Come già vi ho raccontato, durante il mio viaggio scandinavo di Aprile, ho trascorso una giornta a Malmö, complice la vicinanza e la facilità di spostamento da Copenhagen. Malmö è una città che mi ha lasciato dentro delle sensazioni più che positive: ho adorato la sua capacità di dialogo col Mar Baltico, col ponte di Øresund e il fatto di mettere moderno e antico molto vicini. Un luogo che, sicuramente, dà l’idea di ciò che è stata in passato e di ciò che è ora nel presente è il Castello di Malmö, da visitare non appena arrivati in città.
Dove si trova il castello di Malmö e le informazioni per visitarlo
La mia visita a Malmö è iniziata appena ho messo piede fuori dalla stazione ferroviaria. Un biglietto del treno A/R da Copenhagen costa circa 22€. I treni sono molto frequenti e avete solo l’imbarazzo della scelta. Appena fuori dalla stazione, vedrete davanti a voi un canale. Seguitelo verso sinistra (tenendovi la stazione alle spalle). Il suo corso vi porterà dritti nella zona del castello che, un tempo, doveva essere molto più imponente e fortificata di quello che si vede ora. Le torri tonde di color rosso rendono inconfondibile questo monumento che, nel tempo, è divenuto anche museo della città. Il biglietto d’entrata costa 40 SEK (che sono circa 4€). In Svezia, ricordatevelo, si paga praticamente tutto col bancomat o la carta di credito. Non avete, quindi, bisogno di avere dei contanti con voi. La mia visita è durata circa 2 ore e mezza.
Cosa vedere nel Castello di Malmö
Il Castello di Malmö è un luogo molto grande e labirintico: al suo interno ci sono varie esposizioni, alcune temporanee e altre fisse. Come vi dicevo, col tempo è divenuto il museo della città e, sala dopo sala, vi permetterà di scoprire un po’ della storia di questa parte della Svezia che si chiama Scania (Skane, in una qualche lingua nordica). La provincia di Scania – giusto per intenderci – è la zona meridionale della Svezia, dove si trova anche la città di Ystad, famosa per l’ispettore Kurt Wallander. La Scania è stata la zona più contesa della Svezia, fin dai tempi dei vichinghi. Il castello di Malmö è l’edificio perfetto per raccontare questa contesa. Venne costruito in un luogo che si affacciava sul Baltico, in modo da tener d’occhio eventuali approdi o invasioni. La spiaggia che guarda il mare è a mezzo chilometro da lì ora. Parlando della visita in sé, quello che vi racconterà sarà, come sempre, un qualcosa di parziale per non togliervi la sorpresa. Vi parlerò:
- Le sale storiche del castello
- Il museo d’arte
- Due esposizioni temporanee molto interessanti
- Le prigioni
- La zona in cui si capisce come la Svezia divenne rifugio
Le sale storiche del Castello
Le sale storiche del Castello di Malmö si aprono poco dopo una scalinata che ben racconta che cosa sia questo museo per la città: il proprio racconto, la propria storia, qualcosa di cui andare fieri. Lo si capisce subito, non appena si sale la prima scala sopra l’ingresso. Il Castello di Malmö è il passato difensivo della città ma è anche un qualcosa che appartiene a tutti. Le sale storiche vi porteranno attraverso le varie epoche di vita del castello stesso. La prima fortificazione nacque nel XIV Secolo, proprio in uno dei periodi in cui Svedesi e Danesi se le davano di santa ragione. Mentre visitare il castello, leggete tutti i vari pannelli che troverete lungo la visita. Vi racconteranno tutto. Faccio solo un piccolo spoiler, che potrebbe diventare l’obiettivo di una sorta di caccia al tesoro: sappiate che dentro il castello c’è il ritratto di un antenato (credo il nonno) del mitico Conte Hans-Axel von Fersen che si vede in Lady Oscar.
Il museo d’arte
L’ultimo piano del castello di Malmö è un museo dove è racchiusa molta dell’arte svedese dal 1800 in poi. Se non vi siete mai trovati di fronte alla pittura nordica di quel periodo, avete un motivo in più per andare in Svezia e visitare quel castello. Nei miei giorni tra Danimarca e Svezia mi sono confrontata molto con il modo di pensare nordico, a partire dalle teorie di Kierkegaard per arrivare ai giorni nostri, alla loro linearità totale messa al confronto con il nostro essere arzigogolati a tutti i costi. L’esposizione del castello di Malmö mi ha davvero regalato uno spaccato di cultura svedese di cui avevo tanto bisogno.
L’esposizione temporanea su Ester Almqvist
Avete mai sentito parlare di Ester Almqvist? Si tratta praticamente della “Egon Schiele” della pittura svedese. Forse il mio paragone è un po’ troppo azzardato ma è l’unico che mi viene in modo spontaneo. La sua pittura va dall’intimista ritrattista a un espressionismo che diventa avvolgente, totale, tutto colore ma con quel tono di buio misto a luce che solo gli scandinavi sanno rendere. In quei giorni, al Castello di Malmö, c’era un’esposizione a lei dedicata. Uno dei più bei regali che la Svezia potesse farmi. Mi sono innamorata dei suoi quadri e della sua capacità espressiva.
L’esposizione temporanea sui costumi dei film di Bergman
Metti vicino la parola “Svezia” e la parola “Cinema“: ottieni sicuramente il nome di Ingmar Bergman, il più grande regista svedese di sempre, un director che sicuramente ha lasciato il segno nella storia del cinema mondiale. In quei giorni, al Castello di Malmö erano esposti i costumi femminili dei suoi film. Molte delle realizzazioni di Bergman sono in bianco e nero e quindi, dallo schermo, non ci è dato di intendere la preziosità di alcuni costumi. Io mi sono soffermata particolarmente sui costumi del Settimo Sigillo, film che adoro e che di sicuro non è altamente digeribile. Anche per questo ringrazio quel giorno svedese: non mi sarei mai aspettata un’esposizione temporanea così.
Le prigioni
Come ogni fortificazione che si rispetti, anche il Castello di Malmö è stato utilizzato come prigione. E che prigione! Al suo interno sono stati rinchiusi criminali di tutti i tipi. Alcune celle sono visibili e la storia dei prigionieri è raccontata da alcuni pannelli scritti anche in inglese. Ciò che mi ha stupito di queste prigioni (un po’ come il Gevangenpoort dell’Aia) è stato loro essere contrapposte a ciò che veniva mostrato nelle stanze direttamente succesive ad esse.
La Svezia come rifugio
Prima vi ho detto che Svezia e Danimarca se le sono date di santa ragione (storicamente parlando) per Secoli. Bene: c’è stata un’epoca, non troppo lontana dalla nostra, in cui la Svezia è stata la salvezza della Danimarca. Sto parlando del periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando la Danimarca è stata occupata dai Nazisti e molti Danesi (di religione ebraica) sono fuggiti clandestinamente al di là dello stretto di Øresund, trovando non solo una nuova nazione ma un vero e proprio rifugio. La Svezia rimase neutrale durante il secondo conflitto mondiale e questo la rese un rifugio per molti. Nella zona successiva alle prigioni (quindi alla privazione della libertà) si parla di questo: ci possono ascoltare le storie di alcune persone, al tempo bimbi, che hanno vissuto quella fuga. Mi è rimasta impressa una signora che, nell’ascoltare per la prima volta un soldato dire “Välkommen till Sverige” (benvenuti in Svezia) prese paura perché il soldato le ricordava un Nazista. Solo dopo capì l’importanza di quelle parole. In un mondo come il nostro in cui le porte si chiudono sempre di più, anche un viaggio di piacere può ricordare il valore dell’accoglienza.
Il Castello di Malmö, per me
Il giorno passato a Malmö resta uno dei più belli vissuti in questa prima parte del 2019. La bellezza è data da un insieme di cose: quelle sensazioni che vi ho già raccontate unite alla scoperta di una città che è stata una vera e propria sorpresa per me. Girando il Castello di Malmö mi sono divertita ad auto-prendermi in giro perché, in ogni stanza, ripassavo la storia di Svezia e mi ritrovavo seduta da qualche parte in cerca di notizie sul web per mettere in ordine tutte le informazioni che leggevo. “Cosa mi ricorda quel nome lì?” è solo una delle mille domande che mi sono fatta. Ve l’ho detto: sono tornata con la voglia di ripassare un certo pezzo di storia europea. Colpa di Danimarca, Svezia e del viaggio fatto un mese prima in Olanda. Il Castello di Malmö, inoltre, mi ha ricordato quando si possa essere orgogliosi della propria città, di quando la si senta un qualcosa di proprietà. Se passare di lì, iniziate la vostra visita proprio dal Castello: il miglior biglietto da visita per iniziare a capire Malmö.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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