
Credo sia arrivato il giorno giusto per raccontarvi cosa avesse generato, dentro di me, quella felicità così grande che mi faceva sentire in colpa. Come già annunciai tempo fa, si tratta di un viaggio. Più che di un viaggio in sé, si tratta di due destinazioni che riuscirò a mettere assieme dopo averle sognate per tanto tempo. Soprattutto una. Mi sento ancora un po’ trattenuta dal dirvi tutto perché, in casi come questi, divento scaramantica ma – fingers crossed fino a fine maggio per me – perché sono pronta a fare la mia annunciazione personale: tra un paio di settimane un aereo mi porterà a Vancouver (destinazione nr.1) e da lì andrò – squillino le trombe – a Seattle (destinazione nr.2), città che sogno dal lontano 1993. Facciamo anche 1992.
In Canada con AirTransat
Photo by Nils Nedel on Unsplash
Aeroplano che te ne vai, lontano da qui chissà cosa vedrai… Ve la ricordate questa canzone o siete troppo giovani? Spero proprio di no. Non che sia mai stata tra le mie preferite ma ha un po’ segnato l’anno in cui è uscita. Tornando a noi, vi ho già raccontato di come AirTransat colleghi l’Italia e il Canada in modo diretto. Ecco: uno di quegli aerei, in partenza da Fiumicino, porterà la sottoscritta a Toronto. Lì ne prenderò un altro che mi porterà a Vancouver. La Bristish Columbia è sempre stata nei miei piani e sono molto felice di potervi mettere piede. Cercherò di raccontarvi il viaggio attraverso le stories, che caricherò non appena potrò collegarmi di nuovo a internet. Non ho mai volato con AirTransat e sono molto curiosa di farlo. Ovviamente – ve ne renderete conto – ci sarà molto spazio per AirTransat sul blog perché è, grazie alla collaborazione con la compagnia aerea, che questo viaggio sta vedendo la luce.
Destinazione Vancouver

Cosa dirvi della mia voglia di andare a Vancouver? Erano anni che desideravo tornare in Canada perché ho vissuto un bel viaggio canadese quando ero troppo giovane. Ho voglia di città capaci di comunicare con la natura in modo armonico ed è proprio così che mi immagino Vancouver. Farò base in città per circa 5 giorni (più un altro giorno e mezzo a fine viaggio) e cercherò di dedicarmi, come mio solito, a un po’ di storia (in zona ce n’è, anche se recente… ma ce n’è), un bel po’ al cibo che si mangia da quelle parti e – incrociate le dita per me – all’avvisamento dei cetacei.
Destinazione Seattle

Seattle occuperà la seconda parte del mio viaggio, per 6 giorni circa. Resterò in città per esplorare tutto quello che potrò in tema Grunge e in tema “morti celebri a Seattle“. O meglio, sepolti celebri a Seattle. Per me è un sogno che diventa realtà e faccio ancora fatica a parlare dei miei programmi da quelle parti ma sappiate fin da ora che ci sono un film e una serie tv alla base del mio viaggio. Dimenticate Grey’s Anatomy e fate un salto negli anni ’90. Io ero adolescente quando in Italia approdò I Segreti di Twin Peaks. Tutti si domandavano chi avesse ucciso Laura Palmer e io ero una delle poche persone, nella mia classe delle medie, a essere autorizzata a guardare il telefilm. Morivo di paura ma ho sempre sognato, da quel momento in poi, di cercare le vere location della serie. Quella sarà una delle mie missioni con base a Seattle: andare a Snoqualmie in cerca di ciò che fece impazzire (in senso buono) David Lynch. In secondo luogo, avrò sicuramente dei musei da vedere in città ma i miei passi saranno guidati da Pearl Jam e Soundgarden più di ogni altra cosa al mondo. Piangerò da matti, piangerò praticamente sempre sia di felicità che di dolore. Perché? Proseguite nella lettura del post.
Il 18 Maggio 2017 scrivevo…
Questo è un mio post del 18 mAggio 2017. Quel mattino, intorno alle 9.30 italiane, in radio dissero che Chris Cornell era morto. Fa sempre male quando un idolo cade e – non prendetemi per scema o superficiale – lui per me era un idolo. Ho sempre sognato la scena che racconto in quel post e ora la sogno con una persona in meno. Per quanto bella sia, è un sogno diverso. Non è più quello. Il 18 maggio di quest’anno sarò ancora a Vancouver ma poi arriverò nella Seattle di Chris. Lui ora è sepolto a Los Angeles ma, davanti a un museo di Seattle, c’è la sua statua commemorativa. Ce la farò a trattenere le lacrime quando la vedrò? A stento le trattengo ora mentre scrivo. Davvero. Seattle per me è Chris, è Naomi Klein, è Noam Chomski e la sua spinta verso i movimenti che nacquero in città negli anni ’90. È la rabbia di Kobain, è la voce di Courtney Love che mi dice “When I went to school in Olympia…” oppure Linda Perry (che non è morta come diceva una leggenda metropolitana dei primi anni 2000) “I pray every single day for Revolution…“. Ecco perché sento una felicità estrema nel cuore. È felicità mista alla paura di trovare qualcosa di diverso da ciò che mi aspetto. In ogni caso, vi racconterò tutto. Ora parto per una settimana perfettamente altrove rispetto a Vancouver e Seattle. Poi sarà l’ora giusta per realizzare un sogno lungo 25 anni.
Don’t dream it, be it!
Rocky Horror Picture Show
Una cosa che sogno da una vita è andare con il mio sup sui grandi laghi del Canada. So già che si potrà avverare solo nel momento in cui andremo in pensione, e allora chissà se potrò ancora reggermi in piedi per remare! Purtroppo viaggiamo solo in inverno … purtroppo!
Che meraviglia di sogno!
Ma che gran viaggio!!! Dita già incrociate e non vedo l’ora di seguire le tue storie. Seattle è una delle città americane che mi ispira molto (e non sono tantissime, non ho un gran amore per gli USA) insieme a San Francisco e New Orleans.
Vancouver deve essere splendida, considerando che è sempre abbastanza in alto nelle classifiche delle città più vivibili al mondo…
Enjoy! La bellezza dei sogni realizzati è elettrizzante.
Stamattina, come altre 10 mattine almeno, ho rincontrollato tutto: biglietti aerei, autorizzazioni d’entrata, alberghi e così via perché ancora non mi sembra vero.
Più ti leggo e più scopro che abbiamo molte cose in comune, moltissime anzi. Seattle vuol dire Nirvana che hanno creato la musica con cui sono cresciuta e amo Chomski, dalla prima all’ultima parola/azione. Aspetto di conoscere le tue emozioni davanti a quei luoghi e di leggere i tuoi racconti che, so già, emozioneranno anche me.
Mi fa piacere Noemi: magari un giorno ci troveremo per chiacchierare di Chomsky & CO.
Allora avevo indovinato su Seattle! Un viaggio stupendo, sappi che ti invidio tantissimo. A Seattle sono rimasta tre giorni: poco per conoscerla davvero ma abbastanza per perdere la testa.
Ti seguirò con molto interesse!
Ti ringrazio Silvia!
Sono emozionatissima per te, sarà un viaggio indimenticabile! Quando le premesse sono queste, quando le cose si sognano per anni e alla fine si ottengono, è il miglior premio al mondo! Buon viaggio 😉
Non hai idea di quanto sia emozionata io!
Oddio che figata. Abbiamo la stessa visione di Seattle. No non é vero… Io prima dei Pearl Jam, cercherei tutti i luoghi di greys. 🖤
Io greys proprio no (anche perché, a parte le immagini della baia, è tutto fatto in studio a Los Angeles) ma per il resto… tutta la vita!
Leggendoti mi sono emozionata io per te, forse perchè proprio recentemente ho realizzato il viaggio che anche io sognava da anni di fare. Non sono mai stata in nessuna delle due città anche se tra le due Seattle mi incuriosisce tantissimo. Sarà l’amore per il grunge e per i Pearl Jam che adoro, non so. Però sono molto curiosa di seguirti in quest’avventura…Buon viaggio 🙂
Grazie mille Emanuela!