere il mondo!
Io direi che alterno molto le destinazioni ma non è quello che fa la grandezza: è quanto del nostro ci mettiamo.
Concordo parola per parola. Sai che anche io odio i numeri? Ne ho lette parecchie di bio con “ho visitato X Paesi”. Io ho girato il mondo ma sai che non so dirti, su due piedi, quanti Paesi abbia visitato? Mah…
Per il resto, mi spiace che tu quest’anno non ci sia: io ci sarò e la prima volta 🙂 Perché viaggiamo? Hai ragione: per viaggiare.
Io non le sopporto quelle bio: come fosse una gara. Poi magari hai visto solo la capitale di quel paese e non hai mai visitato il resto.
Goditi l’UlisseFest anche per me.