Come si mangia in Olanda? Per me bene, dato che l’Olanda è la patria delle crocchette e degli Stroopwaffel, biscotti che mi fanno letteralmente impazzire. Fritto made in Holland a parte, quando sono stata a Delft a Marzo, sono andata a mangiare in due posti in città davvero degni di nota: il primo per l’ambientazione molto avvolgente e per una scelta di menù davvero interessante; il secondo per il fatto di essere sempre molto coccoloso e per avermi dato la possibilità di mangiare una cosa davvero buona. Vi racconto tutto.
Dove mangiare a Delft: le mie due scelte
Facciamo una dovuta premessa: per me non esiste posto al mondo in cui si mangi male. In ogni luogo si mangia diversamente e immergersi nella cucina tipica locale, per me, è parte del viaggio. Ci sono luoghi che mi sono più congeniali, in quanto a mio gusto personale, e ai Paesi Bassi, in questo senso, voglio davvero molto bene: lì si trova della gran birra (che, per fortuna, sta supernado le marche più commerciali) e io ho sempre visto nei menù molta storia unita alla bontà. I giorni passati a Delft mi hanno permesso proprio di conoscere questo: un gran piatto locale e della birra degna di nota. Dove sono andata a mangiare tutto questo? Le scelte di cui vi parlerò, sono due:
- De Delf: un locale che sembra un abbraccio, dalla luce soffusa, con camerieri molto gentili e tanta voglia di farti stare bene. Qui sono stata a cena la prima sera.
- Stadskoffyhuis: un locale più adatto a pranzi e merende, dai colori chiari, anch’esso pronto ad abbracciarti oltre che accoglierti. Qui sono stata a pranzo il secondo giorno.
Per mio ordine mentale, partiamo dalla cena del primo giorno e poi passiamo al pranzo. Così rispetto il mio ordine cronologico interno. Vi dico, nel frattempo, che entrambi i locali si trovano lungo Oude Delft, la via che segue il canale più antico della città. De Delf al numero 113; Stadskoffyhuis al numero 133. I due locali sono “imparentati“: non ho capito se abbiano, o meno, la stessa proprietà ma sono legati tra loro.
Dove mangiare a Delft: De Delf
De Delf è un locale perfettamente fotografabile o instagrammabile, come direbbero i più giovani. A prima vista, sembra uscito da una rivista di arredamento, tanto è perfetto nella scelta dei mobili e nelle proporzioni degli ambienti. In realtà è tutto questo e molto più, perché aggiunge alla bellezza del luogo in cui si mangia una dose immensa di accoglienza e di “ora ti facciamo stare bene“. Era quello che cercavo e che mi ci voleva nella prima sera a Delft, mentre il vento fuori imperava e io, dentro il De Delf, mi scaldavo anche nel profondo dell’anima. De Delf è aperto da pranzo a cena ed è un posto perfetto per entrare in contatto con un po’ di “nuova gastronomia“, quella in cui la base olandese si sente ma dove le contaminazioni la fanno da padrona. Di nuovo: mi ci voleva.
Mangiare al De Delf: il mio piatto
Il menù del De Delf presenta varie scelte: si va dagli hamburger, alle insalate per poi arrivare a quella che è la proposta tipica di questo ristorante. Sto parlando di una sorta di “tagliere” composto da più scelte: sul menù (disponibile anche in inglese) è ben spiegato tutto e i camerieri sono lì anche per supportarvi nella scelta. Il tagliere ha un costo diverso a seconda del fatto che si scelgano due o tre proposte. Io ne ho scelte due più un contorno: del salmone al vapore con aiolì fatto in casa e una zucchina scavata con ripieno di pomodori e feta. Quella sera avevo voglia di cose più sane del cibo che mi ero concessa all’Aia (ve ne parlerò) ma ho aggiunto un pizzico di trasgressione ordinando, come contorno, le patatine di cui vi racconto nel prossimo paragrafo. La mia è stata, a mio insidacabile giudizio, un’ottima scelta. Tenete conto di 25€/35€ per la vostra cena qui.
De Delf: le patatine
Giusta la quantità, ottima la qualità: io non so come facciano a friggere in certe parti del mondo (di cui fanno parte anche i Paesi Bassi) ma ci sono dei luoghi in cui il fritto diventa un piacere da provare, quasi per dovere. Le patatine che ho ordinato come contorno erano perfette, sotto ogni punto di vista. Guai a voi se farete mai un viaggio in Olanda senza assaggiare i fritti locali. Tutti i fritti locali!
De Delf: la birra che ho scelto
Lo sapevate che Delft, prima dell’avvento del Protestantesimo nei Paesi Bassi, era uno dei luoghi dove si produceva la maggior quantità di birra di tutte le province che si riunirono sotto l’egida di Guglielmo I d’Orange-Nassau? La città era formata da molti conventi e monasteri che avevano dato il via a un indotto davvero interessante, oltre che a una produzione che garantiva introiti su introiti. Va detto, poi, che la birra (fino al XIX Secolo almeno e non solo in Olanda) era mille volte più sana dell’acqua, perché veniva prodotta con la bollitura dell’acqua stessa, sterilizzandola. Delft è anche oggi uno dei luoghi dove assaggiare alcune delle più buone birre artigianali d’Olanda. Io ho accompagnato la mia cena al De Delf con una birra del birrificio De Kopenen Kat, attività locale. La birra viene proprio prodotta direttamente a Delft. La mia scelta è caduta su di una birra stagionale dal sapore fresco e dal forte sentore di luppolo. L’ho adorata.
Dove mangiare a Delft: Stadskoffyhuis
La Stadskoffyhuis di Delft è una caffetteria dove si mangia e si sta davvero bene: il locale esiste da 50 anni ed è a vostra disposizione anche solo per un tè alla menta e una fetta di torta. Apre al mattino (alle 9, tranne la domenica in cui apre alle 11) e chiude intorno alle 20. Io sono capitata lì per il pranzo del mio secondo giorno a Delft e il locale era molto frequentato anche da gente locale in pausa pranzo. Sul menù troverete un po’ di tutto, dalle zuppe, alle insalate per arrivare a quella che è stata la mia scelta per quel giorno: il Pannenkoek, un qualcosa che vi consiglio davvero di assaggiare. Anche questo luogo, come il De Delf, sembra nato per accogliere le persone e farle stare bene. Se prenotate il tavolo, chiedetelo con vista canale: è bellissimo mangiare guardando il famoso Oude Delft davanti a sé. Tenete conto di una ventina di euro per mangiare qui.
Mangiare alla Stadskoffyhuis: il Pannenkoek
Pannenkoek (plurale Pannenkoeken) è la parola olandese per Pancake, così per farla facile. Questo piatto tradizionale ha origini bene antiche. Il Pannenkoek nasce come piatto tradizionale dei luoghi in cui si trovavano dei mulini per cereali. Delft era sicuramente uno di questi luoghi. Nei tempi antichi si usava una farina poco raffinata e si usava questa pietanza come piatto unico. Non pensate al tipico pancake americano ma a qualcosa che può essere una via di mezzo tra un pancake e una crêpe, il tutto con la grandezza di una pizza. O quasi. Il Pannenkoek che ho scelto io aveva delle cipolle e della pancetta nell’impasto, il tutto correlato da dell’ottimo formaggio fuso. Un pannenkoek alla Stadskoffyhuis costa intorno ai 10€/12€. Si tratta di una buona scelta per un pranzo sfizioso e capace di riempire.
Stadskoffyhuis: la birra che ho scelto
Anche la Stadskoffyhuis ha una gran bella scelta di birre locali da proporre ai propri clienti. Io ho scelto una birra rossa, di produzione del birrificio cittadino. Si trattava di una birra molto amara e poco gasata, di quelle piacciono tanto a me. Stava molto bene con il mio Pannenkoek. Dissetante al punto giusto e servita alla temperatura corretta, aveva una sola pecca: è finita troppo presto.
Delft e il cibo, per me
Delft è una città che sa mostrarsi bene anche dal suo lato gastronomico: il suo mercato, il banco fisso del pesce vicino al Municipio, i tanti caffé e l’accoglienza sempre così alta e così naturale, fanno di questa città dell’Olanda davvero un posto interessante per ritrovare certi sapori e sperimentarne altri. Ci sono città dove la cucina internazionale impera, altre in cui la presenza olandese è marcata e forte ma Delft determina una categoria a sé: quella dei locali piccoli e avvolgenti, capaci di essere ristorante innovativo da un lato e perfetta caffetteria olandese dall’altro. Luoghi dove il piccolo impera – non saremmo in Olanda, altrimenti – dove il colore e la luce sono il racconto del locale stesso, quasi come fosse un quadro del miglior pittore locale. Delft è, per me, una di quelle città che non stuferebbero mai. Nemmeno a tavola.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
IO SEMPLICEMENTE ADORO MANGIARE LE PATATINE FRITTE 🙂 ACCOMPAGNATE DA UNA BUONA BIRRA FRESCA! GRAZIE PER LE DRITTE..
Delft allora è la città che fa per te.
Sono d’accordo: Delft non stancherebbe nemmeno per il cibo. Io mi devo ripetere, ma è stato uno dei luoghi dell’Olanda che porterò nel cuore per sempre. A proposito, io sono stata a mangiare al mercato del pesce. Non so in inverno, ma in estate è possibile sedersi e mangiare il pesce fritto, o le aringhe marinate, seduti ai tavolini di fronte ai gabbiottini del mercato. Una goduria.
Quando sono stata io, c’erano i banchi del pesce ma avevano poco quando sono arrivata io. Altrimenti avrei fatto razzia. Il periodo migliore è, senza dubbio, Giugno. In quel momento ci sono le “aringhe nuove”, vere specialità olandesi.
Non potrei essere più d’accordo: non c’è paese o città in cui si mangia male, a patto di essere disposti a provare cose diverse da quelle alle quali si è abituati.
Ho provato il pannenkoek ad Amsterdam e prima di allora non lo avevo mai assaggiato: ho provato sia la versione dolce che quella salata e devo dire di aver apprezzato di più la seconda, ma solo perché non amo in particolare i dolci.
Un’altra città da mettere nella lista dei posti da vedere.
Il mio Pannenkoek era buonissimo!