Den Haag – L’Aia per noi italiani – è una città che ha saputo generare in me molto interesse. Ci sono tanti musei da vedere: la Mauritshuis in testa a tutti. A pochi passi dalla famosa casa che custodisce due immensi capolavori di Vermeer, ma non solo, si trova un museo che può passare inosservato e che, invece, merita una visita approfondita e attenta. Sto parlando del Museum de Gevangenpoort, ovvero il Museo della Prigione dell’Aia. La visita a questo luogo vi porterà, nuovamente, dentro la storia dell’Olanda e dentro alcuni dei sui momenti più oscuri e difficili.
Dove si trova il Museum de Gevangenpoort
Il Musem de Gevangenpoort dell’Aia si trova praticamente davanti al Binnenhof e all’Hofvijer, ovvero lo specchio d’acqua che si trova nel pieno centro dell’Aia e sul quale si affacciano proprio la Mauritshuis e la statua di uno dei Guglielmi d’Orange. Se non erro è il Secondo. In ogni caso, si tratta di un edificio storico dell’Aia e si presenta come una classica casa olandese. La struttura in cui si trova è lì dal Medioevo ed ha sempre ospitato le prigioni della capitale amministrativa dei Paesi Bassi. L’Aia, come già vi raccontavo, era stata scelta come capitale per la sua neutralità ma, proprio nel Secolo D’Oro, le congiure nascevano a ogni angolo della città. Il museo è chiuso il lunedì e solitamente apre alle 10, tranne il sabato e la domenica in cui apre a mezzogiorno. Il prezzo da pagare per entrare è di 10€. Vi verrà proposto il biglietto combinato con la Galleria del Principe Willem V. Fatelo: il biglietto vi costerà 12,50€ ma potrete vedere una collezione d’arte a dir poco interessante.
Come si svolge la visita al Museum de Gevangenpoort di Den Haag
Acquistando il biglietto combinato che vi indicavo nel paragrafo precendente, avrete l’accesso a tre fasi di visita:
- La visita da fare liberamente ad alcune stanze della prigione
- La visita guidata alla parte centrale della prigione
- La visita libera alla Galleria Prins Willem V
Alcuni ambienti della prigione sono perfettamente accessibili in libertà e ci sono molti pannelli esplicativi a raccontare la storia del luogo. Altre zone, invece, necessitano di una guida. Per questo motivo, ogni mezz’ora circa parte una visita guidata direttamente dalla biglietteria. La visita nella quale sono capitata io era solo in Olandese ma mi è stata data l’audioguida in italiano: ogni stanza aveva un numero e, mentre la guida spiegava in Olandese, io ascoltavo la mia audioguida. Prima o dopo il percorso guidato, potrete accerere alla galleria d’arte collegata al Gevangenpoort Museum. Fatelo. Mi raccomanto. Io, come sempre, non vi racconterò per filo e per segno tutto.
La visita libera alle stanze del “giudizio”
La visita alla parte libera del museo vi porterà attraverso quelle che mi viene naturale definire “le stanze del giudizio“: si tratta delle stanze dove il giudice studiava il caso e dove si riuniva per discutere degli eventuali sviluppi. La prigione dell’Aia è stata attiva fino al secolo scorso e il periodo che l’ha vista più attiva è stata proprio l’epoca d’ora. Lì vennero rinchiusi i fratelli de Witt (Johan e Cornelis). Ne avete mai sentito parlare? La famiglia De Witt era una delle più in vista a Den Haag. Era il 1672, anno che gli olandesi definirono “rampjaar”, ovvero anno disastroso. A livello storico successe un po’ di tutto: tanto per dirvene una, la Francia invase i Paesi Bassi. In quell’anno, i De Witt vennero accusati di tradimento verso il re e vennero imprigionati nel Gevangenpoort dell’Aia. Vennero condannati, torturati e ammazzati. Anni dopo, si scoprì che non avevano mai tradito il re. La visita da fare in liberà vi darà una discreta introduzione della storia di quei due fratelli simbolo d’Olanda.
La visita guidata al Gevangenpoort dell’Aia
La visita guidata al Gevangenpoort dell’Aia è la vera parte centrale del percorso: dura circa un’ora e qualcosa e vi porterà proprio all’interno della prigione. Ci sono scale da fare: quindi siate pronti con le scarpe giuste. Data la tipicità dell’edificio, non è possibile visitare il Gevangenpoort con carrozzine, passeggini o sedie a rotelle. Il bello della visita guidata è che vi verranno raccontati tanti aneddoti sulla storia di quel luogo. Una volta arrivati nelle soffitte, per esempio, vi ritroverete davanti a dei pannelli di legno intagliati con firme o addirittura disegni bellissimi. Sono testimonianze lasciate nei secoli scorsi, pronte a raccontare le vicende di chi lì non ha passato sicuramente dei bei giorni.
La Galleria Prins Willem V
Una passerella di vetro e ferro collega il Gevangenpoort con il palazzo a fianco. Si tratta di quella che fu la residenza del principe Willem V. Questa residenza venne impreziosita, nel corso di anni, da una grande collezione d’arte acquistata proprio da quel principe. Il palazzo e la collezioni sono stati ristrutturati e vale davvero la pena di metttere piede nel grande corridoio pieno di dipinti. Questo luogo si può visitare insieme al Gevangenpoort oppure con il biglietto combinato con la Mauritshuis. La visita è interessante e tutta la storia del palazzo e della collezione sono ben spiegati.
Il Museum de Gevangenpoort, per me
Cosa ci fanno delle piastrelle Royal Delft originali in una delle peggiori stanze del Gevangepoort? Non ve lo dico, ve lo spiegherà la guida durante la vostra visita. Io non amo andare in cerca del macabro quando viaggio ma amo dare forza alla storia e alla sua capacità di plasmare i miei itinerari. Visitare il Gevangenpoort dell’Aia può essere un qualcosa di facile e leggero oppure difficile e denso di pensieri: sta a voi dare un volto alla vostra visita. La mia visita di quel giorno è stata densa di pensieri, di date storiche da far combaciare dentro la mia testa e di riflessioni su quanta ingiustizia ci sia stata nel passato. Questo pensiero è sempre forte, ovunque lo si faccia, ma all’Aia – sede della corte di giustizia internazionale – lo è ancora di più. Ecco uno dei motivi che mi hanno portata lì.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Den Haag sembra una città piena di fascino! E pensare che la compagna di mio cugino, innamorata dell’Italia è proprio di li ! Devo rimediare 🙂
Sì, una città che proprio non immaginavo e che mi ha molto colpita.
Una delle cose che mi ha colpito dell’Olanda e che ho ritrovato anche in questo tuo post è al duplice lettura che si può dare di ogni luogo: uno leggero e uno “denso di pensieri”. Mi è capitata la stessa cosa entrando in un mulino-museo, al museo di Vermeer e nella casa di Anna Frank.
L’Olanda è un paese che spesso viene letto sempre dal suo lato “easy” ma c’è sempre un pensiero più profondo da fare. Almeno per me.
Noi siamo stati solo una giornata a Den Haag, quando andai a trovare il mio ragazzo nei mesi in cui ha vissuto a Leiden, ed in quell’occasione non mi ero preparata molto su cosa avremmo potuto vedere e non sapevo che ci fosse questo museo. Abbiamo visitato quello dedicato ad Escher (molto carino comunque), ma questo sembra davvero interessante. So cosa visitare se mi dovesse capitare di tornare lì!
Den Haag è una città molto densa di visite da fare.