Una delle preoccupazioni più grandi di quando si organizza un viaggio in Danimarca è spendere troppo. Diciamocelo pure: la Danimarca e Copenhagen in primis non sono città molto alla portata delle nostre tasche, almeno in apparenza. Dico così perché, quando sono partita per Copenhagen e dintorni, ero pronta a sacrificare molta della mia voglia di scoprire le bontà della città. Invece ho dovuto ricredermi perché Copenhagen si può affrontare alla grande e ci sono ottimi modi, nemmeno troppo fantasiosi o strampalati, per risparmiare e scoprire la capitale della Danimarca. Come? Ve lo racconto oggi.
L’ABC del risparmio in viaggio

Non sto di certo scoprendo l’acqua calda: arrivata a 41 anni dovrei aver capito ormai come gira il mondo e cosa si debba fare per salvare qualche soldino mentre si viaggia. Personalmente c’è sempre una check-list che cerco di compilare nella mia testa, giusto per avere idea di come affrontare una precisa destinazione. Questa sorta di check-list mi guida nell’acquisto – o meno – di pass turistici e city card, opportunità che a volte sono preziose ma, altre, proprio no. Domandatevi quindi:
- Quanti musei vogliamo vedere?
- Useremo i mezzi pubblici?
Una volta fatto questo, andate a controllare il costo dei singoli biglietti dei musei e dei biglietti giornalieri (con relativa validità di zona) dei mezzi pubblici del luogo dove andrete. Una volta date le giuste risposte, non vi resta che confrontare i totali con il prezzo totale della city card in questione. Vi conviene o no?
La Copenhagen Card

La Copenhagen Card, lo ammetto, è stata la mia migliore amica per quei giorni danesi. Di lei ho apprezzato tutto ma, se proprio devo fare una classifica, al primo posto metto il fatto che garantisce l’uso illimitato dei mezzi pubblici. E non solo nell’area metropolitana di Copenhagen. Se guardate il sito ufficiale della Copenhagen Card, vi renderete conto che l’area coperta per quanto riguarda i trasporti è davvero grande e comprende tutto quello che potreste voler vedere in Danimarca durante un weekend lungo. Essa, per esempio, garantisce di viaggiare fino a Roskilde (come ho fatto io) e di arrivare fino a Helsingør, la città di Amleto. Oltre a questo, garantisce l’entrata a moltissimi dei musei a pagamento di Copenhagen e Dintorni. Il museo delle navi vichinghe di Roskilde, per esempio, è compreso.
Ricordatevi che esistono i luoghi gratuiti
Una delle cose che spesso si dimenticano in viaggio è l’esistenza di luoghi che si possono vedere gratuitamente: in primis le biblioteche, le università e anche i cimiteri. Se vi piace il genere (a me piace molto). Spesso si tratta di luoghi dove i turisti vanno poco e dove poter entrare fortemente in contatto con la cultura locale. Il mio esempio per Copenhagen? Ovviamente il bellissimo Black Diamond, ovvero la Biblioteca Nazionale Danese. Al suo interno si possono trovare, per esempio, anche esposizioni d’arte. Tenete d’occhio questi gioielli!
Eat like a Local
Personalmente, in viaggio non sono quella che solitamente cerca di strafare: vivo normalmente, tranne per il fatto che non ho la mia cucina. Quello che cerco di fare è mangiare come fossi una del posto. In tanti luoghi d’Europa esistono opzioni chiamate “meal deal” e sono solitamente reperibili in supermercati o sandwich store di ogni genere. Il mio meal deal di Copenhagen – ovvero quello che mi ha accompagnato durante i miei giorni danesi – è reperibile nei supermercati 7/11 (Seven Eleven), soprattutto nelle succursali della stazione centrale di Copenhagen. Si tratta di acquistare due panini (confezionati assieme), un frutto e un dolcetto (tipo una barretta di cioccolato) per un totale massimo di 80 Corone Danesi: 10€ circa. Per quanto riguarda l’acqua, io usavo quella del rubinetto, da mettere prontamente nella mia borraccia. Di sera, invece, andavo in cerca di qualcosa di caldo per la mia cena. Nella zona di Vesterbro, dove soggiornavo io, con 110/115 Corone Danesi (circa 15€) mangiavo senza problemi: una sera ho provato un ristorante asiatico, una sera un birrificio e una sera un food truck. Nel birrificio ho aggiunto 50 corone (7€) per la birra (artigianale e buonissima). 25€ o poco più mi bastavano per mangiare in una giornata.
Happy Hour!
Quello che vedete, in Italia, si chiama solitamente Danese. In Danimarca si chiama Wienerbrot, ovvero pane di Vienna. La pasticceria super-mega burrosa è arrivata in Danimarca nel XIX Secolo quando dei panettieri da Vienna sono arrivati a Copenhagen per supplire allo sciopero dei fornai danesi. Con sé portarono l’uso di tonnellate di burro che, anche ai giorni nostri, è rimasto in Danimarca. Avete presente la famosa scatola di latta dei Danish Butter Cookies che tutti abbiamo a casa? Quella scatola in cui le nostre nonne tenevano le cose del cucito? Ecco: anche qui biscotti sono “colpa” dei Vienniesi. Perché una pasta con crema ci dovrebbe aiutare a risparmiare? Perché moltissime panetterie (soprattutto quelle dentro la stazione) hanno spesso l’Happy Hour nel pomeriggio. Con 25 Corone (3,35€ circa) ve ne portate via due grandi come un disco volante. Con 35 Corone (poco più di 4€) mangiate il Wienerbrot e ci bevete dietro anche un caffé. Per essere Nord Europa ,a me non sembra molto male, no?
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Trovo che sia molto utile fare il conto per vedere se conviene la card o no: per esempio per lo scorso viaggio a Bergen non l’ho comprata perché per alcune attrazioni c’era uno sconto minimo, e il trasporto dall’aeroporto non era compreso.
Per il cibo basta fare un po’ di attenzione e mangiare dove mangia la gente del posto: panetterie, pub, mercati e anche ristoranti, evitando a ogni costo le trappole per turisti.
Io faccio sempre i conti e mi ci sono trovata molto bene.
Organizzare anche l’aspetto economico di un viaggio è fondamentale per goderselo a pieno ed evitare brutte sorprese. I consigli che hai dato tu sono ottimi spunti per trascorrere delle giornate indimenticabili in quel di Copenhagen. Insomma: che voglia di partire…!
Concordo sul fatto di godersi il viaggio.
Consigli utili per contenere i costi in una città decisamente cara… io me li segno 😉
Mi fa piacere!